lunedì, luglio 14, 2025

Corleone, i sindaci del Distretto 40, i sindacati e il Comitato per l’Ospedale: “Difenderemo con ogni mezzo il Punto Nascita e gli altri servizi sanitari”

Un momento dell’incontro di oggi pomeriggio

Si è svolto oggi, presso il Comune di Corleone, un incontro tra i sindaci del Distretto 40 (Walter Rà, Giuseppe Oddo, Tommaso Di Giorgio, Franco Scarpinato, Francesco Di Giorgio), i sindacati CGIL (Caterina Pollichino, Leo Cuppuleri, Gregorio Pizzolato e Dino Paternostro) e CISL (Carlo Vintaloro) ed i rappresentanti del Comitato “Voglio nascere e curarmi a Corleone” a difesa dell’Ospedale 
(Antonella Sanzio), nel corso del quale é stata esaminata con attenzione la proposta del nuovo piano della rete ospedaliera, elaborata dall’Asp Palermo, valutandone le diverse criticità. Erano presenti anche gli assessori di Corleone Calogero Di Miceli e Pio Siragusa. 

Tra le principali preoccupazioni, emerge più di tutte il venir meno dei due posti di neonatologia che comprometterebbero la funzionalità del punto nascita, che gode della deroga ministeriale del presidio ospedaliero di Corleone. Dalla riunione è emersa, in modo unanime, la volontà di proseguire con determinazione nella difesa dei reparti e dei servizi dell’ospedale, a partire proprio dal PUNTO NASCITA, per il quale si chiede il ripristino dei due posti-letto di neonatologia. 

FINTI RIDER PER CONSEGNARE LA DROGA: il controllo è sempre dei boss


GIOVANNI BURGIO

Mercoledì 25 giugno a Palermo ci sono stati 8 arresti per traffico e spaccio di stupefacenti. La cocaina proveniva dall’Africa importata da Isiguzo Tochi Kingsley Chima, un nigeriano già coinvolto in indagini precedenti sulla Black AxeHashish e marijuana invece giungevano soprattutto dalla Calabria. Il tutto con il permesso e la sovrintendenza dei boss mafiosi, in particolare quelli di Porta Nuova.

Questo spaccio, che si sviluppava nei mercati di Ballarò, Capo e Vucciria, ma anche a Mondello, si serviva di ragazzi travestiti da rider che indossavano pettorine e zaini contrassegnati dal marchio Glovo, divise e contenitori originali rubati allo Zen. Con motorini e biciclette elettriche consegnavano le singole dosi ai clienti. Una quantità giornaliera di circa 100 cessioni per un valore di 3.000 euro, che per tutto il periodo dell’indagine avrebbe fruttato 700.000 euro.

Fede, sicurezza, tecnologia. Luci sul Festino della felicità


Giancarlo Macaluso

Pane e panelle, rari. Caramelle, torrone&affini, in abbondanza. Hamburger, kebab e…babbaluci quanti ne volete. Cambiano i gusti, ma non cambia l’aria del Festino. La spianata del Foro Italico è un luna-park luccicante e pronto ad accogliere le migliaia di fedeli, curiosi e appassionati che seguiranno stasera la Santuzza sul carro trionfale con poppa e prua a forma delle due porte opposte d’ingresso alla città, Nuova e Felice.

Sono tempi inquieti, tempi di violenza. Anche la città fa i conti con la recrudescenza di fenomeni criminali che mettono a repentaglio la sicurezza; è piagata da solitudini ed egoismi: «Ci chiede aiuto e noi dobbiamo rispondere», ha ammonito l’arcivescovo. 

