sabato, luglio 26, 2025

🟥 Beni confiscati: Cgil e Legacoop con Libera a sostegno dei lavoratori della cooperativa sociale Beppe Montana, dopo gli atti intimidatori degli ultimi mesi


Sindacato e Legacoop poi a Motta Sant’Anastasia, alla presenza anche del presidente della commissione regionale antimafia,  per sollecitare l’assegnazione dell’hotel Sigonella alla coop di lavoratori. 
Mannino: (Cgil Sicilia), esperienze da sostenere e da tutelare come esempio concreto di economia legale e della capacità dello stato di riprendere in mano in territorio


Catania, 25 lug - A 10 giorni dall’incendio che ha distrutto 20 ettari di grano coltivati nei terreni della cooperativa sociale “Beppe Montana”, in contrada Cuccumella a Lentini, in provincia di Siracusa, la Cgil Sicilia insieme a Legacoop e Libera è tornata  a incontrare i lavoratori e le lavoratrici. “Quello di 10 giorni fa – dice Alfio Mannino, segretario della Cgil Sicilia- è stato l’ennesimo atto criminale di una mafia che cerca di  rimpossessarsi, di condizionare un bene che le è stato sottratto e che è stato rilanciato e produce nella legalità.

Ai lavoratori, che hanno reagito subito confermando il loro impegno,  abbiamo voluto rimarcare il sostegno della Cgil. Esperienze di questo tipo sono importanti- aggiunge- perché affermano il valore di azienda che agisce nella legalità e che produce sviluppo e dà lavoro”.


Per una esperienza già avviata, benchè sotto tiro, un’altra che non decolla perché nonostante siano state già definite tutte le procedure burocratiche, il bene confiscato, l’hotel Sigonella di Motta Sant’ Anastasia, non viene ancora affidato alla cooperativa di 12 lavoratori che si è proposta di gestirlo.  Anche qui stamattina i rappresentanti di  Cgil (presente anche Alessio Festi, responsabile legalità della Cgil nazionale) e Legacoop hanno incontrato i lavoratori, per manifestare loro sostegno. All’assemblea ha anche preso parte il presidente della Commissione regionale antimafia, Antonello Cracolici, al quale le due sigle hanno nei giorni scorsi scritto sollecitando “un intervento per accendere l’attenzione su questa esperienza e contribuire a non perdere questa importante occasione per la Sicilia”.

“Dopo 4 anni dalla confisca- afferma Mannino-  l’esaurimento delle procedure e la presentazione del piano industriale, il bene non viene ancora assegnato. Si tratta di una realtà importante sottratta alla mafia, su cui i lavoratori intendono scommettere”..”E’ una scommessa sullo sviluppo nella legalità- sottolinea Festi -  e una scommessa sulla capacità dello stato di riappropriarsi di attività mafiose, che va sostenuta. È ora che ai lavoratori si dia una risposta”..

25/7/25

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