lunedì, aprile 29, 2024

PIO LA TORRE, UN MURALE SUL VITTORIO EMANUELE III LANDINI: "INTITOLATE LA SCUOLA A LUI E A DI SALVO"


Un Pio La Torre giovane davanti a un microfono, giganteggia da questo pomeriggio in via duca della Verdura a Palermo. Il ritratto ricorda il periodo in cui il segretario regionale del Pci ucciso dalla mafia il 30 aprile 1982 assieme a Rosario Di Salvo, faceva il sindacalista negli anni 50.
 

Il muro che ospita il dipinto di Igor Palmintieri è quello dell'istituto tecnico industriale Vittorio Emanuele III dove, come ha ricordato il figlio Franco prima della scopertura, conseguì il diploma di perito industriale nel 1945.

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domenica, aprile 28, 2024

Anniversario uccisione di Pio La Torre. «Berlinguer mi disse: non avevo capito»


Adriana Laudani racconta Pio La Torre: «Lavorai con lui nel Pci, Enrico distrutto ai funerali»

Giorgio Mannino - Il 30 aprile 1982 ha cambiato la sua vita. «Hanno ucciso Pio La Torre», le dice Paolo Berretta, dirigente del Pci. Lei è sotto choc. «Mi fermai, portai le mani ai capelli e chiesi subito di Rosario Di Salvo». Anche lui ucciso. «Mi sono sentita lacerata dentro, da allora niente è stato più normale». Quel dolore è ancora vivo nelle parole e negli occhi di Adriana Laudani, avvocato catanese, ex componente della segreteria del Pci in Sicilia con un passato da deputato regionale e ora presidente dell’associazione Memoria e Futuro. Domani sarà in città per inaugurare il murale dedicato al politico comunista realizzato nella scuola Vittorio Emanuele III. Con La Torre ha condiviso anni di battaglie, di impegno politico con l’obiettivo di «cambiare la Sicilia, era fermamente convinto – ricorda Laudani - che una politica vera, sincera e onesta potesse rendere concreto il cambiamento».

Piana degli Albanesi. Petrotta: “Nè servizi segreti stranieri né X Mas dietro la strage di Portella, ma la mafia, Giuliano e gli agrari


“Dietro la strage di Portella della ginestra non ci sono né i servizi segreti americani e nemmeno i neo-fascisti della X Mas, ma gli agrari reazionari, Salvatore Giuliano (che era anche un mafioso), la sua banda e i mafiosi di Piana, di S. Giuseppe e di S. Cipirello”, ha detto ieri pomeriggio lo storico Francesco Petrotta, presentando nella Casa del popolo di Piana degli Albanesi il suo ultimo saggio "Portella della Ginestra 1° maggio 1947. 
Le lotte contadine e la strage politico-mafiosa". Ed ha aggiunto: “Si, Giuliano ha scritto al presidente USA Truman, ma il 12 maggio, dopo la strage. E l’entourage del predidente ha cestinato la lettera, annotando che l’autore era un delinquente senza credibilità”. Petrotta non è uno storico accademico, ma uno studioso appassionato molto convinto delle sue tesi. La strage, secondo Petrotta, fu decisa per fermare il movimento contadino di Piana e del territorio circostante, che era forte, combattivo e con una chiara strategia politica. 

sabato, aprile 27, 2024

Sarà inaugurato il 29 aprile, alle ore 16, presso l’Itst Vittorio Emanuele III, il murale dedicato a Pio La Torre


L’evento a conclusione dell’assemblea nazionale contro mafia e corruzione della Cgil nazionale con Maurizio Landini

Palermo 27 aprile 2024 - Sarà inaugurato lunedì 29 aprile alle ore 16 presso l’Itst Vittorio Emanuele III, in via Duca della Verdura, il murale dedicato a Pio La Torre, realizzato da Igor Scalisi Palminteri in una parete esterna dell’edificio. La scopertura del murale sarà preceduta da un momento musicale a cura di Enzo Rao, violino e Giuseppe Viola, sax soprano. Partecipano Franco La Torre, figlio di Pio La Torre, Vito Lo Monaco, presidente emerito del centro Pio La Torre e il segretario confederale Cgil nazionale Maurizio Landini.

L’evento avverrà a conclusione dell’assemblea nazionale contro mafia e corruzione che la Cgil nazionale ha organizzato in quella giornata per lunedì nell’istituto scolastico, in occasione dell’anniversario dell’assassinio di La Torre.

