domenica, maggio 04, 2025

Australia, effetto Donald grande rimonta del Labor trionfo-bis per Alba


di ENRICO FRANCESCHINI

LONDRA - Nello spazio di una settimana si ripete il “miracolo al contrario” di Donald Trump: dopo il Canada, anche in Australia i progressisti vincono le elezioni recuperando consensi grazie all’effetto della guerra commerciale e del bullismo politico del presidente americano. 

Nel voto di ieri nell’immensa nazione- continente, il premier laburista Anthony Albanese ha capovolto i sondaggi sbaragliando Peter Dutton, candidato dell’opposizione Liberal- Nazionale: «Una grande vittoria per il Labor», la definisce la rete televisiva Abc , predicendogli una larga maggioranza in parlamento.
Quando restano ancora 13 seggi da assegnare, ai laburisti ne vengono assegnati 88 su 150, al blocco conservatore 36, e 13 agli indipendenti e alle formazioni minori. «Gli australiani hanno votato per valori australiani, per affrontare le sfide globali alla maniera australiana», ha detto Albanese nel

discorso della vittoria: patriottica allusione al conflitto con gli Stati Uniti sui dazi. Promette inoltre di risolvere i problemi domestici, dall’inflazione alla sanità, riducendo anche «il gap fra non indigeni e indigeni», ossia nei confronti della minoranza aborigena della popolazione, per la quale si era già impegnato nel primo mandato.
«Dopo un quarto di secolo in politica è il momento di lasciare», è invece la reazione del conservatore Dutton, che non è riuscito nemmeno a farsi rieleggere nel proprio seggio di Brisbane, battuto da Alice France, una giornalista e campionessa paralimpica del Labor. In campagna elettorale il leader liberal-nazionale si era in un primo tempo atteggiato a “Trump australiano”: ha smesso dinominarlo quando ha capito che ogni associazione con il capo della Casa Bianca lo stava danneggiando, ma troppo tardi.
In Australia è la prima volta in vent’anni che viene rieletto un premier in carica: un’impresa storica per il 62enne laburista di origine italiana. La sua vita ha un inizio da romanzo. Nel 1962, quando il pugliese Carlo Albanese lavora come steward su una nave da crociera italiana, durante una traversata transoceanica da Sidney al porto inglese di Southampton conosce Marianne Ellery, australiana di origine irlandese. Hanno un flirt, lei rimane incinta, ma presto la relazione si interrompe. La donna mette al mondo il bambino, dandogli lo stesso il cognome italiano paterno e il nome di un proprio cugino, Anthony, morto quattro anni prima in un incidente d’auto: racconta al figlio che proprio così aveva perso la vita suo padre. Soltanto da adulto, nel 2009, Anthony apprende la verità e, con l’aiuto dell’ambasciata australiana di Roma, rintraccia il padre Carlo a Barletta, la città di cui era originario e nella quale era tornato a vivere dopo essere andato in pensione dal lavoro sulle navi. Va più volte a incontrare in Italia il genitore che non sapeva di avere (la prima volta nel 2010), portando anche il figlio a conoscere il nonno, poi deceduto nel 2014. E scopre di avere in Puglia due fratelli, nati dal matrimonio del padre con un’italiana. Pure sua madre, dopo il breve flirt in nave e la gravidanza, si sposa, ma il matrimonio dura poco perché il marito, australiano, si rivela un alcolizzato. Da ragazzo Anthony fa lo strillone vendendo giornali per aiutare a mantenersi con la mamma, che lavora come domestica. A 15 anni si iscrive al partito laburista. Dopo una laurea in economia viene assunto al ministero delle Infrastrutture Locali, enel 1996 è eletto deputato. Da allora è più volte ministro, leader della Camera, vicepremier e dal 2019 leader del Labor, guidando il partito a vincere le elezioni nel 2022 e diventando primo ministro. Ora ha fatto il bis.
Nel 2000 si era sposato con una deputata laburista del New South Wales, ha avuto un figlio, ma la coppia si è separata nel 2019: è il primo premier divorziato nella storia del suo Paese. Da qualche anno Albanese ha una relazione con Jodie Haydon, economista e attivista femminista, con cui si è ufficialmente fidanzato. Le nozze sono previste subito dopo le elezioni di questa settimana: dopo la vittoria alle urne, al matrimonio avranno un motivo di più per festeggiare. Albanese si definisce «cattolico non praticante» e «mezzo irlandese, mezzo italiano»: due metà che si sono incontrate in una notte d’amore sessantatré anni or sono, su una nave da crociera.

La Repubblica, 4 maggio 2025

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