sabato, ottobre 04, 2025

Palestina, Gaza, la generazione Z. Nulla sarà più come prima, se questo risveglio dei giovani continuerà…


CORRADINO MINEO

Hamas, quel che ne resta, ha deciso di vedere il bluff di Israele. Ha accettato di liberare gli ostaggi.Trump ha dovuto chiedere a Netanyahu di cessare il fuoco. Israele ha risposto che intende prepararsi allo scambio di prigionieri, ma non ha preso impegni sul cessate il fuoco e men che meno sul ritiro del suo esercito dalla Striscia.

I giornalisti indipendenti parlano di un forte imbarazzo del premier israeliano, che sperava di far passare la risposta di Hamas come un no – in quanto chiedeva chiarimenti sul piano e un supplemento di discussione – per ottenere il via libera da Washington ad ulteriori stragi. In più, Netanyahu si è dovuto umiliare, scusandosi con Doha per il bombardamento di inizio mese, mentre Trump prometteva che d’ora in avanti gli Stati Uniti difenderanno il Qatar da qualsivoglia attacco. Nessuno si illuda. Questa non è pace. Israele vuole annettere la West Bank e svuotare Gaza. Mentre prepara una nuova guerra contro l’Iran. 


Ma la mobilitazione dell’opinione pubblica mondiale, e i 157 Stati membri delle Nazioni Unite che hanno riconosciuto la Palestina, hanno ottenuto almeno una tregua delle stragi quotidiane. Ora possono, con urgenza, chiedere che il compito di consegnare alimenti, coperte, medicine alla gente di Gaza venga restituito all’ONU, interrompendo la farsa tragica dei pacchi portati in luoghi remoti, dove gli affamati occorrevano e venivano ammazzati. È persino possibile che si rompa il sodalizio tra Netanyahu e la destra fascista del governo, Smotrich, Ben Gvir che ha umiliato i detenuti della Fotilla . Netanyahu resterà comunque in sella, perché è uomo di Trump, e cercherà di provocare la ripresa del genocidio. Ma il Presidente degli Stati Uniti, impegnato in una furiosa repressione interna, col governo che non può più pagare gli stipendi per lo “shutdown” – il Senato non ha trovato l’accordo sulla spesa pubblica- non potrà esercitarsi -non subito almeno- in uno di quei voltafaccia sulla guerra e la pace ai quali ci ha abituato.


La mobilitazione che abbiamo visto in Italia, e che “continua” – ha ragione il manifesto – ricorda quella contro la “sporca guerra in Vietnam”. È generale, non solo “di sinistra”, ed è trainata dai giovani. Sono stati i ragazzi questa volta a trascinare i genitori in piazza. Non il contrario. Sono stati gli studenti i primi a limitare gli scontri, a far desistere antagonisti e pro-pal radicali dalla tentazione di forzare i blocchi di polizia davanti ai “palazzi del potere” e a ridurre l’occupazione delle stazioni a episodi ben visibili ma simbolici. Questo risveglio della Generazione Z è un fatto enorme. Proprio oggi Libération parla, come aveva già fatto il Caffè, della rivolta in Indonesia, in Nepal, in Marocco contro un ricchissimo primo ministro. In Italia quel mare di persone in piazza ha illividito i volti della clone di Trump e dell’attendente di Vannacci. All’accusa di essere andati “in crociera” nel mare di Gaza per sabotare “la pace di Trump”, all’altra di aver ottenuto, con lo sciopero di ieri, “un week end” lungo, Landini ha potuto rispondere che “sono le tasse di chi è andato in piazza a pagare gli stipendi di chi governa” e Ambra Angiolini, non una “pasionaria”, ha detto: “Ero lì per la pace, il cessate fuoco, contro quello che l'Onu ha definito un genocidio. Da cittadina libera”


Questo non vuol dire che il governo Meloni cadrà presto, che l’alleanza “progressisti, verdi, sinistra, democratici” vincerà le prossime sfide regionali. Condivido quel che scrive Marco Revelli sulla Stampa: “Quanto succede negli strati profondi della coscienza del Paese difficilmente si rifletterà sulla sua superficie. Sul piano della politica politicante. Tanto distanti sono le richieste etiche degli uni e le risposte pratiche degli altri ("gli Ideali e la rozza materia", direbbe Norberto Bobbio). Ma sicuramente nulla sarà più come prima, se quel risveglio che si è manifestato continuerà. Se quei giovani che fino a ieri avevamo creduto anestetizzati e muti continueranno a far crescere le proprie pretese vitali, la propria domanda di sopravvivenza, la propria richiesta perentoria di umanità”.

Da Facebook, 4 ottobre 2025

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