mercoledì, febbraio 12, 2025

IL CASO. “Un male deportare i migranti”. Scontro Bergoglio-Casa Bianca


CITTÀ DEL VATICANO – È scontro aperto tra il Papa e Donald Trump sui migranti. Con una lettera quanto mai irrituale Francesco ha criticato energicamente le annunciate «deportazioni di massa». «Si occupi della Chiesa cattolica e lasci che noi ci occupiamo delle nostre frontiere», è la secca replica del consigliere del presidente Usa per le politiche migratorie, Tom Homan. 

In un Paese dove molti fedeli cattolici sono di origini sudamericane la minaccia di «deportazioni di massa » prima, poi l’annuncio di andare a scovare gli immigrati dentro le chiese, infine il taglio a Usaid e le sue ricadute sui Catholic Relief Services hanno acceso la polemica. I vescovi hanno protestato, il vicepresidente, il cattolico convertito J.D.Vance, li ha accusati di essere mossi non da motivi umanitari ma da interessi economici. Parole «scurrili » e «non vere», ha replicato, spiazzato, il cardinale di New York Timothy Dolan, che si era mostrato con Trump in campagna elettorale. 

LETTERA DEL SANTO PADRE FRANCESCO AI VESCOVI DEGLI STATI UNITI D'AMERICA: “CARI FRATELLI NELL’EPISCOPATO…”

Papa Francesco

Pubblichiamo la lettera integrale di Papa Francesco all’episcopato degli Stati Uniti d’America con cui condanna nettamente la politica trumpiana di deportazione forzata degli immigrati: “
l’atto di deportare persone - scrive il Papa- che in molti casi hanno abbandonato la propria terra per ragioni di povertà estrema, insicurezza, sfruttamento, persecuzione o grave deterioramento dell’ambiente, lede la dignità di molti uomini e donne, e di intere famiglie, e li pone in uno stato di particolare vulnerabilità e incapacità di difendersi”. 

FRANCESCO

Vi scrivo oggi per rivolgervi alcune parole in questo delicato momento che state vivendo come Pastori del Popolo di Dio che pellegrina negli Stati Uniti d’America.

1. Il cammino dalla schiavitù alla libertà compiuto dal Popolo d’Israele, così come narrato nel libro dell’Esodo, ci invita a guardare alla realtà del nostro tempo, così chiaramente segnata dal fenomeno della migrazione, come a un momento decisivo nella storia per riaffermare non soltanto la nostra fede in un Dio che è sempre vicino, incarnato, migrante e rifugiato, ma anche nella dignità infinita e trascendente di ogni persona umana [1].

Inail, Francesco Piastra, Cgil Palermo, eletto presidente del comitato consultivo Inail di Palermo. “Nel 2024 aumentati del 25 per cento gli infortuni mortali sul lavoro e gli incidenti da 5.878 a 6.039. Sinergia per ridurre i rischi”

Francesco Francesco Piastra al centro tra Antonio Lo Coco e Sergio Prestamburgo

Palermo 11 febbraio 2025 – Francesco Piastra, palermitano, 55 anni, è il nuovo presidente del comitato consultivo provinciale Inail di Palermo. E’stato eletto oggi all’unanimità dai componenti del co.co.pro dell’Istituto. 

Piastra, segretario d’organizzazione Cgil Palermo, già segretario generale di Fiom Palermo e Fillea Palermo, prende il posto di Gaspare Caldarella. Come vice presidente è stato eletto Antonio Lo Coco, in rappresentanza di Confcommercio.  Era presente il direttore della sede Inail di Palermo Sergio Prestamburgo.

80 anni Patronato INCA. “Un traguardo molto importante, dopo aver contribuito all’emancipazione delle persone e dell’intera società. La sfida resta rimettere al centro le persone”

Michele Pagliaro, presidente nazionale Inca

GIORGIO SBORDONI

“Siamo una struttura di prossimità”. Lo dice con orgoglio, una volta di più, Michele Pagliaro, presidente dell’Inca. L’intervista è un passaggio istituzionale, come sempre si programma quando cade una ricorrenza come questa, 80 anni, ma è un’intervista vera, un flusso di coscienza che poi ritroveremo, in maniera più sistematica e strutturata, nella relazione di apertura dei lavori dell’11 febbraio, la data in cui, nel 1945, la Cgil guidata da Giuseppe Di Vittorio diede vita all’Istituto. 

I NUMERI DELL’INCA

“Siamo il primo patronato del Paese da quando siamo nati – spiega il presidente –. Siamo un punto di riferimento fondamentale, anche come sistema dei patronati più in generale. Oltre una pratica su due è presentata attraverso gli isitituti di assistenza, in ambito previdenziale questo dato tocca il 65%. L’Inca ha 106 uffici provinciali, 694 zonali, 26 sedi nel mondo. 

