martedì, settembre 02, 2025

LIBRI. Come l’arancio amaro di Milena Palminteri


LIBORIO BINO MOSCATO

Forse è vero che “botte vecchia fa buon vino” senza per questo offendere l’autrice di questo romanzo che alla rispettabile età di 75 anni dà alle stampe il suo primo lavoro letterario. 

E come molte opere uniche (perché non credo che ne seguiranno altre, almeno così ispirate) è davvero un capolavoro: sia per la scrittura (un siciliano realistico ed a tratti molto elegante ed appropriato che può risultare anche un po’ ostico ai lettori “continentali”) che per la storia, molto toccante e piena di colpi di scena, che è più realistica che di fantasia. Si parla soprattutto di donne e della Sicilia e dell’Italia durante il ventennio fascista del dopoguerra e dei primi anni ‘60, si parla di nobiltà decaduta con le mani bucate ed incapace, per incuria,

noncuranza, ignoranza e presunzione a gestire i propri beni che passeranno nelle mani dei profittatori (campieri, mafiosi, nuovi borghesi parvenu), si parla della politica vissuta da tanti (troppi) siciliani non per promuovere gli interessi della comunità ma solo e soltanto per proprio tornaconto. Un racconto triste, di una “senza famiglia”, che ha necessità di conoscere la sua storia, “quella vera”. E si parla anche di uomini, la maggior parte dei quali, prepotenti e/o vigliacchi, ma anche di personaggi sensibili e generosi che, si direbbe dietro le quinte, sono testimoni ma anche artefici di mosse decisive nel dipanarsi del racconto anche se non tutte moralmente accettabili. La scrittrice che con questo romanzo ha ottenuto un grandissimo successo per me è degna di essere annoverata tra i grandi scrittori contemporanei siciliani, alla stregua di Tomasi di Lampedusa e di Gesualdo Bufalino.

Da non perdere.

Liborio Bino Moscato

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