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Alfio Mannino, segretario generale Cgil Sicilia |
Palermo, 9 giu- Il referendum ha avuto esito negativo per il mancato raggiungimento del quorum, ma ci consegna un patrimonio da cui ripartire e su cui costruire il riscatto della Sicilia: l’attenzione che centinaia di migliaia di persone hanno rivolto ai temi della qualità del lavoro e dei diritti.
In Sicilia i votanti sono stati quasi 900 mila, un dato significativo, e i flussi ci dicono che soprattutto i giovani hanno partecipato al voto in maniera significativa. I soggetti che hanno sostenuto il referendum, devono ora impegnarsi ad andare avanti sulla strada tracciata, per recuperare ancora di più partecipazione e fiducia nella possibilità di cambiare le cose”. Lo dice il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino, a proposito dell’esito del referendum appena concluso.
Mannino rimarca “Tante persone sono state coinvolte in una discussione di merito e abbiamo riscontrato grande attenzione, anche se evidentemente questo non è bastato. Ma la strada per costruire un nuovo modello economico, che valorizzi il lavoro, è lunga e siamo fiduciosi nel fatto che comunque il percorso sia cominciato”.
Sul maggiore astensionismo al Sud , il segretario della Cgil Sicilia dice che “è il segnale di una maggiore sofferenza di un’area del paese che vorrebbe ottenere risultati ancora più significativi di quelli proposti dal referendum ma che purtroppo si chiude in se stesso invece di affrontare la sfida del voto . Il dato complessivo rispecchia – sottolinea- le fratture sociali e territoriali nel nostro Paese e nella nostra regione. Vanno rilevati ad esempio i dati della grande solitudine degli anziani e quello dello spopolamento delle aree interne : ci sono persone che risultano iscritte nelle liste elettorali ma non si trovano di fatto più lì e solo una minima parte di esse è riuscita ad attivare le procedure per i fuori sede . Quindi- conclude Mannino- l’azione contro lo scoraggiamento e la disaffezione al voto passa necessariamente da nuove politiche per la coesione sociale e per l’occupazione, dallo sviluppo del territorio a partire dalle aree interne, da politiche di sviluppo che diano ai giovani prospettive. Noi continueremo a lottare per tutto questo a metterci energie e la faccia, come abbiamo fatto con questo referendum. Crediamo che lungo questa strada possiamo costruire una nuova prospettiva per il paese e per la Sicilia”.
9 giugno 2025
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