Guerre l’anno scorso, guerre quest’anno, guerre ovunque. Sarà facile sapere quale grazia chiedere alla Patrona per i destini dell’umanità. «Ma deve soprattutto pensare ai nostri figli», dice, con una punta di religioso egoismo e molto senso pragmatico,

A che cosa oggi la politica educa i giovani


di Giuseppe Savagnone

Un aspetto trascurato

Un aspetto della politica che raramente viene preso in considerazione è la sua ricaduta sul piano educativo. Non mi riferisco qui all’influsso intellettuale delle ideologie, ormai in profonda crisi. Ma già Aristotele aveva osservato che nella sfera morale l’educazione alle virtù – oggi parliamo preferibilmente di valori – non dipende tanto da “prediche” astratte, quanto dall’esempio che viene dall’ambiente in cui si cresce e si vive. Di questo ambiente vitale fa parte la politica. Di politica e delle scelte di coloro che la gestiscono parlano ogni giorno i quotidiani e i notiziari radiofonici e televisivi. E i protagonisti della vita pubblica rappresentano inevitabilmente dei modelli etici.

domenica, luglio 13, 2025

Turchia. Erdogan canta vittoria ma ammette gli orrori passati

Cerimonia del disarmo del Pkk

TURCHIA 
Il presidente turco per le pagine più buie della guerra contro il Pkk accusa i predecessori

Tiziano Saccucci

«Le cose migliori devono ancora arrivare. Noi dell’Akp (il partito di maggioranza, ndr) insieme ai partiti Mhp (alleato, ndr) e Dem (partito filo-curdo all’opposizione, ndr), abbiamo deciso di percorrere questa strada insieme. Ci sono difficoltà, ma unendo le mani supereremo gli ostacoli. Non c’è più bisogno di stringere i pugni.»

Un discorso da processo di pace, si direbbe, ma che nel lessico del presidente non viene mai chiamato così: per Erdogan è il percorso verso una «Turchia senza terrorismo». Ha parlato di «Turchia grande, Turchia forte», di inizio di «un secolo turco». E come previsto ha rivendicato come una vittoria il disarmo del Pkk: «La Turchia ha vinto. 86 milioni di cittadini hanno vinto».

«IL LEADER FONDATORE del Pkk ha

Goffredo Fofi aveva fondato una rete nazionale in difficoltosa e stentata ma eroica costruzione “dal basso”, di cui faceva parte l’altro “Gandhi italiano”, Danilo Dolci

Goffredo Fofi

VINCENZO VASILE

Enorme perdita, la scomparsa a 88 anni di Goffredo Fofi, per noi, per me anche se ci siamo sempre soltanto sfiorati per ragioni anagrafiche: proprio ora stavo rileggendo le carte di polizia che scoperse commentò e pubblicò qualche anno fa, relative alle prime attività pacifiste e non violente di Aldo Capitini. 

E della sua rete nazionale in difficoltosa e stentata ma eroica costruzione “dal basso”, di cui faceva parte l’altro “Gandhi italiano”, Danilo Dolci. Con lui Fofi lavorò giovanissimo nel borgo di poveri pescatori di Trappeto (Palermo) a Partinico e a Palermo negli anni Cinquanta. In nome degli ultimi, al fianco dei dannati della terra. Erano i tempi dei digiuni e degli scioperi a rovescio che furono repressi con anni di carcere manganelli e manette.

sabato, luglio 12, 2025

Addio a Goffredo Fofi, intellettuale fuori dagli schemi

Goffredo Fofi

Intellettuale fuori dagli schemi, geniale critico, sempre controcorrente, schierato dalla parte dei più deboli, burbero ed empatico nello stesso tempo, Goffredo Fofi è morto a Roma, a 88 anni. Era stato ricoverato in seguito a una caduta che gli aveva provocato la rottura del femore e doveva essere trasferito in una clinica di riabilitazione. 