Cosa nostra si stava riorganizzando, imponente blitz con 180 arresti a Palermo

Il Tribunale di Palermo

Maurizio De Lucia
Karim El Sadi

Cosa nostra si stava riorganizzando, imponente blitz con 180 arresti a Palermo

Colpiti i mandamenti di Porta Nuova, Pagliarelli, Tommaso Natale-San Lorenzo, Santa Maria del Gesù e Bagheria

Cosa nostra ci riprova. A distanza di sei anni dal blitz dei carabinieri “Cupola 2.0” i boss palermitani hanno tentato nuovamente di rimettere ordine alle fila, facendo leva sulle nuove tecnologie e sui giovani rampolli, per ricostituire le fondamenta dell’organizzazione. Questa mattina i Comandi provinciali dei carabinieri di tutta la Sicilia, coordinati dalla Dda di Palermo (guidata dal procuratore capo Maurizio de Lucia), hanno dato esecuzione a una maxi ordinanza con 183 provvedimenti restrittivi, tra ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip e fermi disposti dalla Procura.

martedì, febbraio 11, 2025

PALERMO, MAFIA E VECCHI MERLETTI

di DANIELE BILLITTERI

Dobbiamo serenamente prendere atto del fatto che, ad ogni passo in avanti della conoscenza di qualsiasi cosa, si finisca col porgerci più domande delle risposte che abbiamo cercato. Eccoci di fronte a un’operazione antimafia che intanto si impone all’attenzione per i numeri: 183 ordini di custodia cautelare in carcere per altrettante persone che in comune hanno tutte l’accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso al netto di una lunga serie di reati connessi imputati variamente a ciascuno di loro: tentato omicidio, traffico di stupefacenti, gestione del gioco d’azzardo, estorsione, danneggiamenti. 

A guardarli bene sono i reati classici della normale attività della mafia per come la conosciamo. Con un unico dettaglio significativo: nessuno dei 183 è imputato di omicidio. Ben diversa statistica, per esempio, di quella del primo Maxiprocesso, cominciato per curiosa coincidenza il 10 febbraio del 1986. Nel dibattito e nella sentenza entrarono ben 120 omicidi. 

Palermo, i boss scarcerati riorganizzano i clan: maxi blitz, 181 arresti. Summit nella chat criptata


di Salvo Palazzolo

Nella notte, sotto assedio le roccaforti di Cosa nostra, in città e provincia. Un’indagine della procura distrettuale antimafia ha svelato affari e complicità dei boss, che adesso utilizzano i criptofonini per i loro incontri

Oggi, Palermo si è svegliata prima dell’alba. Quando era ancora buio. Fra sirene, lampeggianti e il rumore insistente di un elicottero. Prima nel cuore della città, alla Zisa; poi fra i palazzoni della periferia ghetto dello Zen; poi dall’altra parte, fra i giardini e le ville di Santa Maria di Gesù. E ancora oltre, a Bagheria. 1200 carabinieri, provenienti da tutta la Sicilia e da altre regioni meridionali, hanno occupato la palude mafiosa che ancora stringe Palermo: 181 persone sono state arrestate sulla base di sette provvedimenti, si tratta di cinque ordinanze di custodia cautelare e di due fermi che portano la firma del procuratore Maurizio de Lucia e del suo pool. L’ultima inchiesta dei carabinieri del nucleo Investigativo colpisce i mandamenti di Tommaso Natale-San Lorenzo, Porta Nuova, Pagliarelli e Bagheria; i militari della sezione anticrimine hanno invece indagato sul clan di Santa Maria di Gesù.

"10 febbraio, Giorno del Ricordo. Questa è una storia lunga. Lunga e molto complicata”


Gianni Cuperlo
di  Gianni  Cuperlo 

Se fosse il titolo di una canzone di Faber, sarebbe “una storia sbagliata”.

E allora, forse la prima cosa da fare è conoscere i luoghi dove si è svolta…e quando…perché solo quel “dove” e quel “quando” possono aiutare a capire meglio il “perché”.

Raul Pupo è uno storico che al confine orientale ha dedicato dei libri preziosi (spiega la differenza tra il concetto di “confine”  e quello di “frontiera” / il “confine” è la sbarra (di qua uno Stato, una bandiera, una divisa…che di là, oltre la sbarra, cambiano) / la “frontiera”: è un intreccio di identità, confessioni religiose, lingue, tradizioni, culture, nazionalità…una mescolanza…Lucien Fevbre forse avrebbe scritto una “frammistione di sangui”).

