Gaetano Mannina
1. Nodo politico-amministrativo
– La Regione Sicilia ha 41 mln € di fondi “Dopo di Noi” bloccati a Roma perché i 9 distretti sanitari non riescono a presentare progetti spendibili.
– Il DLgs 62/2024 ha trasformato il “progetto di vita” in atto vincolante ed esigibile, ma mancano:
• personale specializzato (educatori, OSS, psicologi, assistenti sociali),
• unità di valutazione multidisciplinari in ogni distretto,
• moduli standard di progetto e procedure di rendicontazione semplificate.
2. Nodo operativo
– Le famiglie non hanno un “referente unico” che faccia da ponte tra servizio sanitario, sociale, scolastico e lavoro.
– Il 40 % dei disabili gravi in provincia di Palermo è ancora affidato alla sola rete familiare senza alcun intervento diurno o respite care.
3. Nodo culturale
– I medici di medicina generale e i pediatri non sono formati a compilare il “progetto di vita” né a segnalare i casi di sovraccarico caregiver.
– Manca una campagna di comunicazione regionale che spieghi ai cittadini che il diritto è esigibile e come far valere.
Possibilità concreta di intervento “in 90 giorni”
Attore competente: Assessore regionale alla Salute + Assessorato alla Famiglia + Ragioneria Generale della Regione.
Obiettivo immediato: sbloccare almeno 15 mln € dei 41 disponibili e erogare 500 progetti di vita entro giugno 2026.
Step operativi (tempo: 90 giorni)
Giorno 1-10
– Decreto assessoriale che istituisce “Sportello Vita Indipendente” (SVI) in ogni distretto sanitario, affidato a un coordinatore (assistente sociale senior) + 2 figure “project manager” reclutate con contratto a tempo determinato (ricadono sulle 800 assunzioni già autorizzate dal piano di rientro).
Giorno 11-30
– Conferenza di servizi in videocollegamento con i 9 direttori generali: si condividono:
• modello di progetto standard (10 pagine),
• griglia di costo tabellare (fascia 20-40-60 €/ora in base a tipologia intervento),
• software di rendicontazione semplificato (già usato dal Friuli-VG, open-source).
– La Ragioneria Generale trasmette a Roma la nuova documentazione entro 30 gg; il M5 dovrebbe dare il nulla-osta in 15 gg (c’è precedente analogo per il Molise 2023).
Giorno 31-60
– Pubblicazione di un avviso “a sportello” per enti del terzo settore e cooperative sociali:
• requisiti minimi: iscrizione Registro regionale TS, almeno 2 educatori specializzati, 1 psicologo, 1 OSS ogni 6 utenti;
• punteggio premia progetti che includono “respite care notturna” e formazione caregiver.
– Le domande si presentano on-line; valutazione in 20 gg da parte dello SVI.
Giorno 61-90
– Firma delle convenzioni e avvio erogazione (anticipo 30 %).
– Attivazione contemporanea di:
• 12 equipes di “supporto psicologico al caregiver” (1 psicologo + 1 educatore per 25 famiglie) finanziate con quota 10 % dei fondi;
• corso on-line gratuito per MMG/pediatri (3 cfp) su “progetto di vita e segnali di burnout caregiver”.
Indicatori di risultato (monitoraggio mensile)
– N° progetti attivati / N° utenti pesanti (target 500 entro giugno 2026).
– % fondi utilizzati su quelli sbloccati (target 85 % entro dicembre 2026).
– Riduzione accessi al Pronto Soccorso per crisi caregiver –10 % in 12 mesi (dato già disponibile su flussi SDO).
Se la Regione completa questi 90 giorni, ottiene:
• subito un’offerta concreta per le 500 famiglie a più alto rischio;
• personale assunto e formatato;
• rendicontazione tracciata che sblocca automaticamente il secondo tranche (26 mln €) entro l’autunno 2026.
In sintesi: non servono nuove leggi, serve un atto amministrativo coraggioso che renda i soldi già esistenti “spendibili” tagliando la burocrazia e introducendo un project manager per ogni distretto.
Gaetano Mannina

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