Sempre attivo, stava lavorando a un saggio per Feltrinelli e curava per la casa editrice E/O, con cui ha avuto alternativamente un lungo rapporto, la collana Piccola Biblioteca Morale il cui ultimo titolo, uscito a settembre 2024, è Sulla democrazia di Sergio Mattarella, intervento del Presidente della Repubblica alla cerimonia di apertura della 50esima edizione della Settimana Sociale dei Cattolici in Italia.

giovedì, luglio 10, 2025

Da Ciancimino a Cassina: le cronache palermitane firmate Alberto Stabile

di ROBERTO LEONE

Alberto Stabile

Quando tornava nel salone di cronaca del giornale L’Ora, dove aveva iniziato a lavorare nel 1971, nei panni di inviato di Repubblica, dopo che Scalfari lo aveva chiamato nel gruppo dei fondatori nel 1976, Alberto Stabile, morto ieri a 78 anni, non riusciva a non ripetere quelle abitudini che si erano consolidate alla scuola di Vittorio Nisticò. E non parliamo solo della capacità di trovare le notizie, saperle incrociare e leggere nel profondo, ma anche quella del tormento della scrittura, in particolare dell’attacco del pezzo, affinché fosse godibile, sin dalle prime righe che dovevano attrarre il lettore in modo irresistibile.

Accadeva, quindi, che mentre il pavimento sotto le vecchie scrivanie di metallo si riempiva di fogli di carta quasi del tutto bianchi, strappati dal carrello della macchina da scrivere, sul tavolo erano sempre pieni due bicchieri, uno con il whisky e uno con acqua e ghiaccio. E c’era da immaginarsi che sul salone aleggiasse il fantasma di Mauro De Mauro, il re dei cronisti de L’Ora, rapito la sera del 16 settembre del 1970 e mai ritrovato. La lezione giornalistica e lo stile di vita di De Mauro erano stati tramandati ai giornalisti dell’Ora che Stabile incontra all’inizio di

“Contro le violenze e l’illegalità diffusa in gran parte della città, tollerata e a tratti giustificata, serve l’impegno di tutti, a cominciare da quello dello Stato”. Lo chiede l’odg approvato oggi all’assemblea generale della Cgil Palermo

Mario Ridulfo

Alfio Mannino
Palermo 10 luglio 2025 – “Contro le violenze e le illegalità serve l’impegno di tutti a cominciare da quello dello Stato”. Comincia così l’ordine del giorno sulla sicurezza a Palermo approvato oggi all’unanimità dall’assemblea generale della Cgil Palermo, che si è svolta alla Camera del Lavoro, aperta dal segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo e conclusa dal segretario generale Cgil Sicilia Alfio Mannino, e con la partecipazione di 110 tra dirigenti sindacali e delegate e delegati di vari posti di lavoro.  

Oltre all’analisi del lungo percorso di mobilitazione svolto, culminato col voto dell’8 e 9 giugno, e all’attività da rilanciare “condividendo le diverse vertenze delle categorie in un progetto comune” e rafforzando l’idea di una rete di associazioni e movimenti con cui è stato condivisa l’iniziativa dei referendum, l’assemblea generale ha analizzato la difficile situazione e il clima di insicurezza per cittadini e lavoratori che vive la città.

ALBERTO STABILE E LA STANZA DEGLI SGUARDI

di SERGIO BARALDI 


È morto Alberto Stabile, giornalista siciliano con cui ho lavorato a L’Ora di Palermo, poi passato a la Repubblica di Eugenio Scalfari, dove fu inviato e corrispondente all’estero in Medio Oriente. Quando arrivai a L’Ora di Palermo, io ero un giovane cronista, ma Alberto, che aveva qualche anno in più, era già un giornalista affermato, un professionista riconosciuto. Originario di Trapani, ma palermitano per scelta, Alberto era allora un cronista giudiziario rispettato. 

