martedì, luglio 22, 2025

🟥 Sanità: Cgil Sicilia, il piano della rete ospedaliera va sospeso e riscritto dopo confronto vero con parti sociali e territori. La Cgil presenta al governo un documento con critiche e proposte


Alfio Mannino
Palermo, 21 lug- “Un confronto pro forma, su un documento già confezionato vorremmo sapere in che sedi e con quali contributi, e che presenta errori, lacune, un’impostazione sbagliata che ci porta a dire che questo piano regionale della rete ospedaliera va sospeso e riscritto”. 

Lo sostiene la Cgil Sicilia a proposito del tavolo di oggi presso l’assessorato regionale alla salute. E’ dunque una critica di metodo, quella della Cgil, cui segue a stretto giro la critica di merito. La Cgil ha presentato durante l’incontro un documento, che si addentra su quelli che il sindacato giudica gli “errori gravi” della bozza del governo.  Peraltro,  non rispettando i parametri del Dm 77 e di fatto violando la norma ( il decreto che detta modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale) si rischia, secondo la Cgil,  l’impugnativa da parte dello Stato. La Cgil non si limita alle critiche ma avanza, nel documento proposte  precise. “Il fatto che dopo una discussione di poche ore  con 21 sigle il testo vada già domattina in commissione - affermano Alfio

Mannino, segretario generale Cgil Sicilia e Francesco Lucchesi, segretario confederale regionale - è inquietante, e la dice lunga sulla considerazione  e la funzione che questo governo attribuisce al confronto. Dalla quasi totalità dei sindaci – rilevano- giungono critiche. In quali stanze  e con quali soggetti si è redatto il piano- chiedono dunque-  visto che i direttori generali territoriali  dichiarano che quelle non sono le loro proposte? E con quali obiettivi- chiede la Cgil- visto che è evidente che non va incontro al bisogno di salute dei siciliani? Il governo-affermano Mannino e Lucchesi- deve fare un passo indietro e riscrivere il piano  della rete ospedaliera dopo una consultazione vera con le parti sociali e i territori, per la condivisione di obiettivi e percorsi”.

“Ci auguriamo che la nuova rete ospedaliera possa farci uscire  dopo 18 anni dal piano di rientro - afferma Carmelo Calvagno,  segretario regionale dirigenza medica e sanitaria Fp Cgil-   affinchè si possano fare le nuove assunzioni, necessarie al funzionamento del sistema sanitario. Attualmente  nella bozza del governo manca l’articolazione delle strutture complesse che l’assessore avrebbe fatto bene a  presentare- aggiunge-  certamente colmare questa lacuna è fondamentale, così come  una maggiore collaborazione con i sindacati”. 

Nel documento , la Cgil sottolinea “la scarsa attenzione nella bozza alle aree interne, nelle quali si riducono i posti letto”. Inoltre “l’accento sulla lunga degenza, privilegiando dunque l’ospedalizzazione,  e non la fase acuta del bisogno, non guardando alla medicina del territorio e alla presa in carico del soggetto”. Vengono dunque indicate tre direttrici lungo le quali secondo il sindacato occorre muoversi: “La medicina territoriale, la rete dell’emergenza urgenza e la rete ospedaliera, l’integrazione socio- sanitaria”. “ Tutti ambiti- sottolineano Mannino e Lucchesi- o sottovalutati o su cui si scontano ritardi”.  Viene  rilevato tra le altre cose, nel testo del sindacato,   che non si tiene conto della complementarietà con case e ospedali di comunità, non si potenziano i pronto soccorso e “si continua a non tenere conto di chi lavora nella sanità, incentivandone di fatto la migrazione verso le strutture private , peggiorando la cronica carenza di personale, cui non si pone rimedio. Nel documento la Cgil sottolinea la necessità del “coraggio delle scelte, a partire dalle nomine dei direttori generali”, per i quali il sindacato rivendica “laicità rispetto al potere politico pervasivo e invadente” e che vengano scelti sulla base di competenze e curriculum. La Cgil chiede investimenti in tutte le articolazioni della sanità pubblica a partire dal personale, i cui organici vanno rinfoltiti in tutte le articolazioni”. Attenzione anche alle attività No Core, della quali il sindacato chiede l’internalizzazione. Il sindacato chiede “l’applicazione pedissequa delle previsioni del Dm 77 e la velocizzazione degli interventi della misura 6 del Pnrr”. “Il superamento dei tetti di spesa- rileva la Cgil- si pone come fondamentale, così come la rimodulazione della spesa a partire dalle risorse impiegate per i ‘gettonisti’ che potrebbero essere utilizzate per assunzioni e stabilizzazioni. Il documento della Cgil prosegue illustrando le sue richieste, per approdare a quelle che riguardano il piano sanitario, “che deve avere come punti centrali- anche la medicina di genere e la sicurezza.

21 luglio 2025

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