lunedì, aprile 30, 2012

Corleone, cominciano i campi di lavoro antimafia 2012 sui terreni confiscati


I volontari formano la "L" di Legalità
Che bellezza tornare a Corleone tutti insieme sempre più consapevoli che la nostra presenza serva a sviluppare in modo anche piccolo, piccolo un’antimafia sociale così utile in un momento così difficile della nostra società. Oggi con noi della Rampa ci sono persone dell’associazione Ciincontriamo, Luana di Forlì che fa il Campo con noi e diverse persone che sono a Corleone per festeggiare il Primo Maggio e visitare terreni e luoghi confiscati alla mafia. Ai ragazzi, ai genitori dell’associazione Ciincontriamo dobbiamo spiegare perché da 3 anni veniamo a Corleone sempre con rinnovato impegno e tanto entusiasmo. Loro, che non sapevano niente del Progetto LiberArci dalla Spine, sono rimasti entusiasti. Dopo un pranzo che ha avuto momenti bellissimi, siamo andati tutti a Torre dei Fiori e qui con Salvatore abbiamo piantato alcuni pomodori come simbolo e ricordo del nostro incontro. A Malvello Salvatore ci ha spiegato l’importanza della nostra presenza e delle centinaia di giovani che ogni estate scendono a fare i Campi. I ragazzi dell’associazione davanti a Casa Caponnetto hanno voluto fare una foto con la forma della L come Legalità e come LiberArci dalle Spine.I Volontari ARCI La Rampa 

Portella della Ginestra, la prima strage di stato. Domani il 65° anniversario


Il primo maggio del 1947 la banda di Salvatore Giuliano aprì il fuoco sui contadini e gli operai che si erano raccolti a Portella per celebrare la festa dei lavoratori. Il racconto dei testimoni. GUARDA IL VIDEO

Trent'anni fa la mafia assassinava Pio La Torre e Rosario Di Salvo


L'assassinio di La Torre e Di Salvo
Proviamo a ricostruire quella tragica giornata di trent’anni fa. Erano le 9.23 del 30 aprile 1982. Come ogni mattina, a bordo della Fiat 131, guidata dall’amico e collaboratore Rosario Di Salvo, Pio La Torre si stava recando al civico n. 633 di Corso Calatafimi, nel palazzo dov’era la sede del PCI. Dopo anni trascorsi a Roma, presso la direzione nazionale del PCI, da qualche mese La Torre era voluto ritornare in Sicilia per rilanciare il partito e riprendere la lotta alla mafia. Era diventato segretario regionale del PCI, mentre a Palermo ancora imperversava la «guerra» di mafia scatenata dai «Corleonesi».

Tanti libri sulla vita e sulla morte del leader del Pci Pio la Torre


Pio La Torre
«Ho vissuto nelle case dei contadini poveri del Corleonese... ho dormito con loro intere settimane, in qualche caso anche insieme a mia moglie, e mancavano di tutto, del pane, delle strutture igieniche fondamentali. Nella casa di una famiglia di braccianti di Corleone..., in cui ho dormito molti giorni, ... avevano un secchio che non sapevo bene se era un secchio o una pentola, perché serviva per cuci­nare gli spaghetti e per lavarsi i piedi. C’era la capra che girava libe­ramente per la casa come un animale sacro, in quanto solo grazie al suo latte si ali­mentavano i bambini, ché altrimenti sarebbero morti di tubercolosi e di fame. I brac­cianti e i contadini poveri di al­lora non avevano alcun salario previdenziale... nei lun­ghi periodi di disoccupazione, per dare una minestra ai bambini, dovevano andare a raccogliere un po’ di verdura nei campi, e le mogli dei braccianti andavano a fare le spi­golatrici».

domenica, aprile 29, 2012

Linares, il superpoliziotto promosso


L'identikit di Matteo Messina Denaro
di Rino Giacalone 
Il poliziotto “cacciatore” non “caccia” più la preda-superboss. La ricerca del capo mafia Matteo Messina Denaro non è più cosa dell’ex capo della Squadra Mobile di Trapani Giuseppe Linares, uno dei poliziotti “tosti” del trapanese, provincia di Sicilia dove resiste lo zoccolo duro della mafia siciliana. Promosso da vice questore a primo dirigente e portato ad altro incarico, dirigente della divisione anticrimine della Questura di Trapani, è quindi, per questo, fuori dal gruppo di investigatori della Polizia che da anni è stato organizzato dal Viminale per cercare di catturare Matteo Messina Denaro il sanguinario assassino che oggi è a capo di una holding di imprese e società a sua disposizione, protetto da una cerchia di “complici” in grisaglia.

sabato, aprile 28, 2012

Guarda la Corleone di ieri, sognando la Corleone di domani...