Per me, che venivo da una famiglia settentrionale, cresciuto in Sicilia perché mio padre vi lavorava, essere un giornalista de L’Ora era un modo per restituire alla Sicilia quello che, accogliendomi,  mi aveva donato. Alberto era un collega più maturo, più esperto, più bravo, radicato nel territorio. Seguivo con interesse il suo lavoro,

IL COMMENTO. Spaccate ed aggressioni. Doppia partita di Cosa nostra dietro gli assalti


di LUIGI PATRONAGGIO

Palermo sta diventando una città sempre più violenta ed insicura. Qui mi preme avviare una riflessione che parte da lontano.
Palermo, dopo la chiusura delle rotte turistiche verso il Nord Africa e il Medio Oriente, in concomitanza all’intensificarsi dei voli low cost, ha visto nell’ultimo decennio una crescita del turismo senza precedenti.
La chiusura del centro storico ha poi agevolato una maggiore vivibilità della città. Le varie attività che sono sorte (bar, ristoranti, b&b, mezzi di trasporto cittadino, vendita di prodotti tipici e souvenir), hanno permesso di far respirare l’economia.
Intere zone del centro storico sono tornate, non senza eccessi e contraddizioni, a nuova vita. Si pensi alla rinascita di via Maqueda, del Cassaro, di piazza Marina, della Kalsa, fino ai mercati storici del Capo,Ballaro’ e Vucciria.

mercoledì, luglio 09, 2025

Corleone, sabato 12 luglio ore 18 presentazione del libro di Umberto Santino “Appunti per un libro di versi” alla Camera del Lavoro


Palermo 9 luglio 2025 - Sarà presentato sabato 12 luglio, alle ore 18, nel saloncino della Camera del lavoro di Corleone, il libro di Umberto Santino “Appunti per un libro di versi” (ed. Di Girolamo, Trapani 2025). 
Un appuntamento significativo: molti versi di Santino sono dedicati alla Sicilia, dalle lotte contadine ai nostri giorni.

A conversare con l’autore, tra i più affermati e noti studiosi della mafia e dell’antimafia, saranno Caterina Pollichino, segretaria della Camera del lavoro di Corleone e Dino Paternostro, responsabile del dipartimento Archivio e Memoria storica Cgil Palermo. A leggere alcune poesie Simonpietro Cortimiglia, Irene Paternostro e Maria Di Carlo.   

“Per prima volta in Camera del Lavoro presentiamo un libro di poesie. Parlare, riflettere e scrivere poesie non è così usuale quanto dedicarsi alla narrativa. Sabato sarà quindi un pomeriggio importante per riscoprirne l’utilità educativa e civile – dichiara Caterina Pollichino, segretaria della Camera del lavoro di Corleone – Quelle di Umberto Santino sono poesie veramente suggestive, ci fanno riflettere sul fatto di quanto sia urgente e necessario compiere continui passi di quotidiana rivoluzione etica, sociale e culturale. Fiduciosa che le poesie di Umberto possano infondere consapevolezza e risvegliare le coscienze assopite”.

ENTI LOCALI: 'AMMINISTRATORI SOTTO TIRO', IN SICILIA 51 INTIMIDAZIONI NEL 2024


Roma, 8 lug. (
Adnkronos) - La Sicilia è la regione più colpita da atti intimidatori nel 2024, riprendendosi il primato che era già stato suo nel 2022: sono 51 i casi censiti da Avviso Pubblico sull'isola (+46% rispetto al 2023). Seguono Calabria (43), unica regione delle quattro in cui sono nate le cosiddette mafie storiche in cui si registra un calo rispetto all'anno precedente, Campania e Puglia (41 casi censiti ciascuna). 

Assieme raccolgono il 53% degli atti di intimidazione censiti nel 2024 sul territorio nazionale. E' quanto emerge dal Rapporto 2024 'Amministratori sotto tiro', il 15esimo rapporto di Avviso Pubblico, che viene presentato oggi. Il Veneto (23 casi) si prende il titolo di regione più colpita dell'area centro-nord. A seguire il Lazio (21, dato raddoppiato rispetto al 2023) e la Lombardia (19).

“Amministratori sotto tiro”. Il sindaco di San Giuseppe Jato, Giuseppe Siviglia, inserito nel 15° Rapporto di Avviso Pubblico: “Un riconoscimento alla mia azione di governo improntata alla traspare


Roma – “Quello di oggi è un riconoscimento pubblico per avere governato con trasparenza e onestà in un ambiente pericoloso, pieno di insidie e minacce”. Così il sindaco di San Giuseppe Jato, Giuseppe Siviglia, che è stato inserito nel 15esimo rapporto di Avviso Pubblico, “Amministratori sotto tiro”, presentato oggi a Roma.  

