mercoledì, dicembre 10, 2025

Corleone, commozione ai funerali di Lucia Pecoraro e Giuseppina Milone, morte tragicamente per disperazione. L’arcivescovo di Monreale: “Possiamo solo tacere davanti al peso e alla drammaticità di quanto accaduto”


“Il gesto di Lucia è stato inaspettato, senza segnali premonitori si è abbattuto su questa comunità. È stato inutile cercare di capirne il perché. Tutti i nostri ragionamenti e calcoli sulle difficoltà, la solitudine, lo stato d'animo, l'assistenza, il sostegno, non trovano conferme nella concreta realtà di Lucia e di Giusi". 

È uno dei passaggi dell'omelia dell'arcivescovo di Monreale Gualtiero Isacchi per i funerali di Lucia Pecoraro, di 78 anni, e Giuseppina Milone, di 47 anni, madre e figlia morte tragicamente tre giorni fa a Corleone. La madre ha ucciso in casa la figlia disabile e poi si è tolta la vita. La funzione religiosa è stata celebrata nella Chiesa Madre di San Martino a Corleone tra la commozione dei presenti. Tante persone, tra cui il sindaco, l’amministrazione e il consiglio comunale, i rappresentanti delle forze dell’ordine. 



“Cosa abbia spinto Lucia a questo drammatico gesto – ha detto monsignor Isacchi – non ci è dato comprendere. Ne cogliamo il peso e la drammaticità, ma scegliamo di restare in silenzio perché qualsiasi parola umana non sarà mai in grado di comprendere il mistero di una mamma e di una figlia che hanno cessato di vivere”.

“Lucia e Giusi – ha aggiunto monsignor Isacchi – erano persone conosciute, amate, inserite e accompagnate sia dalla comunità civile come da quella cristiana. Giusi, era ed è una piccola di Gesù, un'anima bella: chi sapeva entrare nel suo mondo e nel suo modo espressivo ne coglieva tutta la dolcezza e la sensibilità. Chiedeva attenzioni e amore speciali, ma restituiva amore e attenzioni altrettanto speciali. Lucia una mamma attenta, premurosa, inserita nella vita comunitaria. Cosa l'abbia spinta a questo drammatico gesto non ci è dato comprendere. Scegliamo, dunque la via del silenzio e della preghiera sospendendo ogni giudizio. Lasciamo risuonare in noi la parola di Dio, l'unica Parola capace di dare significati di vita anche alla morte più drammatica”.

È vero quello che ha detto l’arcivescovo. Ma c’è pure chi invita a scavare più in profondità. “Probabilmente per Giusi, oltre alla presenza di amici e parenti, sarebbe stata necessaria una struttura specializzata di accoglienza per sgravare - almeno per alcune ore al giorno - mamma Lucia dai compiti di assistenza e vigilanza h24. Una struttura che avrebbe potuto dare una certa serenità alla madre per il “dopo di noi”. “C’è chi ricorda la preoccupazione e l’amarezza del padre di Giusi, l’infermiere Salvatore Milone, al pensiero della sorte della figlia quando non avrebbe più avuto i genitori”. Ma a Corleone centri di accoglienza per disabili non ce ne sono, nè diurni e nemmeno h24. Sarebbe il caso che lo Stato, la Regione e i comuni si svegliassero per attuare la legge del “dopo di noi”, utilizzando i finanziamenti che ci sono. 

Lunedì sera in paese si era svolta una veglia di preghiera presieduta dall'arcivescovo di Monreale. A Corleone ieri è stata giornata di lutto cittadino. Da oggi bisognerebbe pensare ad attivare servizi e strutture per possano alleviare le sofferenze delle famiglie, che possano combattere solitudine e disperazione, che possano evitare altri casi drammatici come quello che sta vivendo Corleone. 

10/12/2025

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