Piazza Nascè com'era tanti anni fa... (anni '40)
La Corleone di ieri nell'album fotografico di Vincenzo Briganti. Vale la pena sfogliarlo... CLICCA QUI  

venerdì, aprile 27, 2012

Nuove minacce a Pino Maniàci. Gli intimano: “Vattene” .Ma lui resta


OSSIGENO – Partinico, 26 apr 2012 - Il giornalista Pino Maniàci ha ricevuto nuove minacce con una lettera anonima in cui gli viene intimato di abbandonare Partinico. Il conduttore di Telejato ha reso subito nota la missiva e ha denunciato l’episodio.  “C’è ‘un solo modo – ha commentato – per rispondere a queste indimidazioni ormai ricorrenti: andare avanti per la propria strada”. Nel biglietto anonimo c’è scritto: “Hai rovinato un paese. Devi andare via da Partinico altrimenti agiremo in altri modi”.   Minacce dello stesso tenore erano già apparse recentemente sui muri del paese. A Maniàci la solidarietà di Ossigeno e dell’Unione Cronisti.

Cipriani: "No alle trivellazioni a Ficuzza. Il nostro è un patrimonio da difendere"


CORLEONE – "Trivellazioni nella riserva naturale di Ficuzza? È un'ipotesi che ci impegneremo con tutte le nostre forze per non fare realizzare". Lo dice Giuseppe Cipriani, candidato sindaco nel Comune di Corleone, a proposito di alcune notizie apparse sulla stampa su precisi progetti di trivellazioni nei Comuni del Belice e anche, per l'appunto, nel territorio della borgata corleonese di Ficuzza. "Il nostro programma – prosegue Cipriani – mira alla valorizzazione dell'area boschiva e dell'intera borgata di Ficuzza. Difenderemo il nostro territorio con tutti gli strumenti a nostra disposizione, perché venga rispettato l'ecosistema di una delle aree boschive più estese della Regione, nonché del bosco più vicino all'area metropolitana del capoluogo".

Bersani (Pd) in Sicilia. Il 1° maggio a Portella e a Corleone


Pierluigi Bersani
Prosegue il viaggio in Italia del segretario del Pd Pier Luigi Bersani in vista delle elezioni amministrative del 6 e 7 maggio. Lunedì 30 aprile e martedì 1 Maggio, Bersani sarà in Sicilia per una serie di iniziative. Lunedì, alle 14.30, Bersani sarà a Palermo, in via Turba, per deporre una corona di fiori in ricordo di Pio La Torre e Rosario Di Salvo, nel 30 anniversario della loro uccisione. Alle 15, nel centro "Padre Nostro-Don Pino Puglisi", via Brancaccio 461, il segretario del Pd parteciperà a una conferenza stampa con Fabrizio Ferrandelli, candidato sindaco del centrosinistra. Alle 16.30, parteciperà a una iniziativa, sempre a sostegno di Fabrizio Ferrandelli, presso il Cine Teatro Imperia in Piazza Politeama. Alle 19.30, Bersani sarà ad Agrigento dove prenderà parte ad un comizio a sostegno del candidato sindaco Marinella Lo Bello, presso Porta di Ponte. Il 1° Maggio, alle 10.30, Pier Luigi Bersani sarà a Piana degli Albanesi, alla Casa del Popolo, in via Giorgio Kastriota, per partecipare al corteo dei sindacati che da Piana arriva a Portella della Ginestra dove verranno ricordate le vittime della strage e celebrato il comizio per la festa dei lavoratori. Infine, alle 16, Bersani sarà a Corleone per partecipare a una iniziativa con il candidato sindaco del centrosinistra Pippo Cipriani, presso la cooperativa "Lavoro e non solo", in via Crispi.
Palermo,  26 Aprile 2012                         

In Kosovo c’è sempre più NATO

“Nel valutare la situazione odierna, la NATO e l’Unione Europea si sono rese conto che le forze KFOR sul campo potrebbero non essere sufficienti per rispondere in modo appropriato a eventuali incidenti e scontri in Kosovo, legati alle elezioni in Serbia”, ha ammesso il portavoce del Comando centrale militare tedesco, Hauke Bunks. Il dispositivo KFOR prevede dal 1° marzo 2011 due Multinational Battle Groups, di cui uno a conduzione italiana. Attualmente, la missione vede schierati 31 paesi con 5.500 uomini. La Germania è il paese impegnato con il maggior numero di militari, 1.300, più altri 550 che giungeranno nei Balcani tra meno di una settimana.

mercoledì, aprile 25, 2012

Placido Rizzotto vive ancora. Spettacolo teatrale in villa comunale a Corleone


Palermo, grande corteo per la Festa della Liberazione dedicata ai partigiani Ortoleva e Rizzotto