Nel rapporto è stata data voce ad alcune storie emblematiche di amministratori locali, tra cui quella del sindaco Siviglia, che nel corso del suo mandato ha dimostrato coraggio e determinazione. Siviglia, in una lunga intervista rilasciata ad Avviso pubblico, ha ricordato gli attentati subiti, fin da giovanissimo: “Avevo 16 anni, la notte che hanno dato fuoco dietro la porta di casa. Mio padre era amministratore di questo Comune e qualcuno voleva fargli pagare un favore non concesso. Ci siamo salvati, perché c’era una seconda uscita da cui siamo riusciti a scappare.

martedì, luglio 08, 2025

Il Regio Decreto del 1884, l’autonomia totale di Solarino e Michele Gozzo, primo sindaco del paese

Il decreto regio che concede l’autonomia a Solarino

Michele Gozzo
La nascita e l’autonomia di Solarino è segnata da tappe. La prima e la principale è la fondazione del borgo denominato “Terra di San Paolo Solarino”, intorno al 1760, con precedente ‘Supplica ‘ al Re Carlo III di Spagna e la ‘Licentia populandi’ ottenuta da don Giuseppe Antonio Requesens Principe di Pantelleria.

Il 20 dicembre 1827, durante il Regno delle Due Sicilie, con decreto di Francesco I, il “Comunello di San Paolo Solarino” ottenne l’autonomia amministrativa da Siracusa, diventando Comune autonomo ma, fino alla metà dell’Ottocento, rimase parte della sezione elettorale e amministrativa di Floridia.

Saranno presentate sabato prossimo alla Cgil di Corleone le poesie di impegno civile di Umberto Santino, presidente del Centro Impastato e del No Mafia Memorial di Palermo


Sarà presentato sabato prossimo 12 luglio, alle ore 18.00, nel saloncino della Camera del lavoro di Corleone, il libro di Umberto Santino “Appunti per un libro di versi” (ed. Di Girolamo, Trapani 2025). Un appuntamento significativo quello alla Camera del lavoro di Corleone perché molti versi di Santino sono dedicati alla Sicilia, dalle lotte contadine ai nostri giorni.

A conversare con l’autore, uno dei più affermati e noti studiosi della mafia e dei movimenti antimafia, saranno Caterina Pollichino, segretaria della Camera del lavoro di Corleone, e Dino Paternostro, responsabile del dipartimento Archivio e Memoria storica Cgil Palermo. A leggere alcune poesie Simonpietro Cortimiglia, Irene Paternostro e Maria Di Carlo. Ci sarà anche spazio per interventi e domande da parte del pubblico.  

domenica, luglio 06, 2025

Sanità: Chinnici (PD Sicilia), presentato DdL su Medicina di Genere per una salute equa e personalizzata

L’on. Valentina Chinnici

Palermo, 04 luglio 2025 – L’Onorevole Valentina Chinnici, deputata del Partito Democratico all’Assemblea Regionale Siciliana, ha presentato il Disegno di Legge “Norme in materia di Medicina di Genere”. Lo ha annunciato in occasione del convegno “Uno, nessunA e centomila. Una giornata Multidisciplinare su: La Medicina di genere e l’importanza delle differenze”, organizzato ieri a Palermo presso il Palazzo Reale dal dottore Mimmo Gullo, specialista fra i più esperti in materia.

Un testo innovativo che mira a rendere strutturale l’approccio di genere nel Sistema Sanitario Regionale. Il DdL è stato sottoscritto anche da tutti i deputati del Gruppo PD. “La medicina di genere non è un optional, ma una necessità scientifica e sociale – ha dichiarato Chinnici –. Questo disegno di legge nasce dalla consapevolezza che le differenze biologiche, cliniche e socio-culturali influenzano prevenzione, diagnosi e cura. Ignorare le differenze di genere significa compromettere l’efficacia delle terapie e l’equità del sistema sanitario”.  

