DINO PATERNOSTRO
“Servirà a qualcosa questa manifestazione per Gaza e per la Palestina di questa sera, qui a Bisacquino?”. Ce lo chiedevamo con Salvatore, con Antonella. E se lo chiedevano anche Nonò e sua moglie, venuti dagli Stati Uniti e che manifestavano insieme a noi.
Forse non servirà - dicevamo - ma almeno siamo qui a testimoniare che non si può assistere ai ripetuti bombardamenti sulla striscia di Gaza senza far nulla, alla morte di uomini, donne e bambini senza urlare protesta e rabbia. Alla morte per bombe e per mancate cure e alla morte per fame.
Abbiamo aderito alla fiaccolata promossa dall’Associazione “Noi Donne” e sostenuta dal comune di Bisacquino, presente col sindaco Tommaso Di Giorgio. Accanto a lui anche il baby sindaco, il sindaco del consiglio comunale dei ragazzi, Ignazio Gaudiano.
Hanno partecipato anche rappresentanti del Progetto Sai, immigrati che provengono da tante parti del mondo e che spesso devono scappare dalla guerra.Non eravamo molti, un centinaio di persone, ma ci siamo rincuorati a vicenda, dicendo che a prevalere dev’essere il senso di umanità, non la rassegnazione.
“Pur essendo la nostra una debolissima voce perché proviene da piccole comunità dell'entroterra siciliano - dice il sindaco Di Giorgio - ci saremmo sentiti complici nel non condannare la guerra e la violenza in genere con particolare attenzione al dramma di Gaza”.
Alla fine della fiaccolata, in piazza Triona, abbiamo ascoltato la lettura di alcune poesie tratte dalla raccolta "Il loro grido è la mia voce". Poesie scritte a Gaza, nelle tende dei campi profughi, che ci hanno consentito di "penetrare l'anima, la mente e persino il corpo degli esseri umani sottoposti a questa disumanità".
28 giugno 2025
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