Quando nasci e cresci a ridosso del confine, in una terra di frontiera, quella mescolanza la respiri da subito (o comunque da molto presto).

lunedì, febbraio 10, 2025

La mafia non è morta, l'antimafia ha bisogno di cure serie

FRANCESCO PALAZZO


L'antimafia lancia un allarme sulla mafia che non spara più ma è sempre presente avendo evidentemente trovato accordi, più o meno unitari, più o meno duraturi, pensando agli affari. La mafia continua a fare il suo mestiere. 

Lo vediamo in ogni operazione antimafia. Da ciò che esce fuori anche nelle intercettazioni pare si sia tornati all'ancien regime di Cosa nostra. Con parole d'ordine che sembravano sepolte. Invece si torna a prima che la mafia stragista, eliminata da indagini, condanne, ergastoli e dalla morte di quasi tutti i capi, prendesse il sopravvento. L'impressione è di trovarci non di fronte ad un cadavere, tutt'altro, ma al cospetto di una organizzazione che, pur fiaccata e indebolita, presenta ancora un certo dinamismo. La partita è ancora aperta. Anche in considerazione che ci sono scarcerazioni di boss non di secondo piano, richieste di passaggi a un regime carcerario più morbido rispetto al 41 bis e nessuna traccia di collaboratori di giustizia di grosso calibro. Sembra, quella dei collaboratori in grado di pregiudicare le fondamenta di Cosa nostra, una stagione chiusa.

domenica, febbraio 09, 2025

IL MEMOIR. Quella maestra della Vucciria. Con “Sipario siciliano” Giuseppe Cerasa descrive ricordi e personaggi in un romanzo tra formazione e giornalismo

Cerasa racconta che tra morti ammazzati e trattori anche nella cuccia di Liggio, Riina, Provenzano e Bagarella alla fine scoppiò il Sessantotto antimafia 

DI FRANCESCO MERLO

Fimmina, mugghiera, matri ebedda matri, bbuttana ecavalera, patrunedda e signurina, trizza e curtigghiara, donna di fuora edonna di intra, dunnuzza di locu… e ci sono pure i pesci, spesso impudichi, come passera, lappara, fravagghia, ciaula e mìnula. Non è stato ancora compilato l’elenco dei nomi che i siciliani danno alla donna, alla più potente ossessione letteraria italiana, la musa che prima o poi trasforma in poeti tutti imasculi scrittori. E infatti “Storie di donne, passioni, segreti” è la prima riga del lungo sottotitolo di Sipario siciliano di Giuseppe Cerasa, che l’editore Aragno manda in libreria. 

sabato, febbraio 08, 2025

Corleone: intesa tra il Cidma e la tedesca Tui per visite guidate da maggio a ottobre


Nuovi interessanti scenari per lo sviluppo turistico di Corleone. Il presidente del Cidma e sindaco Walter Rà ha raggiunto un accordo tra il Centro Internazionale di Documentazione sulle Mafie e del Movimento Antimafia e la Tui (Tourism Union International), uno dei più grandi gruppi che opera nel settore del turismo a livello internazionale. 
Grazie a questa intesa, da maggio a ottobre la Tui organizzerà un tour settimanale a Corleone dedicato a turisti principalmente francesi, inglesi e tedeschi. La tappa principale di questa escursione, che partirà da Cefalù, sarà il Cidma. La Tui, che ha il suo quartier generale ad Hannover, in Germania, ha circa 400 hotel e resort in 35 Paesi del mondo, 17 navi da crociera, 1.200 agenzie di viaggi, 130 aerei. Si tratta dunque di uno dei maggiori players in ambito turistico e verosimilmente potenzierà l’attività del Cidma che, dalla metà dello scorso anno, ha raggiunto numeri davvero significativi.

LA STORIA. Mio padre il partigiano Francesco De Gregori

La brigata Osoppo

Il Partigiano De Gregori
DI SIMONETTA FIORI

Parla Anna, figlia del militare ucciso con i suoi compagni a Porzûs il 7 febbraio 1945 dai comunisti vicini a Tito. Era lo zio del cantautore a cui fu poi dato lo stesso nome

MONTEROTONDO (ROMA) - Il viso teso e affilato, la sigaretta tra le mani. È l’ultima fotografia del partigiano Francesco De Gregori, gliela scattò un tenente inglese paracadutato in quel lembo di terra, al confine tra il Friuli e la Slovenia. La primogenita Anna mostra quell’immagine annerita dal tempo, e ancora si commuove. A ottanta anni esatti dall’eccidio di Porzûs, i suoi occhi turchesi si riempiono di pianto. «Non faccia caso, mi porto le lacrime in tasca. E quella è una sofferenza che non passa». 

venerdì, febbraio 07, 2025

CORLEONE, OGGI L’AVVISO DI REVOCA DELL’ORDINANZA SINDACALE DI SGOMBERO DELLE DUE PALAZZINE DI ALLOGGI POPOLARI IN C.DA S. MARCO


Oggi il comune di Corleone ha pubblicato il seguente comunicato:

“A seguito di ulteriori controlli tecnici, è stata revocata l’ordinanza sindacale n. 4 del 3 febbraio 2025 con la quale, lunedì scorso, era stato disposto lo sgombero delle due palazzine del quartiere San Marco.  Di conseguenza, gli 11 nuclei familiari coinvolti dallo sgombero degli edifici delle vie Federico De Maria e Federico De Roberto potranno fare ritorno nelle proprie abitazioni già da stasera. 

