giovedì, giugno 05, 2025

L’editoriale di Marco Travaglio: “La sicurezza dei governanti è aumentata un sacco. Quella dei cittadini onesti un po’ meno”

Carlo Nordio, ministro della giustizia 

Da quando Carletto Mezzolitro Nordio giurò al Quirinale e dalla piazza giurò che “la velocizzazione della giustizia transita attraverso una forte depenalizzazione e quindi una riduzione dei reati”, il suo governo ne ha inventati 62 nuovi di zecca, per un totale di 500 anni di pene detentive.
 

Tutti finti, naturalmente, visto che in Italia si scontano in carcere solo quelle sopra i 4 anni. Il ministro sotto spirito si propose anche di “eliminare il pregiudizio che la sicurezza sia tutelata dalle leggi penali”. Quindi non ha letto il dl Sicurezza approvato ieri, che di quel pregiudizio è la caricatura, con 14 nuovi reati e 9 aggravanti. Punisce condotte che non dovrebbero essere vietate (tipo chiedere l’elemosina; coltivare e vendere cannabis light; contestare grandi opere, ma non medie e piccole; sdraiarsi per protesta su strade o ferrovie). E altre che dovrebbero esserlo, ma con pene proporzionate: chi occupa una casa rischia 7 anni di galera e chi resiste all’arresto 7 anni e mezzo: più di un imprenditore condannato per l’omicidio colposo di un lavoratore.


Poi il governo aggrava giustamente le pene per le truffe agli anziani, ma con un’altra norma mutuata dalla Cartabia le rende più difficili da scoprire: vietando di pubblicare nomi e foto degli arrestati, impedisce a molte vittime di riconoscerli. Ricordate il mantra “garantista” sulla presunzione d’innocenza fino a condanna definitiva? I poveri amministratori locali sospesi per la Severino “solo” perché arrestati o condannati in primo grado? I poveri politici messi alla gogna per un avviso di garanzia? Ora basta aver ricevuto una denuncia (meno di un avviso di garanzia) negli ultimi cinque anni per un reato contro il patrimonio o la persona commesso in una stazione, di treno o metropolitana, per subire dal questore il Daspo che vieta l’accesso a stazioni, porti e aeroporti. E chi lo ignora si becca fino a un anno di galera. In compenso agenti e militari, che diversamente dai cittadini comuni devono far rispettare le leggi, non saranno più sospesi automaticamente se saranno indagati per averle violate contro cittadini innocenti. E le loro spese legali le pagherà lo Stato. Cioè noi. Ciliegina sulla torta: le intercettazioni – che per mafiosi e colletti bianchi sono sempre più difficili, per non parlare dei sequestri di telefonini – vengono estese a un reato di straordinario allarme sociale: l’“accattonaggio organizzato”. Queste e altre baggianate fanno dire alla premier Meloni che “ora i cittadini onesti sono più sicuri”. Nelle stesse ore l’ex sindaco di Foggia viene assolto dall’accusa di illecita assegnazione di case popolari perché il governo ha depenalizzato l’abuso d’ufficio. Però la sua sicurezza è aumentata un sacco. Quella dei cittadini onesti un po’ meno.

Il Fatto Quotidiano, 5 Giugno 2025



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