A Palermo cresce l'allarme per le violenze nel centro storico. L'Associazione Cittadini in Movimento denuncia: non è microcriminalità giovanile, ma una strategia mafiosa per instaurare un clima di paura e controllo.
L’Associazione Cittadini in Movimento lancia un nuovo allarme sul clima di crescente insicurezza che attraversa Palermo, con episodi sempre più frequenti di aggressioni nel centro storico, in particolare ai danni di turisti e passanti. Non si tratta più di semplici scorribande giovanili o microcriminalità spontanea. La ripetitività, la capillarità e l’impunità apparente di questi atti violenti evocano una regia occulta, una logica già vista nella storia della criminalità organizzata palermitana.
Come accadeva un tempo con la colla nei lucchetti, quando i boss ordinavano di bloccare l’ingresso del negozio con l’unico scopo di costringere il commerciante a “presentarsi spontaneamente” al loro cospetto per “chiedere aiuto”, così oggi la violenza caotica può essere lo strumento con cui si induce la popolazione a cercare protezione.
È il meccanismo noto dell’intimidazione indiretta: si colpisce senza selezione apparente, per generare paura e poi offrire l’unica “sicurezza” possibile — quella gestita da chi ha creato il disordine.
Temiamo che dietro la guerriglia urbana si stia costruendo un nuovo patto occulto, in cui gruppi mafiosi usano bande giovanili per:
- testare la tenuta dello Stato
- occupare spazi abbandonati
- selezionare nuove leve
- e ridefinire i rapporti di forza nelle periferie e nel cuore della città.
Di fronte a questo, chiediamo con forza:
- la convocazione straordinaria del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica
- l’inclusione della nostra associazione ai lavori del Comitato
- un’indagine approfondita sulla natura mafiosa di questa violenza urbana.
Palermo ha già conosciuto queste dinamiche. Non possiamo permettere che si ripetano nell’indifferenza o sotto la copertura dell’etichetta “baby gang”.
La violenza che sembra anarchica è, forse, la nuova forma della disciplina mafiosa.
Serve uno scatto civile, prima che la città si rassegni.
palermomania.it, 25/7/25

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