Il caso Almasri e la fine delle differenze


di 
Giuseppe Savagnone 

Una seduta parlamentare tempestosa

Il caso Almasri continua a spaccare il mondo politico e l’opinione pubblica del nostro paese. Per capirci qualcosa, come sempre, la cosa migliore è cominciare dai fatti. Ridotti all’essenziale, essi si possono riassumere così: la Corte Penale Internazionale aveva chiesto al governo italiano l’arresto del generale libico Almasri per crimini contro l’umanità, il ricercato in effetti è stato arrestato ma poi – e qui le interpretazioni divergono radicalmente – è stato rilasciato e rimpatriato in Libia con un volo di Stato.

Il governo ha dato la sua versione nell’informativa resa, il 5 febbraio scorso, dai ministri Nordio e Piantedosi in Parlamento, in sostituzione della premier che, malgrado le insistenti richieste dell’opposizione, ha preferito non presenziare.

1926-2025. Addio a Tortorella, l’ultimo comunista, partigiano per sempre


DI CONCETTO VECCHIO

ROMA — Come spiegare oggi a un giovane cos’erano i comunisti italiani? Sono tipi umani scomparsi. Aldo Tortorella, l’ultimo grande dirigente ancora in vita, se ne è andato ieri a 98 anni. È stato direttore dell’ Unità . Consigliere culturale di Enrico Berlinguer. Parlamentare del Pci dal 1972 al 1994: un partito che prendeva il 30 per cento dei voti e aveva due milioni di iscritti. Intellettuale spinoziano. Belle librerie, certo, ma anche la capacità di parlare alla classe operaia. E la folta mazzetta dei giornali sempre sottobraccio. 
Nato a Napoli, cresciuto a Milano. Figlio della borghesia. Il padre liberale, la mamma casalinga ma col diploma. Subito dopo il liceo, fatto al Vittorio Veneto vicino a piazza Duomo, aveva scelto di stare a sinistra. Era di quella generazione che aveva visto la guerra. E aveva combattuto il fascismo. Il giorno che cadde il Duce i milanesi strapparono i manifesti col faccione di Mussolini, dai balconi volarono i busti. Tortorella aveva 17 anni. Si arruolò nella Resistenza, nome di battaglia “Alessio”, finì in galera, da cui fuggì travestito da infermiera donna, qualcuno dice da suora. Nella Milano del 1943 i comunisti ancora clandestini si davano convegno nel retrobottega di un negozio di Ferragamo, in via Montenapoleone, gestito da una nobildonna. Tortorella conobbe così Girolamo Li Causi, Giorgio Amendola, Gillo Pontecorvo. A vent’anni l’incontro con Rossana Rossanda, di cui fu amico per tutta la vita. 

Le dichiarazioni rese in Parlamento dal Ministro della Giustizia sul caso Almasri rappresentano una grave ferita allo Stato di dir

Il ministro Carlo Nordio

Anziché rendere conto delle ragioni dell’omessa trasmissione degli atti alla Procura generale di Roma, ai fini dell’applicazione della custodia cautelare al cittadino libico Almasri e della sua consegna alla Corte penale internazionale, in esecuzione del mandato d’arresto emesso dalla Corte, il Ministro si è scagliato contro la Corte penale internazionale, non solo sindacando nel merito il mandato d’arresto, ma addirittura qualificandolo come “atto nullo” e “completamente sballato”.

Sono dichiarazioni che dimostrano come il Ministro non riconosca affatto il principio costituzionale di separazione dei poteri, arrogandosi il ruolo di tribunale di ultima istanza, censore non solo dei provvedimenti emessi dall’autorità giudiziaria nazionale, ma anche di quelli delle corti sovranazionali, concorrendo a pericolose disinformazioni in ordine a ipotetiche nullità di atti giudiziari.

