venerdì, giugno 30, 2017

Beni confiscati solo sulla carta. Ville, case, terreni: ecco il tesoro ancora nelle mani dei boss

SALVO PALAZZOLO
Il prefetto di Palermo ha deciso di avviare gli sgomberi in tempi brevissimi. Decine gli alloggi occupati. I mafiosi e i loro familiari non vogliono lasciarli
L’imprenditore Salvatore Vito Cavallotti abita ancora nella sua bella villa di Belmonte Mezzagno, nonostante sia ormai proprietà dello Stato, da un anno e mezzo. In paese ne ha altre quattro ville, il manager sospettato di avere intrattenuto rapporti poco chiari con ambienti di mafia. Tutte le ville di Cavalotti sono state confiscate definitivamente dalla Corte di Cassazione, nel 2015, ma i funzionari dell’Agenzia dei beni confiscati non sono mai riusciti ad entrare per prenderne possesso. Cancello sbarrato anche davanti a una villa di Carini, in via Giaconia 14: un altro bene confiscato che resta nelle mani dei familiari di un boss. Un successo per Vincenzo Pipitone, mafioso di rango, il segno che arresti e sentenze non l’hanno fiaccato più di tanto. Pure Tommaso Spadaro, boss della Kalsa, deve andare orgoglioso dell’ennesimo smacco inferto allo Stato Italiano: la sua graziosa villetta in via Europa 44, a Ficarazzi, è proprietà pubblica dal 13 aprile 2005. Eppure, nessuno mai si è permesso di toglierla al boss e ai suoi parenti. Sono decine i beni confiscati ancora nelle mani di Cosa nostra. Davvero uno smacco inaccettabile. Ora, il prefetto di Palermo Antonella De Miro ha deciso che quei beni devono tornare al più presto alla comunità, così come prevede la legge. Non ci possono essere sentenze che restano sulla carta, non ci possono essere zone franche della mafia. Ecco perché negli ultimi mesi, il prefetto è stato in stretto contatto con l’Agenzia dei beni confiscati, da maggio diretta dal prefetto Ennio Sodano. C’è un gruppo di lavoro a Villa Whitaker che ha il compito di rimettere le cose in ordine. Ed è arrivato il momento degli sgomberi. Questa volta, inesorabili. O con le buone, o con la forza pubblica. «Quei beni devono tornare alla collettività», dice il prefetto.
OPERAZIONE CORLEONE

Pisapia, sfida a Renzi: “Prenderemo i voti di chi ha lasciato il Pd”

MAURO FAVALE
La manifestazione. Il federatore della sinistra domani in piazza. “Rottamare non ci piace, far ruotare sì”. Bersani sul palco
ROMA. «Competition is competition ». Mutuando uno slogan caro a Romano Prodi, Giuliano Pisapia si prepara a lanciare, domani pomeriggio, da una piazza Santi Apostoli colorata di arancione, la sua sfida definitiva al Pd. Col partito guidato da Matteo Renzi, specie dopo le chiusure arrivate dal segretario Dem nei giorni scorsi, all’ex sindaco di Milano non importa più avere rapporti. «A me interessa il rapporto col popolo», replica Pisapia nel corso di un incontro a Perugia. Domani, dal palco di quella che fu la piazza dell’Ulivo, sarà ancora più netto, tracciando i contorni del nuovo soggetto al quale sta lavorando da mesi e che sarà «autonomo, alternativo sfidante e competitivo rispetto al Pd renziano». D’altronde, spiega Miguel Gotor, senatore di Mdp, l’altra gamba del movimento che nascerà domani sotto le insegne dello slogan “Insieme”, «Renzi in questi anni ha perso, solo alle primarie Pd, oltre 630 mila voti. Noi dobbiamo cominciare provando a conquistare quell’elettorato deluso che magari si è rifugiato nell’astensionismo».

Istituito il coordinamento donne alla Cgil Palermo

Enza Pisa
Presidente è Enza Pisa, della Flai. Tra gli impegni, accoglienza a donne e migranti e sensibilizzazione nelle scuole sulle politiche di genere

Palermo 29 giugno 2017 – Istituito il coordinamento donne della Cgil Palermo. Ne fanno parte 40 rappresentanti sindacali, tra cui le sei segretarie generali di Fiom, Spi, Fisac, Filcams, Nidil, Flc, la rappresentante dell'ufficio migranti ed esponenti di tutte le categorie del sindacato, della società dei servizi, del patronato, delle sedi delle Camere del Lavoro dei quartieri di Palermo e della provincia. Il coordinamento ha nominato Enza Pisa, della segreteria Flai Cgil, come presidente. Il nuovo organismo, che svolgerà le sue iniziative in sinergia con Alessia Gatto, dipartimento Politiche di genere della segreteria della Cgil Palermo, ha in cantiere un piano di interventi che riguardano l'accoglienza alle donne migranti e ai minori, i servizi per le lavoratrici, iniziative sulle politiche di genere nelle scuole ed eventi di carattere culturale.   

Palermo. Troppo caldo, nei cantieri edili operai in sofferenza

I sindacati chiedono l'attuazione delle misure di sicurezza previste nel caso di elevate temperature
Palermo 29 giugno 2017 – Temperature elevate, lavoratori edili in sofferenza nei cantieri all'aperto. Feneal, Filca e Fillea di Palermo, in considerazione dell’eccezionale ondata di calore, hanno inviato una lettera a tutte le aziende edili di Palermo e provincia, e per conoscenza allo Spresal, chiedendo di mettere in atto tutte le misure di sicurezza per prevenire lo stress termico dei lavoratori sottoposti all’eccessiva esposizione alle alte temperature.

