mercoledì, agosto 06, 2025

Domani la Cgil ricorda a Caccamo Filippo Intili, il segretario della Camera del Lavoro ucciso dalla mafia il 7 agosto 1952: “il contadino dalla schiena dritta che lottava per affermare i diritti”


Palermo 6 agosto 2025 - La Cgil Palermo ricorda domani a Caccamo Filippo Intili, segretario della Camera del Lavoro, ucciso dalla mafia il 7 agosto del 1952. Alle ore 10,30 sarà deposta una corona presso il cimitero del paese. 

Alla cerimonia interverranno la responsabile della Camera del Lavoro di Caccamo, Francesca Rosella Musico, la segretaria Cgil Palermo Laura Di Martino, il nipote Salvatore Intili,  Dino Paternostro, responsabile dipartimento Archivio e memoria storica Cgil Palermo, Andrea Galbo già sindaco di Caccamo e Franco Fiore, sindaco di Caccamo,  e si farà una riflessione su “La storia, la riscoperta, La memoria”. Interventi musicali a cura della vocalist Giovanna Savarino.

Con coraggio e determinazione, nella città di Caccamo, che nel secondo dopoguerra veniva definita “la repubblica della mafia”, il mezzadro comunista Filippo Intili accettò la carica di segretario della Camera del lavoro, spingendo i contadini a rivendicare l’applicazione dei decreti Gullo sulle terre incolte o malcoltivate e sulla divisione dei prodotti agricoli. Fu una sfida a don Peppino Panzeca e alla mafia di Caccamo, che Filippo Intili pagò con la vita. Fu assassinato il 7 agosto 1952, a 51 anni, nell’indifferenza e nell’omertà che regnava in quegli anni nel paese.


“Per tanti anni non si parlò più della sua eroica lotta per la libertà e la giustizia sociale e del suo impegno per affermare le leggi della Repubblica italiana contro l’arbitrio e la violenza mafiosi. Dal 2014, grazie a Vera Pegna, e all’allora sindaco di Caccamo Andrea Galbo, sostenuti dalla Cgil Palermo, si è squarciato il velo di silenzio e Filippo Intili ha cominciato ad avere il posto che merita nella storia di Caccamo e della Sicilia. A cominciare da una tomba dignitosa, in sostituzione di quell’anonima crocetta col numero 50 sulla nuda terra”, dichiarano Dino Paternostro, Laura Di Martino e Francesca Rosella Musico.

“Noi oggi l’indichiamo con orgoglio alle giovani generazioni come un personaggio che ha contribuito a costruire la democrazia e la giustizia sociale a Caccamo – proseguono Paternostro, Di Martino e Musico - E chiediamo con forza che di Filippo Intili si parli sempre di più per farlo conoscere nelle scuole di Caccamo, di Palermo, della Sicilia. Così come riteniamo che non sia giusto che a don Teotista Panzeca, fratello del capomafia di Caccamo degli anni 50 e 60 e indicato egli stesso come uomo d’onore dalla commissione antimafia, sia stata dedicata una scuola nel paese. Bisogna porre fine a questa scelta sbagliata, tipica di un’epoca di tragica commistione tra mafia, politica e istituzioni. La Cgil si impegna a fare i passi dovuti presso le autorità scolastiche regionali affinché la memoria di Intili possa trovare ampia diffusione nelle aule scolastiche”.

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