venerdì, novembre 14, 2025

Corleone, sabato e domenica un tuffo nel medioevo: l’inizio del Vespro (1282) e l’arrivo in città del Re Federico IV d’Aragona

Il ponte San Marco nell’800 (Ph. Luca Cascio)

Prof. CALOGERO RIDULFO

Nel fine settimana, sabato 15 e domenica 16 novembre, Corleone farà un tuffo nel passato immergendosi in un ambiente medievale. In occasione del settecentesimo anniversario dell’inizio dei lavori per la costruzione del ponte San Marco, si rievocheranno due episodi avvenuti a Corleone durante la guerra dei novant’anni del Vespro. 

Sabato pomeriggio, alle ore 18, nella suggestiva cornice del chiostro di Sant’Agostino per l’occasione adornata con toni medievali, l’Associazione teatrale CEPROS andrà in scena con una rappresentazione che ci proietta agli inizi dello scoppio del Vespro. Protagonista di questo episodio dell’insurrezione antiangioina sarà la piccola “Garina”, futura “Donna del mortaio”, eroina della comunità corleonese di quel tempo, che l’autrice dei testi, Maurilia Rizzotto, immagina in una momento difficile della sua infanzia.

ALTRE/STORIE. Le immagini del tempo della fatica

di Mario Calabresi

«La città-fabbrica Torino era fatta di tram e biciclette, case fatiscenti, masse di uomini e donne che scendevano dai treni dal Sud con le valigie legate con lo spago. Il loro era un lavoro fatto di sudore, fatica, sporco: operai logori che a fine turno ritornavano nelle misere stanze del centro storico o nei ghetti della periferia».

L'arrivo del Treno del Sole a Torino, 1969.  Mauro Vallinotto

I ricordi di Mauro Vallinotto sono precisi e dettagliati, sono passati quasi sessant’anni da quando cominciò a fare il fotografo e a ritrarre il “mondo della fatica” che si poteva incontrare ogni giorno tra la stazione di Torino e le fabbriche della periferia: «Era un’umanità dolente, vite fatte di solitudine, di alienazione e di emarginazione, così tragicamente simili a quelle che avrei poi incontrato nei miei viaggi in Belgio e Germania, fatti per raccontare l’odissea delle migliaia di nostri emigrati approdati in terre per loro sconosciute per lavorare nelle fabbriche e nelle miniere». 
Aveva solo vent’anni, Mauro, quando diventò fotografo “per caso”.

Corleone, una neonata salvata dai sanitari dell’ospedale. La mamma: “Ogni donna ha diritto a cure sicure, a strutture adeguate, a personale preparato e supportato. Non possiamo affidarci ai miracoli”

L’ospedale di Corleone 

Pubblichiamo una nota del Comitato civico “Voglio nascere e curarmi a Corleone”  

Riceviamo una lettera aperta, che  pubblichiamo, non vi neghiamo che abbiamo pianto tanto nel leggerla. Auguri a Jessica e Benvenuta al mondo piccola guerriera Nicole Pia. Doveva accadere ciò per fare arrivare i pediatri?

"Oggi voglio raccontarvi una storia che non dimenticherò mai. Una storia di paura, coraggio, e soprattutto di umanità. Una storia che parla di un miracolo, ma anche di una realtà che non dovrebbe esistere. Il 7 novembre 2025, alle 22:30 arrivo al pronto soccorso dell’Ospedale dei Bianchi con un’emorragia improvvisa. Sono all’ottavo mese di gravidanza, precisamente a 35 settimane e 2 giorni. Vengo accolta immediatamente e trasferita in ginecologia. Il ginecologo di turno e l’ostetrica mi visitano subito. Cercano il battito della mia bambina. C’è. Ma qualcosa non va.

