Prima di iniziare il Collegio dei docenti di giorno 25 settembre 2025, il professore Antonino Gennusa, chiede la parola e invita il Collegio a riflettere su quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza. Un profondo senso di dovere unito ad amarezza, disappunto, dispiacere e fastidio, ha unito tutti i docenti dell’Istituto e all’unanimità hanno deciso di condannare le stragi e le atrocità in atto nella Striscia di Gaza.
Considerato che la tutela dei diritti umani è un principio universale sancito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (1948) e da numerose convenzioni internazionali ratificate dall'Italia, tra cui la Convenzione ONU sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza (1989);
Considerato che nella Costituzione Italiana, all’art. 11 si afferma il ripudio della guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, l’istituto comprensivo “Giuseppe Vasi” manifesta fortemente il suo totale rifiuto verso ogni forma di offesa nei confronti dell’altro e il più assoluto dissenso nei confronti di ogni
conflitto in corso.
Quanto sta accadendo a Gaza, afferma il dirigente Matteo Croce, non può lasciarci indifferenti, ma soprattutto non può lasciar indifferente il mondo della scuola, il ruolo di educatori ci impone di difendere i diritti umani, di promuovere la giustizia e coltivare negli studenti una coscienza critica e solidale.
I docenti condannano senza ambiguità ogni forma di violenza, di oppressione e di attacco contro civili, denunciando sia la strage operata da Hamas il 7 ottobre 2023, sia il massacro in corso del popolo palestinese da parte del governo Netanyahu. I docenti rivendicano il diritto di entrambi i popoli a vivere in due Stati: lo Stato d’Israele e quello della Palestina. Ebrei e
palestinesi sono entrambi popoli con pari diritto di vivere in armonia, libertà e dignità all’interno di stati sovrani riconosciuti dal diritto internazionale.
La liberazione degli ostaggi israeliani, ancora in mano ad Hamas, è un passaggio fondamentale per avviare un processo di riconciliazione e di dialogo. La complessa storia del conflitto israelo-palestinese richiede per giungere a una soluzione ed evitare ulteriori sofferenze, un
approccio fondato sulla diplomazia, sulla giustizia e sulla non violenza.
In conclusione, il corpo docente si impegna all’unanimità a compiere il proprio dovere da educatori quotidianamente, cercando di stimolare i propri studenti a diventare sentinelle della pace e a contrastare con tutte le forze ogni forma di violenza. I docenti devono riuscire ad
integrare, all’interno delle spiegazioni delle proprie rispettive discipline, l’insegnamento dell’educazione civica e del rispetto nei confronti di ogni diversa forma di usi e costumi. Solo
attraverso l’educazione e la formazione delle nuove generazioni, sarà possibile mettere fine a
ogni forma di conflitto.
Il Collegio dei docenti

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