“PIANO NAZIONALE EQUITÀ NELLA SALUTE (PNES) - CONTRASTARE LA POVERTA’ SANITARIA”: L’ASP DI PALERMO ATTIVA IL PRIMO AMBULATORIO DI PROSSIMITA’

La sede centrale Asp Palermo

PRESTAZIONI GRATUITE DI CARDIOLOGIA, MEDICINA INTERNA, DIABETOLOGIA E OCULISTICA PER GLI INDIGENTI. 
PRENOTAZIONI TELEFONICHE O ATTRAVERSO POSTA ELETTRONICA 

Aperto da venerdì 31 gennaio il primo ambulatorio dell’Asp di Palermo per “contrastare la povertà sanitaria”. E’ stato attivato al PTA Casa del Sole di Palermo (via Aldo Sarullo) nell’ambito del progetto realizzato dall’Azienda sanitaria provinciale del capoluogo attraverso il “Programma nazionale equità della salute” (PNES) 2021-2027, gestito dal Ministero della Salute e, in qualità di organo intermedio, dall’INMP, l’Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti ed il contrasto delle malattie della povertà.

giovedì, febbraio 06, 2025

La storia di Maria Giudice, una splendida donna, femminista, maestra elementare, sindacalista, anarchica, antimilitarista, giornalista, dirigente politica, antifascista, mamma di 10 figli, mai sposatasi per coerenza


ROSA FARAGI

Invito tutti, e i prizzesi in particolare, in vista di una programmata presentazione, alla lettura di questi due libri: 1) Maria Rosa Cutrufelli, Maria Giudice, vita folle e generosa di una pasionaria socialista (Neri Pozza biblioteca); 2) La Città e le sue ombre. Maria Giudice in Sicilia, a cura di Nella Condorelli (Algra Editore)

per il legame che Maria Giudice ebbe con Nicola Alongi, capolega contadino, assassinato dalla mafia il 29 Febbraio 1920. 

Maria Giudice nata a Codevilla (TO) nel 1880 e morta nel 1953,  femminista "intersezionale", maestra elementare, sindacalista, anarchica, antimilitarista, giornalista, dirigente politica, antifascista, mamma di 10 figli, mai sposatasi per coerenza. Da Torino a Palermo, a Catania, eccola sostiene Nella Condorelli (curatrice del volume) "(...) mentre ci trascina nella grande utopia del suo tempo, la libertà, il riscatto dal servaggio".

La Fp Cgil scrive all’Asp Palermo: coprite i vuoti d’organico dell’Ospedale di Corleone!

L'ospedale di Corleone

La Funzione Pubblica Cgil Palermo ha scritto una dettagliata lettera alla Direzione Generale, al Direttore Amministrativo, al Direttore Sanitario e Al Dipartimento Risorse Umane dell’Asp Palermo per sottolineare tutte le criticità relative al personale del P.O. "Dei Bianchi" di Corleone.  

“La scrivente Organizzazione Sindacale - scrive la Fp-Cgil - intende mettere in evidenza diverse criticità inerenti al personale del Comparto che opera presso l’Azienda in indirizzo, specificatamente nel P.O. “Dei Bianchi” di Corleone”. “Da circa due mesi - scrive il sindacato - è stata aperta la Lungodegenza nel P.O. di Corleone ed attualmente nel turno Pomeridiano e Notturno sono presenti 2 unità di OSS per cinque reparti (Lungodegenza, Ginecologia e Ostetricia, Pediatra, Chirurgia e Sala Operatoria).

mercoledì, febbraio 05, 2025

L’INCHIESTA. Editori indipendenti, però quasi morenti: come si sopravvive col 10% del prezzo di copertina


I PICCOLI E MEDI EDITORI - Secondo i dati Aie 2024, siamo il Paese europeo che ha subito una maggiore contrazione lo scorso anno, meno 1,5% (per dire, il Portogallo è cresciuto dell'8,8%). Il calo maggiore, pari al 9,3%, pesa sugli editori con un venduto tra 1 e 5 milioni

DI SILVIA D’ONGHIA

“Sa quanto rimane in tasca all’editore, tolti tutti i costi? Il 10% del prezzo di copertina, sempre che si faccia l’editing e l’impaginazione da solo. Così difficilmente si sopravvive”. In un Paese in cui esistono quasi 2.000 editori attivi, la maggior parte di loro non se la cava tanto bene. Parliamo della piccola e media editoria indipendente, quella cioè che non appartiene ai grandi gruppi e che, per vedersi esporre nelle libreria di catena, deve accettare – suo malgrado – alcune imposizioni. “Mi è appena arrivata una mail da Emme Promozione, l’agenzia che molti di noi utilizzano – ci racconta un editore che preferisce rimanere anonimo –. Mi comunicano che ‘per la messa in linea dei titoli novità nella catena di librerie fisiche e online (Ibs) del gruppo Feltrinelli è richiesto l’adeguamento dello sconto in anagrafica al 48%’. E la Direzione Feltrinelli ci ha fatto sapere che non è disposta a trattare. O accetti o sei fuori”.