Assemblea online su Gaza vietata, il Tribunale dà ragione alla Flc Cgil, che vince il ricorso contro la dirigente dell’Ic Monti Iblei Vittorio Emanuele Orlando per comportamento antisindacale


Fabio Cirino
Fabio Cirino (FLC CGIL Palermo): “Esprimiamo grande soddisfazione”
Palermo 11 novembre 2025- La Flc Cgil Palermo vince un ricorso presentato nei confronti dell’Ic Monti Iblei Vittorio Emanuele Orlando di Palermo, che il 29 settembre scorso aveva vietato un’assemblea nella scuola. La sezione lavoro del Tribunale di Palermo oggi ha dichiarato la natura antisindacale della condotta della dirigente scolastica dell’istituto comprensivo, diretta a impedire l’esercizio della libertà e dell’attività sindacale.

giovedì, novembre 13, 2025

Dino Zoff: «Per quelli della mia generazione era naturale formare una famiglia. Oggi è diverso, ci sono tanti tipi di unioni. Il rapporto con i miei genitori? Friulano»

Dino Zoff

È stato il giocatore dietro a tutti, quello che coordina la difesa dalla porta. Ancora oggi Dino Zoff ha bisogno di poche parole: contano i fatti. E le cifre, come quella sulla sua maglia: «I numeri sono tutto, bisogna sempre guardarli»

DI ANDREA ZEDDA

Questa intervista a Dino Zoff è pubblicata sul numero 47 di Vanity Fair in edicola fino al 18 novembre 2025, un numero speciale in cui 10 grandi saggi riflettono sul passato, sulle sfide di oggi e sulle idee per il futuro.

Chi sta dietro comanda. Chi gioca a calcio lo sa. Nulla di complicato: il giocatore più arretrato è quello che ha più visione sul gioco, e per questo deve impartire ordini alla squadra. Per anni nella nostra Nazionale il giocatore più arretrato è stato uno soltanto: Dino Zoff. Di ordini e indicazioni ne avrà dati tanti, eppure è difficile immaginarselo mentre urla per tutta la partita con i suoi difensori, lui che parla per monosillabi e frasi telegrafiche - senza quasi muovere le labbra. Quanto tempo sta in silenzio, oggi? «Il tempo giusto».

CORLEONE GHIBELLINA: ACTA MEDIAEVALIA III EDIZIONE - ECHI MEDIEVALI VI EDIZIONE


15 e 16 Novembre 2025 | Corleone

 Il 15 e 16 novembre saranno due giornate dense di storia per la città di Corleone, che ci riporteranno al periodo del Vespro contro gli Angioini (1282) fino alla diaspora corleonese, con lectio, rievocazioni storiche e teatrali.

Le due giornate sono organizzate dal CIDMA con il patrocinio della Città di Corleone e dell’Assessorato Regionale al Turismo, Sport e Spettacolo.

martedì, novembre 11, 2025

Se il capo tiranneggia e mina l’autostima


Padre Giovanni Calcara
É
 difficile gestire il rapporto lavorativo quando il proprio referente prevarica. Bisogna trovare il coraggio, nei modi giusti, per chiedere il rispetto. 

Ci sono capi autorevoli, con doti e capacità unanimemente riconosciute e quindi rispettati in quanto tali. Ma ci sono anche capi autoritari, che tendono a esercitare il loro potere in modo manipolativo o intimidatorio, invece che come veri leader in grado di motivare i sottoposti. Un capo che spadroneggia non dà autonomia ai suoi collaboratori, ma ne ispeziona ogni loro mossa: controllando in continuazione i progressi dei progetti, chiedendo report giornalieri su compiti già sotto controllo, intervenendo per modificare dettagli che non hanno bisogno di cambiamenti, continuando a dare direttive che fanno sentire il collaboratore come se non fosse in grado di fare il proprio lavoro. 

lunedì, novembre 10, 2025

Giunta regionale, arriva la svolta: fuori Nuccia Albano e Andrea Messina. Schifani cambia anche gli staff negli assessorati

Da sx: Renato Schifani, Andrea Messina e Nuccia Albano

di
 Giacinto Pipitone

Il presidente della Regione ha tenuto gli interim sia del Lavoro che della Funzione Pubblica

Fuori sia Nuccia Albano che Andrea Messina. Renato Schifani ha appena firmato i decreti di revoca degli incarichi dei due assessori della Dc. Il partito di Cuffaro viene così espulso dalla giunta, all'indomani dell'inchiesta che rischia di portare agli arresti lo stesso ex presidente e il capogruppo all'Ars Carmelo Pace. Per il momento Schifani manterrà l'interim dei due assessorati, quello al Lavoro e quello alla Funzione Pubblica. E si dovrebbe andare avanti così almeno fino al varo della Finanziaria. La scelta di revocare gli incarichi evidenzia che non è riuscita la moral suasion di Schifani nei confronti dei due assessori per ottenere le dimissioni. Ed evidenzia anche che ha prevalso la linea dura concordata da Schifani con Fratelli d'Italia, che fin dall'inizio chiedeva di rompere con i cuffariani.

