I giovani di Corleone On Tour |
giovedì, maggio 31, 2012
Inaugurata l'associazione "Corleone On Tour": Cultura e turismo per lo sviluppo del territorio
Lavoro per il Consorzio autostrade a Ignazio Cutrò, l'imprenditore che denunciò il racket
Ignazio Cutrò |
Ignazio Cutrò, l'imprenditore di Bivona che ha
denunciato e fatto condannare gli estorsori mafiosi, autori degli attentati che
tra il 1999 e il 2006 avevano danneggiato i mezzi della sua impresa edile,
stamattina a Palazzo d'Orleans, alla presenza del governatore Raffaele
Lombardo, ha firmato il contratto con il Consorzio autostrade siciliane per la
prima commessa pubblica dopo avere finalmente ottenuto il Durc (documento unico
di regolarità contributiva).
Sigonella e Niscemi. Acque al veleno nelle basi USA siciliane
La base di Sigonella |
Acqua potabile per il personale delle basi US Navy di
Sigonella e Niscemi con “livelli inaccettabili di un inquinante chimico
sospettato di essere cancerogeno”. A renderlo noto, il quotidiano delle forze
armate statunitensi Stars and
Stripe in un servizio
pubblicato da Heidelberg (Germania). “La scoperta è stata fatta durante le
analisi di routine effettuate lo scorso 17 maggio dal personale sanitario della
Marina”, scrive Stars and
Stripes. “L’acqua delle stazioni aeronavali NAS I e NAS II a Sigonella e
dell’installazione di telecomunicazioni di Niscemi è stata contaminata dal
bromato e al personale militare è stato dato l’ordine di non bere più dai
rubinetti”.
Ponteranica (Bergamo). Lumia: "Scellerato il tentativo di rimozione del nome di Peppino Impastato"
Roma, 31 maggio 2012 – “È davvero irrispettoso e scellerato il reiterato tentativo della giunta comunale leghista di Ponteranica (Bergamo) di voler rimuovere il nome di Peppino Impastato dalla biblioteca comunale a lui intitolata. Peppino è un riferimento valoriale e culturale per le nuove generazioni che i giovani devono conoscere, perché ha combattuto la mafia e la cultura mafiosa con l’informazione, la denuncia, l’impegno politico e la crescita culturale della propria comunità. L’amministrazione comunale prenda esempio dalla testimonianza di Peppino Impastato e impieghi il proprio tempo e le proprie energie in modo opportuno, al servizio della legalità e dello sviluppo del territorio”. Lo dice il senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della Commissione nazionale antimafia.
mercoledì, maggio 30, 2012
Mafia: CGIL, codice antimafia, nonostante le modifiche non è sufficiente al contrasto delle infiltrazioni
“La decisione del Consiglio dei
ministri di oggi di intervenire sul codice antimafia è una conferma del
nostro giudizio sul decreto legislativo 159/10 che si conferma essere
un'occasione mancata”. Lo afferma Serena Sorrentino, segretaria confederale
della CGIL in merito alle decisioni prese oggi dal governo. “Il codice va
modificato in molte sue parti – spiega Sorrentino - leggeremo le modifiche
introdotte sia sulla disciplina della documentazione antimafia, sia
sull'assistenza legale dell'Avvocatura dello Stato nelle controversie
relative ai beni sequestrati o confiscati alla criminalità organizzata”. “Ma
proprio perché si è deciso di intervenire – conclude Sorrentino - a maggior
ragione chiediamo ai ministri Cancellieri e Severino di convocare tutti quei
soggetti - tra cui la CGIL - che in questi anni hanno condotto una battaglia
per colmarne le lacune”.
25/05/2012
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martedì, maggio 29, 2012
Corleone, quella commemorazione di Placido Rizzotto di 29 anni fa...
Corleone, 26 marzo 1983, commemorazione P. Rizzotto |
Come
potete vedere allora eravamo un centinaio di persone alla prima commemorazione
di Placido Rizzotto, fa piacere che oggi dopo 29 anni siamo arrivati ai
funerali di stato e che sia diventato patrimonio condiviso. La manifestazione
di allora fu organizzata dalla CGIL e dal "CENTRO CULTURALE ALTERNATIVO",
che come potete vedere dalle foto si schierava chiaramente contro la mafia già
allora, quando certamente era più difficile di adesso. Di quel circolo
culturale, che aveva sede in Via Roma, facevano parte tanti giovani, che con il
passare degli anni sono rimasti sempre con la schiena dritta e che mi piace
brevemente ricordare: Matteo Iemmola; Benito Gambino; Calogero, Enzo e
Leo Cuppuleri; Carmelo Sottile; Nino Briganti; Mariella Petranella; Rosalba Di
Noto; Francesco Temperato; Nino Gennusa; Nonuccio, Antonino e Pippo Cipriani; Piero Crapisi; Dino Paternostro. Sicuramente avrò
dimenticato qualcuno, perchè sono passati tanti anni e sono certo che gli amici
che non ho citato capiranno." (GUARDA L'INTERO ALBUM FOTOGRAFICO)
Il Muostro, chi ci guadagna e chi vuole imporlo per forza
di ANTONIO MAZZEO
Chi è contro il Muos
(l’inquinantissima base elettronica dell’Us Navy a Niscemi)? I soliti
“professionisti dell'antimafia”, naturalmente. Che vogliono ridurre in miseria
tutte le imprese...