EMERGENZA CALDO, L’ASP DI PALERMO RAFFORZA I CONTROLLI SULLA SICUREZZA ALIMENTARE

IN ESTATE CRESCE IL RISCHIO DI INTOSSICAZIONI: “ATTENZIONE A COSA SI COMPRA, COME SI CONSERVA E COSA SI PORTA IN TAVOLA”

PALERMO 6 LUGLIO 2025 – L’arrivo dell’estate e l’aumento delle temperature impongono maggiore attenzione alla sicurezza alimentare. Con il caldo torrido cresce il rischio che gli alimenti deperibili si deteriorino più facilmente, aprendo la strada a contaminazioni microbiologiche e potenziali intossicazioni alimentari.

Mafia e appalti, i brogliacci saltano fuori dopo 33 anni

L’ex pm Gioacchino Natoli

Donata Calabrese

Palermo - Rinvenuti tutti i brogliacci legati ad un filone del dossier Mafia e appalti. Sono stati trovati dal Gico della guardia di finanza di Caltanissetta che ha eseguito la ricerca e l’acquisizione degli atti, nell’ambito di un’indagine della direzione distrettuale antimafia nissena che riguarda una delle piste che gli inquirenti seguono per far luce sulla strage di via D’Amelio. 

I brogliacci, erano negli archivi del tribunale di Palermo, racchiusi in quattro buste di colore giallo. Buste ancora sigillate con i timbri della guardia di finanza apposti nel 1992, ricoperti di polvere e lasciati a terra in archivi da tempo non utilizzati. Proprio quei sigilli dimostrerebbero che quelle buste non sono state toccate mai da nessuno.

«Si tratta - si legge in una nota della guardia di finanza a firma del colonnello Stefano Gesuelli - dei brogliacci contenenti le intercettazioni effettuate negli anni ‘90» e riguardano delle conversazioni effettuate su un’indagine che avrebbe consentito di svelare pericolosi intrecci tra mafia, politica e imprenditoria. 

A Corleone una riflessione sugli “invisibili” delle scorte e sul bisogno di “verità e giustizia” per le vittime innocenti delle mafie




DINO PATERNOSTRO

Si, certo, alle scorte ogni tanto pensiamo, specie avvicinandosi il 23 maggio e il 19 luglio. Le scorte però operano tutto l’anno e tutti gli anni per proteggere personaggi (al netto degli “status simbol”, che la nostra repubblica purtroppo a volte non ci risparmia) che hanno bisogno di essere protetti, nell’interesse della comunità nazionale. 

Ieri pomeriggio al Cidma di Corleone, grazie ad Emanuele Beltrame, ideatore ed interprete del cortometraggio " Gli angeli esistono", siamo stati costretti a riflettere sulle scorte dal punto di vista delle scorte. Abbiamo certamente pensato a Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro (morti nella strage di Capaci con Giovanni Falcone e Francesca Morvillo. Abbiamo certamente pensato ad Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina, morti in via D’Amelio con Paolo Borsellino. 

sabato, luglio 05, 2025

Sfruttati per pochi spiccioli: «Noi minacciati ogni giorno»


Fabio Geraci

Turni massacranti, contratti part-time solo sulla carta, paghe da poche centinaia di euro, telecamere puntate addosso e minacce quotidiane. 

Così, secondo la Procura, venivano trattati i lavoratori degli undici negozi gestiti da Giovanni Caronna, 49 anni, l’imprenditore di Partinico finito agli arresti domiciliari per caporalato, cioè per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Per lui, il Gip Patrizia Ferro ha disposto anche il sequestro preventivo di 100 mila euro, somma ritenuta profitto del reato.

