domenica, luglio 27, 2025

IL LIBRO. Parliamo di “Lunatica” di Alessandra Arachi, una storia vera

BINO MOSCATO

L’autrice è una giornalista del Corriere della Sera. Il titolo del libro Lunatica riassume in modo sì succinto ma direi anche completo ed azzeccato il suo contenuto ed anche l’immagine di copertina è davvero appropriata alla storia che vi si narra. 

Storia vera, autobiografica, molto intensa, della sua malattia: un disturbo bipolare. Come lei stessa afferma è necessario sdoganare la malattia mentale come di una condizione da tenere nascosta e di cui vergognarsi non foss’altro che per le ripercussioni che certe diagnosi (sbagliate magari) possano inficiare per sempre il futuro professionale ma anche familiare di una persona. Ed avere il coraggio di riconoscere che almeno certe malattie mentali possono essere opportunamente trattate e curate con successo consentendo una vita familiare, sociale e professionale normale. Il primo problema da risolvere è innanzitutto che la malattia venga correttamente diagnosticata e pertanto in maniera consona trattata, ma soprattutto (ed è la situazione più critica) la mancata

consapevolezza del disturbo da parte di chi ne è affetto specie durante la fase maniacale che inficia il ricorso al trattamento farmacologico con conseguenze che possono arrivare fino al ricovero coatto.  Non facile quest’ultimo aspetto perché come in genere si dice: chi è “pazzo” non sa di esserlo e soprattutto non vuole riconoscerlo…

Il libro, non un romanzo, ma la vera storia di chi scrive, riporta l’esordio della malattia che si appalesa nella fase maniacale e poi fa seguito quella depressiva con il forte desiderio di porre fine alla propria esistenza che l’autrice cerca di realizzare con lucida progettualità. Molto interessante poi la postfazione del libro curata dal Dott. Athanasios Koukopoulos esperto proprio nella diagnosi e nel trattamento dei pazienti bipolari e che è colui che riconosce e quindi tratta in modo corretto la patologia dell’autrice. In tale postfazione vengono spiegate in modo semplice ma completo le caratteristiche del disturbo bipolare. Si spiega come tale patologia non è propriamente un disturbo “mentale” e che non inficia le capacità intellettuali del soggetto ma piuttosto un disturbo dell’”umore” che oscilla dalla fase maniacale con un esagerato ed eccessivo dispendio di energie, alla fase depressiva (anche definita fase “down”) in cui l’organismo si trova spossato e svuotato di qualsiasi energia, fisica ed anche e soprattutto psichica, cadendo in uno stato di profondo sconforto e tristezza che fa desiderare la morte…

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