"La Fondazione Falcone ha indetto un concorso per 10 borse di studio di Euro 7.000,00

Falcone e Borsellino
"La  Fondazione Falcone ha indetto un concorso per  10 borse di studio di Euro 7.000,00 ciascuna finalizzate alla ricerca, documentazione  e formazione nel campo della criminalità organizzata di stampo mafioso. Le Borse di Studio sono state realizzate grazie al contributo dell’Assemblea Regionale Siciliana. Entro e non oltre il 28 luglio 2017  gli interessati dovranno presentare  la domanda di ammissione correlata da un progetto. I progetti verranno selezionati dalla Fondazione e i dieci candidati prescelti avranno un anno di tempo per la loro realizzazione. Possono partecipare al concorso i cittadini italiani che abbiano conseguito un titolo di laurea magistrale o specialistica in Giurisprudenza, in Economia, in Scienze Politiche ovvero comunque afferente alle classi delle scienze giuridiche, economiche, politiche o sociali con il massimo dei voti (110/110) in una Università siciliana pubblica o privata riconosciuta con sede sul territorio siciliano e che non abbiano superato il trentesimo anno di età alla data di scadenza del presente bando.
Il testo integrale del bando è reperibile sul sito della Fondazione Giovanni e Francesca Falcone www.fondazionefalcone.it.
Palermo,  30 giugno 2017"

Palermo: workshop sui crimini contro il patrimonio archeologico

Le indagini per il recupero dei beni culturali illecitamente sottratti e le prospettive per la loro valorizzazione una volta restituiti alla collettività: sono questi i temi al centro del workshop che si è tenuto nella giornata di ieri, presso la Caserma sede della Legione Carabinieri “Sicilia”. Organizzata dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC) in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Palermo e l’Università di Palermo, l’iniziativa si è aperta con il saluto introduttivo del Prof. Marcantonio Ruisi, coordinatore del Master in “Economia e Management dei Beni Culturali”, che si è soffermato sull’importanza della collaborazione istituzionale, quale approccio imprescindibile per affrontare le sfide che si presentano in materia di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale.

giovedì, giugno 29, 2017

Fatti "ordinari" di contrasto alla camorra, ma anche no

La villa confiscata alla famiglia camorristica
Bravo e coraggioso Antonello Velardi, sindaco di Marcianise! Leggete cosa gli sta capitando in un comune in provincia di Caserta, a forte presenza camorristica...

di ANTONELLO VELARDI*
Questa ve la devo raccontare. Il Comune di Marcianise ha acquisito la villa (abusiva) della famiglia camorristica dei Belforte e la sta per assegnare all'associazione "Uniti Per" che assiste i disabili. Stiamo terminando gli ultimi lavori di sistemazione, venerdì prossimo contiamo di consegnare le chiavi all'associazione. Ieri sera ne ho dato notizia sul mio Diario. E sapete che è successo poche ore dopo, cioè stamattina? Si sono presentati nella villa due esponenti della polizia municipale di Marcianise e hanno obbligato i presenti che stavano effettuando i lavori ad andare via immediatamente perché non erano autorizzati. Alle loro rimostranze e alle loro spiegazioni ("Siamo qui perché ci ha chiamato il comune") si sono beccati una risposta strana davveto: "Se non ve ne andate vi denunciamo".
sindaco di Marcianise

CORLEONE-CAMPOFIORITO-MONDO: LO SPORT CHE UNISCE!

A conclusione delle iniziative della giornata mondiale del rifugiato, si é svolta oggi a Corleone una partita di calcio amichevole tra gli immigrati del centro di Campofiorito e gli immigrati del centro di Corleone (organizzata col patrocinio dei comuni di Campofiorito e Corleone). Un momento di sport e divertimento a cui hanno contribuito la bravissima animatrice del centro di Campofiorito Emanuela Iannazzo e i mister Vito Streva Anthony Venezia. La premiazione è stata effettuata dalla dott.ssa Rosanna Mallemi, commissario del comune di Corleone, e da Dino Paternostro, direttore di Città Nuove. GUARDA IL VIDEO - GUARDA IL VIDEO 2

mercoledì, giugno 28, 2017

Lo sport che unisce: oggi a Corleone partita di calcio amichevole multietnica


“ASP IN PIAZZA”: 8 TUMORI DIAGNOSTICATI A BORDO DEI CAMPER NELLE PRIME 5 TAPPE

L'Asp in piazza ad Alimena
AD ALIMENA SONO STATE 254 LE PRESTAZIONI DI SCREENING ONCOLOGICI
ALIMENA 27 GIUGNO 2017 – Sono 8 i tumori diagnosticati dai medici di “Asp in Piazza” nelle prime cinque tappe del 2017 della manifestazione itinerante sulla prevenzione che ha preso il via lo scorso 25 maggio a Contessa Entellina. Tutti ed 8 gli utenti sono stati, già, “accompagnati” in un percorso di secondo livello nel rispetto di rigorosi standard internazionali. A bordo dei camper ed all’interno dei gazebo del “Villaggio della salute” i camici bianchi dell’Azienda sanitaria provinciale di Palermo hanno anche richiesto 48 “approfondimenti diagnostici”. “Ancora una volta i numeri confermano la validità del modello itinerante di ‘Asp in Piazza’ – ha sottolineato il direttore generale dell’Azienda sanitaria del capoluogo, Antonio Candela – è di straordinaria importanza avere diagnosticato i tumori in una fase asintomatica. Portare i camper della prevenzione a due passi da casa e nei centri di aggregazione quali sono le piazza, consente a tante, tantissime persone di sfruttare l’opportunità di effettuare screening che magari per mancanza di tempo o per la lontananza dal centro più vicino non avrebbero mai fatto. Noi portiamo la prevenzione a casa della gente ed il riscontro anche di questa quarta edizione ci induce a fare sempre meglio”.