Non basta un programma alternativo. La sinistra ricostruisca un alfabeto comune

Elly Schlein 

Gianni Cuperlo

Domenica scorsa, Achille Occhetto su questo giornale ha fotografato il compito nuovo della sinistra a fronte di un mondo ribaltato nelle sue fondamenta. Il senso era che non si tratta solamente di sortire da una condizione di minorità nei confronti della destra trumpiana, ma di attrezzare una reazione alla volontà di archiviare la democrazia liberale in un connubio tra tecno-finanza e tecno-politica che riassume un cambio di egemonia culturale.

In particolare, l'analisi di Occhetto incitava la politica a svestire i panni della tattica – la recente querelle sul meglio uniti o divisi – per contrapporre al racconto della destra una narrazione capace di scuotere sentimenti e passioni di un popolo tuttora "in sonno". Non ho dubbi che sia l'impostazione giusta a partire dalla natura della destra oggetto della critica.

“Sono di Corleone”: così nel mantovano un pastore minacciava gli agricoltori per far pascolare abusivamente il suo gregge


Operazione dei carabinieri di Mantova: nell’azienda operai sfruttati e costretti a vivere in condizioni igienico-sanitarie  degradanti e con cibo razionato

Agli agricoltori della zona diceva: “Sono di Camporeale, vicino Corleone”, e con questo facendo intendere che a nessuno conveniva lamentarsi. Così, con questa minaccia velata, faceva pascolare migliaia di pecore del suo gregge nei terreni altrui, senza pagare – ovviamente – e senza preoccuparsi anche delle conseguenze sanitarie. I carabinieri di Mantova hanno arrestato un uomo, un pastore di origini siciliane ma residente a Brescello, Reggio Emilia, per estorsione aggravata dall’uso di violenza e minacce perché, con il suo aiutante romeno avrebbe distrutto i raccolti,

Città Nuove Corleone: “Agata vergine e martire”, il libro di Maria Stell...


Città Nuove Corleone: “Agata vergine e martire” - https://www.cittanuove-corleone.net/2023/02/agata-vergine-e-martire-il-libro-di.html?spref=bl
DINO PATERNOSTRO È noto che Agata, vergine e martire, è la patrona di Catania. Ed è nota la grande fede dei catanesi nei suoi confronti, che...

martedì, febbraio 04, 2025

Corleone, gli inquilini sgomberati di c.da S. Marco: “il nostro futuro lo vediamo nero”. L’assessore Di Miceli: “non abbandoneremo nessuno”

Gli alloggi popolari di c.da S. Marco

L’assessore Di Miceli
DINO PATERNOSTRO

Ansia e preoccupazione tra le 11 famiglie corleonesi, che hanno dovuto lasciare i propri appartamenti nelle case popolari di contrada San Marco, situate nelle due palazzine di via Federico De Maria e della sottostante via Federico De Roberto. 

In seguito ad una segnalazione, infatti, i tecnici del Comune e i vigili del fuoco hanno individuato un peggioramento delle condizioni strutturali delle fondazioni che hanno fatto inclinare le due palazzine. Per precauzione, e in attesa delle perizie dettagliate da parte di tecnici specializzati, il sindaco Walter Rà ha dovuto emettere delle ordinanze di sgombero. 

Congo, appello dalla comunità di Palermo. Bijou Nzirirane, Cgil: “Stateci accanto. E’ terribile quello che sta accadendo. La popolazione non può morire nel silenzio complice dell’Occidente, per il saccheggio del territorio”

La segretaria Cgil Palermo Bijou Nzirirane

Palermo 4 febbraio 2025 – “Vogliamo denunciare che è terribile quanto sta accadendo in Congo e chiediamo che la situazione venga presa sul serio. Dai report dell’Onu, apprendiamo che almeno 700 persone sono state uccise da domenica 25 gennaio a oggi negli intensi combattimenti a Goma, la città più grande della Repubblica democratica del Congo, e che ci sono stati 2.800 feriti quando il gruppo armato M23, gli ausiliari del Ruanda, ha preso il controllo della capitale della provincia del Nord Kivu.

 Chiediamo alle istituzioni una presa di responsabilità”. A denunciare il dramma che sta vivendo il Congo è la segretaria Cgil Palermo Bijou Nzirirane, che parla anche a nome della comunità studentesca del Congo presente a Palermo, che frequenta l’Ateneo palermitano. 

lunedì, febbraio 03, 2025

Corleone, un’ordinanza di sgombero per 11 nuclei familiari. Abitavano in due palazzine di alloggi popolari in c.da S. Marco, le cui fondazioni si sono inclinate


A seguito di una segnalazione da parte di alcuni residenti, nel pomeriggio di oggi è stato effettuato un sopralluogo congiunto tra tecnici del Comune e vigili del fuoco in una palazzina di via Federico De Maria, nel quartiere San Marco, per presunti problemi strutturali. Da un esame visivo, i tecnici hanno individuato un peggioramento delle condizioni strutturali in fondazione che ha fatto inclinare l’intera palazzina. 