A Portella è tutto pronto: «Primo maggio festa di pace»


Le donne imprenditrici, una tavola rotonda e sfilate. Sarà possibile firmare anche per i quattro
quesiti referendari promossi dalla Cgil

Leandro Salvia

Sarà un primo maggio dedicato a «pace, Costituzione e diritti» quello organizzato quest’anno a Portella della Ginestra dalla Cgil insieme al comparto della Funzione pubblica. Il cerimoniale prenderà il via alle 8.30 con una commemorazione al cimitero di Piana degli Albanesi, dove è prevista la deposizione di una corona di fiori nella cappella. Alle 10, dalla Casa del Popolo, partirà il corteo diretto al pianoro del Memoriale della strage. I manifestanti saranno accompagnati dalla banda musicale di Mezzojuso Giuseppe Petta.

LA SICILIA PER LA PACE CON SILVIO BENEDETTO E SILVIA LOTTI…


Un'iniziativa del maestro italo-argentino Silvio Benedetto e dell'artista ligure-romagnola Silvia Lotti.

Un monolito di circa 2 metri di altezza per 1,20 di larghezza e 1 metro di profondità, con inserita una lastra lavica dipinta a smalti speciali dal maestro Benedetto ed ultimata con trattamento ad alta temperatura per garantire la sua durabilità nel tempo. Il tema: una Pietà contemporanea. In proposito l'autore commenta: "La nostra voce, indignata e doverosa davanti allo scempio della guerra e dell'ingiustizia, parte da Campobello di Licata

venerdì, aprile 26, 2024

Sabato 27 aprile a Piana degli Albanesi presentazione del saggio di Francesco Petrotta "Portella della Ginestra 1° maggio 1947. Le lotte contadine e la strage politico-mafiosa"


Domani, sabato 27 aprile, alle 17:30, presso la Casa del Popolo di Piana degli Albanesi, si terrà la presentazione del saggio di Francesco Petrotta "Portella della Ginestra 1° maggio 1947. Le lotte contadine e la strage politico-mafiosa". La ricerca è la scrittura sono strumenti indispensabili per la costruzione della Memoria di un paese.

Interverranno: Dino Paternostro, responsabile del Dipartimento Archivio e Memoria storica Cgil Palermo; Leandro Salvia, giornalista; Francesco Citarda, presidente della Coop “Placido Rizzotto Libera Terra”; Francesco Petrotta, autore del saggio e membro dell’Ass. “Portella della Ginestra”; Matteo Mandalà, Università di Palermo. Saverio Guzzetta curerà l’intermezzo musicale. 

La legge 194 oltre l’ideologia


di Giuseppe Savagnone 

Un attacco alla legge 194?

Con l’approvazione del Senato, dopo il sì della Camera, è diventata legge la norma secondo cui le Regioni, nell’organizzare i servizi dei Consultori familiari, possono «avvalersi, senza nuovi o maggiori oneri a carico dello Stato, anche del coinvolgimento di soggetti del terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità». 

Una innovazione nella quale, già da quando è stata proposta, in Commissione, si è visto un attacco alla legge 194 e alla libertà di scelta delle donne che si rivolgono ai Consultori per chiedere l’interruzione della gravidanza.  

giovedì, aprile 25, 2024

25 Aprile 1945: Il Partigiano Marinese Carmelo Clemente, presidente del Comitato di Liberazione Nazionale della città di Milano

Il partigiano Carmelo Clemente

CIRO SPATARO

Quest’anno ricorre il 79° anniversario della liberazione dal nazifascismo e in queste giornate di tensione internazionale a causa del conflitto Israele Iran e della guerra in Ucraina, è ancora più importante ricordare il sacrificio e l’impegno di coloro che hanno fatto la Resistenza.

Fra i protagonisti siciliani di cui fare memoria spicca la figura di Carmelo Clemente, partigiano marinese, la cui odissea merita di essere raccontata per rappresentare il dramma di un uomo che ebbe il coraggio di rinunciare agli affetti familiari spostandosi nel nord Italia, in Francia, cambiando spesso identità con il nome di battaglia “Valentino”, vivendo di stenti, ma sempre in prima linea nel Comitato di Liberazione Nazionale.

mercoledì, aprile 24, 2024

💊 Pillole di Storia: lo scienziato corleonese Francesco Paolo Crescimanni e l'Expo di Torino del 1884

Francesco Paolo Crescimanni

di TOMMASO BEDINI CRESCIMANNI

Francesco Paolo Crescimanni nacque a Corleone il 13 giugno 1844 da don Giovanni Crescimanni dei marchesi di Madonìa e da donna Angela Ansalone. Fu istruito in casa da un istitutore gesuita e, successivamente, fu mandato a Palermo al Collegio Massimo per completare i suoi studi. Qui conobbe Giacomo Cusmano, fondatore del Boccone del Povero, beatificato nel 1983. I due strinsero una profonda amicizia che durò per tutta la vita.

Fin da giovanissimo mostrò un intelletto eclettico e una particolare propensione per le materie scientifiche e l'innovazione tecnologica. Negli anni '70 del 1800, fondò l'ufficio telegrafico e postale di Corleone che diresse fin quasi alla sua morte.