Niscemi, Caltanissetta,
tarda mattinata del 7 maggio. Caldo torrido, sembra agosto. La piazza centrale
è però viva, i bar pieni, i capannelli di avventori discutono della Juve
scudetto e del totosindaco. Le urne sono ancora aperte, si rinnova
l’amministrazione e il consiglio comunale. D’un tratto una ruspa viola l’isola pedonale.
Ha le insegne della Calcestruzzi Piazza Srl, l’azienda che ha spianato mezza
collina di contrada Ulmo, nella riserva naturale “Sughereta”, per realizzare le
piattaforme in cemento su cui poggeranno le maxiantenne del MUOS, il nuovo
sistema di telecomunicazioni satellitari della Marina militare degli Stati
uniti d’America.
Regione, Marino presenta le dimissioni: "Non è più un governo tecnico"
Giosuè Marino |
Il vicepresidente della
Regione, vicino all'area Lunia: "Prendo atto che sono mutate le condizioni
che mi hanno portato alla scelta iniziale, alla quale resto coerente: per
questo ho deciso di rimettere il mandato". Domani il Pd all'Ars decide se
togliere il sostegno a Lombardo
Nuova defezione nel governo Lombardo: come anticipato
stamattina da Repubblica, l'assessore regionale all'Energia, Giosué Marino, ha
rassegnato le dimissioni. "Sono entrato a far parte della giunta di
governo regionale - ha dichiarato Marino, che è anche vicepresidente della
Regione - in ragione del ruolo dichiaratamente tecnico dei suoi componenti e
nel tempo mi sono rigorosamente e con convinzione attenuto a tale
caratterizzazione".
Regione, l'assessore Marino si dimette: "Non è più un governo tecnico"
Il vicepresidente
della Regione, vicino all'area Lunia: "Prendo atto che sono mutate le
condizioni che mi hanno portato alla scelta iniziale, alla quale resto
coerente: per questo ho deciso di rimettere il mandato". Domani il Pd
all'Ars decide se togliere il sostegno a Lombardo
di EMANUELE LAURIA
Nuova defezione nel governo Lombardo: come anticipato
stamattina da Repubblica, l'assessore regionale all'Energia, Giosué Marino, ha
rassegnato le dimissioni. "Sono entrato a far parte della giunta di
governo regionale - ha dichiarato Marino, che è anche vicepresidente della
Regione - in ragione del ruolo dichiaratamente tecnico dei suoi componenti e
nel tempo mi sono rigorosamente e con convinzione attenuto a tale caratterizzazione". Aggiunge Marino: "E' nei fatti tuttavia una
sempre più marcata, progressiva connotazione politica dell'esecutivo regionale,
confermata dalle recentissime scelte, nel contesto di un confronto politico
destinato a diventare ancora più serrato in vista delle consultazioni
elettorali di ottobre".
lunedì, maggio 28, 2012
Perché un corso giornalismo nella città di Corleone...
L'aula del Cidma con i corsisti |
Il 2
aprile del 2007 a Trapani in occasione della celebrazione del 22° anniversario
dalla strage mafiosa di Pizzolungo, Libera si fece promotrice di un convegno
che non era fuori argomento, ma perfettamente pertinente, il titolo recitava
così, "l'informazione sulla mafia e le mafie dell'informazione". Cosa
era accaduto? Era accaduto che per 22 anni le mafie dell'informazione avevano
fatto sparire dalle cronache ogni qual cosa che riguardava quella strage e per
la verità la stessa cosa era accaduto anche per altro e accadrà anche per
quello che avverrà anni dopo Pizzolungo. Si era realizzato è si è consentito di
realizzare per anni, colpevole prima l'informazione, quasi obbedendo a quello
sciagurato sindaco che dinanzi ai morti straziati dal tritolo della mafia aveva
detto a Enzo Biagi che la mafia a Trapani non c'era, che Cosa nostra non c'era
e il sangue dei morti ammazzati era di altra matrice. Perché comincio da qui? Perché se c'è un elenco di malefatte
delle quali l'informazione è colpevole certamente in questo elenco ci rientra
la sordina che tanti giornalisti hanno messo a una serie di accadimenti
avvenuti in Sicilia in un lunghissimo lasso di tempo. LEGGI TUTTO
Carlo Smuraglia (Anpi): "Placido Rizzotto è stato anche partigiano"
In tanti
hanno ricordato Placido Rizzotto e la sua azione; forse un po’ meno è stato
sottolineato che egli fu anche partigiano e che fu insignito della medaglia d’oro al
merito civile.
