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Nino Alongi |
di FERDINANDO RUSSO
La lunga storia di Nino Alongi, (1935-2014) il “padre eretico della Primavera
di Palermo”, come scrive Emanuele Lauria si è conclusa (1) il 27 novembre a 79
anni e la città che sognava di rendere più umana e più degna di riconoscimenti,
ha perduto una voce autorevole ma non è rimasta più sola e inascoltata, fino al
suo auspicato “giorno che verrà“, quello del riconoscimento, che una
personalità della sua Sicilia e del mondo politico vicino, avrebbe conseguito
dal Parlamento con l’elezione di Sergio Mattarella a primo Presidente della
Repubblica (2). Ed ora anche
Biagio Conte, l’uomo della speranza per i poveri ed i senza tetto, che aveva
annunciato di voler lasciare la “missione di carità“, svolta in questi anni,
per l’indifferenza diffusa sulla crescente povertà dei molti cittadini delle
periferie urbane, è tornato in città a proseguire la sua opera, sperando nel
rinnovamento della politica,tanto auspicato.