Corleone ha ricordato i suoi Partigiani: grazie a loro abbiamo un’Italia democratica e repubblicana e la Costituzione più bella del mondo


Stamattina la Cgil, l’Anpi, il Comune di Corleone e una delegazione delle scuole corleonesi, insieme ai rappresentanti delle forze dell’ordine hanno celebrato la festa della liberazione, ricordando in particolare i sette Partigiani corleonesi i cui nomi sono incisi in un cippo in pietra posto nella villa comunale. 

Sono intervenuti Dino Paternostro, responsabile dipartimento Archivio e Memoria storica Cgil Palermo, Caterina Pollichino, segretaria della Camera del lavoro “P. Rizzotto” e dirigente Anpi, il presidente del consiglio comunale Pio Siragusa, l’assessora Anna Turco, la dirigente scolastica dell’IISS “Don G. Colletto” e dell’IC “G. Vasi Elisa Inglima, la presidente del consiglio comunale dei ragazzi Lorena Leto. Ha portato il suo saluto anche Giuseppina Accordino, figlia di uno dei Partigiani corleonesi. 

Dino Paternostro: “Ricordiamo i Partigiani corleonesi, difendiamo la nostra Costituzione fondata sul lavoro, sulla libertà, sulla democrazia”

L’intervento di Dino Paternostro

DINO PATERNOSTRO*

Questi sono i partigiani corleonesi, che oggi ricordiamo insieme a tutti gli altri:  Tindaro Accordino Giovanni Colletto Giovanni Raimondi Placido Rizzotto Giuseppe Siragusa Antonino Verro Michelangelo Zabbia. 

Ma a questi dobbiamo aggiungere UN ALTRO PARTIGIANO CORLEONESE, GIUSEPPE VERRO, nato a Corleone nel 1914, catturato dai tedeschi l’8 settembre 1943, evaso il 18 settembre, arruolato nella formazione partigiana autonoma “BAGNOLO” nel cuneense. 

Sulla Resistenza, sui Partigiani e sull’antifascismo ci sono oggi molte, troppe polemiche. 

La liberazione a Corleone. Lorena Leto: “È necessario ricordare e rendere omaggio a questi partigiani affinchè non vengano mai meno i valori per cui hanno combattutto”

L’intervento di Lorena Leto

LORENA LETO*

L'Anniversario della liberazione d'Italia ( chiamato Festa della Liberazione o semplicemente 25 aprile) viene festeggiato in Italia il 25 aprile di ogni anno. Esso rappresenta un giorno importante per la storia italiana: la fine dell'occupazione da parte della Germania nazista ed il termine del regime fascista, avvenuti il 25 aprile 1945, alla fine della seconda guerra mondiale. 

Fu scelta questa data, perché il 25 aprile 1945 fu il giorno della liberazione di Milano e Torino. In particolare il 25 aprile l'esecutivo del Comitato di Liberazione Nazionale dell'Alta Italia, alle 8 del mattino proclamò ufficialmente la rivolta e la condanna a morte per tutti i gerarchi fascisti

* sindaca dei ragazzi di Corleone

Landini (Cgil): “Un 25 aprile di lotta d libertà!”

Maurizio Landini

Mobilitazione Cgil in tutte le piazze d’Italia. Nella stessa giornata inizierà la raccolta firme per i quattro referendum sulle maggiori tutele del lavoro

MARCO TOGNA

“I valori della Liberazione devono essere al centro della mobilitazione di tutto il Paese. La Cgil sarà presente in tutte le piazze, a partire da Milano”. A dirlo è il segretario generale Cgil Maurizio Landini, nell’intervista pubblicata oggi (martedì 23 aprile) dal quotidiano Il Manifesto, di cui condivide l’appello alla partecipazione: “Occorre ribadire che le fondamenta del nostro Stato sono in quella giornata e che per la riconquista della democrazia e la sconfitta del nazifascismo lavoratrici e lavoratori hanno avuto un ruolo fondamentale”.

martedì, aprile 23, 2024

INTERVISTA ALL’EX MAGISTRATO. Roberto Scarpinato: “Vincenzo Agostino chiedeva la verità sulle stragi che lo Stato non vuol cercare”


di Alessia Candito

«La barba di Vincenzo Agostino dovrebbe essere la barba di questo Paese, ma l’Italia non si rende neanche conto di averla». 