A Corleone, si è svolto, in una
incredibile cornice di folla, il funerale di Stato di Placido Rizzotto, al quale – dopo 64
anni – è stata resa almeno una parte della giustizia che gli era dovuta, sia
pure con un rilevante ritardo. Bene ha fatto il Governo a decidere per il
funerale di Stato; e altrettanto importante è stata la presenza del Presidente
della Repubblica. Anche in questo caso, non è caduto l’oblio; tanti hanno ricordato
Placido Rizzotto e la sua azione; forse un po’ meno è stato sottolineato che
egli fu anche partigiano e che fu insignito della medaglia d’oro al merito
civile. Mille
motivi ci legano a lui; e mille ragioni ci fanno, anche in questo caso, riflettere.
A Corleone, in tanti, hanno detto che non dimenticheranno mai. Ma a Corleone c’era,
idealmente, tutta l’Italia. Non lo dimenticheremo. E non è irrilevante
il fatto che a ricordare il suo nome contribuiranno anche le etichette apposte sui
prodotti dei terreni confiscati alla mafia. C’è, infatti, un legame implicito
ed esplicito, tra questi dati di fatto e la memoria; tra la volontà di non dimenticarlo
e quella di tener viva la sua fiaccola dell’impegno civile contro la mafia. Desidero ricordare
che l’ANPI Nazionale ha partecipato al funerale di Stato con una delegazione formata da Alessandro Pollio Salimbeni, Vice
Presidente Nazionale e Ottavio Terranova,
Coordinatore Regionale e componente del Comitato Nazionale.
Carlo Smuraglia
Presidente nazionale dell’Anpi
domenica, maggio 27, 2012
Funerali Rizzotto. Mons. Antonino Dolce: "Non è vero che il vescovo non ha pronunciato la parola mafia"
Placido Rizzotto |
Se l’ On. Nencini fosse stato
attento all’omelia sin dall’inizio, avrebbe potuto ascoltare l’Arcivescovo
esprimere “apprezzamento incondizionato
da tributare a chi, battendosi contro il sopruso mafioso, ne ha affrontato la
rappresaglia criminale, pagando con la
vita la fedeltà all’impegno assunto”. Il riferimento alla mafia rimane
implicito, e tuttavia vivo, in tutta
l’omelia, come è possibile rilevare dal testo consultabile sul sito ufficiale
dell’Arcidiocesi di Monreale.
Il testo integrale dell'omelia di monsignor Di Cristina
Mons. Salvatore Di Cristina |
A colui che ha sete
io darò gratuitamente da bere alla fonte dell'acqua della vita.
Chi sarà vincitore erediterà questi beni; io sarò suo Dio ed egli sarà mio figlio.
Signor Presidente della Repubblica, - Signori Vice Presidenti della Camera e Senato, - Eccellentissimi Ministri, - Cari familiari di Placido Rizzotto, - Sorelle e fratelli tutti carissimi, l'affetto profondo per colui che ci è fratello nella fede e per la grazia del battesimo; la gratitudine per il concittadino che ha onorato la sua città, la nostra Corleone, con l'ispirazione altamente ideale del suo impegno politico e con l'attività sindacale a favore delle categorie socialmente deboli della sua città; l'apprezzamento incondizionato da tributare a chi, battendosi contro il sopruso mafioso, ne ha affrontato la rappresaglia criminale, pagando con la vita la fedeltà all'impegno assunto:
Una giornata a Corleone, Portella della Ginestra, Cinisi
Corleone, a pranzo nella casa confiscata ai nipoti di Riina |
Francesca
Naso
Calogero Parisi (coop lavoro e non solo): "Abbiamo raccolto l'eredità di Placido Rizzotto"
L'intervento di Calogero (tra Dino e Susanna) |
Barcellona PG. Nella città dei padrini stravincono gli antimafiosi
di Antonio Mazzeo
Elezioni in una piccola e tosta città di mafia. Città di vecchi padripadroni, che o stanno con la mafia o non osano andarle contro. Se avessero potuto votare soltanto loro...