Il civismo e l’impostura

di Nino Cuffaro

«La verità è nel fondo di un pozzo: lei guarda in un pozzo e vede il sole o la luna; ma se si butta giù non c’è più né sole né luna, c’è la verità»

(Il giorno della civetta, Leonardo Sciascia)


                         (I bari, Caravaggio)

In vista delle prossime elezioni amministrative che si terranno nella primavera del 2026, ad Agrigento si parla sempre più di candidati sindaco e liste per il Consiglio Comunale. A sentire le voci della piazza, sembra assodato che, come nelle passate elezioni, anche in questa occasione ci sarà una proliferazione di liste. Nel 2020 si presentarono 20 liste (quasi 500 candidati), di cui ben 13 senza simbolo di partito, ma solo 8 superarono lo sbarramento del 5%.

domenica, novembre 09, 2025

CI SCRIVONO. Laura Liistro: L’antimafia silenziosa che tiene in piedi la Sicilia

Il maresciallo Paolo Bordonaro

Leonardo Sciascia
di Laura Liistro

La Sicilia torna a essere osservata speciale dopo l’inchiesta della Procura di Palermo che vede coinvolto l’ex presidente della Regione Salvatore Cuffaro. Le intercettazioni, i retroscena sulla sanità pubblica e le accuse di un sistema di potere parallelo riaccendono l’ombra di vecchie logiche: favori, clientele, fedeltà personali e spartizioni di incarichi. 

Un copione già visto, che ripropone l’immagine di un’isola dove il potere cambia pelle ma non sostanza.

È il volto moderno del gattopardismo politico, quella capacità tutta siciliana – e ormai nazionale – di mutare linguaggio e sigle per conservare gli stessi equilibri. Oggi come ieri, l’apparente rinnovamento nasconde un sistema immobile, dove la politica diventa mestiere e la morale strumento di consenso.

Eppure, la storia insegna che la consapevolezza del male mafioso affonda le sue radici ben prima della stagione dei grandi processi e delle retoriche pubbliche. Negli anni Trenta del Novecento, Paolo Bordonaro, maresciallo dei Carabinieri e uomo di fiducia del prefetto Cesare Mori, redasse un dossier intitolato “Lotta alla mafia siciliana”.

Guerra in Ucraina: media di guerra e media di pace


di Augusto Cavadi

L’ultimo libro di Andrea Cozzo, Media di guerra e media di pace sulla guerra in Ucraina. Promemoria e istruzioni per il futuro (Mimesis, Milano-Udine 2025, pp. 190, euro 17,00) è dedicato innanzitutto ai professionisti della comunicazione, ma, più ampiamente, a tutti noi lettori, ascoltatori e spettatori. 

L’autore, professore di Lingua e letteratura greca all’Università di Palermo (e collaboratore di Pressenza, ndR, vedi ad esempio Flotilla e azioni governative),  è impegnato da decenni nello studio della nonviolenza, da cui ha tratto molteplici frutti: sia volumi (Conflittualità nonviolenta. Filosofia e pratiche di lotta comunicativa con Mimesis, sintetizzato nel più recente La nonviolenza oltre i pregiudizi. Cose da sapere prima di condividerla o rifiutarla con le edizioni Di Girolamo); sia Laboratori universitari con crediti formativi riconosciuti e Corsi di formazione dedicati a Forze dell’Ordine; sia con azioni dirette in varie situazioni di conflitto  (talora non poco dolorose).

sabato, novembre 08, 2025

PRO LOCO CORLEONE: ELETTO IL NUOVO CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE


In data 24 ottobre 2025 è  stato
 rinnovato il Consiglio di amministrazione della Pro Loco Corleone APS e sono stati eletti: Carramusa Francesca, Foderà Salvatore, Gazzara Luca, Labruzzo Carmelo, Leone Angela, Paternostro Rosanna, Scaturro Giuseppe. Durante la prima seduta del  6 novembre 2025  il nuovo C.A. ha attribuito le seguenti cariche statuarie:

- Gazzara Luca Presidente

- Scaturro Giuseppe Vice  Presidente

- Labruzzo Carmelo Tesoriere

- Fodera' Salvatore Segretario

Sanità, nuovo filone d’inchiesta per mazzette e appalti pilotati


Fabio Geraci

Palermo

Un terremoto dopo l’altro. La sanità siciliana è di nuovo nel pieno di una tempesta giudiziaria: la Procura di Palermo ha chiesto quindici misure cautelari - otto in carcere, quattro ai domiciliari e tre interdittive per altrettante società - nell’ambito dell’ennesima indagine che ricostruisce un sistema di tangenti e appalti pilotati tra aziende pubbliche e imprese private del settore sanitario. 

