giovedì, maggio 31, 2012

Inaugurata l'associazione "Corleone On Tour": Cultura e turismo per lo sviluppo del territorio


I giovani di Corleone On Tour
Il tradizionale taglio del nastro ha suggellato l’inaugurazione al pubblico della sede operativa dell’Associazione Turistica, sportiva, Culturale di promozione sociale, “Corleone on tour” in via Francesco Bentivegna 159 a Corleone. L’appuntamento è servito per descrivere, ai numerosissimi ospiti presenti la genesi e la mission della neonata Associazione. Intervenuti anche l’ex sindaco Pippo Cipriani, e in rappresentanza del Comune l’Assessore alla cultura e alle attività produttive con delega al Turismo il Dott. Angelo Marino.

Lavoro per il Consorzio autostrade a Ignazio Cutrò, l'imprenditore che denunciò il racket


Ignazio Cutrò
A Palazzo d'Orleans la firma del contratto fra Ignazio Cutrò, di Ribera, e il Cas. Curerà la manutenzione delle cabine elettriche che alimentano due gallerie della Palermo-Messina
Ignazio Cutrò, l'imprenditore di Bivona che ha denunciato e fatto condannare gli estorsori mafiosi, autori degli attentati che tra il 1999 e il 2006 avevano danneggiato i mezzi della sua impresa edile, stamattina a Palazzo d'Orleans, alla presenza del governatore Raffaele Lombardo, ha firmato il contratto con il Consorzio autostrade siciliane per la prima commessa pubblica dopo avere finalmente ottenuto il Durc (documento unico di regolarità contributiva). 

Sigonella e Niscemi. Acque al veleno nelle basi USA siciliane


La base di Sigonella
di Antonio Mazzeo
Acqua potabile per il personale delle basi US Navy di Sigonella e Niscemi con “livelli inaccettabili di un inquinante chimico sospettato di essere cancerogeno”. A renderlo noto, il quotidiano delle forze armate statunitensi Stars and Stripe in un servizio pubblicato da Heidelberg (Germania). “La scoperta è stata fatta durante le analisi di routine effettuate lo scorso 17 maggio dal personale sanitario della Marina”, scrive Stars and Stripes. “L’acqua delle stazioni aeronavali NAS I e NAS II a Sigonella e dell’installazione di telecomunicazioni di Niscemi è stata contaminata dal bromato e al personale militare è stato dato l’ordine di non bere più dai rubinetti”.

Ponteranica (Bergamo). Lumia: "Scellerato il tentativo di rimozione del nome di Peppino Impastato"


Roma, 31 maggio 2012 – “È davvero irrispettoso e scellerato il reiterato tentativo della giunta comunale leghista di Ponteranica (Bergamo) di voler rimuovere il nome di Peppino Impastato dalla biblioteca comunale a lui intitolata. Peppino è un riferimento valoriale e culturale per le nuove generazioni che i giovani devono conoscere, perché ha combattuto la mafia e la cultura mafiosa con l’informazione, la denuncia, l’impegno politico e la crescita culturale della propria comunità. L’amministrazione comunale prenda esempio dalla testimonianza di Peppino Impastato e impieghi il proprio tempo e le proprie energie in modo opportuno, al servizio della legalità e dello sviluppo del territorio”. Lo dice il senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della Commissione nazionale antimafia.

Franco e Ciccio, non solo comici!


mercoledì, maggio 30, 2012

Il video dei Funerali di Stato di Placido Rizzotto col corteo e il comizio finale all'ingresso del cimitero


Mafia: CGIL, codice antimafia, nonostante le modifiche non è sufficiente al contrasto delle infiltrazioni


“La decisione del Consiglio dei ministri di oggi di intervenire sul codice antimafia è una conferma del nostro giudizio sul decreto legislativo 159/10 che si conferma essere un'occasione mancata”. Lo afferma Serena Sorrentino, segretaria confederale della CGIL in merito alle decisioni prese oggi dal governo. “Il codice va modificato in molte sue parti – spiega Sorrentino - leggeremo le modifiche introdotte sia sulla disciplina della documentazione antimafia, sia sull'assistenza legale dell'Avvocatura dello Stato nelle controversie relative ai beni sequestrati o confiscati alla criminalità organizzata”. “Ma proprio perché si è deciso di intervenire – conclude Sorrentino - a maggior ragione chiediamo ai ministri Cancellieri e Severino di convocare tutti quei soggetti - tra cui la CGIL - che in questi anni hanno condotto una battaglia per colmarne le lacune”.
25/05/2012

martedì, maggio 29, 2012

Corleone, quella commemorazione di Placido Rizzotto di 29 anni fa...


Corleone, 26 marzo 1983, commemorazione P. Rizzotto
di NINO BRIGANTI
Come potete vedere allora eravamo un centinaio di persone alla prima commemorazione di Placido Rizzotto, fa piacere che oggi dopo 29 anni siamo arrivati ai funerali di stato e che sia diventato patrimonio condiviso. La manifestazione di allora fu organizzata dalla CGIL e dal "CENTRO CULTURALE ALTERNATIVO", che come potete vedere dalle foto si schierava chiaramente contro la mafia già allora, quando certamente era più difficile di adesso. Di quel circolo culturale, che aveva sede in Via Roma, facevano parte tanti giovani, che con il passare degli anni sono rimasti sempre con la schiena dritta e che mi piace brevemente ricordare: Matteo Iemmola; Benito Gambino; Calogero, Enzo e Leo Cuppuleri; Carmelo Sottile; Nino Briganti; Mariella Petranella; Rosalba Di Noto; Francesco Temperato; Nino Gennusa; Nonuccio, Antonino e Pippo Cipriani; Piero Crapisi; Dino Paternostro. Sicuramente avrò dimenticato qualcuno, perchè sono passati tanti anni e sono certo che gli amici che non ho citato capiranno." (GUARDA L'INTERO ALBUM FOTOGRAFICO)