Solo un paio di anni fa sarebbe stato pressoché impossibile avvicinarsi all’onnipotente Senatore nel suo giro per i seggi. Cortigiani, clienti, vassalli e galoppini a spintonarsi per una pacca sulle spalle o una stretta di mano, la promessa d’intercessione contro l’inferno della miseria e della disoccupazione. Ogni volta gli stessi riti, gli stessi bagni di folla. Lunedì 21 maggio, ore 12,30, di fronte al Municipio del Longano, la scena è differente. Manca poco e niente allo sfoglio dei voti per la scelta del nuovo sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto e Domenico “Mimmo” Nania discute pacatamente con Santino Catalano, già deputato regionale in quota Pid, dichiarato decaduto perché incandidabile per una pregressa condannata patteggiata. Accanto ci sono solo altre due persone. Più in là una volante della Polizia a monitorare l’ingresso di una scuola sede elettorale. Un senso di solitudine, presagio del tramonto di un’era. Tre ore più tardi la città-palude della legalità, la città-fortezza dei poteri forti e della borghesia massomafiosa sarà investita da un desiderio collettivo di rottura e cambiamento. Col 61,3% dei consensi e 13.664 voti, Maria Teresa Collica, 42 anni, ricercatrice universitaria e presidente di Città Aperta, spezza dieci anni di predominio della destra estrema e moderata.
Elezioni in una piccola e tosta città di mafia. Città di vecchi padripadroni, che o stanno con la mafia o non osano andarle contro. Se avessero potuto votare soltanto loro...
Solo un paio di anni fa sarebbe stato pressoché impossibile avvicinarsi all’onnipotente Senatore nel suo giro per i seggi. Cortigiani, clienti, vassalli e galoppini a spintonarsi per una pacca sulle spalle o una stretta di mano, la promessa d’intercessione contro l’inferno della miseria e della disoccupazione. Ogni volta gli stessi riti, gli stessi bagni di folla. Lunedì 21 maggio, ore 12,30, di fronte al Municipio del Longano, la scena è differente. Manca poco e niente allo sfoglio dei voti per la scelta del nuovo sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto e Domenico “Mimmo” Nania discute pacatamente con Santino Catalano, già deputato regionale in quota Pid, dichiarato decaduto perché incandidabile per una pregressa condannata patteggiata. Accanto ci sono solo altre due persone. Più in là una volante della Polizia a monitorare l’ingresso di una scuola sede elettorale. Un senso di solitudine, presagio del tramonto di un’era. Tre ore più tardi la città-palude della legalità, la città-fortezza dei poteri forti e della borghesia massomafiosa sarà investita da un desiderio collettivo di rottura e cambiamento. Col 61,3% dei consensi e 13.664 voti, Maria Teresa Collica, 42 anni, ricercatrice universitaria e presidente di Città Aperta, spezza dieci anni di predominio della destra estrema e moderata.
sabato, maggio 26, 2012
Corleone wants to put Mafia past to rest*
By Guy Dinmore in Corleone, Sicily
Its crooked, cobbled streets crammed up against mist-shrouded mountains, the town of Corleone has long been synonymous with the Sicilian M afia, becoming infamous as the Tombstone town that gave birth to its most ferocious godfathers. But at the state funeral on Thursday of Placido Rizzotto, a trade unionist murdered by the Mafia in 1948, crowds of Corleone’s inhabitants turned out in the hope that the honour finally granted to their local hero would deal another blow to “Cosa Nostra” – even as it mutates into a multinational conglomerate that some call Mafia Inc. LEGGI TUTTO
L'importanza della riapertura delle indagini sull'assassinio Rizzotto
L'incontro col Capo dello Stato |
La riapertura delle indagini sulla morte di Placido Rizzotto è quanto avevano chiesto con forza la famiglia del sindacalista assassinato dalla mafia e la Cgil. E adesso è arrivata. Con questo atto, la Procura della Repubblica di Palermo ha deciso di provare a rendere giustizia al giovane capolega di Corleone, sequestrato e ucciso dalla mafia la sera del 10 marzo 1948. Non possiamo che compiacerci e dichiarare tutta la nostra soddisfazione. Avevamo sognato che si ritrovasse il corpo di Placido ed il sogno è diventato realtà. Adesso sogniamo che vengano indicati nella sentenza di un Tribunale della Repubblica i nomi dei carnefici di Placido. Almeno quelli che materialmente l'hanno assassinato: Luciano Liggio, Pasquale Criscione e Vincenzo Collura (e, purtroppo, non solo loro). Sarebbe importante anche riuscire ad avere un cenno sui mandanti: il capomafia Michele Navarra e alcuni grossi agrari. Lo sappiamo che si tratta di persone morte, contro le quali non si potrà avere una regolare sentenza. Speriamo, però, che almeno si riesca ad indicarli come colpevoli.
