venerdì, dicembre 26, 2025

La drammatica fine di Luciano Rizzotto pone con urgenza la necessità di un “Pronto Soccorso Sociale” nel territorio di Corleone. Ci scrive Gaetano Mannina


Luciano Rizzotto
di GAETANO MANNINA

Il 24 dicembre 2025 un uomo, Luciano Rizzotto, 40 anni, viene trovato morto nel casolare di campagna dove viveva senza luce, acqua, riscaldamento e, apparentemente, senza rete di sostegno. Le indagini escludono responsabilità di terzi. La vicenda ripropone, a distanza di poche settimane dall’omicidio-suicidio madre/figlia, la domanda: «Perché nessuno è arrivato prima?».

 Il quadro locale

• Disagio psico-sociale diffuso ma “invisibile”: Corleone ha 10.300 abitanti, un tasso di disoccupazione giovanile > 45 %, 650 nuclei in condizione di povertà assoluta (dati Caritas 2024).

• Servizi sul territorio: il Distretto 40 di Corleone (ASP Palermo) conta 2 psicologi e 3 assistenti sociali per 24 comuni (180.000 abitanti complessivi).

• Fondi disponibili:

– Missione 5 PNRR “Salute e territorio” – Asse 3 “Temi di comunità”: 110 Mln € regionali ancora non programmatici; 9,4 Mln € già assegnati alla provincia di Palermo, 0 € attualmente impegnati nel comprensorio corleonese.

– Fondo Sociale Europeo Plus 2021-27 – Priorità 8 “Inclusione attiva”: 63 Mln € disponibili in Regione Sicilia, bando aperto fino al 30/6/2026.

• Presidio di “ascolto” esistente: ambulatorio di salute mentale aperto 2 ore settimanali; sportello “Ascolto donna” (violenza di genere); nessuno sportello universale “drop-in”. 

Le criticità emerse

a) Mancanza di presa in carico precoce: nessuna procedura di “segnalazione” da parte di cittadini, forze dell’ordine, parroci, farmacie, guardia medica.

b) Assenza di équipe multidisciplinare mobile: équipe di strada (out-reach) per raggiungere i “non prendenti in carico”.

c) Vuoto di accoglienza residenziale: nessuna struttura di housing first, comunità di accoglienza per adulti in crisi psico-sociale, centri diurni a bassa soglia.

d) Sovraccarico dei servizi: gli assistenti sociali hanno mediamente 370 pratiche per persona; i psicologi 1.100 utenti l’anno.

e) Stigma culturale: la richiesta di aiuto è percepita come “vergogna” e la malattia mentale è ancora etichettata come “pazzia”.

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 Il concetto di “Pronto Soccorso Sociale” (PSS)

che Dino Paternostro indica come prima necessità sanitaria/sociale in cosa si traduce concretamente in:

“Un insieme di interventi a bassa soglia, attivabili 24 h/24, 7 gg/7, che garantiscono accoglienza immediata, valutazione multidimensionale, prima presa in carico e successivo collegamento con i servizi territoriali, per persone in crisi.

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Si potrebbe attivare un Progetto-tipo spendibile sui fondi PNRR/FSM. I professionisti a Corleone non mancano, si potrebbe adattare il progetto al nostro territorio ed inviarli alla Regione col titolo: 

“Corleone Città-Sicura: Pronto Soccorso Sociale e Housing First per la prevenzione delle crisi umane”

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