Dino Paternostro col poster di Placido Rizzotto
Per la prima volta a Palermo si è svolta una grande manifestazione con corteo da piazza Politeama al Giardino Inglese per festeggiare l'anniversario della LIBERAZIONE. Grazie all'impegno dell'ANPI di Palermo e della Sicilia, la festa di quest'anno, dedicata ai partigiani Antonio Ortoleva di Isnello e Placido Rizzotto di Corleone, ha visto una buona partecipazione di cittadini. A rappresentare il comune di Isnello c'era il sindaco Mogavero con la fascia tricolore e con il gonfalone. Corleone era rappresentata da Dino Paternostro, segretario della Camera del lavoro. A causa di un'indisposizione, infatti, il sindaco Iannazzo non è potuto intervenire. Al Giardino Inglese sono stati letti i nomi dei caduti per mano mafiosa e nella lotta contro il nazi-fascismo. Un accostamento importante quello tra la lotta antifascista e la lotta antimafia, perché in Sicilia la Resistenza è stata fatta (ed è ancora oggi fatta) contro la violenza mafiosa. Non a caso tanti partigiani siciliani che hanno lottato contro il nazifascismo (Pompeo Colajanni, Girolamo Li Causi, Placido Rizzotto e tanti altri), quando sono tornati nella nostra Isola hanno iniziato la seconda resistenza contro la mafia. Complimenti ad Ottavio Terranova, coordinatore dell'Anpi Sicilia, ad Angelo Ficarra, segretario dell'Anpi, a Lina Colajanni e ai tanti compagni che si sono impegnati per la riuscita dell'iniziativa. VAI ALLA GALLERIA FOTOGRAFICA

Palermo, alla vigilia della Liberazione, 600 studenti assistono al film "Placido Rizzotto"


D. Paternostro, M. Mazzarella, V. Albanese, P. Rizzotto Jr.
Circa 600 studenti delle scuole superiori di Palermo hanno assistito la mattina del 23 aprile alla proiezione del film "Placido Rizzotto" al cinema "Rouge et Noir". L'iniziativa è stata organizzata dall'Anpi di Palermo. Erano presenti gli attori Vincenzo Albanese (interpretava Luciano Liggio, lo sciancato) e Marcello Mazzarella (interpretrava Placido Rizzotto), il segretario regionale della Cgil Antonio Riolo, Placido Rizzotto Jr., nipote del sindacalista assassinato dalla mafia, e il segretario della Camera del lavoro di Corleone, Dino Paternostro. A presentare l'iniziativa Ottavio Terranova, coordinatore regionale Anpi Sicilia. VAI ALL'ALBUM FOTOGRAFICO

Palermo, la Festa della Liberazione dedicata ai partigiani Giovanni Ortoleva e Placido Rizzotto

martedì, aprile 24, 2012

Bella ciao!

L'Inno di Mameli

Fischia il vento...

Benigni: Esegesi dell’Inno d’Italia

La mafia dei caporali decide il destino degli "invisibili": «Tu lavori, tu no»


Ancora aspettando il lavoro...
PATERNÒ. In piazza assieme ai braccianti. Fra storie di sfruttamento degli extracomunitari

e il sottobosco di illegalità dei siciliani ingaggiati, ma vittime di ricatti per non perdere la giornata
Mario Barresi  Nostro inviatoPaternò. La puzza che esce dalla marmitta di quel furgone sgangherato assorbe la scia d'aroma intenso dell'espresso del bar. E persino il nitido profumo del pane appena sfornato si mischia a quel fumo acre e scoppiettante. Dai finestrini sbirciamo gli sguardi mesti di un gruppo di maghrebini, mentre altri fremono sul marciapiede. Esce fuori un cinquantino nerboruto e nervoso. Di poche parole e di gesti rapidi: tasta il bicipite del più vecchio, poi un cenno agli altri due: salite a bordo. «Tu no, moviti femmu. Avanti, partiamo!». E la sgommata del furgone che scompare sul vialone avvolge quell'uomo nero dai capelli bianchi in una coltre di disperazione grigia.

«È una guerra fra disperati, si rischia un'altra Rosarno»


Aspettando il lavoro...
Mario Barresi
Paternò. Venerdì in piazza.Flai, Fai e Uila: «Dal governo una nuova batosta per gli stagionali: a rischio il 20% del salario»
Paternò. Un sole tiepido illumina da qualche minuto l'inizio di un'altra dura settimana di lavoro nei campi. E in giro, per le vie di Paternò, c'è qualche faccia nuova. Che ha l'effetto collaterale di far ritrarre qualche brutto ceffo di solito impegnato nel reclutare braccianti in nero "last minute", a tariffe ancora più basse. È una mattinata di informazione e di trasparenza, quella organizzata ieri dai sindacati catanesi. Ascoltano le storie dei braccianti, li invitano a rompere il silenzio, a denunciare i soprusi. E nel frattempo, nell'era di facebook, fanno la cosa più umile e forse più efficace per comunicare: il volantinaggio. Bar dopo bar, panificio dopo panificio, distributore dopo distributore. Per informare il popolo etneo delle campagne delle nuove iniziative, delle prossime battaglie.