venerdì, maggio 25, 2012
Placido Rizzotto, dopo 60 anni riaperte le indagini sull'omicidio
La procura di Palermo vuole
far luce sulla scomparsa del sindacalista di Corleone avvenuta il 10 marzo
1948. I resti sono stati ritrovati nel 2009 in una foiba. Ieri i funerali di
Stato
I resti di quello che si pensava
fosse il corpo di Placido Rizzotto, il sindacalista scomparso in circostanze
misteriose la sera del 10 marzo 1948, sono stati ritrovati nel 2009 nelle
foibe di Rocca Busambra. Pochi mesi fa la conferma: il test del Dna ha fugato
ogni dubbio. All'indomani dei funerali solenni, a cui ha partecipato anche il capo dello Stato, la
procura di Palermo ha deciso di riaprire le indagini. Secondo gli
inquirenti l'inchiesta è 'un atto tecnico' dopo l'individuazione dei resti del
sindacalista ucciso. Il lavoro degli investigatori è coordinato dal procuratore
aggiunto Ignazio De Francisci. L'unico
processo che si è celebrato per il sequestro e l'omicidio del sindacalista,
dopo indagini condotte dall'allora capitano dei carabinieri Carlo Alberto Dalla
Chiesa, si è concluso nel 1959 con l'assoluzione di tutti gli imputati: il boss
Luciano Liggio, Biagio Cutrupia, Vincenzo Collura e Pasquale Crisione. Cutrupia
fu l'unico assolto con formula piena, per gli altri la formula fu quella
dell'insufficienza di prove. Liggio fece ricorso per chiedere l'assoluzione
piena, ma la sentenza divenne definita nel 1961. La convinzione degli
inquirenti oggi è che Liggio, Cutrupia, Collura e Crisione fossero i
responsabili dell'omicidio Rizzotto, ma sono tutti deceduti da tempo.
La Repubblica, 25 maggio 2012
La Repubblica, 25 maggio 2012
Placido Rizzotto vive!
GUARDA L'ALBUM FOTOGRAFICO
(dell'inviato Alfredo Pecoraro) Sono appena due metri d'asfalto, ma contengono una storia lunga piu' di mezzo secolo. Da un lato c'e' una palazzina come tante: al piano basso c'e' un bar, sopra, 64 anni fa, s'affacciava il boss Michele Navarra, da quel balcone annuiva ai suoi scagnozzi e dava ordini a Luciano Liggio. Dalla parte opposta del marciapiede c'e' la chiesa di San Martino: qui lo Stato oggi ha scritto una nuova pagina di storia, riconsegnando al Paese Placido Rizzotto, il sindacalista celebrato in maniera solenne dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano e dalle altre cariche dello Stato.
Placido Rizzotto. La memoria di Corleone, la nostra memoria
I
funerali di Stato, coronamento del lungo impegno della Cgil, colpo decisivo
alla mafia su un terreno, quello simbolico, che nella lotta a Cosa nostra ha un
grande significato
di Giovanni
Rispoli
Non potevano andare neanche al cimitero. L’unico modo
per onorarlo, il giorno dei morti, un altarino composto a casa e, sopra, la sua
foto. È stato così per anni, racconta Giuseppa, l’anziana sorella. I mafiosi
sanno bene quanto può essere pericolosa la memoria; e una tomba, anche la più
povera, anche un sasso con sopra scritto solo un nome, per dire di un uomo alle
generazioni future.
Funerali di Stato per Placido Rizzotto. Stavolta Corleone c'era...
Dino Paternostro ai funerali di Stato di Rizzotto |
CORLEONE – Stavolta Corleone c’era. C’era stata mercoledì sera alla camera ardente, allestita nel salone della Camera del lavoro. E c’era ieri, con le sue ragazze e con i suoi ragazzi. C’era con le sue donne, con i suoi uomini e con i suoi anziani. Era in piazza Garibaldi, dietro le transenne di corso Bentivegna, in piazza Nascè e in piazza Falcone e Borsellino davanti ai maxi-schermi. E poi lì, nella cattedrale dedicata a San Martino vescovo, insieme al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, per accogliere ed onorare le spoglie di Placido Rizzotto, il segretario della Camera del lavoro di Corleone che la feroce mafia di Liggio e Navarra la sera del 10 marzo 1948 fece sparire nel nulla.
giovedì, maggio 24, 2012
A CORLEONE, PER I FUNERALI DI STATO DI PLACIDO RIZZOTTO
Mafia, Napolitano: «Ci sono pericoli, ma la situazione non è come quella del '92». Il presidente in Sicilia, a Portella
della Ginestra e ai funerali di Stato di Placido Rizzotto:«La mafia finirà, ma
non è ancora finita»
MILANO - «Ci sono
pericoli, noi vigileremo, ma la situazione non è quella di anni fa, del '47 o
del '92». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a
Portella della Ginestra per ricordare la prima strage di mafia dell'Italia
repubblicana. In mattinata, il presidente ha partecipato a Corleone (Palermo)
ai funerali di Stato di Placido Rizzotto, il sindacalista ucciso dalla mafia 64
anni fa. «C'è sempre bisogno della presenza dello Stato. Non abbiamo mai
pensato che la mafia fosse finita. Finirà, ma non è ancora finita» ha spiegato.
Per Napolitano, insieme a sua moglie Clio, applausi, prima e dopo la cerimonia.
Apprezzato lo sforzo in questi giorni è in Sicilia per un tour contro la mafia.