ASP DI PALERMO: UN PIANO PER L'ALLERTA CALDO

IN FUNZIONE UN “PIANO DI SORVEGLIANZA ATTIVA” PER ANZIANI E PAZIENTI FRAGILI
PALERMO 27 GIUGNO 2017 - L’Asp di Palermo ha messo in funzione da questa mattina un “Piano di sorveglianza attiva” per anziani e pazienti fragili. Il servizio rientra nell’ambito del “Piano emergenza caldo 2017” entrato in funzione lo scorso primo giugno. Le alte temperature previste sia oggi che nella giornata di domani hanno portato all’avvio di un “servizio di allerta” per gli anziani già in Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) e per i pazienti “fragili” segnalati direttamente dai medici di medicina generale ad una ‘Centrale operativa’. In pratica, i medici di famiglia dopo avere visitato il paziente, potranno allertare direttamente la ‘Centrale operativa del servizio’ per richiedere, qualora ve ne fosse bisogno, l’impiego di infermieri professionali per terapie di reidratazione urgente a domicilio. I numeri di telefono dedicati, sono ad uso esclusivo dei medici di medicina generale che, già, sono stati informati del piano di emergenza caldo.

lunedì, giugno 26, 2017

Il video integrale della puntata de "Il Giallo della Settimana" dedicato al caso Riina

Rivediamo insieme l'intera puntata de "IL GIALLO DELLA SETTIMANA" dello scorso 10 giugno, dedicata al caso Totò Riina (scarcerazione si, scarcerazione no): CLICCA QUI

DOMANI DALLE 9,30 ALLE 16,30 “ASP IN PIAZZA” AD ALIMENA

DALLE 9.30 ALLE 16.30 VISITE ED ESAMI GRATUITI A PIAZZA FALCONE E BORSELLINO
PALERMO 26 GIUGNO 2017 - Mammografia, Pap-test, Sof-test, screening del melanoma e del tumore alla tiroide. Sono le prestazioni che gratuitamente l’Azienda sanitaria provinciale di Palermo “offrirà” domani (martedì 27 giugno) ad Alimena in occasione della quinta tappa stagionale di “Asp in Piazza”, manifestazione itinerante sulla prevenzione giunta al quarto anno di vita. Sarà la centralissima Piazza Falcone e Borsellino (che proprio domani alle 10.30 sarà intitolata ai due giudici alla presenza, tra gli altri, del Prefetto, Antonella De Miro) ad ospitare camper e gazebo del “villaggio della salute” dove, dalle ore 9.30 alle 16.30, lavoreranno 25 tra medici, infermieri ed operatori.

Palermo. Alan Friedman presenta: “Questa non è l’America” (Newton Compton).

Giovedì 29 giugno alle 18,30 al Nautoscopio, piazzale Capitaneria di Porto. Dialogheranno con il giornalista il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e la fotografa Letizia Battaglia. Bookshop a cura di Flaccovio Mondadori Store. 

Il mercato delle fake news: ecco quanto costa influenzare le elezioni

MATTEO SCIRE'
Per influenzare le elezioni servono 400 mila dollari, mentre per screditare un giornalista ne bastano solo 55 mila. Sono questi i risultati di uno studio condotto dagli esperti di Trend Micro.
Esiste un vero e proprio mercato delle fake news con tanto di tariffe per commissionare a siti specializzati una notizia falsa o una campagna di disinformazione sul web. Gli importi cambiano in base alla finalità, alla durata e alla mole di lavoro da svolgere per raggiungere l’obiettivo. I servizi offerti sono molteplici e riguardano la creazione e la vendita di contenuti, account, like, commenti, condivisioni e visualizzazioni. Così per influenzare le elezioni servono 400.000 dollari, mentre per screditare un giornalista ne bastano solo 55.000.

Cgil Palermo, adesione e partecipazione al Palermo Pride 2017 e alle iniziative in programma in città dal 28 al 2 luglio


Palermo 26 giugno 2017 – La Cgil Palermo aderisce e partecipa alle iniziative in programma per il Palermo Pride 2017, giunto quest'anno alla sua settima edizione, che si svolgerà a Palermo dal 28 al 2 luglio. “Condividiamo – dichiara  il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo - la scelta di mettere al centro del Pride 2017 il tema del corpo, della persona, perché riteniamo che ognuno debba avere la possibilità di vivere le proprie scelte nella sfera dei sentimenti e della sessualità, come aspetto fondamentale della libertà delle persone, ma anche di veder riconosciuti pienamente i diritti nel lavoro”.