La mafia dei caporali decide il destino degli "invisibili": "Tu lavori, tu no"


PATERNÒ. In piazza assieme ai braccianti. Fra storie di sfruttamento degli extracomunitari e il sottobosco di illegalità dei siciliani ingaggiati ma vittime di ricatti per non perdere la giornata
di Mario Barresi
Nostro inviato
Paternò. La puzza che esce dalla marmitta di quel furgone sgangherato assorbe la scia d'aroma intenso dell'espresso del bar. E persino il nitido profumo del pane appena sfornato si mischia a quel fumo acre e scoppiettante. Dai finestrini sbirciamo gli sguardi mesti di un gruppo di maghrebini, mentre altri fremono sul marciapiede. Esce fuori un cinquantino nerboruto e nervoso. Di poche parole e di gesti rapidi: tasta il bicipite del più vecchio, poi un cenno agli altri due: salite a bordo. «Tu no, moviti femmu. Avanti, partiamo!». E la sgommata del furgone che scompare sul vialone avvolge quell'uomo nero dai capelli bianchi in una coltre di disperazione grigia.

lunedì, aprile 23, 2012

SALVARE I DANNATI DELLA MEMORIA, RICORDARE IMPASTATO E OGNI VITTIMA

Venerdì 20 aprile Il Circolo Arci “Il parco dei pini” di Narni Scalo (Terni) ha dedicato la rinnovata sala polivalente alla memoria del giornalista Peppino Impastato, assassinato dalla mafia il 9 maggio 1978 a Cinisi. L’intitolazione è stata decisa su proposta del consigliere comunale Alfonso Morelli. Alla semplice cerimonia, che ha avuto il momento centrale nello scoprimento di una targa, hanno partecipato l’assessore alle politiche giovanili di Narni, Francesco De Rebotti; Stefano Mari di Libera Terni, Alessandro Cobianchi, responsabile Legalità dell’ARCI; il comandante dei Carabinieri di Narni, Gugliemo Apuzzo; l’attrice teatrale Consuelo Cagnati che sta raccontando la storia di Impastato nello spettacolo “Malacarne”, ed Alberto Spampinato, direttore di Ossigeno. 

SICILIA. 43 GIORNALISTI VITTIME DI INTIMIDAZIONI ED ABUSI. CHI SONO. PERCHÉ PROPRIO LORO

Aggiungi didascalia
di Dario Barà
Ecco un estratto del Rapporto Ossigeno 2011 che racconta le loro vicissitudini.  Perché  è così pericoloso, riferire certe notizie. Altri sette cronisti intimiditi da gennaio ad aprile 2012   OSSIGENO – 23 aprile 2012- “Le minacce e le intimidazioni ci sono, si avvertono. Alcune sono evidenti. Altre rimangono sotto traccia. Colpiscono soprattutto – afferma Riccardo Arena, cronista giudiziario del Giornale di Sicilia –  coloro che operano in provincia, nei piccoli comuni, i giornalisti precari, che hanno poche garanzie di stabilità lavorativa, che sono pagati poco e male. Sono quelli più deboli e quindi più facilmente condizionabili”.

Decollata da Brindisi la missione militare ONU in Siria

di Antonio Mazzeo
Al via in Siria la missione di supervisione delle Nazioni Unite (UNSMIS) per il “rispetto del cessate il fuoco tra le parti”, autorizzata il 21 aprile scorso dal Consiglio di Sicurezza (risoluzione n. 2042). A Damasco è giunto il primo team ONU composto da trenta “osservatori militari non armati” che verranno poi dislocati in una decina di località del paese. Da qui a 90 giorni, il numero degli “osservatori” crescerà a 300 unità, compresi “consiglieri politici ed esperti nel campo dei diritti umani, dell’informazione e della sicurezza pubblica”.