Roberto Scarpinato, ex procuratore della Corte d’appello di Palermo, oggi senatore dei 5s, è l’unico che abbia dato a Vincenzo Agostino una ragione per tagliare la sua lunga barba bianca, che davanti alla tomba del figlio ha giurato di lasciar crescere. Un segno di protesta diventato un simbolo delle verità che per decenni sono mancate sulla morte del figlio, il poliziotto Nino Agostino, ucciso insieme alla moglie Ida Castelluccio il 5 agosto 1989. Solo grazie all’inchiesta testardamente voluta da Scarpinato, che l’ha riesumata e personalmente seguita, si è arrivati non solo all’individuazione dei responsabili e di chi su quell’omicidio ha taciuto, ma soprattutto al contesto in cui è maturato. Per l’assassinio del poliziotto alla sbarra sono finiti il boss Nino Madonia, già condannato all’ergastolo anche in appello, Gaetano Scotto, accusato come Madonia di essere il killer di Agostino e Francesco Paolo Rizzuto, all’epoca giovane amico della vittima, imputato di favoreggiamento.

Corleone. Impariamo a conoscere i nostri partigiani

La copertina del volumetto sui Partigiani corleonesi 


DINO PATERNOSTRO 

Non è vero che i siciliani non parteciparono alla Resistenza. Certo, la guerra partigiana fu combattuta fondamentalmente nel centro-nord, non in Sicilia, ma solamente perché l’8 settembre del ‘43 la nostra Isola era già stata liberata dal nazi-fascismo. 

Tanti giovani siciliani, però, diedero lo stesso un grande contributo di passione, di intelligenza e di sangue alla liberazione del Paese dal giogo della dittatura e alla costruzione della nuova Italia, fondata sulla Costituzione democratica e antifascista, capace di porre il lavoro a fondamento della Repubblica. 

Corleone, mercoledì 24 aprile l’Anpi, la Cgil, le scuole e il Comune ricorderanno i Partigiani corleonesi e il loro impegno per dare libertà, democrazia e giustizia all’Italia


Domani mattina alle 10.00 in Villa comunale, l’Anpi, la Cgil e il Comune di Corleone, con le delegazioni degli studenti delle scuole cittadine, festeggeranno la liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo con una cerimonia davanti al cippo in pietra dove sono incisi i nomi di sette Partigiani corleonesi. 

Nell’occasione sarà presentato e distribuito ai presenti il volumetto di Dino Paternostro con le schede biografiche dei nostri Partigiani: Tindaro Accordino, Giovanni Colletto, Giovanni Raimondi, Placido Rizzotto, Giuseppe Siragusa, Antonino Verro, Michelangelo Zabbia. 

IL COMMENTO. La differenza che passa tra dirsi antifascisti ed esserlo veramente

DI FRANCESCO PICCOLO 

La questione è molto semplice. Se mi dicessero che per ricoprire una carica dello Stato bisognache io dica che sono nato a Caserta, direi con molta facilità: io sono nato a Caserta (perché sono effettivamente nato a Caserta). 

Se mi dicessero che per ricoprire una carica dello Stato bisogna che io dica che sono residente a Roma, direi con molta facilità: io sono residente a Roma (perché sono effettivamente residente a Roma). Se mi dicessero che per ricoprire una carica dello Stato bisogna che io dica che sono nato a Milano, non saprei come fare, perché non sono nato a Milano. Potrei dire molte cose su Milano, potrei dichiarare perfino la mia passione per Milano, potrei usare molti giri di parole per dichiarare la mia simpatiaper Milano, e potrei perfino dire che mi sarebbe piaciuto molto essere nato a Milano.

Lunedì 29 ore 9.30 a Palermo l’Assemblea nazionale contro mafia e corruzione promossa dalla Cgil nazionale all’Iti Vittorio Emanuele III. Tra gli altri interventi, quelli di Don Luigi Ciotti e Rosy Bindi. Le conclusioni di Maurizio Landini


Alle 16 la scopertura del murale dedicato a La Torre realizzato da Igor Scalisi Palminteri

Palermo 19 aprile 2024 - Lunedì 29 aprile si terrà a Palermo l''Assemblea nazionale contro mafia e corruzione.  Un’assemblea che la Cgil, in occasione dell’anniversario dell’assassinio di Pio La Torre, promuove per unire i movimenti Antimafia con l’obiettivo di contrastare la criminalità organizzata e le mafie. L’Assemblea si svolgerà presso l’Istituto Tecnico Industriale Vittorio Emanuele III in Via Duca della Verdura n.48, dalle ore 9.30 alle 16.00, anche con la presenza e il coinvolgimento di studentesse e studenti.

Le iniziative a Palermo per il 79° anniversario della Liberazione dal nazifascismo. Anpi, Cgil, Arci e Rete palermitana per la Costituzione: “Un 25 aprile di lotta per la Pace e per la difesa e l’attuazione della Costituzione”

Palermo 22 aprile 2024 – Un giorno di lotta per la Pace, di sostegno alla Costituzione e per combattere i nuovi fascismi. Sarà questo il senso della giornata del 79° anniversario della Liberazione di Anpi, Cgil, Arci e delle associazioni riunite nella Rete palermitana per la difesa e l’attuazione della Costituzione – La via Maestra. 

