Al grande popolo italiano,
A coloro che hanno rifiutato di tacere in un tempo di silenzio,
A coloro le cui voci hanno gridato la verità in un mondo sordo al nostro dolore…
Dal cuore della distruzione, da sotto le macerie, da dove il dolore abita ogni vicolo e angolo,
vi scriviamo noi, il popolo di Gaza, gente dalle case distrutte e dai sogni bruciati, per dire: grazie.
Grazie per non essere rimasti spettatori,
Grazie perché la vostra umanità ha resistito all’indifferenza globale,
Grazie perché i vostri cuori hanno camminato con noi nei funerali dei nostri bambini,
E perché le vostre lacrime, come le nostre, erano salate.
Figli della nobile Italia,
Abbiamo udito l’eco dei vostri passi nelle strade, i vostri cori che hanno attraversato il mare
Abbiamo visto i vostri cartelli, le vostre candele
e i vostri occhi che non conoscono l’indifferenza
In un tempo in cui la complicità abbonda e la pietà scarseggia, voi siete stati la prova che la coscienza è ancora viva.
Gaza, nonostante le ferite, vi tende una mano forata dai bombardamenti, ma colma di gratitudine.
I nostri bambini, che hanno scritto i loro nomi sui propri sudari, vi sorridono dalle nuvole…
E le nostre madri, che hanno perso tutto, vi mandano preghiere cariche di dolore sincero e amore vero.
Vi aspettiamo,
Aspettiamo la vostra voce, il vostro sostegno,
Aspettiamo che i venti del mare ci portino i vostri messaggi e i vostri cuori,
Aspettiamo di non essere dimenticati, come lo siamo stati da troppi…
Grazie a ciascuno di voi, uno per uno,
Grazie a chi ha pianto con noi senza conoscere i nostri nomi
A chi ha alzato la foto di un martire che non ha mai incontrato
A chi ha sentito il nostro dolore come se fosse il proprio.
Vi mandiamo da Gaza assediata
un abbraccio carico di dolore, ma ancora caldo
Un abbraccio che non porta il peso della politica, ma quello della vostra umanità che ci ha salvati dall’isolamento totale.
Insieme, nonostante tutto, costruiamo un ponte da cuore a cuore, che nessun bombardamento potrà distruggere, e che nessun silenzio potrà affondare.


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