Il Muostro, chi ci guadagna e chi vuole imporlo per forza


di ANTONIO MAZZEO
Chi è contro il Muos (l’inquinantissima base elettronica dell’Us Navy a Niscemi)? I soliti “professionisti dell'antimafia”, naturalmente. Che vogliono ridurre in miseria tutte le imprese...
Niscemi, Caltanissetta, tarda mattinata del 7 maggio. Caldo torrido, sembra agosto. La piazza centrale è però viva, i bar pieni, i capannelli di avventori discutono della Juve scudetto e del totosindaco. Le urne sono ancora aperte, si rinnova l’amministrazione e il consiglio comunale. D’un tratto una ruspa viola l’isola pedonale. Ha le insegne della Calcestruzzi Piazza Srl, l’azienda che ha spianato mezza collina di contrada Ulmo, nella riserva naturale “Sughereta”, per realizzare le piattaforme in cemento su cui poggeranno le maxiantenne del MUOS, il nuovo sistema di telecomunicazioni satellitari della Marina militare degli Stati uniti d’America.

Regione, Marino presenta le dimissioni: "Non è più un governo tecnico"


Giosuè Marino
di EMANUELE LAURIA
Il vicepresidente della Regione, vicino all'area Lunia: "Prendo atto che sono mutate le condizioni che mi hanno portato alla scelta iniziale, alla quale resto coerente: per questo ho deciso di rimettere il mandato". Domani il Pd all'Ars decide se togliere il sostegno a Lombardo
Nuova defezione nel governo Lombardo: come anticipato stamattina da Repubblica, l'assessore regionale all'Energia, Giosué Marino, ha rassegnato le dimissioni. "Sono entrato a far parte della giunta di governo regionale - ha dichiarato Marino, che è anche vicepresidente della Regione - in ragione del ruolo dichiaratamente tecnico dei suoi componenti e nel tempo mi sono rigorosamente e con convinzione attenuto a tale caratterizzazione".

Siciliani: Pio la Torre


Regione, l'assessore Marino si dimette: "Non è più un governo tecnico"


Il vicepresidente della Regione, vicino all'area Lunia: "Prendo atto che sono mutate le condizioni che mi hanno portato alla scelta iniziale, alla quale resto coerente: per questo ho deciso di rimettere il mandato". Domani il Pd all'Ars decide se togliere il sostegno a Lombardo
di EMANUELE LAURIA
Nuova defezione nel governo Lombardo: come anticipato stamattina da Repubblica, l'assessore regionale all'Energia, Giosué Marino, ha rassegnato le dimissioni. "Sono entrato a far parte della giunta di governo regionale - ha dichiarato Marino, che è anche vicepresidente della Regione - in ragione del ruolo dichiaratamente tecnico dei suoi componenti e nel tempo mi sono rigorosamente e con convinzione attenuto a tale caratterizzazione". Aggiunge Marino: "E' nei fatti tuttavia una sempre più marcata, progressiva connotazione politica dell'esecutivo regionale, confermata dalle recentissime scelte, nel contesto di un confronto politico destinato a diventare ancora più serrato in vista delle consultazioni elettorali di ottobre".

I terremoti che hanno sconvolto l’Italia


Alla Feltrinelli (Pa), presentazione del libro "Chi ha ucciso Pio La Torre?"


lunedì, maggio 28, 2012

Perché un corso giornalismo nella città di Corleone...

L'aula del Cidma con i corsisti
di RINO GIACALONE
Il 2 aprile del 2007 a Trapani in occasione della celebrazione del 22° anniversario dalla strage mafiosa di Pizzolungo, Libera si fece promotrice di un convegno che non era fuori argomento, ma perfettamente pertinente, il titolo recitava così, "l'informazione sulla mafia e le mafie dell'informazione". Cosa era accaduto? Era accaduto che per 22 anni le mafie dell'informazione avevano fatto sparire dalle cronache ogni qual cosa che riguardava quella strage e per la verità la stessa cosa era accaduto anche per altro e accadrà anche per quello che avverrà anni dopo Pizzolungo. Si era realizzato è si è consentito di realizzare per anni, colpevole prima l'informazione, quasi obbedendo a quello sciagurato sindaco che dinanzi ai morti straziati dal tritolo della mafia aveva detto a Enzo Biagi che la mafia a Trapani non c'era, che Cosa nostra non c'era e il sangue dei morti ammazzati era di altra matrice. Perché comincio da qui? Perché se c'è un elenco di malefatte delle quali l'informazione è colpevole certamente in questo elenco ci rientra la sordina che tanti giornalisti hanno messo a una serie di accadimenti avvenuti in Sicilia in un lunghissimo lasso di tempo. LEGGI TUTTO

Carlo Smuraglia (Anpi): "Placido Rizzotto è stato anche partigiano"