Al centro del fascicolo c’è ancora Antonino Maria, detto Ninni, Sciacchitano, 65 anni, commercialista originario di Corleone, già ai domiciliari per il primo filone di Sorella Sanità bis, esploso a giugno, e ora destinatario di una nuova richiesta di arresto in carcere, considerato l’architetto di una rete corruttiva capace di muoversi attraverso funzionari compiacenti, imprenditori e vari intermediari.

Nel mirino degli inquirenti ci sono anche Catello Lello Cacace, 61 anni, imprenditore di Castellammare di Stabia, ritenuto il faccendiere del gruppo; Umberto Maggio, 71 anni di Salerno, titolare della Pacifico Srl; Umberto Perillo, 58 anni, campano, rappresentante della E.Medical Srl; Giuseppe Valentino, 51 anni, collaboratore della Svas Biosana; Gaetano Di Giacomo, 52 anni, e Massimiliano De Marco, 48 anni, referenti della Servizi Ospedalieri Spa; e Diego Russo, 49 anni, un altro rappresentante campano della E. Medical.

Ombre sulla riforma della giustizia



di Giuseppe Savagnone

Una vicenda inquietante

L’esplodere del caso Almasri cade all’indomani della definitiva approvazione della riforma della giustizia e getta un’ombra inquietante sul rapporto del nostro governo con le leggi – in questo caso quelle internazionali – e con la magistratura.

Fin dall’inizio, infatti, la vicenda del torturatore libico ha evidenziato l’intento dell’esecutivo di eludere le prime e di attaccare la seconda.

A cominciare dal video in cui Giorgia Meloni – rivolgendosi ai suoi sostenitori invece che riferire in parlamento – dopo aver dichiarato che la responsabilità del sorprendente rimpatrio di un criminale era tutta dei giudici della Corte, aveva  accusato quelli italiani di perseguitarla: «La richiesta di arresto della Corte Penale Internazionale», aveva affermato con la consueta grinta –  «non è stata trasmessa al Ministero italiano della Giustizia, come invece è previsto dalla legge, e per questo la Corte d’Appello di Roma decide di non procedere alla sua convalida. A questo punto, con questo

IL CASO. Parentele e inganno: le due donne "vittime" di Totò

Totò Cuffaro

di ALESSANDRA ZINITI

Il 22 gennaio 2011, quando suo padre varcò il portone di Rebibbia, Ida Cuffaro era molto ovane, il suo sogno di diventare magistrato sembrava destinato ad andare in fumo. E invece, caparbietà e coraggio, undici anni dopo giurava con la Costituzione in mano e la toga indosso. 

«Il suo successo sconfigge la mia sconfitta», commento con sussiego Totò Cuffaro rendendo pubblica una notizia che sua figlia avrebbe preferito tenere per se. Chissà se, nel tornare a fare quello che ha sempre fatto, prima e dopo la galera, Totò vasa vasa ha mai pensato al danno che avrebbe fatto a sua figlia che oggi, da giudice civile del tribunale di Vibo Valentia dove certamente sperava di lavorare con la stessa visibilità di un fantasma, oltre alla croce di un cognome che poco si addice a chi amministra giustizia, deve affrontare anche la gogna di un padre irredimibile. Finito di nuovo sotto la lente dei magistrati per una storia di clientele, soldi, di condotte illegali legate al potere. Oltre che per rapporti con ambienti mafiosi. 

venerdì, novembre 07, 2025

La Cgil annuncia lo sciopero generale per il 12 dicembre. Landini: “Manovra sbagliata, non aumenta i salari”

Il segretario generale della Cgil Maurizio Landini

L'assemblea dei delegati della Cgil ha deciso lo sciopero generale per il 12 dicembre, contro la legge di bilancio del Governo.

L'annuncio è stato dato oggi nel corso di una iniziativa del sindacato a Firenze da Fulvio Fammoni, presidente dell'assemblea generale Cgil. All'iniziativa partecipa anche il segretario generale Maurizio Landini.

