di ROSARIO GIUÈCare amiche, cari amici, fratelli e sorelle, siamo qui tutte e tutte per dare il saluto a Gino. La nostra gratitudine è immensa. Vorrei sottolineare che il brano del Vangelo ora proclamato, tratto da Giovanni, è stato scelto perché richiama le parole di Gesù sul comandamento dell’amore. Questa scelta è stata fatta per dare oggi voce alla vita di Gino: una vissuta nell’amore, nella dimensione personale, ma anche nell’amore per la vita per la Città. Un amore personale e un amore politico: per la polis, nella polis.
Gino: una persona seria, semplice, determinata, come serio, semplice, determinato è l’Amore. L’amore non è tanto un sentimento, è, più ancora, una scelta, una scelta di libertà, di fiducia nel futuro: la fiducia che cambierà si può e si deve.
«Dare la vita per i propri amici»: vuol dire essere e farsi segno per il cambiamento della Città, delle sue prassi, delle sue relazioni.