Al Cidma di Corleone bisogna valorizzare l'esistente e rilanciare ricerca e formazione

DINO PATERNOSTRO
È sicuramente un riconoscimento alla Corleone civile e democratica l’avere chiamato a far parte del Comitato scientifico del Cidma (Centro Internazionale di Documentazione sulla Mafia e il Movimento Antimafia) due cittadini corleonesi, ciascuno sulla base alle proprie competenze. Ma è sicuramente un forte potenziamento dell’associazione partecipata dal comune di Corleone l’avere nominato un Comitato Scientifico, composto da persone che hanno un ruolo significativo e importante nel panorama istituzionale e socio-culturale della nostra Sicilia. Infatti, insieme a chi scrive e a Mario Midulla, il consiglio direttivo del Cidma ha nominato componenti del comitato scientifico il procuratore generale presso la Corte d’Appello del tribunale di Palermo, Roberto SCARPINATO; il magistrato Leonardo GUARNOTTA; il procuratore generale di Trapani, Alfredo MORVILLO; l’avv. Giovanni CHINNICI, figlio del consigliere istruttore Rocco Chinnici; il dirigente della polizia Manfredi BORSELLINO, figlio del giudice Paolo;  l’avv. Michele COSTA, figlio del giudice Gaetano Costa; il prof. Antonio LA SPINA, attuale presidente dell’Accademia delle belle arti di Palermo; Vito LO MONACO, presidente del Centro Pio La Torre; Michele PENNISI, arcivescovo di Monreale; i giornalisti Matteo  COLLURA e Toni MIRA; Caterina GRECO, direttrice del Centro regionale del catalogo e della galleria regionale Abatellis; Giulia GUECI, storica dell’arte e critica d’arte, nipote del grande pittore Pippo Rizzo.

«Che belli gli occhi dei bimbi di San Luca»

di ANGELO SPOSATO*
Anche Angelo Sposato, segretario generale della Cgil calabrese, partecipa al dibattito aperto sul Corriere della Calabria da Antonino De Masi. De Masi ha chiesto alla società civile di scomunicare i mafiosi (potere leggere qui il suo appello) e la sua “provocazione” non è rimasta lettera morta. Intellettuali, docenti universitari, giornalisti sono intervenuti sulle nostre colonne o hanno detto la loro sui social. Oggi è il turno di un pezzo importante del sindacato. Che propone di sottoscrivere un “Manifesto per la nuova Calabria” dal quale partire per risvegliare le coscienze addormentate. 
Il dibattito aperto da Antonino De Masi, con il suo appello dalle pagine del Corriere della Calabria, merita profonda considerazione. Ha ragione Antonino, in gioco non c’è la posizione di un singolo ma il destino della Calabria, dei nostri giovani, dei nostri figli. E non è più solo un problema politico, la politica la scelgono i cittadini, liberi.

domenica, giugno 25, 2017

Corleone, si è insediato il nuovo comitato scientifico del Cidma, il Centro Internazionale Antimafia

Cidma, la stanza dei faldoni del maxiprocesso
Nel pomeriggio del 22 giugno 2017, si è tenuta una riunione del Consiglio Direttivo del CIDMA, presieduta dal dr. Vincenzo Oliveri. Nell’occasione, si è proceduto all’insediamento del Comitato Scientifico dell’ente, di recente rinnovato, alla presenza dei suoi componenti tra i quali il dr. Giovanni Chinnici, il dr. Mario Midulla e il dr. Dino Paternostro. Durante la riunione sono state congiuntamente discusse alcune tematiche attinenti le linee di attività che il CIDMA intende perseguire per rilanciarne la funzione di luogo di riferimento per la cultura dell’antimafia e per la valorizzazione delle potenzialità storiche e culturali del territorio corleonese nonché, in particolare, talune iniziative che saranno realizzate nei prossimi mesi estivi e che prevedono anche l’organizzazione di alcune serate ‘a tema’ con la proiezione di film all’aperto.

Addio Stefano Rodotà, combattente galantuomo

MASSIMO GIANNINI
È morto a 84 anni il grande giurista e politico. Diceva: “L’Italia ha bisogno di democratici adulti” e “non è vero che destra e sinistra sono superate”
«Ti ricordi cosa rispose Prodi al cardinal Ruini, ai tempi della polemica sulla procreazione assistita, no? “Sono un cattolico adulto”… Ecco, sai oggi di cosa avremmo bisogno? Di tanti “democratici adulti”’, di cittadini che hanno sete e fame di partecipazione, e che hanno voglia di rivitalizzare la democrazia. E guarda, io che giro l’Italia ti dico che ce ne sono tante, di persone così. Persone che si mobilitano, e che non hanno bisogno del leaderino di turno che le comandi, o le strumentalizzi». Passeggiavamo intorno a Via Teulada, quella sera di marzo di un anno fa. Stefano Rodotà era appena stato ospite in studio, a “Ballarò”, a parlare dei suoi cavalli di battaglia: i referendum, i beni comuni, i rapporti tra le élite e il popolo, i migranti.

Ridotti in schiavitù per 25 euro al giorno: blitz anti-caporalato, pagano gli sfruttatori

GIORGIO RUTA
Operazione nelle campagne di Vittoria, arrestati i titolari dell’azienda La Cgil: “Ma il problema riguarda tutta l’Isola”
«Cosa significa contratto?». A domandarlo è un ragazzone del Ghana, pagato 25 euro al giorno per raccogliere pomodoro per otto ore dentro a una serra a piedi scalzi. «Non sono contento, ma è l’unico modo per poter mandare qualcosa alla mia famiglia », racconta impaurito. «Sono un richiedente asilo, dormo in una comunità d’accoglienza e ogni giorno il padrone mi viene a prendere».