8 luglio 1960, martedì il 65° anniversario. “Dalle lotte alle conquiste sociali”: ore 8.30 alla lapide dei caduti, ore 10 iniziativa in via Meli. Partecipa Luciana Castellina, conclude la segretaria nazionale Fillea Paola Senesi


Palermo 4 luglio 2025 – “Dalle lotte alle conquiste sociali”. È il titolo dell’iniziativa con la quale martedì la Fillea Cgil ricorda il 65° anniversario dei fatti di Palermo dell’8 luglio 1960, quando la città fu protagonista della rivolta contro il governo Tambroni.

Alle 8.30 ci sarà la deposizione di fiori presso la lapide di via del Celso (angolo via Maqueda).  Quell’8 luglio, lo sciopero indetto dalla Cgil fu interrotto dalle cariche delle forze di polizia. Morirono Giuseppe Malleo di 16 anni, Andrea Cangitano di 14 anni e Francesco Vella, operaio edile di 42 anni. La quarta vittima fu Rosa La Barbera, di 53 anni, colpita mentre chiudeva la finestra di casa dagli spari sui manifestanti.

Alle ore 10 dibattito presso la Camera del Lavoro. “Anche quest’anno la Fillea Cgil, insieme alla confederazione, ricorda l’anniversario dei caduti dell’8 luglio 1960 – dichiara il segretario generale Fillea Cgil Piero Ceraulo, che introdurrà il dibattito  – Per il 65°anniversario, abbiamo deciso di focalizzare lo sguardo sul significato delle lotte degli anni 60 e sugli importanti risultati ottenuti in tema di conquiste sociali,

venerdì, luglio 04, 2025

Tradimenti e boss mafiosi. Lo sbarco degli alleati al di là delle fake news


Lo storico Rosario Mangiameli confuta le dicerie sul 1943 siciliano in un libro edito da Viella. Come il mito del “grande complotto”

di FABRIZIO LENTINI
L’estate del 1943 è una di quelle pagine di storia che ognuno sfoglia a modo suo, sulla scorta di memorie, emozioni, cliché. Lo sbarco degli Alleati, le battaglie e le rese, gli eroismi e le viltà, i massacri e i sospetti: c’è così tanto, in due mesi di vita siciliana, che la storia si è fatta mito. E si sa che dei miti esistono mille varianti e interpretazioni. Poi c’è chi prova a dimostrare che i fatti sono argomenti testardi, che raschiando la crosta della mitologia si può intravedere la verità: è il mestiere degli storici, come Rosario Mangiameli che ha setacciato libri e archivi, ha dato voce a protagonisti e testimoni, ha ricostruito episodi ambigui e racconti frammentari, per dare un’immagine compiuta e intellegibile di una delle fasi più complesse e confuse del “ secolo breve”.

Raccapricciante. Tra i «giovani delle colline», gli ortodossi più estremisti che vogliono cacciare tutti i palestinesi: «Abbiamo il diritto di ucciderli»


COLONIA DI METZAD (CISGIORDANIA) - Il sogno principale? «Distruggere le moschee della Roccia e Al Aqsa a Gerusalemme e costruire il Terzo Tempio ebraico, dove duemila anni fa stava quello abbattuto dalle legioni romane di Tito. Così garantiremo l’avvento del Messia».

E che fare nell’immediato con la popolazione palestinese di Cisgiordania e Gaza? «L’eccidio di ebrei commesso da Hamas il 7 ottobre 2023 dimostra che non c’è spazio per alcun compromesso politico. O noi, o loro. I milioni di palestinesi che stanno nella nostra patria storica vanno espulsi, devono andarsene. I fatti dimostrano che non possiamo vivere assieme nella stessa terra. Se non se ne vanno con le buone, noi abbiamo il diritto di usare la forza, anche di ucciderli tutti». 