MILANO - «Ci sono
pericoli, noi vigileremo, ma la situazione non è quella di anni fa, del '47 o
del '92». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a
Portella della Ginestra per ricordare la prima strage di mafia dell'Italia
repubblicana. In mattinata, il presidente ha partecipato a Corleone (Palermo)
ai funerali di Stato di Placido Rizzotto, il sindacalista ucciso dalla mafia 64
anni fa. «C'è sempre bisogno della presenza dello Stato. Non abbiamo mai
pensato che la mafia fosse finita. Finirà, ma non è ancora finita» ha spiegato.
Per Napolitano, insieme a sua moglie Clio, applausi, prima e dopo la cerimonia.
Apprezzato lo sforzo in questi giorni è in Sicilia per un tour contro la mafia.
GUARDA L'ALBUM FOTOGRAFICO
L'Italia intera a Corleone per Rizzotto. C’era anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
Napolitano nella Chiesa Madre di Corleone |
Ai funerali di Stato per Placido Rizzotto è presente Giorgio
Napolitano, accolto da applausi. Napolitano dopo la consegna alla sorella del
sindacalista, Giuseppa, della medaglia d'oro al merito civile alla memoria,
partecipa, nella chiesa Matrice San Martino, alle esequie che sulla base della
deliberazione del Consiglio dei ministri del 16 marzo scorso hanno carattere
solenne.
I resti del sindacalista furono ritrovati a
Roccabusambra, foiba trasformata in cimitero dalla mafia, un anno dopo la
scomparsa di Rizzotto, dall'allora giovane comandante dei carabinieri Carlo
Alberto Dalla Chiesa. LEGGI TUTTO
Camera ardente per Placido Rizzotto alla Cgil di Corleone
Aspettando i funerali di Stato di domani, oggi pomeriggio abbiamo allestito la camera ardente nel saloncino della Camera del lavoro. L'urna con le spoglie di Placido Rizzotto è arrivata intorno alle 18.00, dopo l'iniziativa fatta nei locali del Tribunale di Corleone. Ad aspettare Rizzotto, dopo 64 anni, i figli e i nipoti dei suoi contadini degli anni '40, i suoi familiari, i soci della coop "Lavoro e non solo", i dirigenti locali della Cgil, e tanti giovani. A sorpresa è arrivato pure Marcello Mazzarella, l'attore trapanese che ha interpretato la figura del sindacalista corleonese nel bel film di Pasquale Scimeca. E poi anche l'ex sindaco Nino Iannazzo. Non era presente nessun amministratore comunale. Il sindaco Savona e la sua giunta erano presenti in Tribunale.
Emozionato il segretario della Camera del lavoro Dino Paternostro, che ha salutato i presenti, insieme a Franca ed Angela Di Palermo, nipoti di Rizzotto.
GUARDA L'ALBUM FOTOGRAFICO
Funerali di Stato di Placido Rizzotto. Diretta audio e video da Corleone su RadioArticolo1
Giovedì 24 maggio dalle ore 10 sarà possibile seguire in
diretta audio e video i Funerali di Stato di Placido Rizzotto, sindacalista
della Cgil e militante socialista, ucciso dalla mafia 64 anni fa, le cui
spoglie torneranno nella sua città, in provincia di Palermo. Alla cerimonia
parteciperà anche il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Insieme alla famiglia del sindacalista, a ricevere Placido Rizzotto, ci
sarà il Segretario Generale della Cgil, Susanna Camusso che
guiderà una delegazione del sindacato di Corso d’Italia di cui faranno parte
anche Guglielmo Epifani, Fulvio Fammoni, Carlo Ghezzi, Vincenzo
Scudiere e Serena Sorrentino.
mercoledì, maggio 23, 2012
Riflettendo sui funerali di Stato per Placido Rizzotto
di Giuseppe Oddo
Giuseppe ODDO |
L’avessero
detto al mio bisnonno mastro Ciccio il sellaio che, centocinquantadue anni dopo
le pubbliche esequie tributate in differita dalla dittatura garibaldina ai
resti di Francesco Bentivegna, Corleone sarebbe divenuta ancora una volta teatro
di un analogo funerale di Stato (e per giunta alla presenza delle massime
autorità della Repubblica), la buonanima si sarebbe fatto di sicuro ibernare
pur di potervi partecipare di nuovo con la bandiera nazionale abbrunata. Ma purtroppo
morì di crepacuore nella primavera 1905 e si portò nella tomba il rammarico di
aver bruciato la propria vita inseguendo la stessa utopia della libertà e il
medesimo miraggio della terra per cui il 10 marzo 1948 il sindacalista Placido
Rizzotto fu sequestrato dalla mafia, ucciso e buttato in una foiba della Rocca
Busambra, coll’illusoria speranza d’impedirne il seppellimento.