In tanti hanno ricordato Placido Rizzotto e la sua azione; forse un po’ meno è stato sottolineato che egli fu anche partigiano e che fu insignito della medaglia d’oro al merito civile.
A Corleone, si è svolto, in una incredibile cornice di folla, il funerale di Stato di Placido Rizzotto, al quale – dopo 64 anni – è stata resa almeno una parte della giustizia che gli era dovuta, sia pure con un rilevante ritardo. Bene ha fatto il Governo a decidere per il funerale di Stato; e altrettanto importante è stata la presenza del Presidente della Repubblica. Anche in questo caso, non è caduto l’oblio; tanti hanno ricordato Placido Rizzotto e la sua azione; forse un po’ meno è stato sottolineato che egli fu anche partigiano e che fu insignito della medaglia d’oro al merito civile. Mille motivi ci legano a lui; e mille ragioni ci fanno, anche in questo caso, riflettere. A Corleone, in tanti, hanno detto che non dimenticheranno mai. Ma a Corleone c’era, idealmente, tutta l’Italia. Non lo dimenticheremo. E non è irrilevante il fatto che a ricordare il suo nome contribuiranno anche le etichette apposte sui prodotti dei terreni confiscati alla mafia. C’è, infatti, un legame implicito ed esplicito, tra questi dati di fatto e la memoria; tra la volontà di non dimenticarlo e quella di tener viva la sua fiaccola dell’impegno civile contro la mafia. Desidero ricordare che l’ANPI Nazionale ha partecipato al funerale di Stato con una delegazione formata da Alessandro Pollio Salimbeni, Vice Presidente Nazionale e Ottavio Terranova, Coordinatore Regionale e componente del Comitato Nazionale.
Carlo Smuraglia
Presidente nazionale dell’Anpi

domenica, maggio 27, 2012

Napolitano a Portella della Ginestra


Napolitano a Portella della Ginestra, 24.5.2012

Funerali Rizzotto. Mons. Antonino Dolce: "Non è vero che il vescovo non ha pronunciato la parola mafia"


Placido Rizzotto
Volentieri avremmo voluto ignorare la polemica innescata a distanza dall’On. Riccardo Nencini, Segretario del Psi, mettendo sotto accusa l’Arcivescovo, mons. Salvatore Di Cristina, reo di non avere mai pronunciato la parola “mafia” durante la celebrazione delle esequie di Placido Rizzotto a Corleone. Ma poiché la polemica è stata accolta da parecchie testate giornalistiche, per amore di verità, siamo costretti ad intervenire.

Se l’ On. Nencini fosse stato attento all’omelia sin dall’inizio, avrebbe potuto ascoltare l’Arcivescovo esprimere  “apprezzamento incondizionato da tributare a chi, battendosi contro il sopruso mafioso, ne ha affrontato la rappresaglia criminale,  pagando con la vita la fedeltà all’impegno assunto”. Il riferimento alla mafia rimane implicito,  e tuttavia vivo, in tutta l’omelia, come è possibile rilevare dal testo consultabile sul sito ufficiale dell’Arcidiocesi di Monreale.

Il testo integrale dell'omelia di monsignor Di Cristina

Mons. Salvatore Di Cristina
Funerali di Stato di Placido Rizzotto - Omelia di S.E. Mons. Salvatore Di Cristina, Arcivescovo di Monreale, Chiesa Madre di Corleone - 24 maggio 2012 
A colui che ha sete 
io darò gratuitamente da bere alla fonte dell'acqua della vita. 
Chi sarà vincitore erediterà questi beni; io sarò suo Dio ed egli sarà mio figlio.

Signor Presidente della Repubblica, - Signori Vice Presidenti della Camera e Senato, - Eccellentissimi Ministri, - Cari familiari di Placido Rizzotto, - Sorelle e fratelli tutti carissimi, l'affetto profondo per colui che ci è fratello nella fede e per la grazia del battesimo; la gratitudine per il concittadino che ha onorato la sua città, la nostra Corleone, con l'ispirazione altamente ideale del suo impegno politico e con l'attività sindacale a favore delle categorie socialmente deboli della sua città; l'apprezzamento incondizionato da tributare a chi, battendosi contro il sopruso mafioso, ne ha affrontato la rappresaglia criminale, pagando con la vita la fedeltà all'impegno assunto:

Corleone, i video dei funerali di Stato per Placido Rizzotto

L'ARRIVO DI NAPOLITANO


Una giornata a Corleone, Portella della Ginestra, Cinisi


Corleone, a pranzo nella casa confiscata ai nipoti di Riina
A conclusione di un percorso sulla legalità, lasciata Trapani, lo scorso 9 maggio abbiamo trascorso una giornata a Corleone, Portella della Ginestra e Cinisi. La giornata è passata velocemente ma intensamente tra ricordi, racconti e storia di una Sicilia che ha voglia di cambiare prendendo atto del passato e combattendo il presente. Oltre ad aver visitato beni confiscati a boss e a famiglie mafiose, grazie al lavoro svolto dalla cooperativa “lavoro e non solo”abbiamo anche potuto pranzare con i prodotti coltivati nei terreni confiscati, assaporando quel “fresco gusto di libertà”. Passare per le vie di Corleone, capire che in quei luoghi si è consumata la mente contorta di chi crede che per essere qualcuno devi essere un “rispettabile” signore, ti stupisce,ed anche se molto si è fatto, la mentalità enigmatica di chi non vuole esporsi ti destabilizza. Ma noi ci siamo esposti ed abbiamo accolto l’urlo silenzioso della nostra terra che chiede di riscattarci e liberarci insieme a lei.  Ci siamo posti in prima linea prendendoci l’impegno di assolvere ad una gravosa eredità accolta tra la vegetazione scomposta di Portella dalla viva voce di chi ancora aspetta una risposta dagli organi competenti da quel lontano 1° maggio 1947. È stato un vero turbinio di emozioni che ci ha gelato il sangue. La realtà purtroppo si scontra col desiderio di un mondo perfetto. Quelle parole nella semplicità della verità che raccontano vanno oltre tutto, oltre tutte le peggiori aspettative. E poi Cinisi... la casa di Peppino, quella di Tano Badalamenti, il corteo in onore di questo giovane che per vivere fino in fondo non si è assoggettato a costo della propria vita. Una giornata fantastica che nessuno dimenticherà soprattutto per il segno indelebile che ha lasciato nei cuori di ciascuno e per quella frase che riecheggerà sempre nella nostra mente al ricordo di ogni singolo momento di questo giorno che ci ha cambiato la vita per sempre: “LA MAFIA È UNA MONTAGNA DI MERDA!”. Libereremo  la Sicilia!
Francesca Naso

