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| Salvatore Provenzano, fratello di Bernardo |
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| Bernardo Provenzano |
SALVATORE Provenzano, 42 anni, fratello di Bernardo Provenzano (da sempre indicato, insieme a Totò Riina, come uno dei luogotenenti di Liggio) arrestato nella notte di Natale a Corleone dovrà rispondere secondo un rapporto di de- nunzia dei carabinieri di alcuni omicidi avvenuti a Cinisi oltre che di associazione a delinquere finalizzata al traffico della droga. Se Bernardo Provenzano è quasi un fantasma di Salvatore Provenzano la cronaca si era occupata raramente.
Lo scorso 27 novembre i carabinieri lo avevano incluso in un ennesimo rарporto che comprendeva amici e avversari di don Tano Badalamenti. Uno schieramento in ogni caso strumentale perchè gli stessi investigatori ammettono che non è facile ricostruire questo scacchiere in lotta, i vari passaggi di fronte e soprattutto accertare chi effettivamente sta riprendendo il sopravvento.
I militari comunque sono certi che i principali big delle due cosche in lotta sono sul campo di battaglia o nei pressi del campo di battaglia. Da tempo i carabinieri di Corleone seguivano i movimenti di Totò Provenzano e cosi sabato notte, dopo che in chiesa si era conclusa la funzione religiosa di Natale e per le vie del Paese vi era stata la fiaccolata, sono andati a colpo sicuro bussando alla porta del suocero di Provenzano, Biagio Maringo, in via Sicilia 42.
Qui Salvatore Provenzano aveva trascorso il Natale e stava per mettersi a letto.
Da sempre Totò Provenzano fa l'agricoltore e l'allevatore. I carabinieri speravano di mettere le mani su Bernardo ma l'inafferrabile luogotenente ancora una volta è sfuggito alla trappola.
Ora Salvatore Provenzano dovrà rispondere di associazione a delinquere e di un paio di omicidi (Silvio e Natale Badalamenti) ma è difficile stabilire se si tratta di semplici deduzioni o di consistenti indizi.
Di concreto si sa che Salvatore Provenzano ha allargato recentemente i propri possedimenti e dato impulso alla sua attività di agricoltore. Direttamente o indirettamente.
Insomma non si prospera solo di droga, dicono i carabinieri ma vi è anche il filone d'oro dei contributi, regionali, della Сее, есс.
Nel rapporto dello scorso novembre i carabinieri insieme a Totò Provenzano denunziarono il fratello Bernardo, il solito Totò Riina, Procopio e Giuseppe Di Maggio, i fratelli Pipitone, ecc.
Nello stesso tempo i militari denunziarono i principali big del clan avverso e in primo luogo don Tano Badalamenti.
Anzi fra i militari acquista consistenza l'ipotesi che don Tano non solo avrebbe ricosti- tuito il suo esercito ma sia già passato decisamente al contrattacco.
E la stessa cosa si sarebbe verificata nei clan trapanesi legati a don Tano (Rimi, Buccellato, ecc.).


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