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| Sofia Corradi |
La docente di Scienze dell'educazione ideò il programma di scambio per i giovani universitari europei. Ogni anno sono 300 mila gli studenti che ne beneficiano
È morta a Roma all'età di 91 anni Sofia Corradi, la docente di Scienze dell'educazione all'università Roma 3 soprannominata ‘mamma Erasmus’ perché ideò il programma di scambio per i giovani studenti europei. A darne notizia è stata la famiglia che in una nota l'ha ricordata come una donna “di grande energia e generosità intellettuale e affettiva”. L'Erasmus, acronimo di European Region Action Scheme for the Mobility of University Students, è da 38 anni una storia di successo dell'Unione europea che ha già coinvolto più di 16 milioni di giovani in programmi di mobilità che riguardano anche insegnanti e imprenditori, grazie a Erasmus+ che prevede regole più flessibili e sostegni economici. Ogni anno sono 300 mila gli studenti che ne beneficiano.
La Corradi raccontò che l'idea le venne “per un moto di indignazione” dopo che La Sapienza non volle riconoscerle il master in Diritto comparato alla Columbia University, ottenuto grazie a una borsa di studio. “Crede che regaliamo una laurea a chi si va a fare una scampagnata negli Stati Uniti?” le fu detto, “torni a studiare e veda di essere promossa”.
La Corradi si laureò in Legge con 110 e lode e si accorse del valore aggiunto di quell'anno all'estero. In seguito divenne consulente scientifico della associazione dei Rettori delle università italiane e nel 1969 aveva predisposto un memorandum in cui proponeva che uno studente potesse “chiedere di svolgere parte del suo piano di studio presso università straniere, presentandolo all'approvazione del Consiglio di Facoltà in preventivo”.
La proposta fu recepita dal ministro della Pubblica Istruzione, Mario Ferrari Aggradi, che l'adottò come base per una bozza di riforma dell'università italiana che non vide mai la luce. Nel 1976, però, questo principio fu sancito a livello europeo da una risoluzione della Cee che incoraggiava gli scambi di studenti tra le università di diversi Paesi. Dopo un decennio di sperimentazione, nel 1987 il modello di “mobilità con riconoscimento dei crediti” fu inserito nel neonato Programma Erasmus.
Il Programma vide la luce anche grazie a un altro italiano, Domenico Lenarduzzi, funzionario della Comunità europea, che si batté affinché andasse in porto malgrado le resistenze dei Paesi del Nord Europa, degli inglesi e della stesa Francia, per i costi. Una curiosità è legata ai cosiddetti “Figli dell'Erasmus”: si stima che in quasi 40 anni siano nati più di un milione di bambini da coppie composte da studenti del programma. Corradi aveva svolto ricerche sul diritto allo studio come diritto umano fondamentale per la Commissione per i Diritti Umani dell'Onu, l'Accademia di Diritto Internazionale dell'Aja e la London School of Economics.
Rainews.it, 19/10/2025


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