"Riteniamo che questa sia una manovra ingiusta, sbagliata e la vogliamo cambiare". Lo ha affermato Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, parlando a margine dell'assemblea dei delegati a Firenze nella quale è stato annunciato lo sciopero generale per venerdì 12 dicembre. "L'emergenza fondamentale in questo momento - ha detto - è il salario: c'è bisogno di aumentare i salari, questa manovra non lo fa".

LA SENTENZA. I rider? Per la Cassazione vanno tutelati come dipendenti


Secondo la decisione della Suprema Corte, il contratto da autonomi non esclude le protezioni del lavoro subordinato: una vittoria per ciclofattorini, una sconfitta per le aziende


PATRIZIA PALLARA


È la seconda pronuncia della Cassazione che afferma questo principio. I rider sono lavoratori autonomi ma il loro contratto formale non impedisce il riconoscimento della disciplina del rapporto dipendente quando sono presenti determinate condizioni: la continuità, la prevalenza personale della prestazione, l’organizzazione da parte del datore.

Una vittoria per i lavoratori, anche se a metà. La sentenza, depositata il 31 ottobre (n. 28772/2025), conferma la decisione assunta dalla Corte d’Appello di Torino e segue il tracciato della Suprema Corte che si era pronunciata sullo stesso tema nel 2020, stabilendo un orientamento per la giurisprudenza.

DIRITTI E TUTELE DEL LAVORO SUBORDINATO

Che cosa sostengono esattamente i giudici togati? “La sentenza riconosce la natura etero-organizzata dell’attività di consegna a domicilio svolta dal ciclofattorino – spiega Nicola Marongiu, responsabile area Contrattazione, politiche industriali e del lavoro della Cgil –. Quindi al lavoratore, anche se è qualificato formalmente come autonomo, si devono applicare le discipline del lavoro subordinato, a partire dal compenso definito dai contratti collettivi e dai contributi, fino ad arrivare agli altri istituti a tutela del dipendente. In pratica, viene riconosciuto il portato della norma che abbiamo nel nostro ordinamento, che però ha un carattere molto ambiguo, perché si colloca in mezzo e non ha efficacia se non si arriva al contenzioso giuridico legale”.

SOLO CON IL RICORSO AL GIUDICE

Il limite di quest’ultima come della precedente sentenza è proprio questo: solo se il lavoratore ricorre al giudice può farsi riconoscere le tutele e i diritti del rapporto dipendente. Può accadere anche con un intervento dell’ispettorato del lavoro, come nel caso della maxi-indagine della procura di Milano nel 2020.

È quella che si dice in gergo una situazione rimediale: c’è bisogno di un intervento, cioè di un rimedio, per fornire una soluzione a un problema. Quindi la sentenza non vale per tutti, è un precedente, fa orientamento, ma decide solo nella situazione specifica sottoposta all’attenzione della Corte.

L’AZIENDA HA PERSO

“L’aspetto positivo è che l’azienda è soccombente – prosegue Marongiu –. Ha perso in primo grado, in appello e ora anche in Cassazione. Voleva affermare il riconoscimento del lavoro autonomo punto. Invece la sentenza conferma che la natura di quell’attività presuppone un corredo di tutele e diritti che è caratteristico del lavoro subordinato, anche se i lavoratori sono qualificati come autonomi. Questo può diventare un indirizzo per la contrattazione collettiva”.

SI RAFFORZA L’AZIONE SINDACALE

La sentenza della Cassazione può rafforzare infatti l’azione sindacale. “La maggior parte del contenzioso promosso dalla Cgil attraverso le sue strutture Nidil, Filcams e Filt si è basato sul fatto che devono essere riconosciuti i diritti all’informazione, il comportamento antisindacale delle aziende quando i diritti sono stati negati, la necessità di applicare la procedura del licenziamento collettivo quando Uber Eats ha lasciato l’Italia, gli obblighi in tema di salute e sicurezza – aggiunge Marongiu -. Affermare che si applica la disciplina del lavoro subordinato è un elemento che permette avanzamenti nell’azione di tipo sindacale”.

BICICLETTA DI PROPRIETÀ

Nel caso sottoposto all’esame della Cassazione, l’azienda di food delivery aveva sostenuto che l’uso della bicicletta di proprietà dei rider era un elemento distintivo del lavoro autonomo. La Suprema Corte ha respinto questa tesi: la disponibilità del mezzo non incide sulla qualificazione del rapporto, ha detto, che resta formalmente autonomo ma disciplinato come subordinato quando il potere organizzativo appartiene al committente.