Alle ore 9 al parco Piersanti Mattarella si terrà la consueta cerimonia con le autorità civili e militari. Alle ore  9.30 la deposizione delle corone di alloro e dei fiori alla lapide dei caduti di Cefalonia e al cippo di Pompeo Colajanni, il comandante Barbato, che contribuì alla Liberazione della città di Torino dai nazifascisti. Il tradizionale corteo partirà alle ore 10.15 dal Giardino Inglese e percorrerà via Libertà e via Ruggero Settimo. Arrivo previsto alle ore 11.15 a piazza Verdi, davanti alla scalinata del Teatro Massimo, dove sarà presente la corale San Sebastiano della polizia municipale di Palermo diretta dalla maestra Serafina Sandovalli. Concluderanno la manifestazione alcuni interventi. Alle ore 19 ai Cantieri Culturali alla Zisa concerto musicale e interventi.

domenica, aprile 21, 2024

Si chiude la vicenda del nome del Liceo di Partinico: dal 22 aprile 2024 si chiamerà Liceo Scientifico Felicia e Peppino Impastato


SALVO VITALE

Una storia durata due anni

Ieri sera, nel  corso della Notte nazionale dei Licei Classici, la Dirigente Scolastica dell’attuale Liceo Scientifico “Santi Savarino” Lucia La Fata ha annunciato ufficialmente che da Lunedì 22 aprile 2024 il Liceo Scientifico cambierà nome e sarà intestato a Felicia e a Peppino Impastato. Si chiude così una vicenda, iniziata nel 2022 con una richiesta di cambio denominazione avanzata dagli alunni del Liceo, all’allora Preside Vincenza Vallone, girata, con una serie di proposte al Collegio dei docenti e conclusasi con l’approvazione all’unanimità di una delibera d’intitolazione del Liceo a Felicia e a Peppino Impastato. Alla delibera fece il

Partinico, sì al liceo intitolato a Peppino Impastato e Felicia Bartolotta


Si chiude la querelle che ha coinvolto pure il Comune. Cracolici: «Una polemica dannosa»

Michele Giuliano

PARTINICO - Il liceo di Partinico è ufficialmente intitolato a Peppino Impastato e Felicia Bartolotta. L’ufficio scolastico regionale, ambito 1 di Palermo, ha emanato il decreto che autorizza al cambio di denominazione: sarà quindi rimosso l’attuale nome di Santi Savarino che sarà sostituito da quello della vittima di mafia di Cinisi e della madre. Ad annunciare la notizia della trasmissione del decreto è stata la dirigente scolastico del liceo, Lucia La Fata, durante la manifestazione della «Notte nazionale del liceo classico» di venerdì. Rivolgendosi a genitori e studenti ha dato la notizia della comunicazione dell’ufficio scolastico. «Oggi voglio dire - sono state le parole della dirigente La Fata - che il percorso si è concluso, questa mattina (venerdì scorso,

sabato, aprile 20, 2024

IL TESTO DI ANTONIO SCURATI PER IL 25 APRILE CENSURATO DALLA RAI

Antonio Scurati


“Lo attesero sottocasa in cinque, tutti squadristi venuti da Milano, professionisti della violenza assoldati dai più stretti collaboratori di Benito Mussolini. L’onorevole Matteotti, il segretario del Partito Socialista Unitario, l’ultimo che in Parlamento ancora si opponeva a viso aperto alla dittatura fascista, fu sequestrato in pieno centro di Roma, in pieno giorno, alla luce del sole. Si batté fino all’ultimo, come lottato aveva per tutta la vita. Lo pugnalarono a morte, poi ne scempiarono il cadavere. Lo piegarono su se stesso per poterlo ficcare dentro una fossa scavata malamente con una lima da fabbro.

Mussolini fu immediatamente informato. Oltre che del delitto, si macchiò dell’infamia di giurare alla vedova che avrebbe fatto tutto il possibile per riportarle il marito. Mentre giurava, il Duce del fascismo teneva i documenti insanguinati della vittima nel cassetto della sua scrivania.

Monologo di Scurati censurato, la proposta di Gori ai sindaci: “Leggiamolo tutti dai palchi del 25 Aprile nelle nostre città”

Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori

Il sindaco di Bergamo si rivolge ai colleghi per far ascoltare “nelle piazze” il testo censurato da Rai 3

Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha proposto a tutti i suoi colleghi di leggere dal palco delle celebrazioni per il 25 Aprile il monologo che lo scrittore Antonio Scurati avrebbe dovuto recitare su Rai 3 e che è stato cancellato.

"Ho una proposta per i miei colleghi sindaci: il 25 aprile - ha scritto Gori sui social - dai palchi delle nostre città, leggiamo tutti il discorso che Antonio Scurati ha dedicato a questa ricorrenza. La Rai ha deciso di censurarlo? I cittadini lo ascolteranno nelle nostre piazze".