Guccini contro i manifesti di Salò: "Offesa e tradita la mia 'Locomotiva'"

A Roma affissi poster per il 25 aprile inneggianti alla Repubblica Sociale con una citazione del brano scritto dal cantautore nel 1972: "Spesso la destra si appropria indebitamente delle mie canzoni, ma stavolta è troppo: i partigiani lottarono per la libertà, i fascisti stavano con i nazisti"
di CARLO MORETTI
"Mi sento tirato verso una direzione che mai avrei voluto. Non solo la mia canzone La locomotiva non è stata compresa, direi che è stata davvero maltrattata". Francesco Guccini risponde così alla provocazione dei manifesti inneggianti alla Repubblica di Salò esposti nelle strade di Roma in vista della ricorrenza del 25 aprile, alcuni piazzati addirittura sugli spazi pubblicitari ufficiali del Comune di Roma. Rispondendo al telefono dalla sua casa di Pàvana, il cantautore modenese dice di non gradire affatto il riferimento alla canzone che scrisse nel 1972, una citazione contenuta nello slogan del manifesto fascista che recita: "25 aprile 1945-25 aprile 2012. Gli eroi son tutti giovani e belli. Ai ragazzi di Salò".

L'APPELLO DI "AVVISO PUBBLICO" PER UNA POLITICA CREDIBILE

Il diffondersi della corruzione, l’aumentata capacità di penetrazione delle mafie negli enti locali, l’intollerabile fardello dell’evasione fiscale, il riproporsi di scandali che investono i titolari di incarichi pubblici, sono fattori che contribuiscono in modo determinante ad allontanare i cittadini dalla politica e a drenare risorse pubbliche altrimenti destinate alla realizzazione di opere e servizi per la collettività, impoverendo così la qualità dell’azione amministrativa e minando alla radice i fondamenti della democrazia. Tutti coloro che si candidano a ricoprire un incarico politico pubblico devono farsi carico di tali questioni e impegnarsi pubblicamente per risolverle, mettendo in atto comportamenti concreti e responsabili, che mirino a ricostruire una cultura di legalità, di cittadinanza, di democrazia, di partecipazione, restituendo così credibilità alla politica. Per questo motivo, in vista delle prossime elezioni amministrative che si svolgeranno il 6 e 7 maggio 2012, l’associazione Avviso Pubblico. Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie lancia un appello tutti i candidati affinché sottoscrivano con un impegno pubblico – e, in caso di elezione, adottino – la “Carta di Pisa”, il codice etico elaborato per gli amministratori locali che si propongono di rafforzare e di diffondere la cultura della legalità, della responsabilità e della trasparenza all’interno delle istituzioni.

«Provenzano voleva 2 milioni». Così il boss trattava la sua resa

Bernardo Provenzano provò a trattare la propria resa con lo Stato. Lo ha accennato per la prima volta il14dicembre 2011 l'attuale capo della Direzione nazionale antimafia, Piero Grasso, in un'audizione al Csm. Ce lo conferma, aggiungendo numerosi dettagli, Vincenzo Macrì, procuratore generale di Ancona, ex sostituto in Via Giulia.

domenica, aprile 22, 2012

La figlia di Totò Riina lascia Corleone ora vive nel Brindisino

Maria Concetta Riina
di Tonio Tondo
San Pancrazio Salentino (BRINDISI) - «Sono Maria Concetta Riina, figlia di Totò Riina, sono venuta a scuola per iscrivere i miei figli». Si è presentata così alle insegnanti della scuola elementare la figlia maggiore del boss di Cosa Nostra, da anni al carcere duro per una serie di ergastoli. Da Corleone, cuore della mafia, a San Pancrazio Salentino: è stata una sorpresa per la cittadina brindisina, poco più di 10mila abitanti, luogo di transito tra le tre province salentine. Una sorpresa che rapidamente si è trasformata in notizia e infine in preoccupazione. E così il giovane sindaco, Salvatore Ripa, da un anno eletto con una giunta di centrosinistra, ha chiesto e ottenuto un incontro con il prefetto di Brindisi Nicola Prete per chiedere informazioni ed esprimere i timori della comunità. La signora Maria Concetta, 36 anni, è a San Pancrazio da un mese insieme con i suoi tre figli.

La Lega raccoglie firme contro Riina jr. Mille in tre ore per cacciarlo da Padova

Salvuccio Riina
Hanno firmato, in tre ore, in piu’ di mille per chiedere che Padova non continui ad ospitare Giuseppe Salvatore Riina, figlio terzogenito del boss di Cosa Nostra in affidamento ad una cooperativa locale. Ad una settimana dall’arrivo del giovane, i cinque banchetti allestiti stamane dalla Lega in citta’ per chiedere il suo allontanamento come ospite non gradito sono stati presi d’assalto. Ad aderire allo slogan ”Cacciamo i mafiosi da Padova, rimandiamo Riina in Sicilia”, oltre ai militanti della prima ora del Carroccio anche tanti passanti impegnati nello shopping del sabato.

