lunedì, dicembre 08, 2025

L’opinione di Gaetano Mannina, che interviene sulla tragedia di Corleone: “Non servono nuove leggi, serve un atto amministrativo coraggioso che renda i soldi già esistenti “spendibili” tagliando la burocrazia”


Gaetano Mannina 

1. Nodo politico-amministrativo

   – La Regione Sicilia ha 41 mln € di fondi “Dopo di Noi” bloccati a Roma perché i 9 distretti sanitari non riescono a presentare progetti spendibili.

   – Il DLgs 62/2024 ha trasformato il “progetto di vita” in atto vincolante ed esigibile, ma mancano:

     • personale specializzato (educatori, OSS, psicologi, assistenti sociali),

     • unità di valutazione multidisciplinari in ogni distretto,

     • moduli standard di progetto e procedure di rendicontazione semplificate.

2. Nodo operativo

   – Le famiglie non hanno un “referente unico” che faccia da ponte tra servizio sanitario, sociale, scolastico e lavoro.

   – Il 40 % dei disabili gravi in provincia di Palermo è ancora affidato alla sola rete familiare senza alcun intervento diurno o respite care.

3. Nodo culturale

   – I medici di medicina generale e i pediatri non sono formati a compilare il “progetto di vita” né a segnalare i casi di sovraccarico caregiver.

   – Manca una campagna di comunicazione regionale che spieghi ai cittadini che il diritto è esigibile e come far valere.

Possibilità concreta di intervento “in 90 giorni”

Attore competente: Assessore regionale alla Salute + Assessorato alla Famiglia + Ragioneria Generale della Regione.

Obiettivo immediato: sbloccare almeno 15 mln € dei 41 disponibili e erogare 500 progetti di vita entro giugno 2026.

Step operativi (tempo: 90 giorni)

Giorno 1-10

– Decreto assessoriale che istituisce “Sportello Vita Indipendente” (SVI) in ogni distretto sanitario, affidato a un coordinatore (assistente sociale senior) + 2 figure “project manager” reclutate con contratto a tempo determinato (ricadono sulle 800 assunzioni già autorizzate dal piano di rientro).

Giorno 11-30

– Conferenza di servizi in videocollegamento con i 9 direttori generali: si condividono:

• modello di progetto standard (10 pagine),

• griglia di costo tabellare (fascia 20-40-60 €/ora in base a tipologia intervento),

• software di rendicontazione semplificato (già usato dal Friuli-VG, open-source).

– La Ragioneria Generale trasmette a Roma la nuova documentazione entro 30 gg; il M5 dovrebbe dare il nulla-osta in 15 gg (c’è precedente analogo per il Molise 2023).

Giorno 31-60

– Pubblicazione di un avviso “a sportello” per enti del terzo settore e cooperative sociali:

• requisiti minimi: iscrizione Registro regionale TS, almeno 2 educatori specializzati, 1 psicologo, 1 OSS ogni 6 utenti;

• punteggio premia progetti che includono “respite care notturna” e formazione caregiver.

– Le domande si presentano on-line; valutazione in 20 gg da parte dello SVI.

Giorno 61-90

– Firma delle convenzioni e avvio erogazione (anticipo 30 %).

– Attivazione contemporanea di:

• 12 equipes di “supporto psicologico al caregiver” (1 psicologo + 1 educatore per 25 famiglie) finanziate con quota 10 % dei fondi;

• corso on-line gratuito per MMG/pediatri (3 cfp) su “progetto di vita e segnali di burnout caregiver”.

Indicatori di risultato (monitoraggio mensile)

– N° progetti attivati / N° utenti pesanti (target 500 entro giugno 2026).

– % fondi utilizzati su quelli sbloccati (target 85 % entro dicembre 2026).

– Riduzione accessi al Pronto Soccorso per crisi caregiver –10 % in 12 mesi (dato già disponibile su flussi SDO).  

Se la Regione completa questi 90 giorni, ottiene:

• subito un’offerta concreta per le 500 famiglie a più alto rischio;

• personale assunto e formatato;

• rendicontazione tracciata che sblocca automaticamente il secondo tranche (26 mln €) entro l’autunno 2026.

In sintesi: non servono nuove leggi, serve un atto amministrativo coraggioso che renda i soldi già esistenti “spendibili” tagliando la burocrazia e introducendo un project manager per ogni distretto.

Gaetano Mannina 

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