Cosa nostra in crisi di leadership, ma resta l’allarme sugli appalti

ALESSANDRA ZINITI
La relazione della Direzione nazionale antimafia Roberti: “L’organizzazione può condizionare l’economia”
Meno sangue e più soldi. Una Cosa nostra in crisi di leadership e alla ricerca di nuovi schemi organizzativi e strategie punta tutto sulla capitalizzazione di quell’enorme tesoro che gli arresti di tutti i capi della mafia non sono bastati a portare alla luce. E, forte di agganci all’interno della pubblica amministrazione soprattutto a livello di enti locali ma anche ormai di una conoscenza “tecnica” dei flussi dei finanziamenti, riesce a condizionare l’economia legale. Servono più fratelli massoni che esplosivo e kalashnikov. Per dirla con le parole della presidente della commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi, «il rapporto mafia-massoneria non è un’invenzione, se la mafia è un fenomeno di classi dirigenti, chi è il facilitatore? Ci sono una struttura legale e illegale che convivono ». È un ritratto con alcuni lineamenti modificati quello di Cosa nostra che viene fuori dalla relazione annuale della Direzione nazionale antimafia guidata da Franco Roberti. Che disegna, in Sicilia, un’associazione mafiosa per la prima volta in evidente difficoltà, che ha decisamente ceduto lo scettro della “pericolosità” ma anche della “potenza” alla ‘ndrangheta calabrese e che, tuttavia, continua a poter contare su una smisurata potenza economica e su un potere di intimidazione sul territorio, soprattutto nelle province, ancora abbastanza forte.
COSA NOSTRA IN CRISI

giovedì, giugno 22, 2017

Codice Antimafia: Cgil, inaccettabili richieste modifica, andare avanti

Roma, 22 giugno - "Siamo preoccupati per quanto sta avvenendo al Senato nel corso del dibattito parlamentare sul Codice Antimafia. Le richieste di Gianni Letta a nome di Forza Italia per 'alleggerire' i contenuti sono una cosa inaccettabile e indecente". Così il segretario confederale della Cgil Giuseppe Massafra. "Il Paese deve liberarsi con decisione dei fenomeni mafiosi e di corruzione e deve farlo in fretta. Si è perso perfino troppo tempo per questa vitale riforma", sostiene il dirigente sindacale.

GIUSTIZIA: PASSA LEGGE CHE PROTEGGE SINDACI E AMMINISTRATORI DA MINACCE

Una manifestazione degli amministratori "sottotiro"
Via libera definitivo, ampliata portata reato verso corpi politici
Roma, 22 giu. (AdnKronos) - Più tutele a sindaci, assessori e consiglieri locali. La Camera ha approvato in via definitiva le norme che ampliano la portata del delitto di minaccia o violenza a un corpo politico. Ecco, in sintesi, le principali novità.

Il ricordo della strage di Partinico: il servizio di QLNews


E I CORLEONESI RITROVARONO IL GUSTO DELLA PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA...

Un momento dell'assemblea cittadina nel chiostro di Sant'Agostino
Il miglior complimento alla Commissione straordinaria, che amministra Corleone dopo lo scioglimento per mafia dello scorso agosto, l'ha fatta un cittadino che si è augurato che il suo mandato di 18 mesi venga ancora prorogato. Questo da la dimensione del successo che ha riscosso l'assemblea cittadina voluta oggi pomeriggio dalle tre commissarie, Giovanna Termini, Rosanna Mallemi e Maria Cacciola. L'atrio di Sant'Agostino brulicava di gente, attenta a seguire quello che dicevano. GUARDA L'ALBUM FOTOGRAFICO

PARTINICO, A 70 ANNI DALLA STRAGE DEL 22 GIUGNO 1947

Un momento del convegno al palazzo dei carmelitani
Stamattina la Cgil ha ricordato il 70.mo anniversario della strage di Partinico, dove furono assassinati dalla banda Giuliano e dalla mafia Giuseppe Casarrubea e Vincenzo Lo Jacono. Memoria e impegno per continuare nella battaglia per la democrazia, il lavoro e i diritti.
Sono stati ricordati anche gli assalti, sempre della sera del 22 giugno 1947, alle camere del lavoro di Borgetto, Carini, Cinisi, Monreale e San Giuseppe Jato, subiti ad opera della banda Giuliano e della mafia. A Partinico accadde il fatto più grave: i due dirigenti sindacali Giuseppe Casarrubea e Vincenzo Lo Jacono furono colpiti a morte durante l'assalto alla camera del lavoro del paese la sera del 22 giugno di settant'anni fa. Casarrubea morì sul colpo. Lo Jacono, ferito gravemente con 30 colpi di arma da fuoco, morì dopo sei giorni in ospedale. Nella strage furono inoltre feriti Leonardo Addamo e Salvatore Patti. GUARDA L'ALBUM FOTOGRAFICO

mercoledì, giugno 21, 2017

Corleone, completato lo sgombero della casa del capomafia Rosario Lo Bue

CORLEONE, LÌ VIVEVA LA SUA FAMIGLIA. La villa era stata sequestrata dieci anni fa al capomafia di Corleone Rosario Lo Bue, ma non era mai passata al patrimonio dello Stato.
Prima il boss, poi la moglie e i figli avevano sempre continuato a vivere nell’immobile a tre piani di via Salvatore Aldisio. Ieri mattina, lo sgombero, organizzato dal prefetto di Palermo Antonella De Miro. E adesso la villa potrà tornare all’Agenzia Beni confiscati, probabilmente verrà affidata al Comune di Corleone o alle forze dell’ordine per ospitare associazioni o un presidio delle istituzioni. Rosario Lo Bue è uno dei padrini storici del paese, da sempre vicino a Bernardo Provenzano: è tornato in manette nel 2008, nell’ambito del blitz “Perseo”. E poi ancora nel 2015: i carabinieri della Compagnia di Corleone e del Gruppo Monreale scoprirono che era ancora il reggente del clan.
La Repubblica Palermo, 21 giugno 2017

