Abbiamo chiesto a ChatGPT, uno tra i più diffusi tra questi chat bot, cos'è stato L'Ora, il nostro giornale, per capire il tipo di risposta che avrebbe un giovane o anche giovanissimo che vuole saperne di più. Eccola, con indicazioni delle fonti:
Il "Giornale L'Ora" di Palermo è stato un quotidiano di grande rilievo nella storia del giornalismo italiano, noto per il suo impegno civile e per la lotta contro la mafia (ODG).
Fondazione e orientamento editoriale
Fondato nel 1900 dalla famiglia Florio, L'Ora nasce con l'intento di offrire una voce alla borghesia imprenditoriale siciliana, spesso trascurata dalle testate più vicine al potere aristocratico e conservatore. Il primo numero uscì il 22 aprile 1900, con il sottotitolo "Corriere politico quotidiano della Sicilia". La direzione iniziale fu affidata a Vincenzo Morello, uno dei più autorevoli giornalisti politici italiani dell'epoca. Nel corso degli anni, il giornale ha visto diverse direzioni e orientamenti politici, passando dal liberale al progressista, con una parentesi fascista durante il Ventennio e un'acquisizione da parte del PCI negli anni '50 (Wikipedia, l'enciclopedia libera)
L'impegno contro la mafia
A partire dagli anni '50, sotto la direzione di Vittorio Nisticò, L'Ora si distingue per il suo impegno nella denuncia della mafia e dei suoi legami con il potere politico. Il 19 ottobre 1958, in risposta a un'inchiesta sulla mafia, la tipografia del giornale fu distrutta da un attentato con 5 chili di tritolo. Nonostante le minacce e le intimidazioni, il giornale continuò la sua battaglia, pubblicando articoli e inchieste che mettevano in luce il fenomeno mafioso e le sue connessioni con le istituzioni (ODG, IBS Libreria, ANSA)
Purtroppo, il giornale pagò un prezzo alto per il suo impegno: tra il 1960 e il 1972, tre dei suoi giornalisti – Cosimo Cristina, Mauro De Mauro e Giovanni Spampinato – furono assassinati dalla mafia. Nonostante ciò, L'Ora continuò a essere un punto di riferimento per l'informazione antimafia (ODG, ANSA).
Declino e chiusura
Negli anni '70, con l'avvento della televisione e l'aumento della concorrenza editoriale, L'Ora iniziò a subire un declino. Nel 1992, dopo oltre novant'anni di attività, il giornale chiuse definitivamente, salutando i suoi lettori con un commovente "Arrivederci" .
Eredità
Nonostante la chiusura, l'eredità de L'Ora vive ancora oggi. Nel 2019, in occasione del centenario della nascita di Vittorio Nisticò, il Comune di Palermo ha dedicato una via al giornale, intitolandola "Via Giornale L'Ora" . Inoltre, nel 2000, l'archivio storico del quotidiano è stato acquisito dalla Regione Siciliana e reso disponibile al pubblico, permettendo alle nuove generazioni di conoscere e apprezzare il contributo di L'Ora alla storia del giornalismo e della lotta alla mafia (Wikipedia, l'enciclopedia libera)
In sintesi, L'Ora non è stato solo un quotidiano, ma un simbolo di impegno civile e di lotta per la verità e la giustizia. La sua storia continua a ispirare giornalisti e cittadini nella lotta contro la mafia e per una società più giusta e trasparente.
Abbiamo poi ancora chiesto perché è stato chiuso il giornale. Il nostro interlocutore in ChatGPT ha così risposto:
Il giornale L'Ora di Palermo, fondato nel 1900, fu chiuso l'8 maggio 1992 a causa della grave situazione economica in cui versava l'editore e della crescente minaccia della criminalità organizzata. Il quotidiano aveva subito un progressivo indebolimento a livello finanziario, dovuto sia alla difficoltà di competere con altre testate più forti sia alla pressione dell'ambiente mafioso.
Il 1992 fu un anno particolarmente tragico per l'Italia e per Palermo: le stragi di Capaci (dove morì il giudice Giovanni Falcone) e di via D'Amelio (dove perse la vita il giudice Paolo Borsellino) segnarono profondamente la città e il paese. Durante quel periodo, la mafia esercitava una forte intimidazione sulla stampa e sugli operatori dell'informazione. L'Ora, che aveva sempre cercato di fare luce sui legami tra politica e criminalità, era visto come un ostacolo per la mafia.
Inoltre, la chiusura avvenne dopo che il giornale aveva dovuto fare i conti con una serie di difficoltà economiche e con la crescente difficoltà a far fronte agli stipendi dei giornalisti e agli altri costi di gestione. La combinazione di questi fattori (difficoltà economiche e minacce mafiose) portò alla decisione di chiudere la redazione.
L'Ora era uno dei pochi giornali che aveva cercato di raccontare la realtà della Sicilia, la sua lotta contro la mafia e i suoi legami con la politica. La sua chiusura rappresentò una grande perdita per il panorama dell'informazione in Sicilia e per l'indipendenza della stampa. Nonostante la sua fine, L'Ora rimane un simbolo di coraggio giornalistico e di resistenza contro la criminalità organizzata (Gaetano Perricone)
L’Ora Edizione straordinaria, 19/5/2025
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