Le armi che spararono a Portella

di Giuseppe Casarrubea
Tra le varie armi che spararono a Portella vi furono i mitra Beretta, cal. 9. Armi rivelatrici perchè, a differenza di molti componenti della banda terroristica di Giuliano, al quale oggi qualcuno irresponsabilmente dedica musical e teatrini vari, queste sono armi i cui proiettili sono stati riscontati nei corpi dei feriti. Alcuni di loro sono stati esaminati, in tempi a noi vicini, dal dottor Livio Milone su richiesta dell’Associazione ‘Non solo Portella onlus’, rappresentata da chi scrive. Si tratta di feriti che, per quanto colpiti dai mitra, rimasero miracolosamente vivi, riuscendo a convivere con i proiettili, o con le schegge di granata, anche per diversi decenni.

Agostino, spunta la pista San Giuseppe Jato. Dubbi su uno zio della moglie, uomo di Brusca

I coniugi Agostino
di SALVO PALAZZOLO L'imprenditore Santo Sottile è stato interrogato come testimone dai magistrati della Procura. I pm volevano fare qualche domanda anche alla moglie, che però non si è presentata: sarebbe stata proprio lei a pronunciare una frase sibillina al funerale del poliziotto e della giovane sposa, nell'estate 1989. "Con tutto quello che aveva addosso, si è pure maritato". Forse, Agostino aveva scoperto il ruolo di Sottile, che qualche anno dopo fu condannato per aver favorito Brusca?
Ventitrè anni dopo, è una storia che riserva ancora dei colpi di scena. C'è una nuova pista nelle indagini sull'omicidio del poliziotto Nino Agostino e della sua giovane moglie incinta, Ida Castelluccio, trucidati il 5 agosto 1989 a Villagrazia di Carini. È una pista che porta a San Giuseppe Jato: nei giorni scorsi, i sostituti procuratori Nino Di Matteo e Francesco Del Bene hanno interrogato uno zio di Ida Castelluccio, l'imprenditore Santo Sottile, già condannato con l'accusa di essere stato un prestanome del boss Giovanni Brusca.

sabato, aprile 21, 2012

Studenti di Corleone in visita a Modena tra musica e legalità

Sono stati accolti questa mattina in Municipio, gli studenti siciliani ospiti a Modena nell’ambito del progetto “Modena-Corleone per la legalità” promosso dall’associazione “Moxa Modena per gli altri”. Dopo i saluti di rito e il dono a tutti di magliette polo con lo stemma della città, i ragazzi e le ragazze del Liceo Don Colletto di Corleone, accompagnati dai loro professori Domenico Cardella e Salvina Rogato, hanno visitato le sale storiche del Palazzo comunale e quindi il Duomo. Domani, sabato 21 aprile alle 9.30, gli ospiti corleonesi saranno protagonisti nella chiesa di San Carlo di un evento musicale con conferenza, rivolto a studenti delle scuole modenesi. Si esibirà l’Orchestra interculturale ‘’Relazioni Sonore’’ diretta dall’etnomusicologo Luciano Bosi. L’iniziativa sarà introdotta da Andrea Landi, presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Modena. Il progetto “Relazioni sonore” è coordinato dal professor Mauro Tesauro.

MAFIA: SONIA ALFANO, AVREMO TESTO UNICO EUROPEO ANTIMAFIA

Sonia Alfano
(ANSA) - STRASBURGO, 19 APR - Combattere le mafie e la corruzione, il riciclaggio e soprattutto ''colpire le reti dei fiancheggiatori'', quei colletti bianchi che spianano la strada al crimine organizzato. Sono gli obiettivi di Sonia Alfano, l'europarlamentare siciliana dell'Idv che ieri e' stata nominata presidente della Commissione speciale 'Crim' del Parlamento europeo.
La cui istituzione e' di per se stessa riconoscimento che le mafie (cosa nostra, 'ndrangheta, camorra, sacra corona unita, ma anche quelle balcanica, nigeriana, cinese e russa) sono fenomeno europeo, non solo italiano, men che meno relegato al sud. Anzi, ''e' altrettanto forte e presente'' anche in Svezia, dice il capogruppo dei liberal-democratici europei (Alde) Guy Verhofstadt che accompagna la Alfano nella prima conferenza stampa dopo la nomina.

A 30 anni dell'omicidio di La Torre e Di Salvo

Perchè è stato ucciso Pio La Torre?

