
Da sx: Daniela Faraoni, Salvatore Iacolino e Renato Schifani
Giacinto Pipitone
Palermo - L’ultima bozza è stata inviata all’Ars alla vigilia di Ferragosto. E, pur lasciando invariato il saldo che indica il taglio di 367 posti letto, modifica in modo sostanziale il piano su cui il governo lavora da un anno. Cambia la filosofia, cioè la mission, che tiene in vita gli ospedali medio-piccoli: presidi che manterranno pochi reparti con possibilità di ricovero ma che potranno svolgere varie altre funzioni in regime di day hospital venendo così integrati alle nuove micro-strutture, previste dal Pnrr, in modo capillare su tutto il territorio regionale per far fronte alle prestazioni più quotidiane e a quelle di emergenza.
Con queste premesse la nuova rete ospedaliera si avvia all’ultimo esame. Proprio ieri la commissione Sanità dell’Ars, guidata dal leghista Pippo Laccoto, è stata convocata per mercoledì 10. Sarà l’ultimo passaggio, nel quale siglare l’accordo politico (già maturo) almeno fra i partiti della maggioranza. Poi il piano verrà approvato in giunta e rispedito alla stessa commissione per il parere formale, anche se non vincolante. Superati questi passaggi, più o meno a fine mese, la mappa dei nuovi reparti verrà spedita a Roma per il timbro finale.
La fotografia di sintesi indica che i posti letto in Sicilia saranno circa 18 mila: 13 mila nelle strutture pubbliche e 5 mila nei privati accreditati. Ma rispetto all’ultima rete ospedaliera approvata nel 2019 c’è una riduzione di 367 posti letto, frutto per lo più di tagli di reparti mai realmente attivati o che già oggi sono in crisi per carenza di medici (trovate i dettagli nell’articolo sotto).
La modifica apportata nell’ultima versione riguarda la mission degli ospedali medio-piccoli: «In queste strutture - ha illustrato ieri l’assessore Daniela Faraoni - manterremo invariati i reparti chiave, chirurgia e medicina. Qui sarà sempre possibile il ricovero. Invariati anche i settori collegati, come i pronto soccorso e i laboratori o la radiologia. Mentre le funzioni di varie altre branche saranno garantite in day service. Penso, per esempio, a oculistica, endoscopia, cardiologia e anche oncologia». Il piano prevede che ogni struttura di provincia si appoggi alle case di comunità e agli ospedali di comunità che la Regione sta realizzando in modo capillare grazie ai fondi del Pnrr.
Le uniche eccezioni rispetto a questa filosofia sono i reparti che hanno una esperienza storica, con un bacino di utenza consolidato sui territori: è il caso di ortopedia a Mussomeli, pediatria a Bronte, diabetologia a Partinico e varie altre specialità.
Su questa impostazione da giorni nella maggioranza si tratta per il via libera al piano. E per preparare il terreno in vista della seduta del 10 Laccoto incontrerà singolarmente i deputati della commissione a partire da oggi: «Non possiamo più perdere tempo perché le scadenze imposte dal ministero della Salute stanno per maturare». Renato Schifani fino all’ultimo assegna al piano una certa elasticità: «Non è un piano ingessato - dice il governatore -. Modifiche sono sempre possibili, anche in corso d’opera. Ma la versione che sottoporremo prima alla commissione e poi al ministero è frutto di un serrato confronto che l’assessore Faraoni e il dirigente Salvatore Iacolino hanno fatto durante il mese di agosto con sindaci e vari attori della sanità in tutte le province. Sono ottimista sul fatto che questo lavoro di concertazione ci porti adesso al traguardo». Il presidente sa che il piano è stato rallentato nei mesi scorsi proprio dalle proteste della maggioranza. Ma ora ritiene superate queste obiezioni. E avverte che «approvare la rete ospedaliera ci permetterà anche di uscire dal piano di rientro dal deficit dopo 15 anni sbloccando così varie altre opportunità. In più ci permetterà di salvare la cardiochirurgia pediatrica di Taormina». L’accordo col ministero, che ha già portato a una proroga in scadenza a fine anno, prevede che questo centro mantenga la propria operatività ma diventi formalmente una articolazione del Papardo di Messina.
GdS, 2 agosto 2025
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