DINO PATERNOSTRO
Al netto del piacere di chiamarsi per nome e darsi del tu tra il sindaco Walter Rà e la presidente Chiara Colosimo, non sembra che sia servito a molto il panel “Giovani contro la mafia. Il fenomeno della mafia tra i crimini digitali e la fascinazione del male”, organizzata oggi pomeriggio al Cidma di Corleone. La pericolosità della cyber-mafia è notoria ed è bene lanciare un grido d’allarme. L’hanno fatto la Presidente della Commissione parlamentare antimafia, Federica Celestini Campanari, presidente AIG, Christian David Alicata, AIG e lo stesso sindaco di Corleone Walter Rà.
Giustamente il primo cittadino ha tentato di attirare l’attenzione della Colosimo, di Carolina Varchi e di altri importanti parlamentari e dirigenti di Fratelli d’Italia sui drammatici problemi di Corleone. Ha sottolineato il timore per la possibile chiusura del punto nascita del P.O. e il pericolo del depotenziamento del servizio di Pronto Soccorso e di Cardiologia.
Ha denunciato la soppressione di un presidio di legalità come il tribunale e una rete viaria che sembra realizzata apposta per isolare Corleone e i comuni del suo circondario. E poi - coraggiosamente - ha voluto sottolineare che le istituzioni e i corleonesi onesti (la stragrande maggioranza) sono costretti a convivere con le note famiglie mafiose, che ha voluto chiamare per nome: Riina, Provenzano, Gariffo, Grizzaffi, Lo Bue (scarcerato in queste ore).Ma nessuno (almeno ufficialmente) ha voluto raccogliere il suo grido d’allarme su ospedale, tribunale e strade. E nemmeno sulle presenze ingombranti delle note famiglie mafiose, che continuano a condizionare la vita democratica della nostra città.
L’impressione è che magari “tutti i pianeti saranno allineati” - come diceva il sindaco in campagna elettorale (cioè, Stato, Regione e Comune hanno tutti lo stesso colore politico), ma sembra che l’allineamento serva più ad oscurarsi a vicenda, che a fare sinergia e darsi sostegno per affrontare e risolvere le emergenze.
Dire ai giovani - come ha fatto la Colosimo - “Dovete ribellarvi, avere uno scatto d’orgoglio”, appare un appello vuoto se lo Stato non fa la sua parte per tutelare la sicurezza democratica dei cittadini, per creare lavoro e sviluppo nella legalità.
La Colosimo & C. —avranno pure Paolo Borsellino nel cuore, ma non ne onorano al meglio la memoria tentando di riscrivere la storia e di ridurre le motivazioni della strage di via D’Amelio all’inchiesta “mafia e appalti”.
18 luglio 2025


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