domenica, dicembre 28, 2025

Una crisi strutturale sta colpendo il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) da nord a sud. Ecco qualche dettaglio


GAETANO MANNINA
L'articolo di Federica Pennelli dipinge un quadro estremamente accurato e drammatico della realtà sanitaria italiana attuale. Non si tratta di una visione allarmista, ma della fotografia di una crisi strutturale che sta colpendo il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) da nord a sud.

1. La corrispondenza con la realtà

Quanto descritto corrisponde alla realtà per diversi motivi oggettivi, confermati da dati Agenas, Istat e dai sindacati medici:

 * Il "Boarding" (L'ingorgo): Il problema non è tanto chi entra (i codici bianchi), ma chi non riesce a uscire. I pazienti restano nei corridoi del Pronto Soccorso (PS) per giorni perché i reparti sono pieni e non ci sono strutture territoriali (RSA, lungodegenze) dove trasferirli.

 * La desertificazione medica: Il calo dei medici di medicina generale è reale. Entro il 2026, si stima che circa 10 milioni di italiani potrebbero restare senza medico di base a causa dei pensionamenti non coperti da nuove assunzioni.

 * La rinuncia alle cure: I dati Istat confermano che oltre 4 milioni di persone in Italia rinunciano a visite o esami per motivi economici o per le liste d'attesa troppo lunghe.

 * La fuga dall'emergenza: La "fuga dai PS" è un fenomeno concreto: i bandi per medici d'urgenza vanno deserti perché il lavoro è usurante, pericoloso (aggressioni) e meno remunerato rispetto alle cooperative di "medici a gettone".

2. Quali soluzioni per il futuro?

Risolvere questa crisi richiede un approccio su più livelli. Non basta "assumere", serve cambiare la logica del sistema.

A. Riforma della Medicina Territoriale (Il "Filtro")

Il PS non può essere l'unico portone aperto h24.

 * Case di Comunità Funzionanti: Non devono essere solo scatole vuote (edifici), ma centri dove medici di base, infermieri di famiglia e specialisti lavorano insieme, con strumenti diagnostici di base (ecografi, esami del sangue rapidi) per evitare che un paziente con diabete arrivi alla necrosi del piede.

 * Infermieri di Famiglia: Figure che monitorano i pazienti cronici a domicilio, evitando che piccoli problemi diventino emergenze da ospedale.

B. Gestione dei Flussi Ospedalieri

 * Aumento dei posti letto tecnici: Reintrodurre posti letto di degenza breve e potenziare i reparti di medicina interna per liberare le barelle del PS.

 * Bed Management: Figure professionali dedicate esclusivamente alla gestione dei flussi di ricovero e dimissione per ottimizzare ogni singolo letto disponibile.

C. Valorizzazione del Personale

 * Incentivi economici e carriere: Riconoscere un'indennità specifica di "rischio e stress" per chi lavora in emergenza.

 * Defiscalizzazione: Ridurre le tasse sugli straordinari e sulle prestazioni aggiuntive per rendere il lavoro pubblico competitivo rispetto al privato o ai "gettonisti".

D. Digitalizzazione e Telemedicina

 * Telemonitoraggio: Seguire i pazienti anziani o cronici da remoto tramite sensori (pressione, saturazione, glicemia). Questo ridurrebbe drasticamente gli accessi impropri dettati dalla paura o dalla solitudine.

Sintesi della situazione

L'Italia sta passando da un sistema sanitario "universalistico" a uno "di censo", dove chi ha i soldi si cura nel privato e chi non ne ha finisce in una lista d'attesa infinita o in un pronto soccorso intasato. La soluzione non è solo finanziaria (più fondi al SSN), ma organizzativa: bisogna riportare la cura vicino a dove la gente vive, non solo dove la gente rischia di morire.

Gaetano Mannina

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