Legalità e Memoria in Toscana

giovedì, aprile 19, 2012

PROGRAMMA ELETTORALE DELLA LISTA CIVICA “CORLEONE INSIEME PER CORLEONE” - MIDULLA SINDACO

La lista civica, CORLEONE INSIEME PER CORLEONE - MIDULLA SINDACO, si sviluppa all’insegna della libertà di espressione che trova fondamento nel tessuto sociale, economico e lavorativo dell’intera cittadinanza, certa che in questa fase di forte disorientamento dei partiti, possa dare un sicuro riferimento a tutti i cittadini corleonesi che intendono impegnarsi, al di là degli schieramenti politici. È auspicabile che si passi attraverso un consenso libero per qualificare e garantire un percorso di governo che realizzi il bene comune della nostra Città. Ciò consentirà di migliorare la qualità della vita di ciascun cittadino, mettendo la centralità della persona, con i suoi bisogni e le sue aspettative, al primo posto di ogni valutazione programmatica.
Tra i suoi obiettivi, quello:
- di dare sostegno e aiuto alla famiglia:
             - disegnare la Città legando ambiente, quartiere e territorio in un contesto di armonia urbana che consenta ai cittadini di apprezzare e rispettare la storia del proprio paese con le esigenze di una modernizzazione galoppante;

AMMINISTRATIVE 6-7 MAGGIO 2012: Programma del candidato a sindaco LEA SAVONA

E’ tempo di porre fine alla cultura deviante dell’”amico”, al quale fare ricorso per ottenere ciò che magari è dovuto per diritto, e di riaffermare la centralità del cittadino come soggetto fruitore dei servizi pubblici e titolare di DIRITTI. 
Ciò è essenziale per recuperare la  FIDUCIA  dei cittadini negli organi dell’amministrazione locale e si può realizzare attraverso l’impegno di amministratori qualificati, di cui siano apprezzati e confermati la capacità professionale, l’integrità morale, lo spirito di sacrificio ed il senso del bene comune, che siano capaci di ascoltare le voci della loro città e dare ad esse giuste risposte. Riqualificare l’ambiente cittadino, progettare uno sviluppo del territorio compatibile con le sue molteplici vocazioni, realizzare servizi pubblici adeguati, creare situazioni di sviluppo economico, sociale, culturale e civile, pensare ad un ruolo da protagonista della città nel contesto mediterraneo, affrancare la città dal condizionamento mafioso, è possibile solo se saremo capaci di conquistare la fiducia dei cittadini CORLEONESI e la loro speranza nella possibilità di cambiare le cose.

PROGRAMMA ELETTORALE DI GIUSEPPE CIPRIANI, CANDIDATO A SINDACO DI CORLEONE

PREMESSA: CORLEONE APRE LE PORTE AL MONDO
Corleone ce la può fare, perché ha le risorse morali e intellettuali per rinascere. Serve, però, una larga riscossa civica, l’impegno serio e convinto dei suoi giovani, delle sue donne e dei suoi uomini per promuovere il "bene comune", il risanamento della città, il suo rilancio, per gettare le basi di uno sviluppo di lungo termine. Serve un progetto che riporti i cittadini al centro della politica, attraverso la partecipazione al governo della città. Solo così Corleone potrà dare ed avere fiducia, avere lavoro e sviluppo nella legalità, servizi pubblici efficienti, un centro storico vivo e le periferie recuperate. Solo così potrà promuovere un’agricoltura di qualità, basata sulla trasformazione dei prodotti genuini della terra. Solo così potrà  stimolare la nascita di cooperative e promuovere il marchio “Corleone”, attraendo anche investimenti dalle Regioni d’Italia più sviluppate e dall'estero.

Con la moto sotto un'auto, muore a 16 anni a Marineo

Alessio Di Sclafani

Tragico incidente nel tardo pomeriggio di ieri, la vittima si chiama Alessio Di Sclafani. Per il giovane, che frequentava il liceo tecnologico a Palermo, l'Itis Alessandro Volta, non c'è stato nulla da fare ha perso il controllo del mezzo è si è schiantato
 di IGNAZIO MARCHESE 
e GIAMPIERO CORSO
PALERMO. Il suo mito era il Sic. Nella sua pagina di Facebook c'erano foto di moto potenti e del suo beniamino, morto lo scorso anno in un drammatico incidente nel gran premio di Malesia. Ieri nel tardo pomeriggio Alessio Di Sclafani, di appena 16 anni era a bordo della sua moto Caballero Fantic Motor. Stava percorrendo la strada all'ingresso di Marineo in direzione Bolognetta. Era con un amico che lo precedeva con un'altra moto. Per cause da accertare Alessio ha perso il controllo della moto. La Caballero è finita contro un'auto guidata da un uomo di 39 anni che stava tornando in paese.

