Totò Schillaci
di GIULIO ZOPPELLO
Ci sono per me tre grandi Inni nella nostra Storia. Il primo è quello ufficiale, quello di Mameli. Il secondo è "La Leggenda del Piave", non puoi cantarla senza un groppo in gola. Il terzo è quello che in quell'estate del 1990 Edoardo Bennato e Gianna Nannini confezionarono per l'edizione che cambiò tutto. A parte Ricky Martin non ne ricordo uno più bello.
Per 34 anni da quei giorni che portarono la Nazionale Italiana di Calcio ad un passo dal sogno e poi dentro l'inizio di un incubo fatto di 11 metri, è stato questo ragazzo di Palermo, 173 cm per 70 kg di nitroglicerina, a rappresentarlo in tutto e per tutto. #TotòSchillaci è stato l'ultima, vera, grande meteora della storia dei Mondiali, di sicuro fu la nostra, visto che Fabio Grosso fu qualcosa di diverso. Ma lui, in forza a quella Juventus che si dibatteva tra rinascimento e difficoltà, lui, quello che non ci doveva essere in campo perché ce ne stavano pure troppi, anzi magari era meglio lasciarlo a casa, ebbene lui, è stato l'alfiere di quel sogno durato qualche settimana, che si è fissato persino dentro il cuore di chi non se lo ricorda.