CAMBIO DELLA GUARDIA. Fp Cgil, Federico Bozzanca nuovo segretario generale. Succede a Serena Sorrentino

Federico Bozzanca e Serena Sorrentino

Federico Bozzanca
Classe ‘77, siracusano, succede a Serena Sorrentino. È stato eletto con 181 voti favorevoli e 4 contrari dall’Assemblea generale, alla presenza di Maurizio Landini

È Federico Bozzanca il nuovo segretario generale della Funzione Pubblica Cgil, la categoria dei servizi pubblici della Cgil. È stato eletto con 181 voti favorevoli e 4 contrari dall’Assemblea generale Fp Cgil riunitasi oggi a Roma, alla presenza del segretario generale Cgil Maurizio Landini. Succede a Serena Sorrentino.

Bozzanca, classe '77, nato a Siracusa, ha iniziato la sua carriera sindacale nel Nidil Cgil, dove si è occupato della costruzione del primo fondo interprofessionale per la formazione (Formatemp) e del vasto mondo del precariato nella Capitale.

La tregua di Gaza alla prova della legge di Lamech


di Giuseppe Savagnone

Un cattivo precedente

Il presidente americano Trump ha annunciato che Israele ha accettato le condizioni per una tregua di 60 giorni a Gaza, dichiarando di sperare che Hamas accetti la nuova proposta per il cessate il fuoco. 

Da parte sua Hamas, per bocca di un suo funzionario, ha dichiarato che il gruppo è «pronto e seriamente intenzionato a raggiungere un accordo (…) che porti chiaramente alla fine completa della guerra». Secondo un’agenzia di stampa saudita, l’organizzazione islamica sarebbe «soddisfatta» delle garanzie incluse nella proposta di tregua che ha ricevuto.

Si profila dunque la possibilità di un arresto delle ostilità che conduca, finalmente, ad una pace? Sia permesso, a chi segue questa guerra dall’inizio, avanzare qualche dubbio.

martedì, luglio 01, 2025

Cgil, Fp e Spi sui progetti della Missione Salute del Pnrr: “A settembre la prima attivazione di una Casa della Comunità. Ma con quale personale? In ritardo l'esecuzione dei lavori”


Palermo 1 luglio 2025 –  Ritardi nell’esecuzione dei lavori, progetti a rilento, mancato coinvolgimento dei rappresentanti della cittadinanza. 

L’Asp ha annunciato che sta per iniziare la prima sperimentazione, che riguarda la  Casa della Comunità Hub Palermo centro, nel vecchio Pta di via Turrisi Colonna. Ma tanti altri lavori tardano, come si evince da una elaborazione fatta dalla Cgil sulla base dei dati della piattaforma Regis predisposta dal Mef. 

A rilanciare l’allarme per lo stato di attuazione dei progetti della Missione Salute (M6) del Pnrr, che dovrebbero terminare entro marzo 2026, sono la Fp Cgil Palermo,  lo Spi Cgil Palermo, e la Cgil  Palermo.

Da Budapest fino a Corleone, così l’onda arcobaleno può rianimare la soci


CARMEN LASORELLA

Il Pride oramai è di tutti. Dei giovani, delle donne, di chi si batte nel nome dei diritti, di chi condanna la guerra, di chi denuncia la sopraffazione, di chi si oppone alla violenza, di chi crede nel valore dell’uguaglianza e nei sentimenti per poter vivere in società più giuste.

Il suo valore politico, forte già negli anni Settanta, quando per la prima volta la celebrazione dell’orgoglio omosessuale scelse la piazza, uscendo dai vicoli e dal silenzio, più di cinquant’anni dopo è diventato il bene comune da esaltare e da difendere in un momento di incontro e di protesta condiviso a tutte le latitudini o quasi. (Vietano il Pride la Russia, le monarchie del Golfo, alcuni paesi africani, in Cina non è vietato, ma si evita). Lo ha certificato l’oceanica manifestazione di Budapest, con in testa il sindaco progressista Karàcsony, vietata inutilmente dal presidente Orban, dilagata nelle strade dell’oramai autocratica capitale ungherese, nonostante le barriere improvvisate dai militanti di estrema destra. Non ci sono stati incidenti. Gli ostacoli hanno provocato semplicemente la deviazione di un chilometro sul percorso: la marea