La Fp-Cgil: "Inaccettabile il boicottaggio della Rsu dell'Asp appena eletta"

I sindacati protestano contro la soppressione dell'Azienda Foreste della Regione Siciliana

martedì, aprile 17, 2012

La mafia al comune di Misilmeri. Arrestato candidato a Palermo

Vincenzo Ganci
Inchiesta della procura palermitana sul condizionamento della cosca nella vita polita del centro alle porte del capoluogo. Arrestate cinque persone tra cui Vincenzo Ganci, 45 anni, in corsa al consiglio comunale di Palermo in una lista che appoggia Marianna Caronia
PALERMO. Cinque ordini di custodia cautelare in carcere sono stati emessi, nell'operazione 'Sisma' dal gip di Palermo nei confronti di presunti mafiosi accusati di associazione mafiosa finalizzata alle estorsioni. L'inchiesta della procura palermitana riguarda anche il condizionamento della cosca nella vita politica del comune di Misilmeri alle porte di Palermo.

CONSORZIO COINRES. Le mani della mafia nel business dei rifiuti

PALERMO. La procura di Palermo ha scoperto lo 'zampino' di Cosa nostra nella gestione del ciclo dei rifiuti nel palermitano. I carabinieri hanno alzato il velo su quella che definiscono "la massiccia penetrazione mafiosa all'interno del Coinres, il consorzio per la raccolta dei rifiuti tra 22 Comuni dell'Ato 4". Per gli investigatori "le amministrazioni comunali interne al consorzio" avrebbero consentito di far guadagnare al boss Francesco Lo Gerfo, colpito oggi da ordine di custodia in carcere, "ingenti somme di denaro attraverso un'impresa direttamente riconducibile a lui e fittiziamente intestata a terzi", che è stata sequestrata. 

Pd, D'Alema scarica Lombardo. "Non può governare la Sicilia"

Massimo D'Alema ieri a Palermo
"Sono qui per sostenere il candidato scelto dalle primarie attraverso gli elettori del centro sinistra. Questa e' la candidatura che in modo piu' evidente rappresenta un segno di speranza verso il futuro"
"Mi pare evidente che la Regione siciliana non possa essere governata da chi e' sotto processo, ma credo che di questo sia consapevole anche Lombardo". Lo ha detto Massimo D'Alema, a Palermo, nel corso di una manifestazione a sostegno della candidatura a sindaco di Palermo di Fabrizio Ferrandelli". "Io sono contrario - ha detto D'Alema - a tutti i dirigenti nazionali che vengono qui e dicono cosa bisogna fare alla Regione siciliana, a me non compete.

Ricordiamo Placido Rizzotto perchè la memoria non va mai in prescrizione

di Giovanni Rispoli
La storia del segretario della Camera del lavoro di Corleone e le radici dell'antimafia sociale. Il racconto del suo successore, Dino Paternostro: "Era una Sicilia divisa tra pochi ricchi e una moltitudine di sfruttati".
Era la sera del 10 marzo 1948. Il suo corpo finì in una foiba di Rocca Busambra, alle porte di Corleone. “A ricordarlo non doveva esserci neanche una tomba”, ci dice Pasquale Scimeca che a lui ha dedicato, nel 2000, un film straordinario. È stato per questo, anche, che la notizia dell’attribuzione a Placido Rizzotto,segretario nel dopoguerra della Camera del lavoro della cittadina siciliana, dei resti ritrovati nel 2009 ha destato tanta emozione. LEGGI TUTTO

APPELLO DELL’ANPI PALERMO PER UN GRANDE 25 APRILE

L'ANPI invita tutti i cittadini, le Associazioni, i Partiti democratici e antifascisti  a partecipare alla festa del 25 Aprile, festa della Liberazione che dedichiamo quest’anno emblematicamente al ricordo di due eroi partigiani: Giovanni Ortoleva e Placido Rizzotto. Due eroi accomunati anche dalla circostanza di un recupero dei loro resti umani alla pietà dei familiari e alle comunità, che avviene per entrambi dopo circa 65 anni. Sarà un 25 Aprile particolare nel nome di tutti i caduti per la libertà, per la difesa dei valori fondanti della Costituzione e per la loro piena attuazione, a partire dal diritto al lavoro, contro la corruzione e contro la mafia.

Argentina: quello che alla Spagna non piace ricordare

di Gennaro Carotenuto
Cristina Fernández de Kirchner ha annunciato ieri l'inizio di un processo che porterà ad una rinazionalizzazione di fatto del 51% della compagnia petrolifera YPF, svenduta da Menem nel 1992 alla spagnola Repsol. Dalla Spagna giungono quasi venti di guerra contro il governo argentino ad occultare da una parte la fragilità e l'incapacità del governo Rajoy ad affrontare la crisi e dall'altra la verità sulla privatizzazione di YPF e sull'azione delle multinazionali iberiche in America latina. Con la memoria di un elefante (che la battuta dispiaccia al Borbone non importa), ricordiamo alcune verità che Madrid non gradisce. Molti anni fa, alla metà degli anni novanta, viaggiai da Buenos Aires a Madrid su di un volo Iberia fianco a fianco con un ingegnere petrolifero dell'AGIP.