FALCONE E BORSELLINO 20 ANNI DOPO
Giovanni Falcone |
martedì, maggio 22, 2012
Palermo. Orlando stravince e torna sindaco: "Così preparo la nuova Primavera della mia città"
di SARA SCARAFIA
Il leader di
Italia dei valori conquista al ballottaggio oltre il 70 per cento dei consensi:
"Più forte dell'antipolitica" . Stoccata al Partito democratico:
"Collaborazione? Bersani deve rivedere i rapporti con Lombardo"
"My name is Palermo, non Luca. La Primavera è tornata". Da ieri
Leoluca Orlando è il "vecchio" nuovo sindaco di Palermo: con il 72,43
per cento delle preferenze ha spazzato via il rivale Fabrizio Ferrandelli che
si è fermato al 27,57 per cento. "Grazie Palermo, grazie per tutto quello
che avete fatto, per il vostro impegno", parla così Orlando poco dopo le
19 dal palco allestito in piazza Borsa davanti all'hotel dal quale ha seguito
lo spoglio con il suo staff al completo. I festeggiamenti - dopo il terremoto
in Emilia e la tragedia di Brindisi (quando il feretro della sedicenne Melissa
lascia la chiesa Orlando ferma la conferenza stampa) - sono rinviati a venerdì
a partire dalle 19 in piazza Verdi. Venerdì, giorno in cui con ogni probabilità
il nuovo sindaco varcherà ufficialmente il portone di Palazzo delle Aquile per
giurare: "Con me inizia la Terza Repubblica".
24 Maggio: partecipazione e mobilitazione da tutta Italia per i funerali di Placido Rizzotto
Placido Rizzotto |
23 Maggio: la Cgil in piazza per non dimenticare la strage di Capaci
Giovanni Falcone |
LAVORO, LEGALITÀ E MEMORIA. Speciale di RadioArticolo1 - Mercoledì 23 maggio da Termini Imerese e Palermo e giovedì 24 maggio da Corleone
Lavoro, legalità e memoria. Saranno questi i temi che RadioArticolo1 porrà
al centro delle dirette in programma per domani mercoledì 23 e giovedì 24
maggio 2012.
Si partirà significativamente da Termini Imerese, dove alle 11 di
mercoledì 23 maggio, andrà in onda la trasmissioneChiediamo lavoro, basta promesse, centrata sulla drammatica vicenda che
vede protagonisti gli ex dipendenti Fiat dopo la chiusura dello stabilimento
siciliano. Dalla sede del Municipio interverranno il sindaco Salvatore Burrafato,Padre Francesco Anfuso, parroco di Termini
Imerese,Roberto Mastrosimone, segretario generale
Fiom Palermo,Antonietta Sgarlata, presidente CNA Termini
Imerese,Ciccio Conte, lavoratore Fiat e
delegato sindacale, Patrizia Scavuzzo, ex addetta alla mensa
dello stabilimento, Maria Cirà, rappresentante del
movimento mogli termitane.
Gli scatti di Tony Gentile per ricordare Falcone e Borsellino, vent'anni dopo
La mostra è organizzata dal Circolo della Stampa della Provincia
di Palermo
“Agenda, 1992-2012” è il titolo della mostra fotografica di Tony Gentile che si inaugura, giovedì 24 maggio alle ore 18,30, presso la residenza universitaria Schiavuzzo (via dello Schiavuzzo, 28).
L’esposizione degli scatti fotografici realizzati vent’anni fa dal noto fotografo palermitano è organizzata dal Circolo della Stampa della Provincia di Palermo con il patrocinio dell’Ersu di Palermo, l’Università degli Studi di Palermo, l'Ordine dei giornalisti di Sicilia, l'Associazione Siciliana della Stampa e in collaborazione con Camera 21, l’Associazione Agorà e la redazione di Iostudio. La raccolta fotografica di “Agenda”, curata da Simona Filippini, racconta appunti veloci di indirizzi e orari, luoghi da raggiungere subito, fotografie rapide, sviluppi e fissaggi sommari. Le foto testimoniano la giornata del giovane fotoreporter scandita da telefonate e spostamenti rapidi in moto, conferenze stampa su omicidi, commemorazioni, arresti.
“Agenda, 1992-2012” è il titolo della mostra fotografica di Tony Gentile che si inaugura, giovedì 24 maggio alle ore 18,30, presso la residenza universitaria Schiavuzzo (via dello Schiavuzzo, 28).
L’esposizione degli scatti fotografici realizzati vent’anni fa dal noto fotografo palermitano è organizzata dal Circolo della Stampa della Provincia di Palermo con il patrocinio dell’Ersu di Palermo, l’Università degli Studi di Palermo, l'Ordine dei giornalisti di Sicilia, l'Associazione Siciliana della Stampa e in collaborazione con Camera 21, l’Associazione Agorà e la redazione di Iostudio. La raccolta fotografica di “Agenda”, curata da Simona Filippini, racconta appunti veloci di indirizzi e orari, luoghi da raggiungere subito, fotografie rapide, sviluppi e fissaggi sommari. Le foto testimoniano la giornata del giovane fotoreporter scandita da telefonate e spostamenti rapidi in moto, conferenze stampa su omicidi, commemorazioni, arresti.