Non basta. Poiché è l’algoritmo ad assegnare le consegne, determinando tempi e modi di esecuzione delle prestazioni, questo meccanismo evidenzia come il controllo e il potere direttivo siano esercitati dall’azienda e non dal rider. Altro che lavoro autonomo!

Collettiva.it, 6 novembre 2025 

giovedì, novembre 06, 2025

Rivoluzione Mamdani. Così il fronte democratico ha sconfitto il tycoon


Mattia Ferraresi

Il responso della Grande Mela: Mamdani ha battuto Cuomo con il 50,4% dei voti contro il 41,6%. Se ci fosse stato il suo nome sulla scheda avrebbe vinto, dice il presidente Trump; ma forse i democratici hanno vinto proprio perché sulla scheda il suo nome, pur non essendoci, c'era.

Zohran Mamdani è diventato sindaco di New York dopo una campagna fulminante, ha rispedito Andrew Cuomo e l'establishment che rappresenta nei sobborghi, come dice lui, e nella prima riga del suo primo discorso da sindaco ha citato Eugene Debs, socialista e sindacalista detestato dai democratici al potere e incriminato per essersi opposto al reclutamento per la Prima guerra mondiale.

«In questo momento di oscurità politica, New York sarà la luce. Vedo l'alba di un giorno migliore per l'umanità», ha detto il 34enne nella sua notte. Nessun vincitore aveva osato pescare un riferimento tanto a sinistra, addirittura dalle parti del sol dell'avvenire, ma va anche ricordato che c'è stato un tempo, nemmeno troppo lontano, in cui New York era soprannominata la città più occidentale dell'Unione sovietica.

mercoledì, novembre 05, 2025

CI SCRIVONO. Caro Sindaco Zohran Mamdani…

Il Sindaco di New York Zohran Mamdani…

di GAETANO MANNINA

Caro Sindaco Zohran Mamdani, con il cuore che batte forte dall’altra sponda dell’Atlantico, le scrivo per offrirle le congratulazioni più sentite della mia generazione di immigrati, di figli di immigrati, di nipoti di chi ha salpato da Napoli, da Palermo, da tanti paesi del Sud del mondo credendo che a New York il mare finisse e cominciasse la libertà.

Il suo discorso di vittoria è già arrivato nelle chat di famiglia, nei barbieri, nei ristoranti dove si parla in dialetto e si spera in inglese. Quando ha detto «New York resterà una città di immigrati, costruita dagli immigrati, alimentata dagli immigrati e da stasera guidata da un immigrato», mia madre ha pianto. Perché per la prima volta, dopo anni di tweet che urlavano “mandateli a casa”, qualcuno ha urlato più forte: «sono già a casa».

Tomasino, la parabola dell’assessore provinciale

La parabola politica di Giovanni Giuseppe Tomasino (conosciuto come Gigi), classe 1971, ha radici solide nell’amministrazione locale. Esponente dell’Udc e successivamente del Pid, è stato una figura di riferimento durante la presidenza della Provincia di Palermo di Giovanni Avanti. 

Nel 2008, a soli 37 anni, entra a far parte della giunta provinciale, ricoprendo l’incarico chiave di assessore alla Viabilità e ai Trasporti. In quel ruolo, Tomasino si occupa di opere pubbliche stradali e affari istituzionali e si distingue anche a livello nazionale venendo nominato responsabile del coordinamento degli assessori alla Viabilità delle Province italiane per l’Upi (Unione province italiane). La sua attività in quegli anni è testimoniata da numerose delibere per interventi sulla rete stradale provinciale. Ha avuto deleghe agli Affari Istituzionali e ai rapporti con gli enti locali, gestendo un piano triennale da diversi milioni di euro per la rete stradale provinciale.

La sanità e gli altri affari. I magistrati di Palermo: «Un comitato occulto che gestiva nomine e appalti»

Il procuratore generale Maurizio De Lucia

Palermo - «Dopo aver costituito il sodalizio, metteva a disposizione le proprie entrature e la sua rete di conoscenze al fine di commettere un numero indeterminato di reati», si legge nelle carte dell’inchiesta coordinata dal procuratore Maurizio de Lucia. 

