di Lorenzo Tosa
Con un triplo carpiato con avvitamento la ministra della Famiglia Eugenia Roccella è riuscita a cancellare con un colpo di spugna il senso, il valore, l’importanza dei viaggi della Memoria ad Auschwitz. E tutto per cosa? Sempre per la stessa ragione. Per attaccare la sinistra italiana.
“Le ‘gite’ ad Auschwitz sono state un modo per ribadire che l’antisemitismo era una questione fascista e basta”.
A parte che non sono “gite”, semmai viaggi della memoria, momenti di riflessione profonda. Ma poi, darò una notizia sconvolgente alla ministra Roccella: sì, è esattamente così: Auschwitz e l’antisemitismo che l’hanno prodotto sono esattamente collocati in un periodo storico e in una precisa area: il fascismo.
Ed essere antifascisti non è né di destra né di sinistra, bensì un prerequisito minimo fondamentale per un cittadino e un governo degni di questo nome nel 2025.
Il problema semmai è che il suo governo non solo non hanno mai fatto i conti col fascismo che ha prodotto quell’orrore.
Ma si sono ricordati di denunciare l’antisemitismo solo e soltanto per poter negare il genocidio a Gaza.
Solo come clava contro chiunque osasse denunciare un governo criminale come quello Netanyahu, di cui il governo italiano è stato ed è vergognosamente complice.
E tutto ciò non è un problema di chi visita Auschwitz e degli storici. Un
È un problema vostro.
E di conseguenza nostro, di tutti gli italiani.
Se questa è una ministra…

Nessun commento:
Posta un commento