Calogero Parisi (coop lavoro e non solo): "Abbiamo raccolto l'eredità di Placido Rizzotto"

L'intervento di Calogero (tra Dino e Susanna)
Giovedì scorso Placido Rizzotto ha avuto l'onore di ripercorrere la sua Corleone per arrivare al luogo di riposo naturale. Dopo una Santa Messa celebrata con "leggerezza", il piccolo feretro ha incontrato il suo popolo che con tante bandiere rosse della Cgil ha voluto stargli vicino dopo oltre 60 anni di una memoria che lo riconduceva ad una foiba a Roccabusambra. Così prima dell'ingresso al cimitero il saluto di tanti, tra cui Susanna Camusso che ha ben ricordato l'impegno sindacale di allora e quello attuale. Dopodichè Calogero Parisi, Presidente della Cooperativa Lavoro e Non Solo, formata da soci lavoratori Corleonesi, ha narrato come l'eredità di Placido Rizzotto sia "nel fare quotidiano" che viene condiviso da tante ragazze e ragazzi organizzati dall'Arci. Il tutto è stato onorato dalla presenza del "nostro" Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

Barcellona PG. Nella città dei padrini stravincono gli antimafiosi

di Antonio Mazzeo
Elezioni in una piccola e tosta città di mafia. Città di vecchi padripadroni, che o stanno con la mafia o non osano andarle contro. Se avessero potuto votare soltanto loro...
Solo un paio di anni fa sarebbe stato pressoché impossibile avvicinarsi all’onnipotente Senatore nel suo giro per i seggi. Cortigiani, clienti, vassalli e galoppini a spintonarsi per una pacca sulle spalle o una stretta di mano, la promessa d’intercessione contro l’inferno della miseria e della disoccupazione. Ogni volta gli stessi riti, gli stessi bagni di folla. Lunedì 21 maggio, ore 12,30, di fronte al Municipio del Longano, la scena è differente. Manca poco e niente allo sfoglio dei voti per la scelta del nuovo sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto e Domenico “Mimmo” Nania discute pacatamente con Santino Catalano, già deputato regionale in quota Pid, dichiarato decaduto perché incandidabile per una pregressa condannata patteggiata. Accanto ci sono solo altre due persone. Più in là una volante della Polizia a monitorare l’ingresso di una scuola sede elettorale. Un senso di solitudine, presagio del tramonto di un’era. Tre ore più tardi la città-palude della legalità, la città-fortezza dei poteri forti e della borghesia massomafiosa sarà investita da un desiderio collettivo di rottura e cambiamento. Col 61,3% dei consensi e 13.664 voti, Maria Teresa Collica, 42 anni, ricercatrice universitaria e presidente di Città Aperta, spezza dieci anni di predominio della destra estrema e moderata.

Campi di lavoro, di studio e di animazione sulle terre confiscate alle mafie

sabato, maggio 26, 2012

Corleone wants to put Mafia past to rest*


By Guy Dinmore in Corleone, Sicily
Its crooked, cobbled streets crammed up against mist-shrouded mountains, the town of Corleone has long been synonymous with the Sicilian M afia, becoming infamous as the Tombstone town that gave birth to its most ferocious godfathers. But at the state funeral on Thursday of Placido Rizzotto, a trade unionist murdered by the Mafia in 1948, crowds of Corleone’s inhabitants turned out in the hope that the honour finally granted to their local hero would deal another blow to “Cosa Nostra” – even as it mutates into a multinational conglomerate that some call Mafia Inc. LEGGI TUTTO

L'importanza della riapertura delle indagini sull'assassinio Rizzotto

L'incontro col Capo dello Stato
di DINO PATERNOSTRO
La riapertura delle indagini sulla morte di Placido Rizzotto è quanto avevano chiesto con forza la famiglia del sindacalista assassinato dalla mafia e la Cgil. E adesso è arrivata. Con questo atto, la Procura della Repubblica di Palermo ha deciso di provare a rendere giustizia al giovane capolega di Corleone, sequestrato e ucciso dalla mafia la sera del 10 marzo 1948. Non possiamo che compiacerci e dichiarare tutta la nostra soddisfazione. Avevamo sognato che si ritrovasse il corpo di Placido ed il sogno è diventato realtà. Adesso sogniamo che vengano indicati nella sentenza di un Tribunale della Repubblica i nomi dei carnefici di Placido. Almeno quelli che materialmente l'hanno assassinato: Luciano Liggio, Pasquale Criscione e Vincenzo Collura (e, purtroppo, non solo loro). Sarebbe importante anche riuscire ad avere un cenno sui mandanti: il capomafia Michele Navarra e alcuni grossi agrari. Lo sappiamo che si tratta di persone morte, contro le quali non si potrà avere una regolare sentenza. Speriamo, però, che almeno si riesca ad indicarli come colpevoli.

