martedì, ottobre 14, 2025

Alla tregua/pace in Medio Oriente si è giunti perché il genocidio a Gaza è fallito. Nemmeno l’Iran è stato raso al suolo. Perché le piazze sono insorte e 157 Stati su 193 membri dell’ONU hanno riconosciuto la nuova “isola che non c’è”, la Palestina


CORRADINO MINEO

Ha detto che “Israele ha vinto” e che la chiave della vittoria è stata la politica di Netanyahu negli ultimi due anni. La strage di bambini, la fame come arma, assassinii mirati di medici e giornalisti. “La pace ottenuta con la forza”. 

Abbasso la diplomazia, morte all’Onu, nessuno parli di diritto internazionale. Netanyahu “va premiato”. Trump chiede al Presidente Herzog di “graziarlo” dai suoi tre processi per corruzione. Anche Hamas - fino a ieri pretesto con cui americani e israeliani giustificavano lo sterminio- deve essere stata purificata dall’uso della forza. Perché a Sharm el-Sheikh, Steve Witkof e Jared Kushner hanno stretto la mano di Khalil al-Hayya, che tre settimane fa Netanyahu aveva cercato di uccidere bombardando Doha, in Qatar. Aveva fallito e aveva poi dovuto chiedere scusa all’emiro Al-Thani, il quale ha ricevuto da Trump la garanzia dell’articolo 5 della NATO -intervento immediato in caso di aggressione- e il diritto -una prima mondiale- di aprire una base militare negli Stati Uniti. Trump ora affida ad Hamas funzioni di polizia a Gaza. Mitra a tracolla.

“Nella prima fase”. Ed elogia i vincitori. Non solo il Qatar, ma la Turchia, gran protettore dei Fratelli Musulmani: “Erdogan è forte ed è mio grande amico”. Osanna per Al Sisi: “Il generale, qui presente, è stato determinante perché Hamas lo rispetta. E io lo stimo molto”. Giulio Regeni ne ha conosciuto i metodi. Anche la Persia degli Ayatollah deve essere stata purificata dalla guerra: “Con loro, la mano dell’amicizia e della cooperazione è sempre aperta” By Trump.  Ma un grazie speciale va ai finanziatori. Miriam Adelson, vedova del padrone di Las Vegas, Trump se l’è portata alla Knesset, “Donna meravigliosa, ama Israele più degli Stati Uniti, ha voluto lei l’ambasciata a Gerusalemme”. 


Così appare il mondo allo scadere del primo quarto del XXI secolo. Magari vi piace. Se i morti ammazzati sono, sì, bambini, ma poveri e lontani, se Trump darà a Zelensky i “Tomahawk” - che si chiamano come l’ascia dei “nativi americani”, ma questo a Donald non devono averlo detto - per poi abbracciare Putin, donargli un pezzo in più di Donbass,  promettergli Moldavia e Georgia, consentire che “influenzi” Ungheria, Slovacchia, Cechia e magari Polonia, e ottenere la “Pace perpetua”. Che noi pagheremo: armi, dazi, importazione di merda da, e investimenti negli, USA, sussidi ai paesi dell’est stregati da Putin, niente acquisti in Cina e chissà che altro. Certo, dovrete sottomettervi. A Dio, e a Trump suo profeta. Fare atto di contrizione e ripetere il Nuovo Credo: la colpa è di Obama che ha distrutto gli Stati Uniti, dell’Unione Europea che voleva indebolirli, degli accordi sul clima, “bullshit”, della Corte Penale Internazionale che persegue “patrioti” quali Bibi e Vladimir, è dei giudici federali che hanno inquisito Donald e del FBI che l’ha indagato. Processiamo James Comey e Letizia James. La colpa è dei ricercatori e della ricerca pubblica, che fanno perdere tempo e soldi a Musk. Altman, Bezos. La colpa è, in Italia, di chi non capisce che Giorgia Meloni ha tutte le perfezioni. Tranne una, fuma! Erdogan gliel‘ha detto. 


A me pare che il mondo sia proprio al contrario. Alla tregua in Medio Oriente -per la pace si vedrà- si è giunti perché il genocidio a Gaza è fallito. Nemmeno l’Iran è stato raso al suolo. Perché 7 milioni di palestinesi, tanti quanti gli israeliani, resteranno nella terra tra il fiume e il mare. Perché le piazze sono insorte e 157 Stati su 193 membri dell’ONU riconoscono la nuova “isola che non c’è”, la Palestina. Perché i giovani si sono svegliati. Leggo che un altro generale-presidente, Rajooelina, Madagascar, è scappato all’estero mentre i suoi ufficiali solidarizzano coi ragazzi in rivolta. Vedo che Mamdani, candidato sindaco per New York, abbraccia gli ostaggi liberati ma poi aggiunge: “Il genocidio a Gaza è stato pagato con le tasse di noi americani”. E un capo redattore del New York Times scrive oggi “Voterò ‘il comunista’ (lo chiama Trump) Mamdani, perché sta facendo impazzire l’establishment ed è una valvola di sfogo che permetterà agli elettori democratici di contrastare il trumpismo, che non è una politica ma una esplosione emotiva, da parte di persone che si sono sentite inascoltate, trattate con sufficienza, lasciate indietro”. E che -aggiungo io-  Trump lascerà ancora più sole, a drogarsi di odio oltre che di Fentanyl, mentre pochi padroni gli rubano dati, spazio, anima.  Ma gli mandano a casa roba inutile. 


Sono un  inguaribile ottimista, europeo, illuminista, marxista e comunista non pentito. Voi, realisti, contate le bombe di Putin, i voti di Netanyahu, i dollari di Trump. Anche lord Chamberlain contava i tank di Hitler e pensava “Meglio dargli Praga oggi che Londra domani”. Perché alla bella gente Auschwitz pareva un danno collaterale, come 67.806 palestinesi uccisi. E poi, basta portare i bambini a rovinarsi la digestione in visita alle camere a gas! Brava Roccella, mandiamoli a Gaza dopo la ricostruzione. Ora Israele è una Super Sparta. Vince e vincerà. Lo dice Trump. Penso invece che Israele  corra verso il suicidio. Che fesso, no?

14/10/2025

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