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| Costantino Visconti |
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| Francesco Forgione |
Gli italiani possono andar fieri, comunque la pensino, delle manifestazioni che hanno pacificamente (con qualche eccezione) inondato le città a sostegno della causa palestinese. Tutti desiderano spezzare la spirale di morte cominciata da Hamas il 7 ottobre contro inermi israeliani e trasformatasi in uno sterminio sistematico di palestinesi a Gaza ad opera di Netanyahu.
Non dobbiamo, però, commettere l’errore di cedere agli opposti estremismi. Ci sono parole che aiutano a costruire un futuro di pace tra i due popoli e altre che promettono guerra eterna. «Dal fiume al mare», ad esempio, è un’espressione che spesso fa
capolino tra i nostri manifestanti. In realtà, è uno slogan brandito sia dagli estremisti israeliani sia palestinesi per negarsi reciprocamente il diritto ad esistere. In Germania, lo scorso anno alcuni giudici lo hanno considerato sufficiente per condannare i manifestanti che lo urlavano a titolo di istigazione all’odio.«Due popoli, due stati» per israeliani e palestinesi è, invece, un baluardo tanto negletto quanto irrinunciabile ancor oggi e per arrivarci occorre isolare gli estremisti, tornando a trattare. Le parole sono importanti: dobbiamo decidere se usarle per alimentare odio o per costruire ponti di pace.
GdS, 5/10/25
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| Francesco Forgione |
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| Costantino Visconti |
FRANCESCO FORGIONE
Costantino l’Olp con Arafat ha già riconosciuto lo stato di Israele nei confini stabiliti dall’Onu con capitale Gerusalemme e tutti violati da decenni da Israele. Gaza è chiusa in assedio da venti anni (io ci sono stato nel 2000 poi cominciò il disastro grazie anche all’aiuto di Israele ad Hamas per indebolire Arafat). La Cisgiordania è ormai piena di coloni messianici e fascisti che ogni giorno usano le peggiori violenze contro i palestinesi ne distruggono le case, tagliano gli alberi distruggono i poveri raccolti con l’appoggio dell’esercito. Si quello slogan è vecchio anche rispetto alle scelte dell’Olp, come rischia di essere solo simbolico l’obiettivo dei due stati se non si cacciano i coloni estremisti ebrei dalla Cisgiordania. E se non si fermano i ministri estremisti e neonazisti che ogni giorno provocano e umiliano la dignità di un popolo nel silenzio di tutti. Nessun altro paese ha violato il diritto internazionale nella sua storia quanto Israele. Il 7 ottobre è stato un giorno di orrore e Hamas ne porta la responsabilità di fronte alla storia, ma Israele ha la responsabilità di aver favorito Hamas per trenta anni che non ha mai fatto parte dell’Olp e proprio per questo ha ricevuto sempre l’appoggio del nemico. Quello che è successo dopo il 7 ottobre non ha precedenti nella storia contemporanea nel silenzio di tutti. E ti indigni per uno slogan sbagliato? La distruzione di un territorio, l’umiliazione di un popolo, la cacciata dalle sue case, rase al suolo, la fame come arma chiamale come vuoi, basta la parola orrore programmato, pianificato, gestito con un disegno preciso che cosa sono? Non faccio un paragone con un precedente storico relativamente recente per non dati la possibilità di appigliarti solo a quello, ma è almeno legittimo pensarlo. Comunque siamo a un tornante della storia. Sto con la Palestina e la sua lotta di liberazione, fermo restando il diritto di Israele e del suo popolo a vivere ed esistere in sicurezza, ma ritrovando la strada della democrazia e del rispetto del diritto e dei diritti umani oggi violato da un governo criminale e genocida. Per il resto ero un granello di quel milione in piazza ieri ed ero felice e orgoglio di quella marea pacifica e non violenta di gente tranquilla e “normale” mossa dalla propria coscienza e non intruppata da alcuno. Poi 4 deficienti provocatori ci sono sempre, utili idioti di chi ha bisogno di loro per attaccare l’unico vero nuovo movimento sulla scena mondiale. Ma so che tu caro Costantino non sei tra quelli che mettono la testa sotto la sabbia per strumentalizzare la realtà e negare la verità! Buona domenica!
5/10/25




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