La stessa situazione è stata riscontrata in un vicino edificio nella sottostante via Federico De Roberto. I tecnici hanno stabilito che in queste condizioni non è garantita la stabilità in caso di fenomeni sismici. Sarà dunque necessario mettere in sicurezza entrambi gli immobili.

I parlamentari nazionali del M5S: l’ospedale e il punto nascita di Corleone non si toccano!

L’ospedale di Corleone

Il punto nascita
I deputati del M5S Morfino, D’Orso, Aiello, Carmina, Quartini, Sportiello, Marianna Ricciardi e Di Lauro hanno presentato un’interpellanza al ministro della salute per chiedere al governo di “non toccare” l’ospedale e il punto nascita di Corleone.  

Questa l’interpellanza:

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute, per sapere – premesso che:

  • «L’ospedale dei Bianchi e il Punto Nascita di Corleone non si toccano!», è l’appello congiunto del Comitato civico «Voglio nascere e curarmi a Corleone» costituito dalle sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil e dai sindaci di 16 comuni per sollecitare il potenziamento di personale sanitario nei reparti e nei servizi, soprattutto personale pediatrico e cardiologico; 

Palermo, confisca bar Chantilly: nove ex dipendenti rilanciano l’attività con la cooperativa “Noi Legal”. Il bar si chiamerà “Articolo 48”, ispirato al codice antimafia


In prefettura…
Filcams e Conf- cooperative: “Un progetto virtuoso di emersione alla legalità”   

Palermo 3 febbraio 2025 – Da quando la pasticceria è stata confiscata, i lavoratori avevano un sogno: gestire in proprio l’azienda dove avevano per tanti anni lavorato. Adesso il sogno, per 9 ex lavoratori di Chantilly 2, il bar di viale Strasburgo sequestrato nel 2019 e poi confiscato nel febbraio 2021 all’imprenditore di origine corleonese Michele Giandalone, diventa realtà, con la costituzione di una cooperativa.  

domenica, febbraio 02, 2025

Così il Chiosco Ribaudo «numero 2» fu salvato dagli architetti fascisti


Nel 1938 l'opera di Basile in piazza Castelnuovo doveva essere demolita: negli archivi dell'Ordine ritrovato il documento di ribellione al potente ministro Bottai 

Danilo Maniscalco

La «Storia» è fatta di storie, così come la città è fatta di architetture, piazze, strade, rapporti dimensionali che possiamo definire: «fatti urbani». Con medesimo slancio, possiamo intendere che la memoria poi, individuale o collettiva che sia, si costruisca su «fatti» oggettivi, analitici, misurabili. Noti o ignoti, i fatti si incaricano di raccontare microstorie che finiscono per confluire nel grande fiume della macrostoria, attraverso date, luoghi, persone e personaggi e capita, talvolta, che siano proprio le nostre architetture urbane i testimoni silenti privilegiati di storie, ancora da disvelare colmando vuoti importanti che, fino a pochi istanti prima, lasciavano intatte domande importanti.

IL PERSONAGGIO Antonio Presti. La missione della bellezza che ha sfidato la legge


di Gaetano Savatteri

I sogni dei visionari non riescono a stare dentro codici, leggi, regolamenti. Antonio Presti lo sa bene, da molto tempo. Ha solo 25 anni, nel 1982, quando eredita l’azienda di famiglia a Santo Stefano di Camastra specializzata in materiali edilizi. Antonio aveva studiato ingegneria di malavoglia, facendo i mille mestieri di un’anima inquieta. 

Per ricordare suo padre, Antonio decide di costruire nel greto del torrente Tusa un’enorme croce in sua memoria. Chiama lo scultore Pietro Consagra, che però non vuole saperne di realizzare una croce, progetta invece una scultura in cemento alta diciotto metri dal titolo suggestivo: “La materia poteva non esserci”. Le maestranze dell’impresa di Presti vengono impegnate a costruire il monumento che diventerà il primo insediamento di “ Fiumara d’arte”, parco artistico all’aperto diffuso nelle vallate dei Nebrodi, il più vasto d’Europa. 