Per la Procura, Totò Cuffaro sarebbe stato il vertice di un’associazione «capace di incidere sugli esiti di concorsi, gare di appalto e procedure amministrative in modo da favorire imprenditori e soggetti corruttori», con l’obiettivo di «rafforzare il proprio consenso politico» e di «consolidare un comitato di affari occulto in grado di infiltrarsi e incidere sulle attività di indirizzo politico-amministrativo della Regione».

“PERCORSO DI TUTELA”: L’ASP DI PALERMO GARANTISCE TEMPI CERTI PER LE PRESTAZIONI SPECIALISTICHE

La sede dell’Asp Palermo in via G. Cusmano 

ATTIVATO UN CANALE DEDICATO AI CITTADINI CHE NON RIESCONO A PRENOTARE VISITE O ESAMI NEI TEMPI PREVISTI DALLA CLASSE DI PRIORITÀ

PALERMO 5 NOVEMBRE 2025 – Un nuovo strumento per assicurare ai cittadini tempi di attesa compatibili con la priorità indicata dal medico prescrittore. L’Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo ha attivato il “Percorso di tutela”, una procedura straordinaria che si affianca ai consueti canali di prenotazione delle prestazioni specialistiche ambulatoriali, pensata per garantire l’erogazione delle visite o degli esami entro i termini previsti dalla classe di priorità (U, B, D o P).

Richiesto un incontro all'Amat e all'Apcoa. PARCHEGGI A PALERMO, FEDERCONSUMATORI: “TROPPE MULTE PER ERRORE. UNIFICARE LE ZONE E SEMPLIFICARE LA SOSTA A PAGAMENTO”


Pino Lo Bello
La Federconsumatori di Palermo alza la voce in merito alla gestione dei parcheggi a pagamentoin città, sollevando diverse criticità che generano disagi e sanzioni ingiuste per gli automobilisti.

L’associazione, tramite il suo Presidente Provinciale,Giuseppe Lo Bello, ha inviato una richiesta ufficiale di incontro all’AMAT e all’APCOA per discutere una profonda revisione del sistema.

Le contestazioni principali riguardano la permanenza della suddivisione in numerose zone (A, B, C, D, E e F) nonostante l’unificazione della tariffa oraria (€1/h) per le zone blu di competenza Amat (A, B e C), e la vetustà del sistema di gestione degli abbonamenti.

Il Presidente Giuseppe Lo Bello ha espresso chiaramente la posizione dell’associazione:

New York. Discorso della vittoria di Zohran Mamdani, nuovo sindaco, socialista democratico: “In questa nuova era, rifiuteremo chi sguazza in odio e divisione“

Zohran Mamdani

Discorso della vittoria di 
Zohran Mamdani, socialista democratico senza pentimento:

“In questa nuova era, rifiuteremo chi sguazza in odio e divisioneSaremo una città dove più di un milione di musulmani sapranno di appartenere non solo alle strade, ma ai luoghi del potere. Dove non si vince più alimentando islamofobia. Dove si difende la comunità ebraica senza esitazione nella lotta contro l’antisemitismo. Per anni, a City Hall hanno aiutato solo chi poteva ricambiare. Dal 1° gennaio, avremo un governo che aiuta tutti.

So che molti hanno sentito il nostro messaggio attraverso il filtro della disinformazione. Decine di milioni sono stati spesi per convincere chi guadagna 30 dollari l’ora che il suo nemico è chi ne guadagna 20. Vogliono che ci combattiamo tra noi, così non sfideremo un sistema rotto.

martedì, novembre 04, 2025

CORLEONE, SABATO 8 NOVEMBRE LA RASSEGNA DI POESIA GIUNTA ALLA IV EDIZIONE


Sabato 8 novembre alle ore 18.00 si terrà, nell’aula “Carlo Alberto Dalla Chiesa” del Complesso Monumentale S. Agostino, la quarta terza rassegna di poesia della città di Corleone, organizzata dal Rotary Club e dalla Pro-Loco che si propone di offrire uno spazio ai poeti emergenti di Corleone, Marineo, Chiusa Sclafani ed altri Comuni.
Sicuramente questo evento di anno in anno potenzia il suo spettro di azione e può arricchire l’offerta culturale della Città di Corleone. La serata condotta quest’anno da Delia Pecoraro, prevede gli interventi di Walter Ra, sindaco di Corleone, Guido Fiduccia presidente del Rotary Club e Angela Leone presidente della Pro –Loco.