Con Gori anche il consigliere regionale dem Pierfrancesco Majorino: "Non riuscendo (ancora) a censurare il 25 Aprile censurano Scurati. In piazza a Milano, il giorno della Liberazione, anche per questo".

La Repubblica, 20/4/2024

venerdì, aprile 19, 2024

L’INTERVISTA. In piazza per la salute di tutti e tutte


Sabato 20 aprile la manifestazione di Cgil e Uil per difendere e rilanciare il Ssn. Barbaresi, Cgil: “Servono risorse per una sanità pubblica e universale”

ROBERTA LISI

È da oltre un anno che la Cgil lancia l’allarme sullo stato del Ssn. In occasione dell’ultima legge di Bilancio avanzò richieste precise per implementare davvero il Fondo sanitario, per rilanciare la rete ospedaliera e la medicina territoriale, per una reale integrazione tra sanità e sociale. 

Daniela Barbaresi

Sembra che il governo non abbia nemmeno letto quelle richieste. Oggi all’appello del sindacato si uniscono la Corte dei Conti, le

Beni confiscati: 600 comuni “rimandati”. Report di Libera sulla trasparenza nella gestione delle ricchezze sottratte alle mafie


Passi avanti, ma ancora tanta strada da fare

FABRIZIO RICCI

Scoprire che nel proprio quartiere, magari proprio sotto casa, c’è un bene confiscato alla mafia può causare stupore e disorientamento nelle persone. Di solito la reazione è: ma quindi sono arrivati anche qui? E la risposta non può essere altra che: certo che sono arrivati e da molto tempo. In Italia sono 1.127 gli enti locali, per lo più comuni, sparsi su tutto il territorio nazionale, che sono destinatari di beni confiscati alla criminalità organizzata. Dove “destinatari” significa che a loro è stata affidata la gestione, con l’obiettivo del riutilizzo, di questi patrimoni immobiliari (terreni, appartamenti, capannoni, etc.) sottratti al malaffare grazie alla legge sulla confisca dei beni, che porta il nome di Pio La Torre (legge 646/1982, Rognoni-La Torre), e a quella sul riutilizzo sociale dei beni confiscati, la legge 109 del 1996, l’atto di battesimo di Libera, l’associazione antimafia che per prima in Italia ha colto l’importanza della restituzione del “maltolto” alla comunità.

giovedì, aprile 18, 2024

Libera presenta “RimanDATI” il terzo Report nazionale sullo stato della trasparenza dei beni confiscati nelle amministrazioni locali. In Sicilia su 207 comuni monitorati, ben 90 inadempienti


In Sicilia su 207 comuni monitorati destinatari di beni immobili confiscati, 90 quelli inadempienti. Primato negativo per i comuni della Provincia di Ragusa e Enna. Il comune di Messina e la città metropolitana di Messina senza appello: nessuna informazione sui beni confiscati destinati. Bene il comune di Palermo e la Regione Sicilia

Libera presenta “RimanDATI” il terzo Report nazionale sullo stato della trasparenza dei beni confiscati nelle amministrazioni locali, in collaborazione con il Gruppo Abele e il Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università di Torino e con il prezioso contributo di ISTAT

 

In Sicilia su 207 comuni monitorati destinatari di beni immobili confiscati (in totale sono 3180 i beni destinati), nonostante la nostra domanda di accesso civico, ancora il 43% dei comuni non pubblica l’elenco sul proprio sito internet. Il comune di Messina e la città metropolitana di Messina totalmente inadempienti: nessuna informazione e nessun elenco sui loro siti istituzionali.

mercoledì, aprile 17, 2024

Gli studenti di Solarino tra rischi e risorse del web. Giornata dedicata ai rischi della rete

Un momento del dibattito

Proseguono gli appuntamenti di cittadinanza attiva organizzati dalla Galleria Etno Antropologica.

La terza tappa del “percorso HONOS” si è svolta  a Solarino (Sr) presso l’I.C. “E. Vittorini” con la diretta collaborazione del Dirigente scolastico Concetto Veneziano, dei docenti e degli studenti coinvolti alla Conferenza “Giovani e web: rischi e risorse”.

Centinaia di ragazzi hanno partecipato al dibattito animato dai relatori con numerose domande e alla ricerca di chiarimenti sui rischi web. É vero che educazione alla legalità ed educazione digitale significano promuovere le opportunità del web e delle tecnologie, ma è anche vero che bisogna saper riconoscere ed evitare i rischi. 

iana, prime verifiche al Memoriale di Portella


Leandro Salvia

Piana degli Albanesi - Sopralluogo della Sovrintendenza al Memoriale di Portella della Ginestra. Il sito, dichiarato lo scorso anno di «interesse culturale», ha bisogno di alcuni interventi conservativi. 