La7 - Tagadà: Il servizio sul bonus bebè negato alla figlia di Riina


Corleone, lo Stato ha confiscato la casa del boss Lo Bue


Civismo politico: il significato e la prospettiva di una esperienza

Leoluca Orlando
di LEOLUCA ORLANDO
Con un lungo post pubblicato oggi nella sua pagina Facebook, Leoluca Orlando annuncia l'avvio di un percorso per la creazione di una "Lista dei territori" in vista delle prossime elezioni regionali.
La dignità e la fatica dell'amministrare a servizio delle comunità locali non possono e non devono più essere mortificate ulteriormente da atteggiamenti e pratiche "annacatorie", che hanno fatto parlare in Sicilia di uno "stato di calamità istituzionale". E' dai territori, a partire anche da Palermo, che occorre prendere le mosse con quello che viene definito "civismo politico", del tutto alternativo a movimenti tanto ribelli quanto inconcludenti e incapaci di amministrare e del tutto alternativo a logiche di apparato che simulano protagonismo con litigi continui ed inconcludenti. Chi da oltre due anni considera conclusa la esperienza del Governo Crocetta ha il diritto e il dovere di immaginare un futuro diverso e migliore per i siciliani e per la Sicilia, a partire non da alchimie politichesi ma a partire dai problemi reali, come ogni giorno sono chiamati nei territori a fare amministratori locali e Sindaci.

Domani la Cgil ricorda il 70° anniversario della Strage di Partinico e degli assalti alle Camere del Lavoro della zona. Corteo e convegno a palazzo dei Carmelitani

Palermo 21 giugno 2017 – Domani a Partinico la Cgil ricorda il 70° anniversario della strage di Partinico, nella quale morirono Giuseppe Casarrubea e Vincenzo Lo Iacono, e gli attentati del 22 giugno 1947, con gli assalti alle Camere del Lavoro di Borgetto, Carini, Cinisi, Monreale, San Giuseppe Jato, subiti ad opera della banda Giuliano. A Partinico accadde il fatto più grave: i due dirigenti sindacali Giuseppe Casarrubea e Vincenzo lo Jacono furono colpiti a morte durante l'assalto alla Camera del Lavoro del paese, la sera del 21 giugno di 70 anni fa. Casarrubea morì sul colpo. Lo Jacono, ferito gravemente con trenta colpi di arma da fuoco, morì dopo sei giorni, in ospedale. Nella strage furono inoltre feriti Leonardo Addamo e Salvatore Patti.

Corleone, domani pomeriggio assemblea cittadina indetta dalla Commissione straordinaria

 

martedì, giugno 20, 2017

Trapani, lettera aperta di una cittadina alla Procura

Silvana Moscato, originaria di Corleone
Silvana Moscato, nata a Corleone ma residente da decenni a Trapani, dove svolge la professione di medico di famiglia, ha inviato una lettera alla Procura delle Repubblica e alle Forze dell’ordine per ringraziarle del loro costante operato. Il suo è anche uno sfogo, alla luce delle vicende che nell’ultimo mese hanno interessato due candidati sindaci (D’Alì e Fazio) e scosso la campagna elettorale  portando una città intera alla ribalta delle tv nazionali. Un’amara riflessione sul modo di pensare e di agire di alcuni cittadini ed, in generale, sulla forma mentis di “asservimento al potente di turno” che ancora oggi, nel 2017, è ben radicata nei territori del sud Italia.
Di seguito la lettera della dott.ssa. Moscato

Lumia (Pd): "Lo sgombero della casa Lo Bue a Corleone è un importante segnale di legalità"

Rosario Lo Bue
GIUSEPPE LUMIA
Lo sgombero della casa confiscata e occupata dalla famiglia mafiosa dei Lo Bue, eseguito stamani a Corleone, è un segnale importante di legalità per una comunità che vuole liberarsi della presenza mafiosa, dopo la vera e propria dittatura dei Riina, dei Provenzano e dei BagarellaUn segnale che si pone in continuità con il percorso intrapreso con le elezioni del 1993, che ha vissuto diverse fasi di successo e purtroppo qualche ricaduta. Ma il cammino deve andare avanti sul piano culturale e repressivo, sociale e dello sviluppo del territorio.

Corleone. É in corso oggi lo sgombero forzato dell'immobile confiscato della famiglia mafiosa di Rosario Lo Bue

Il sen. Mario Giarrusso
A Corleone lo sgombero dell'immobile di famiglia mafiosa Lo Bue. Giarrusso: "Continua il percorso contro l'omertà"
Palermo, 20 giu. (askanews) - È in corso a Corleone, da parte di Polizia e Carabinieri, lo sgombero dell'immobile confiscato e occupato dalla famiglia Lo Bue reggenti della famiglia Provenzano a Corleone. "Complimenti alle forze dell'Ordine e alla Commissione Prefettizia di Corleone istituita dopo lo scioglimento del Comune di Corleone avvenuto il 12 agosto 2016 - ha detto il senatore Mario Giarrusso, componente della commissione Antimafia -.

