giovedì, ottobre 09, 2025

“Netanyahu e la versione teocratica del ‘messianismo realizzato’ sono stati sconfitti”. Chi ha vinto?


CORRADINO MINEO

“Più che chiedersi se il genocidio c’è stato o no, è importante chiedersi come è andato a finire, cioè se è riuscito o no. Nella definizione di genocidio, formalizzata dal diritto positivo, ovvero dalla vigente Convenzione sul genocidio, ratificata da 153 Stati, si dà genocidio a due condizioni: che si distrugga in tutto o in parte un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso come tale; e che lo si faccia avendo “l’intenzione” di distruggerlo. 

Ebbene, quello che è accaduto a Gaza è che Netanyahu e il governo di Israele hanno effettivamente distrutto la popolazione di Gaza. “In parte” uccidendola, “in tutto” riducendo essa e la sua terra a un “non essere”. Ma sono stati battuti nell’intenzione di farla finita con la “questione palestinese”, cioè di distruggere il popolo palestinese “come tale”, ossia nella sua esistenza politica come popolo, sia che ciò voglia dire uno “Stato palestinese”, sia che, essendo questo Stato reso impossibile e per sempre escluso da Netanyahu, voglia dire una esistenza statuale con pieni diritti in uno Stato multinazionale democratico e pluralista.

Perciò Netanyahu e la versione teocratica del “messianismo realizzato” sono stati sconfitti, mentre il popolo palestinese può di nuovo contare di vivere e di potere, sia pure con ulteriori patimenti e lotte, realizzare le sue speranze e acquisire i suoi diritti.” Così scrive Raniero La Valle, a pagina 11 del Fatto Quotidiano. 

Ha ragione. Netanyahu aveva giurato -ricorda La Valle- che “avrebbe finito il lavoro”. Ora non potrà “finirlo”, dovrà fermarsi. I “ciecosionisti, li chiama La Valle, perché “il sionismo -scrive- è una cosa più seria e anche più umana di quello che si è realizzato a Gaza” sono sconfitti. “Netanyahu e la versione teocratica del ‘messianismo realizzato’ sono stati sconfitti”. “E chi ha vinto? Secondo la cronaca, ha vinto Trump dettando la sua legge a Israele e minacciando i palestinesi. Ma, secondo la grande storia, hanno vinto la Flotilla, quanti si sono idealmente domiciliati a Gaza, a cominciare da Papa Francesco che lo faceva ogni sera abbracciandone per telefono il parroco, hanno vinto le folle che sono insorte in tutto il mondo per difendere la causa dei palestinesi e dell’umanità, hanno vinto i tre milioni di giovani e meno giovani che in Italia, in cento città, si sono “alzati dai divani” e hanno “gettato il corpo nella lotta” (Simonetta Sciandivasci)


Cito un pacifista di 94 anni, che è stato democristiano al tempo di Moro, che di recente ha appoggiato il progetto di Michele Santoro, “Pace, terra dignità”, il cui nome è stato usato e abusato da apocalittici imbecilli secondo cui niente è cambiato, e tutto è sempre peggio, da 100 anni, che imperialisti e sionisti, con gnomi della finanza e mercanti d’armi al seguito, loro vincono sempre. E l’Europa farò guerra alla Russia e il mondo sarà distrutto dall’atomica. Prima che gli oligarchi alla corte di Trump ci rubino l’anima, dati sensibili, spazio, acqua, terra, scienza, futuro.  Vedo le ferite sui figli di Gaza, vedo capi di stato e di governo, tanto vigliacchi quanto pieni di sè, inchinarsi a Trump, Putin e persino a Netanyahu. Ma, vivaddio, il mondo non è il loro mondo. L’opinione pubblica - La Valle direbbe “la coscienza”- esiste ed è viva. Lottare non è vano. E -chiamatelo come volete: homo sapiens, logos, Dio che s’è fatto uomo- quella cosa di carne e pensiero, ha bisogno di valori universali. Giustizia, libertà, uguaglianza!

Da Facebook (9 ottobre 2025)

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