A sollecitarli erano stati l’associazione «Portella della Ginestra» e il maestro Ettore De Conciliis, che tra il 1979 ed il 1980 realizzò l’opera di land art in memoria della strage del primo maggio 1947. Alcune sculture si sono, infatti, inclinate e le basi in cemento e pietra presentano delle lesioni. I menhir in pietra locale indicano i punti in cui caddero le vittime della banda Giuliano e dei mafiosi. C’è poi «il Sasso di Barbato», da dove l’apostolo del socialismo parlava ai contadini. Su un altro masso sono incisi i nomi dei caduti ed un altro ancora riporta i versi del poeta Ignazio Buttitta. 

Una comunità politica è fondata sull'etica e sulla solidarietà. Il Pd ha dimenticato Berlinguer

Enrico Berlinguer 

SERGIO LABATE

La questione morale, sempre evocata. La celebre intervista di Eugenio Scalfari a Enrico Berlinguer è del 1981. I tempi sono decisamente cambiati e la crisi dei partiti, che era già argomento sulla bocca di tutti, era ben diversa dalla crisi esplosa successivamente in tutto il mondo e che, in Italia, ha dovuto attraversare gli smottamenti di Tangentopoli e le sabbie mobili dell'età berlusconiana.

In effetti val la pena rileggere quell'intervista, così sincera e rigorosa. Innanzitutto, per Berlinguer la questione morale è tutta questione politica: «I partiti non fanno più politica». Tesi ripetuta anche in questi giorni da autorevoli esponenti del Pd, ma che forse meriterebbe di essere approfondita ulteriormente per almeno due motivi.

Il primo motivo è che in fondo questa tesi è un j'accuse rivolto in primo luogo a Giuseppe Conte, più che a Elly Schlein.

martedì, aprile 16, 2024

Oggi, al San Paolo Palace, le Assemblee generali della Cgil su “Lavoro, Costituzione, Mobilitazione”, con le testimonianze di delegate e delegati. Interventi dei segretari Cgil Palermo Mario Ridulfo, Cgil Sicilia Alfio Mannino e Cgil nazionale Lara Ghiglione


Oggi 16 aprile si terranno le Assemblee generali della Cgil Palermo, alle ore 9, al San Paolo Palace Hotel. “Lavoro, Costituzione, Mobilitazione”, gli argomenti alla base dell’incontro, al quale interverranno delegate e delegati di tutte le categorie, il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo, il segretario generale Cgil Sicilia Alfio Mannino e la segretaria Cgil nazionale Lara Ghiglione.

Iniziativa sindacale e impegno politico generale, una mobilitazione continua e trasversale che ha visto la Cgil Palermo impegnata nei luoghi di lavoro e nel territorio e che dopo lo sciopero di quattro ore di giovedì 11 aprile per la sicurezza porterà il sindacato in piazza sabato 20 aprile a Roma, per la sanità e la salute per tutti e il prossimo 25 maggio a Napoli, con la Via Maestra per la Costituzione, contro premierato e autonomia differenziata. E poi la campagna referendaria in corso, sui temi del lavoro, a partire dall’articolo 18, che vedrà impegnate tutte le camere del lavoro, con tre mesi di tempo per raccogliere su ognuno dei quattro quesiti 500 mila firme. E in mezzo il 1° maggio a Portella, il corteo del 9 maggio per Impastato, il corteo del 23 maggio per l’anniversario della strage Falcone.

lunedì, aprile 15, 2024

42° anniversario assassinio Pio La Torre e Rosario Di Salvo. Martedì 16 aprile il via agli eventi arricchiti dalla grande partecipazione delle scuole in vista del 30 aprile

Vito Lo Monaco e Loredana Introini

Prendono il via 
martedì 16 aprile le iniziative che, tappa dopo tappa, porteranno alla giornata del 30 aprile, quando il Centro Studi “Pio La Torre” celebrerà il 42° anniversario dell’uccisione politico-mafiosa di Pio La Torre e Rosario Di Salvo. 

L’appuntamento di domani sarà alle 10 in via Li Muli per la pulitura simbolica della lapide di Pio La Torre e Rosario Di Salvo, adottata dalle scuole del territorio: le Direzioni didattiche “Ragusa Moleti” e “Arculeo”, il Liceo “Ragusa – Kiyohara” e l’IISS “Pio La Torre”. Dalle 9 alle 12 di lunedì 22 aprile, invece, nel pianoro della Cattedrale di Palermo, i ragazzi della Direzione Didattica “Ragusa Moleti”, armati di cartelloni e volantini, condivideranno con passanti e turisti il percorso di conoscenza da loro fatto rispetto alla vita e all’operato di Pio La Torre.