MAFIA. Riina junior resta in libertà vigilata a Padova: "È ancora socialmente pericoloso"

Salvo Riina, figlio del "capo dei capi" di Cosa Nostra
PADOVA. Giuseppe Salvatore Riina, "Salvuccio" terzogenito del boss di Cosa Nostra, resta vincolato alla libertà vigilata: è ritenuto "ancora socialmente pericoloso". Con questa motivazione il tribunale di Sorveglianza di Padova il 29 marzo scorso ha respinto il ricorso di Riina Jr e del suo avvocato, Francesca Casarotto, contro la decisione di prorogare di altri 4 mesi la misura della sorveglianza speciale. Il termine scadeva proprio a giugno, mentre adesso il figlio del padrino non potrà tornare libero prima di ottobre.

domenica, giugno 18, 2017

La figlia di Riina chiede il bonus bebè. Ma il Comune risponde con un "no"

SALVO PALAZZOLO
La figlia minore del boss e il marito hanno dichiarato di essere nullatenenti
Adesso, i Riina sostengono di essere nullatenenti. E chiedono aiuto allo Stato, non era mai accaduto prima. La figlia più piccola del capo di Cosa nostra, Lucia, vorrebbe il bonus bebè dal Comune di Corleone. E ha sollecitato direttamente il pagamento dell’assegno, perché – così sostiene – ne ha diritto. Il marito, Vincenzo Bellomo, ha ribadito l’istanza. Ma dal Comune è arrivato un secco «no», firmato dai commissari che reggono l’amministrazione cittadina dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiosa. Ufficialmente, hanno pesato motivi formali: la domanda della giovane madre non è stata ritenuta completa, quella del padre è arrivata fuori termine. Anche l’Inps ha ribadito che la figlia di Riina non ha diritto all’assegno mensile previsto per i genitori con un reddito minimo. Nessuno crede che la famiglia del capo di Cosa nostra sia nullatenente. Nelle ultime intercettazioni in carcere Totò Riina si vanta: «Perché se recupero pure un terzo di quello che ho sono sempre ricco»,

Corleone, giovedì assemblea cittadina indetta dai commissari straordinari

"Città Nuove" parteciperà giovedì prossimo all'assemblea indetta dal comune, intanto per sentire dalla viva voce dei commissari le attività da loro svolte in questi mesi, e poi per avanzare alcune proposte capaci di migliorare le condizioni dei servizi nel nostro comune. Ci auguriamo che tante altre associazioni e tanti cittadini partecipino a questo momento di confronto. Anche per trasferire da facebook ad un confronto diretto le nostre ansie, le nostre preoccupazioni e le nostre speranze per Corleone (d.p.) 
ASSEMBLEA CITTADINA GIOVEDI' 22 GIUGNO
La Commissione Straordinaria invita tutti i CITTADINI, i Gruppi Politici, Sociali, le Associazioni Locali, i Comitati Civici, i Sindacati e le Associazioni di categoria ad intervenire ad un incontro aperto indetto per il giorno 22 giugno 2017 alle ore 18,00 presso il Chiostro del Complesso S. Agostino per discutere e confrontarsi sulle esigenze del territorio e sulle molteplici problematiche che afferiscono la realtà corleonese. Nel corso della riunione, la Commissione Straordinaria illustrerà ed informerà la cittadinanza sulle attività intraprese con l’obiettivo di cogliere dai cittadini stessi, quali destinatari ed attori principali, ogni utile suggerimento a sostegno e beneficio della comunità corleonese.
Sarà gradita la partecipazione dei CITTADINI a cui chiediamo un costruttivo contributo attivo.
LA COMMISSIONE STRAORDINARIA 
(Termini – Mallemi – Cacciola) 

Ius soli. “La Chiesa è a favore, la considera indispensabile”

PAOLO RODARI
L’INTERVISTA/ MONSIGNOR GIAN CARLO PEREGO, VESCOVO DI FERRARA
ROMA.
Definisce lo “ius soli” «uno strumento indispensabile ». Spiega che la Chiesa si è più volte espressa affinché si aggiorni la legge sulla cittadinanza del 1992 «inadeguata ai tempi che corrono». E bolla le uscite di Beppe Grillo e della Lega come dannose: «Seminare il panico su una legge necessaria per motivi elettorali è poco responsabile».
Monsignor Gian Carlo Perego, direttore della Fondazione Migrantes della Cei, e arcivescovo di Ferrara, perché la legge va aggiornata?

Prodi, Renzi, Pisapia e una certa idea di sinistra

Renzi, Pisapia e Prodi
EUGENIO SCALFARI
IL MONDO sta cambiando e l’Europa e l’Italia cambiano anch’esse. Questa mutazione ci stupisce: che dobbiamo fare? Assistere passivamente? Reagire? Ma come? Combattendo contro oppure appoggiando il cambiamento e portandolo avanti fino a quando diventi una vera e propria rivoluzione? Una rivoluzione, quando eventualmente scoppiasse, sarebbe mondiale perché viviamo in una società globalizzata. Ogni Paese, ogni Stato, ogni continente reagirebbe a suo modo secondo gli interessi, i valori, i sentimenti delle persone, dei popoli, delle plebi. È questo fenomeno che si sta per la prima volta verificando? Io non credo: il mondo cambia continuamente e quelli che lo vivono pensano che una grande novità si stia verificando, ma non è così. Tutto si muove di continuo, attimo per attimo, dentro e fuori di noi. Spesso i mutamenti ci sembrano impercettibili e infatti lo sono, ma col passare del tempo diventano massa. Questo ci spaventa e ci mobilita. Insomma ci scuote.

La linea dura di Francesco: in arrivo la scomunica per corrotti e mafiosi

Una commissione già al lavoro per redigere la nuova dottrina “La lotta a questi crimini questione di civiltà, non solo di legalità”
LA corruzione spuzza. Non è cristiano chi si lascia corrompere », gridò Papa Francesco dal palco di Scampia. Due anni sono passati, dallo storico discorso pronunciato nel quartiere simbolo della periferia di Napoli che fece rapidamente il giro del mondo. Adesso la Santa Sede studia il decreto che dovrà formalizzare la scomunica non solo dei mafiosi, contro i quali nel giugno del 2014, durante la visita a Cassano Jonio in Calabria, il Pontefice aveva tuonato ricordando che «non sono in comunione con Dio», ma anche dei corrotti.