venerdì, maggio 25, 2012

Placido Rizzotto, dopo 60 anni riaperte le indagini sull'omicidio

La procura di Palermo vuole far luce sulla scomparsa del sindacalista di Corleone avvenuta il 10 marzo 1948. I resti sono stati ritrovati nel 2009 in una foiba. Ieri i funerali di Stato
I resti di quello che si pensava fosse il corpo di Placido Rizzotto, il sindacalista scomparso in circostanze misteriose  la sera del 10 marzo 1948, sono stati ritrovati nel 2009 nelle foibe di Rocca Busambra. Pochi mesi fa la conferma: il test del Dna ha fugato ogni dubbio. All'indomani dei funerali solenni, a cui ha partecipato anche il capo dello Stato, la procura di Palermo ha deciso di riaprire le indagini. Secondo gli inquirenti l'inchiesta è 'un atto tecnico' dopo l'individuazione dei resti del sindacalista ucciso. Il lavoro degli investigatori è coordinato dal procuratore aggiunto Ignazio De Francisci. L'unico processo che si è celebrato per il sequestro e l'omicidio del sindacalista, dopo indagini condotte dall'allora capitano dei carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa, si è concluso nel 1959 con l'assoluzione di tutti gli imputati: il boss Luciano Liggio, Biagio Cutrupia, Vincenzo Collura e Pasquale Crisione. Cutrupia fu l'unico assolto con formula piena, per gli altri la formula fu quella dell'insufficienza di prove. Liggio fece ricorso per chiedere l'assoluzione piena, ma la sentenza divenne definita nel 1961. La convinzione degli inquirenti oggi è che Liggio, Cutrupia, Collura e Crisione fossero i responsabili dell'omicidio Rizzotto, ma sono tutti deceduti da tempo. 
La Repubblica, 25 maggio 2012

Placido Rizzotto vive!

GUARDA L'ALBUM FOTOGRAFICO

(dell'inviato Alfredo Pecoraro)  Sono appena due metri d'asfalto, ma contengono una storia lunga piu' di mezzo secolo. Da un lato c'e' una palazzina come tante: al piano basso c'e' un bar, sopra, 64 anni fa, s'affacciava il boss Michele Navarra, da quel balcone annuiva ai suoi scagnozzi e dava ordini a Luciano Liggio. Dalla parte opposta del marciapiede c'e' la chiesa di San Martino: qui lo Stato oggi ha scritto una nuova pagina di storia, riconsegnando al Paese Placido Rizzotto, il sindacalista celebrato in maniera solenne dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano e dalle altre cariche dello Stato.

Placido Rizzotto. La memoria di Corleone, la nostra memoria


I funerali di Stato, coronamento del lungo impegno della Cgil, colpo decisivo alla mafia su un terreno, quello simbolico, che nella lotta a Cosa nostra ha un grande significato
di Giovanni Rispoli
Non potevano andare neanche al cimitero. L’unico modo per onorarlo, il giorno dei morti, un altarino composto a casa e, sopra, la sua foto. È stato così per anni, racconta Giuseppa, l’anziana sorella. I mafiosi sanno bene quanto può essere pericolosa la memoria; e una tomba, anche la più povera, anche un sasso con sopra scritto solo un nome, per dire di un uomo alle generazioni future.

Funerali di Stato per Placido Rizzotto. Stavolta Corleone c'era...


Dino Paternostro ai funerali di Stato di Rizzotto
di DINO PATERNOSTRO
CORLEONE – Stavolta Corleone c’era. C’era stata mercoledì sera alla camera ardente, allestita nel salone della Camera del lavoro. E c’era ieri, con le sue ragazze e con i suoi ragazzi. C’era con le sue donne, con i suoi uomini e con i suoi anziani. Era in piazza Garibaldi, dietro le transenne di corso Bentivegna, in piazza Nascè e in piazza Falcone e Borsellino davanti ai maxi-schermi. E poi lì, nella cattedrale dedicata a San Martino vescovo, insieme al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, per accogliere ed onorare le spoglie di Placido Rizzotto, il segretario della Camera del lavoro di Corleone che la feroce mafia di Liggio e Navarra la sera del 10 marzo 1948 fece sparire nel nulla.

giovedì, maggio 24, 2012

A CORLEONE, PER I FUNERALI DI STATO DI PLACIDO RIZZOTTO

Mafia, Napolitano: «Ci sono pericoli, ma la situazione non è come quella del '92». Il presidente in Sicilia, a Portella della Ginestra e ai funerali di Stato di Placido Rizzotto:«La mafia finirà, ma non è ancora finita»

MILANO - «Ci sono pericoli, noi vigileremo, ma la situazione non è quella di anni fa, del '47 o del '92». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a Portella della Ginestra per ricordare la prima strage di mafia dell'Italia repubblicana. In mattinata, il presidente ha partecipato a Corleone (Palermo) ai funerali di Stato di Placido Rizzotto, il sindacalista ucciso dalla mafia 64 anni fa. «C'è sempre bisogno della presenza dello Stato. Non abbiamo mai pensato che la mafia fosse finita. Finirà, ma non è ancora finita» ha spiegato. Per Napolitano, insieme a sua moglie Clio, applausi, prima e dopo la cerimonia. Apprezzato lo sforzo in questi giorni è in Sicilia per un tour contro la mafia.
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L'Italia intera a Corleone per Rizzotto. C’era anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano



