martedì, ottobre 28, 2025

Corleone, le scuole studiano Bernardino Verro, assassinato il 3 novembre di 110 anni fa. Domani e giovedì i seminari con la Cgil

Bernardino Verro in un’antica foto commemorativa

Palermo 28 ottobre 2025 – Scopriranno che Corleone prima ancora di essere “capitale della mafia” è stata punto di riferimento delle lotte contadine per tutta la provincia di Palermo. Studieranno che a Corleone nel 1893, al tempo dei Fasci dei lavoratori, furono stipulati i primi contratti sindacali scritti per i braccianti agricoli e i mezzadri, i famosi “Patti di Corleone”. E si confronteranno con la figura di Bernardino Verro, capo carismatico della Corleone contadina, ucciso a 49 anni.

Il seminario di studi per le scuole su “Bernardino Verro e il movimento contadino dai Fasci dei lavoratori al biennio rosso”, si svolgerà in due giornate. Mercoledì mattina parteciperanno gruppi di studenti dell’II.SS. “Don Giovanni Colletto” di Corleone e della sezione di Agraria dell’II.SS. “Don Calogero Di Vincenti” di Bisacquino. Giovedì mattina, invece, sarà il turno dell’I.C. “Giuseppe Vasi” di Corleone. Nella sala biblioteca si terranno due incontri: uno per gli alunni delle ultime classi della primaria ed uno per le ultime classi della media. 
Le iniziative sono organizzate dalle scuole in collaborazione con la locale Camera del lavoro e con la Cgil Palermo. Insieme agli insegnanti di storia, interverrà Dino Paternostro, esperto di storia del movimento contadino e responsabile del dipartimento Archivio e Memoria storica del sindacato palermitano. 


Si tratta di iniziative propedeutiche alla giornata di lunedì 3 novembre, quando sarà ricordato l’eroe corleonese Bernardino Verro, leader del movimento dei Fasci dei lavoratori di fine ‘800 e primo sindaco socialista della città di Corleone, assassinato dalla mafia 110 anni fa, il 3 novembre 1915. 
“È importante questa collaborazione con le scuole – dichiarano Dino Paternostro, la segretaria della Camera del Lavoro di Corleone Caterina Pollichino e il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo - perché consente di rivisitare pezzi importanti di storia della Sicilia poco conosciuti. Consente di affidare ad una istituzione pubblica come la scuola e alla fruizione dei suoi studenti la memoria di eventi importanti e significativi, che hanno segnato l’irrompere nel grande libro della storia delle masse contadine, per secoli considerati alla stregua dei servi della gleba, sfruttati e senza diritti”. 
“A partire dai Fasci – aggiungono i sindacalisti - i lavoratori alzano la testa, cominciano ad organizzarsi nel sindacato, conquistano i contratti, migliorano le loro condizioni di vita e di lavoro. Ma è una storia segnata anche dalle stragi e dagli assassini politici voluti dalla mafia, dagli agrari e dalla politica complice, con l’obiettivo di fermare il movimento dei lavoratori e il loro bisogno di libertà e di sviluppo nella legalità. La riforma agraria degli anni ‘50 segnò, comunque, la sconfitta della Sicilia feudale e l’affermarsi della Sicilia dei diritti”.

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