IL CASO. Castelvetrano, il dossier del prefetto: “Così la mafia influenzava il Comune”

Castelvetrano in provincia di Trapani
«Il predominio attuale della famiglia mafiosa di Castelvetrano ha forte influenza anche sull’amministrazione comunale». Lo sostengono i componenti della commissione di indagine che hanno passato al setaccio gli atti amministrativi e il cui lavoro è stato reso noto ieri con la pubblicazione sul sito del Comune della delibera di insediamento della commissione prefettizia che per 18 mesi guiderà la città. Il 6 giugno il Consiglio dei ministri ha sciolto per mafia il Comune dopo avere ascoltato dal prefetto di Trapani, Giuseppe Priolo, le risultanze del lavoro svolto dalla commissione di accesso agli atti. Ai raggi X, in particolare, l’attività amministrativa dell’ex sindaco Felice Errante. Priolo evidenzia «l’uso distorto della cosa pubblica che ha finito con il favorire soggetti e imprese collegati direttamente o indirettamente ad ambienti criminali». Il prefetto parla anche «della presenza sul territorio di un sodalizio mafioso in grado di influenzare i settori dell’economia locale e in particolare quello degli appalti pubblici». «Prendo atto della relazione del prefetto — replica Errante — una descrizione del Comune impietosa che sembrerebbe infiltrato quasi in ogni settore. Nessun commento e nessuna valutazione politica sono in condizioni di poter fare a caldo. Sono certo comunque — dice l’ex sindaco — di non aver mai chiesto voti alla mafia che, anzi, ho sempre contrastato con atti concreti, facendone una ragione di vita».

La Repubblica Palermo, 17 giugno 2017

Carini, una strada per il carabiniere Cutietta

Un momento della cerimonia
Intitolata una strada di Carini al carabiniere Giuseppe Cutietta caduto durante la seconda guerra mondiale
Nel 75esimo anniversario del sacrificio del soldato carinese l’amministrazione comunale su proposta della locale sezione dell’associazione nazionale carabinieri , ha intitolato una strada di Carini al carabiniere Giuseppe Cutietta. Il militare era nato a Carini il 31 Gennaio 1910 e caduto sul campo di battaglia a Qukes (Albania) il 13 Aprile 1941,

venerdì, giugno 16, 2017

A 100 anni dalla rivoluzione d'ottobre. Santa Madre Russia resta senza Dio

EZIO MAURO
1917-2017. Dopo l’abdicazione di Nicola II, la Chiesa di Mosca che ha funzionato da ideologia popolare di massa per il regime non sa come continuare a esistere. La fine della monarchia coincide con la rottura del vaso mistico che da 300 anni univa Zar e Pope
SAN PIETROBURGO - L’alba arrivò col fuoco, come in un rito pagano. Il fumo si vedeva da lontano, alla prima luce del mattino, quando cominciava a mettersi in marcia il mondo delle periferie, oltre i ponti sui canali. Nessuno voleva mancare, tutti sapevano dove andare, quel fumo era una conferma e un segnale per il giorno del lutto che saliva a prendere il posto dei giorni della ribellione. Nel cordoglio cittadino il dolore privato diventava l’onore pubblico, fondamento della coscienza comune, sigillo del mito collettivo in cui la realtà trasfigurava già mentre veniva vissuta. Cataste di legna formavano falò giganteschi per sciogliere la neve, sembravano pire sacrificali, altari primitivi in una città irreale, umida, grigia e tuttavia lucida come un metallo nelle pozze d’acqua dove marciva la neve ormai sporca. Ogni reggimento aveva schierato il suo coro attorno alla grande fossa su Campo di Marte e i canti funebri si alzarono davanti alle prime bare dei martiri della rivoluzione, che arrivavano da tutti i quartieri di Pietrogrado: 183 bare per la prima volta rosse, e non bianche come vuole la tradizione russa, travolta anch’essa dal vortice di Febbraio.

Palermo, la beffa dell’ex Iena candidato per girare un film

EMANUELE LAURIA
Il caso. Ismaele La Vardera in corsa come sindaco per Lega e FdI. I colloqui registrati con Micciché, Cuffaro e Salvini, oggi furibondo, per realizzare la docu-fiction che inquieta i salotti della città.“Voglio rendere trasparente la politica”
PALERMO. Era anche un film. La città delle trame di potere trasformata in un set, la campagna elettorale in un reality show. Al centro c’era lui, Ismaele La Vardera, giovane candidato sindaco che aveva convinto Matteo Salvini e Giorgia Meloni, salvo poi presentarsi dopo le elezioni e chiedere loro una liberatoria per rendere pubbliche le immagini dei colloqui riservati fatti nei giorni precedenti. Perché l’obiettivo (prevalente o unico?) del 23enne giornalista che ufficialmente voleva battere «i Golia della politica », prima ancora che conquistare la guida del Comune, era di realizzare una docu-fiction sul voto a Palermo. Non l’aveva capito nessuno. Anzi, in molti avevano scherzato davanti a quel manifesto elettorale in stile locandina cinematografica che indicava il nome di La Vardera come fosse un attore, e sotto la scritta «Il sindaco. Dal 12 giugno». Una bella trovata pubblicitaria, commentarono in molti. Macché. Il film ci sarà davvero, e sarà il frutto di ore e ore di riprese fatte con tre operatori al fianco. O di nascosto, con telecamere e microfoni nascosti.