Napolitano nella Chiesa Madre di Corleone
Ai funerali di Stato per Placido Rizzotto è presente Giorgio Napolitano, accolto da applausi. Napolitano dopo la consegna alla sorella del sindacalista, Giuseppa, della medaglia d'oro al merito civile alla memoria, partecipa, nella chiesa Matrice San Martino, alle esequie che sulla base della deliberazione del Consiglio dei ministri del 16 marzo scorso hanno carattere solenne. I resti del sindacalista furono ritrovati a Roccabusambra, foiba trasformata in cimitero dalla mafia, un anno dopo la scomparsa di Rizzotto, dall'allora giovane comandante dei carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa. LEGGI TUTTO

Camera ardente per Placido Rizzotto alla Cgil di Corleone

Aspettando i funerali di Stato di domani, oggi pomeriggio abbiamo allestito la camera ardente nel saloncino della Camera del lavoro. L'urna con le spoglie di Placido Rizzotto è arrivata intorno alle 18.00, dopo l'iniziativa fatta nei locali del Tribunale di Corleone. Ad aspettare Rizzotto, dopo 64 anni, i figli e i nipoti dei suoi contadini degli anni '40, i suoi familiari, i soci della coop "Lavoro e non solo", i dirigenti locali della Cgil, e tanti giovani. A sorpresa è arrivato pure Marcello Mazzarella, l'attore trapanese che ha interpretato la figura del sindacalista corleonese nel bel film di Pasquale Scimeca. E poi anche l'ex sindaco Nino Iannazzo. Non era presente nessun amministratore comunale. Il sindaco Savona e la sua giunta erano presenti in Tribunale.
Emozionato il segretario della Camera del lavoro Dino Paternostro, che ha salutato i presenti, insieme a Franca ed Angela Di Palermo, nipoti di Rizzotto.
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Funerali di Stato di Placido Rizzotto. Diretta audio e video da Corleone su RadioArticolo1


Giovedì 24 maggio dalle ore 10 sarà possibile seguire in diretta audio e video i Funerali di Stato di Placido Rizzotto, sindacalista della Cgil e militante socialista, ucciso dalla mafia 64 anni fa, le cui spoglie torneranno nella sua città, in provincia di Palermo. Alla cerimonia parteciperà anche il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Insieme alla famiglia del sindacalista, a ricevere Placido Rizzotto, ci sarà il Segretario Generale della Cgil, Susanna Camusso che guiderà una delegazione del sindacato di Corso d’Italia di cui faranno parte anche Guglielmo Epifani, Fulvio Fammoni, Carlo Ghezzi, Vincenzo Scudiere e Serena Sorrentino.

mercoledì, maggio 23, 2012

Riflettendo sui funerali di Stato per Placido Rizzotto


di Giuseppe Oddo
Giuseppe ODDO
L’avessero detto al mio bisnonno mastro Ciccio il sellaio che, centocinquantadue anni dopo le pubbliche esequie tributate in differita dalla dittatura garibaldina ai resti di Francesco Bentivegna, Corleone sarebbe divenuta ancora una volta teatro di un analogo funerale di Stato (e per giunta alla presenza delle massime autorità della Repubblica), la buonanima si sarebbe fatto di sicuro ibernare pur di potervi partecipare di nuovo con la bandiera nazionale abbrunata. Ma purtroppo morì di crepacuore nella primavera 1905 e si portò nella tomba il rammarico di aver bruciato la propria vita inseguendo la stessa utopia della libertà e il medesimo miraggio della terra per cui il 10 marzo 1948 il sindacalista Placido Rizzotto fu sequestrato dalla mafia, ucciso e buttato in una foiba della Rocca Busambra, coll’illusoria speranza d’impedirne il seppellimento.  

FALCONE E BORSELLINO 20 ANNI DOPO


Giovanni Falcone
A vent'anni dalle stragi in cui morirono i magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, assieme alle loro scorte, l'agenzia giornalistica ANSA ha allestito a Palazzo Branciforte, appena restaurato dall'architetto Gae Aulenti, una mostra sui magistrati uccisi, che sarà inaugurata oggi dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione delle manifestazioni in programma a Palermo per l'anniversario della strage di Capaci. La mostra, dal titolo "Falcone e Borsellino vent'anni dopo. Non li avete uccisi le loro idee cammineranno sulle loro gambe", raccoglie le istantanee tratte dall'archivio fotografico dell'ANSA che ricostruiscono la vita dei due magistrati, dalla nascita fino alla loro uccisione. L'esposizione è stata allestita anche grazie al contributo delle famiglie dei due magistrati che hanno messo a disposizione foto private che rappresentano momenti di vita familiare.

martedì, maggio 22, 2012

Palermo. Orlando stravince e torna sindaco: "Così preparo la nuova Primavera della mia città"


di SARA SCARAFIA
Il leader di Italia dei valori conquista al ballottaggio oltre il 70 per cento dei consensi: "Più forte dell'antipolitica" . Stoccata al Partito democratico: "Collaborazione? Bersani deve rivedere i rapporti con Lombardo" 
"My name is Palermo, non Luca. La Primavera è tornata". Da ieri Leoluca Orlando è il "vecchio" nuovo sindaco di Palermo: con il 72,43 per cento delle preferenze ha spazzato via il rivale Fabrizio Ferrandelli che si è fermato al 27,57 per cento. "Grazie Palermo, grazie per tutto quello che avete fatto, per il vostro impegno", parla così Orlando poco dopo le 19 dal palco allestito in piazza Borsa davanti all'hotel dal quale ha seguito lo spoglio con il suo staff al completo. I festeggiamenti - dopo il terremoto in Emilia e la tragedia di Brindisi (quando il feretro della sedicenne Melissa lascia la chiesa Orlando ferma la conferenza stampa) - sono rinviati a venerdì a partire dalle 19 in piazza Verdi. Venerdì, giorno in cui con ogni probabilità il nuovo sindaco varcherà ufficialmente il portone di Palazzo delle Aquile per giurare: "Con me inizia la Terza Repubblica".