CGIL: Beni confiscati alle mafie, adeguare la legge per salvare imprese e lavoratori!
Serena Sorrentino |
segretario nazionale CGIL
Il Ministro Cancellieri, in risposta all'intervento del responsabile Legalità di Confindustria Montante, ha recentemente dichiarato la propensione alla vendita dei Beni Confiscati. Tale opzione che le norme già consentono si dimostra alquanto pericolosa se le disposizioni legislative rimangono tali. Difatti il famoso “Codice Antimafia”, dlgs159/11, propagandato dall'allora Ministro Maroni rappresenta un'occasione mancata. Lo spirito della legislazione di contrasto agli interessi mafiosi era quello meritorio di sottrarre beni e patrimonio e ridestinarli ad uso “sociale”, per il principio che laddove subentra lo Stato si afferma la legalità e si determina sviluppo. Di esempi positivi in tal senso ve ne sono innumerevoli ma via via i confini tra economia legale e illegali sono diventati sempre più labili, sia in ragione di leggi che hanno allentato le maglie del controllo di legalità e favorito l'area grigia (condoni, falso in bilancio, ecc), sia perchè il volume di affari e la penetrazione dell'economia “formale” da parte di capitali illeciti riciclati in attività formalmente “legali” non solo è aumentato ma si è diversificato in attività plurime intervenendo in modo negativo nel condizionamento del sistema di concorrenza di interi mercati, si pensi ad esempio al ciclo del cemento a quello dei rifiuti fino alla ricettività ed alla grande distribuzione organizzata.
Corleone, il matrimonio di due toscani... Maurizio e Francesca
Maurizio e Francesca, sposi |
lunedì, maggio 21, 2012
L'Anpi parteciperà ai funerali di Stato per Placido Rizzotto
Il 24 maggio a Corleone (PA) - alla presenza del Presidente della
Repubblica - si
svolgeranno i solenni funerali di Stato per Placido Rizzotto, sindacalista della Cgil, militante
socialista e già partigiano combattente in Friuli,
barbaramente ucciso il 10 marzo 1948 dalla mafia al servizio degli agrari
e delle destre che resistevano all'applicazione della riforma agraria,
contrastando con ogni mezzo le battaglie per l'emancipazione del lavoro e per
il consolidamento della democrazia italiana. Le ossa recentemente
ritrovate e riconosciute di Rizzotto permettono di restituire i suoi resti alla
famiglia e di tumulare uno dei più noti tra i 36 sindacalisti assassinati
dalla mafia nel dopoguerra in Sicilia.
A rappresentare l’ANPI - tra le prime a chiedere a gran voce che
si svolgessero i funerali di Stato - saranno il Vice Presidente Nazionale Alessandro Pollio Salimbeni e il Coordinatore regionale Ottavio Terranova. Dopo le onoranze funebri, il Presidente
della Repubblica si recherà a Portella della Ginestra per rendere un
omaggio alle vittime dell'eccidio del Primo Maggio del 1947 perpetrato - sempre
al servizio delle destre, degli agrari e della mafia - dalla banda di
Salvatore Giuliano.
LA MIA PROPOSTA: INVADERE IL PD...
di Roberto Tagliavia
Nino
Alongi (nel suo fondo di sabato 19
maggio) chiama in causa quegli ex dirigenti di partito, ultimi rappresentanti di una politica alta ma rigorosamente confinati fuori dagli attuali organismi
dirigenti del PD, perché, pur coltivando la memoria e continuando a impegnarsi generosamente, sarebbero irrilevanti
per imprimere una svolta significativa al maggiore partito della sinistra. Ciò
che non dice è cosa fare per offrire uno sbocco politico alla crisi politica
siciliana.
domenica, maggio 20, 2012
Corleone, Lea Savona ha assegnato le deleghe agli assessori comunali
Il neosindaco Lea Savona |
Il sindaco, intanto, dopo la nomina della giunta, ha
assegnato anche le deleghe assessoriali. Il consigliere più votato Carlo
Vintaloro (523 voti di preferenza) è stato nominato assessore con la delega di
vicesindaco e le deleghe allo sport, allo spettacolo, ai servizi sociali e all’urbanistica.
Ciro Schirò ha avuto il personale e i lavori pubblici. Giuseppe Giandalone,
invece, le manutenzioni. L’unico assessore nuovo (gli altri tre erano già
assessori della giunta Iannazzo), Angelo Marino, ha ottenuto le deleghe alla
cultura e alle attività produttive.
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