Una targa ricorda in Piazza Borsellino a Canicattini Bagni il poliziotto Salvatore Amenta, ucciso dalla mafia a Corleone nel 1946, presenti i Sindaci delle due città, Paolo Amenta e Walter Rà


Un momento della commemorazione di Salvatore Amenta






Canicattini Bagni e Corleone ricordano il sacrificio del fedele servitore dello Stato, il poliziotto canicattinese Salvatore Amenta, ucciso dalla mafia il 9 giugno 1946 a Corleone 

Due sindaci, quello di Canicattini Bagni, Paolo Amenta, Presidente regionale di ANCI Sicilia, e il suo collega di Corleone, Walter Rà, insieme per rendere omaggio ad una vittima “dimenticata” della mafia, Salvatore Amenta, agente scelto della Polizia di Stato, nato a Canicattini Bagni l’8 ottobre del 1886, da Sebastiano e Angela Melluzzo, e ucciso a 59 anni in un agguato mafioso a Corleone il 9 giugno del 1946.

Con loro in Piazza Borsellino, sabato 1 febbraio 2025, per la scopertura della targa posta accanto alla stele che ricorda i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, e  che lo consegna alla memoria delle due comunità, quella canicattinese e quella corleonese, e naturalmente alle future generazioni, c’erano anche i due ricercatori che hanno riportato allo luce quello che fu definito il 54° omicidio della mafia a Corleone, Laura Liistro, docente e ricercatrice della Galleria Etnoantropologica di Solarino; e il giornalista e storico del fenomeno mafioso corleonese, Dino Paternostro, direttore del periodico “Città Nuove” e responsabile dipartimento Archivio e Memoria storica Cgil Palermo, da anni impegnato nel recupero della memoria delle vittime di mafia.

sabato, febbraio 01, 2025

Campobello di Licata. COSA SIGNIFICA (leggere l’immagine), con Silvio Benedetto e Silvia Lotti


Sabato 1 febbraio ore 18 MINERVA tema 'Cosa significa?' Domenica 2 febbraio ore 11 per pochi amici presentiamo al PALAZZO BELLA per una sola mattina un dipinto di grandi dimensioni di Silvio 'Diluvio'.

venerdì, gennaio 31, 2025

La memoria del passato che nasconde gli orrori del presente


di Giuseppe Savagnone

La memoria e l’alleanza della CDU con i neo-nazisti

Il giorno della memoria – celebrato in tutto il mondo il 27 gennaio, giorno della liberazione di Auschwitz  – è stato istituito nel 2005 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite per non dimenticare le vittime dell’Olocausto e per ammonire l’umanità sul pericolo sempre presente che quegli orrori possano ripetersi. «Mai più!» è lo slogan che da allora risuona in questa ricorrenza. Oggi, a vent’anni di distanza, dobbiamo constatare che, mentre la prima di queste due finalità si è realizzata anche quest’anno, la seconda no. 

Domani a Partinico il ricordo dello “sciopero alla rovescia”, nel centenario di Danilo Dolci. Due le iniziative nel pomeriggio


Palermo 31 gennaio 2025 – Domani a Partinico si terrà un’iniziativa per celebrare lo "sciopero alla rovescia" e il centenario di Danilo Dolci. L'evento, promosso dalla Camera del Lavoro, da Nikon, da Anpi, col patrocinio del comune di Partinico, sarà articolato in due momenti. 

Alle 16 sarà ricordato il famoso sciopero alla rovescia, che ebbe luogo il 2 febbraio del 1956. Sul posto, l’ex via vecchia di Valguarnera, oggi via Sciopero alla Rovescia, interverranno il segretario della Camera del Lavoro di Partinico Gaetano La Corte, il responsabile dipartimento Archivio e memoria storica Cgil Palermo Dino Paternostro e il segretario generale della Cgil Palermo Mario Ridulfo. Alle 17. 30 al palazzo dei Carmelitani, Sala delle Capriate, si terrà l’iniziativa “Danilo è stato qui” musica e parole per il centenario, con Lucia Cassarà al piano, i contributi di Rosetta Iacona e Gloria Alfano e gli interventi delle istituzioni.   

CI SCRIVONO. Chiara Filippello (“Progetto Corleone”): l’Ospedale e il punto nascita di Corleone non si toccano


Un appello di Chiara Filippello, che si aggiunge alle tante prese di posizione a sostegno della funzionalità dell’Ospedale di Corleone: “Non possono privarci del diritto alla salute, siamo pronti alla mobilitazione” 

“Nonostante siano stati accesi i riflettori sulla situazione preoccupante del nosocomio corleonese, é altrettanto palese il fatto che lo stato delle cose sia parecchio preoccupante”. E' quanto dichiara l'architetto Chiara Filippello, consigliere comunale del gruppo “Progetto Corleone”. “Ad oggi l'ospedale di Corleone – dice - che gode di una deroga ministeriale al mantenimento del punto nascita e che per volontà assessoriale e aziendale avrebbe dovuto vedere aumentati i posti letto di diversi reparti, di fatto, quotidianamente vede una costante riduzione delle prestazioni.