La Festa Nazionale dell'Anpi


Il Presidente Napolitano a Susanna Camusso: "Sono lieto di partecipare alle esequie di Placido Rizzotto..."


Il Prefetto invita il segretario della Camera del lavoro di Corleone ai funerali di Stato per Placido Rizzotto


24 Maggio: partecipazione e mobilitazione da tutta Italia per i funerali di Placido Rizzotto


Placido Rizzotto
Le spoglie di Placido Rizzotto, sindacalista della CGIL e militante socialista, ucciso dalla mafia 64 anni fa, torneranno a Corleone il 24 maggio per i funerali di Stato decisi dal Consiglio dei ministri. Alla cerimonia parteciperà anche il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Insieme alla famiglia del sindacalista, a ricevere Placido Rizzotto nella sua città ci sarà il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso. La cerimonia sarà trasmessa in diretta audio-video dalla radio della Cgil, www.radioarticolo1.it

23 Maggio: la Cgil in piazza per non dimenticare la strage di Capaci


Giovanni Falcone
La Cgil, in questo anno particolare di impegno sindacale e sociale per la legalità sarà presente domani alla manifestazione commemorativa in ricordo di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. Riportiamo di seguito il comunicato di adesione della Cgil PalermoLa Cgil di Palermo partecipa alla manifestazione di questo pomeriggio a Palermo sotto l'albero Falcone, in via Notarbartolo, per esprimere sdegno contro il vile attentato di Brindisi e manifestare solidarietà alle vittime. "Il nostro impegno e la nostra partecipazione non possono che essere rafforzati per contrastare tutti insieme il nuovo atto  ignobile della criminalità organizzata e per difendere i valori della democrazia, della legalità e della partecipazione. Il nostro livello di attenzione resta alto e la Cgil sarà in  prima fila a manifestare la sua volontà di contrastare le mafie il 23 e il 24 maggio, alla commemorazione per Francesca Morvillo, Giovanni Falcone  e gli uomini della scorta, ai funerali di Stato di Placido Rizzotto e all'omaggio ai caduti di Portella della Ginestra, prima strage di Stato della Repubblica". Così dichiara il segretario della Cgil di Palermo Maurizio Calà.

LAVORO, LEGALITÀ E MEMORIA. Speciale di RadioArticolo1 - Mercoledì 23 maggio da Termini Imerese e Palermo e giovedì 24 maggio da Corleone


Lavoro, legalità e memoria. Saranno questi i temi che RadioArticolo1 porrà al centro delle dirette in programma per domani mercoledì 23 e giovedì 24 maggio 2012.

Si partirà significativamente da Termini Imerese, dove alle 11 di mercoledì 23 maggio, andrà in onda la trasmissioneChiediamo lavoro, basta promesse, centrata sulla drammatica vicenda che vede protagonisti gli ex dipendenti Fiat dopo la chiusura dello stabilimento siciliano. Dalla sede del Municipio interverranno il sindaco Salvatore Burrafato,Padre Francesco Anfuso, parroco di Termini Imerese,Roberto Mastrosimone, segretario generale Fiom Palermo,Antonietta Sgarlata, presidente CNA Termini Imerese,Ciccio Conte, lavoratore Fiat e delegato sindacale, Patrizia Scavuzzo, ex addetta alla mensa dello stabilimento, Maria Cirà, rappresentante del movimento mogli termitane.

Gli scatti di Tony Gentile per ricordare Falcone e Borsellino, vent'anni dopo


La mostra è organizzata dal Circolo della Stampa della Provincia di Palermo
“Agenda, 1992-2012” è il titolo della mostra fotografica di Tony Gentile che si inaugura, giovedì 24 maggio alle ore 18,30, presso la residenza universitaria Schiavuzzo (via dello Schiavuzzo, 28). 
L’esposizione degli scatti fotografici realizzati vent’anni fa dal noto fotografo palermitano è organizzata dal Circolo della Stampa della Provincia di Palermo con il patrocinio dell’Ersu di Palermo, l’Università degli Studi di Palermo, l'Ordine dei giornalisti di Sicilia, l'Associazione Siciliana della Stampa e in collaborazione con Camera 21, l’Associazione Agorà e la redazione di Iostudio. La raccolta fotografica di “Agenda”, curata da Simona Filippini, racconta appunti veloci di indirizzi e orari, luoghi da raggiungere subito, fotografie rapide, sviluppi e fissaggi sommari. Le foto testimoniano la giornata del giovane fotoreporter scandita da telefonate e spostamenti rapidi in moto, conferenze stampa su omicidi, commemorazioni, arresti.

CGIL: Beni confiscati alle mafie, adeguare la legge per salvare imprese e lavoratori!