Corleone, il candidato sindaco Pippo Cipriani a “4 chiacchiere con…”: “La città ha bisogno di riscoprire il senso di comunità!”


“Per l’Italia, per l’Europa, difendiamo la libertà di pensiero”. L’appello di 80 intellettuali per Luciano Canfora

Luciano Canfora

In un momento in cui la libertà accademica si trova minacciata ovunque nel mondo, noi, come storici, filologi, filosofi, editori, giornalisti, desideriamo allertare l’opinione pubblica su una questione 
estremamente grave, che finora non ha ricevuto alcuna attenzione sulla stampa francese. Il prossimo 16 aprile si terrà a Bari un processo senza precedenti in Europa dal 1945. Lo storico Luciano Canfora, uno dei maggiori intellettuali italiani, è accusato di diffamazione, all’età di 81 anni, nientemeno che dalla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

Ecco i fatti che gli vengono contestati: due anni fa, durante una conferenza in una scuola superiore, il Professor Canfora ha definito Giorgia Meloni “neonazista nell’animo”. Con questo intendeva alludere al fatto che il partito che lei guida, Fratelli d’Italia, ha le sue origini storiche nella Repubblica di Salò (1943-1945), una sorta di protettorato nazista governato da un Gauleiter mussoliniano del Terzo Reich, che impose nel Nord Italia un regime di terrore comunemente definito dagli italiani come nazifascismo.

domenica, aprile 14, 2024

Nicolò Nicolosi si ricandida a sindaco: “Un grande futuro per la Nuova CORLEONE”

Nicolò Nicolosi 

NICOLÒ NICOLOSI

Nel momento in cui si conclude il tempo di una responsabilità istituzionale, risulta naturale riflettere sul valore di quella esperienza e sulla opportunità di provare a continuarla, ovvero di fermarsi e passare la mano a forze e rappresentanze diverse.

Una onesta analisi del tempo trascorso al governo della cosa pubblica a Corleone mi porta a ritenere che non solo abbiamo fatto il nostro dovere con impegno e passione, ma che siamo riusciti a rendere un buon servizio a tutta la comunità. Ciò costituisce un primo elemento confortante per coltivare il convincimento di potere essere ancora utile alla città.

sabato, aprile 13, 2024

L’EX SINDACO SI RICANDIDA. La sfida di Pippo Cipriani per guidare Corleone: “Una nuova primavera”


Un ritorno nell’agone politico con l’obiettivo di far vivere « una nuova primavera a Corleone » . Le amministrative che si terranno in Sicilia contestualmente alle Europee dell’ 8 e 9 giugno e che vedranno impegnati al voto 37 centri nell’Isola, segnano il ritorno di Pippo Cipriani come candidato sindaco a Corleone. 

Cipriani ha già indossato la fascia tricolore nel Comune del Palermitano ( nel 1993 e nel 1997) che ha dato i natali, tra gli altri, a Totò Riina e Bernardo Provenzano nei difficili anni post stragi, quando la legge Rognoni- La Torre sul riutilizzo sociale dei beni sottratti a Cosa nostra era ancora lettera morta e le prime confische ai boss non erano nemmeno definitive. Fu così anche a Corleone, dove era stata confiscata la villa appartenuta alla famiglia Riina-Bagarella, che Cipriani adibì a locale scolastico per gli studenti dell’istituto agrario del paese. « Villa Riina era un bene confiscato non in via definitiva — ricorda adesso l’ex sindaco — Avevamo bisogno di dare dei locali agli studenti corleonesi, ma c’era anche un’altra ragione: l’urgenza di non lasciare all’incuria la villa, che era appena passata dalle mani di Cosa nostra a quelle dello Stato. Bisognava lanciare un segnale, in fretta. Feci un’ordinanza, era ancora tutto molto nebuloso, la famiglia ricorse al Tar che, però, si espresse in favore del Comune. Quando abbiamo preso possesso di questa casa, gli studenti hanno partecipato al trasloco con noi». 

L’INTERVENTO. Il malaffare, i sindacati e il dovere di parlare

Mario Ridulfo

di Mario Ridulfo*

Le vicende che solo pochi giorni fa hanno portato all’arresto di un ex consigliere comunale, nonché attualmente sindacalista di una confederazione sindacale autonoma a Palermo, impone di non stare zitti. Perché questa organizzazione sindacale autonoma fino ad oggi non ha ritenuto di dare un messaggio chiaro inequivocabile e pubblico di presa di distanza da un suo dirigente? Come è possibile che non si senta il bisogno di comunicare ai propri iscritti e ai lavoratori quanto meno lo sgomento e la preoccupazione? 
Perché l’arresto di un dirigente, sempre presente e impegnato ai tavoli della Regione Siciliana, nella vertenza palermitana degli ex Pip, non merita una decisa presa di posizione?