Serena Sorrentino
di Serena Sorrentino
segretario nazionale CGIL
Il Ministro Cancellieri, in risposta all'intervento del responsabile Legalità di Confindustria Montante, ha recentemente dichiarato la propensione alla vendita dei Beni Confiscati. Tale opzione che le norme già consentono si dimostra alquanto pericolosa se le disposizioni legislative rimangono tali. Difatti il famoso “Codice Antimafia”, dlgs159/11, propagandato dall'allora Ministro Maroni rappresenta un'occasione mancata. Lo spirito della legislazione di contrasto agli interessi mafiosi era quello meritorio di sottrarre beni e patrimonio e ridestinarli ad uso “sociale”, per il principio che laddove subentra lo Stato si afferma la legalità e si determina sviluppo. Di esempi positivi in tal senso ve ne sono innumerevoli ma via via i confini tra economia legale e illegali sono diventati sempre più labili, sia in ragione di leggi che hanno allentato le maglie del controllo di legalità e favorito l'area grigia (condoni, falso in bilancio, ecc), sia perchè il volume di affari e la penetrazione dell'economia “formale” da parte di capitali illeciti riciclati in attività formalmente “legali” non solo è aumentato ma si è diversificato in attività plurime intervenendo in modo negativo nel condizionamento del sistema di concorrenza di interi mercati, si pensi ad esempio al ciclo del cemento a quello dei rifiuti fino alla ricettività ed alla grande distribuzione organizzata.

Corleone, il matrimonio di due toscani... Maurizio e Francesca


Maurizio e Francesca, sposi
Sabato scorso Maurizio Pascucci e Francesca Balestri hanno scelto di sposarsi a Corleone. Sono entrambi toscani, ma ormai li consideriamo siciliani e corleonesi. A volte ci danno l’impressione di amare la Sicilia e Corleone più di quanto le amiamo noi siciliani e corleonesi. Hanno portato a Corleone i loro genitori e i loro parenti per vivere il giorno più bello della loro vita nella nostra città, che hanno incontrato praticando l’antimafia sociale, quella vera, concreta. Le loro vite, infatti, hanno incrociato i soci lavoratori della coop sociale “Lavoro e non solo” e sono rimaste stregate. E poi hanno incrociato la Cgil e il suo segretario, gli amministratori comunali, e tanti cittadini di Corleone. Insieme, ci siamo sforzati (e ancora lo facciamo) di costruire lavoro e sviluppo nella legalità, col progetto “Liberarci dalle spine”. 

lunedì, maggio 21, 2012

Regolamento di conti 2012...


L'Anpi parteciperà ai funerali di Stato per Placido Rizzotto


Il 24 maggio a Corleone (PA) - alla presenza del Presidente della Repubblica - si svolgeranno i solenni funerali di Stato per Placido Rizzotto, sindacalista della Cgil, militante socialista e già partigiano combattente in Friuli, barbaramente ucciso il 10 marzo 1948 dalla mafia al servizio degli agrari e delle destre che resistevano all'applicazione della riforma agraria, contrastando con ogni mezzo le battaglie per l'emancipazione del lavoro e per il consolidamento della democrazia italiana. Le ossa recentemente ritrovate e riconosciute di Rizzotto permettono di restituire i suoi resti alla famiglia e di tumulare uno dei più noti tra i 36 sindacalisti assassinati dalla mafia nel dopoguerra in Sicilia.
A rappresentare l’ANPI - tra le prime a chiedere a gran voce che si svolgessero i funerali di Stato - saranno il Vice Presidente Nazionale Alessandro Pollio Salimbeni e il Coordinatore regionale Ottavio Terranova. Dopo le onoranze funebri, il Presidente della Repubblica si recherà a Portella della Ginestra per rendere un omaggio alle vittime dell'eccidio del Primo Maggio del 1947 perpetrato - sempre al servizio delle destre, degli agrari e della mafia - dalla banda di Salvatore Giuliano.

Palermo, ballottagio. Leoluca Orlando vince con oltre il 70 per cento


LA MIA PROPOSTA: INVADERE IL PD...

di Roberto Tagliavia
Nino Alongi  (nel suo fondo di sabato 19 maggio) chiama in causa quegli ex dirigenti di partito, ultimi rappresentanti di una politica alta ma rigorosamente confinati fuori dagli attuali organismi dirigenti del PD, perché, pur coltivando la memoria e continuando a impegnarsi generosamente, sarebbero irrilevanti per imprimere una svolta significativa al maggiore partito della sinistra. Ciò che non dice è cosa fare per offrire uno sbocco politico alla crisi politica siciliana.

domenica, maggio 20, 2012

Corleone, Lea Savona ha assegnato le deleghe agli assessori comunali

Il neosindaco Lea Savona
Corleone si sta preparando al grande evento dei funerali di Stato, che si terranno nella mattinata di giovedì 24 maggio, alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ma non accennano a placarsi le polemiche per la nomina della nuova giunta. Il sindaco Lea Savona, che pure aveva detto che mai avrebbe indietreggiato dalla linea di nominare entrambi di assessori indicati in campagna elettorale, ha ceduto alle pressioni delle liste che la sostengano e non ha nominato in giunta Lucia Briganti. La cruda logica dei numeri ha “condannato” l’unica donna candidata in giunta. La lista della Briganti “Alleanza per Corleone” non ha superato, infatti, lo sbarramento del 5% e quindi non ha ottenuto nessun consigliere. Da qui la richiesta delle altre liste di non nominarla più in giunta, che Savona è stata costretta ad accettare, smentendo se stessa.
Il sindaco, intanto, dopo la nomina della giunta, ha assegnato anche le deleghe assessoriali. Il consigliere più votato Carlo Vintaloro (523 voti di preferenza) è stato nominato assessore con la delega di vicesindaco e le deleghe allo sport, allo spettacolo, ai servizi sociali e all’urbanistica. Ciro Schirò ha avuto il personale e i lavori pubblici. Giuseppe Giandalone, invece, le manutenzioni. L’unico assessore nuovo (gli altri tre erano già assessori della giunta Iannazzo), Angelo Marino, ha ottenuto le deleghe alla cultura e alle attività produttive.