mercoledì, febbraio 24, 2021

Camorra: Dia, welfare porta a porta per accrescere consenso “Straordinaria capacità clan di farsi impresa”


Dia, “tornano anziani scarcerati,maggiori legami Usa' Enti locali infiltrati, complicità funzionari corrotti. 

Covid: Dia, mani mafie su “green” e sanità. “Seri rischi infiltrazione, crescono riciclaggio e corruzione”

(ANSA) - ROMA, 24 FEB - La camorra consolidare il proprio consenso sociale attraverso svariate modalita' di assistenzialismo economico, sanitario e alimentare, oppure elargendo prestiti di denaro a titolari di attivita' commerciali di piccole-medie dimensioni o creando i presupposti per fagocitare strumentalmente quelle piu' deboli, utili per il riciclaggio e il reimpiego di capitali illeciti. Lo evidenzia la Direzione investigativa antimafia nell'ultima Relazione semestrale.

"Le ingenti risorse economiche di cui la camorra dispone - rileva la relazione - diventano quindi lo strumento ideale per proporre un 'intervento' potenzialmente molto piu' rapido ed efficace rispetto a quello dello Stato, una sorta di welfare porta a porta, utile per accrescerne il consenso". E le indagini confermano come alcuni gruppi criminali, "piuttosto che imporre le estorsioni, preferiscano entrare in societa' con gli imprenditori che sono cosi' costretti a diventare l''immagine pulita' dell'attivita' economica". La straordinaria capacita' dei clan piu' strutturati di farsi impresa, prosegue la Dia, "e' una potenzialita' attraverso la quale la camorra potrebbe trarre ulteriore giovamento grazie anche alle prossime erogazioni di denaro pubblico, ad esempio, a sostegno del settore sanitario, della filiera agro-alimentare, del comparto turistico alberghiero e della ristorazione".

Mafia: Dia, 'tornano anziani scarcerati,maggiori legami Usa' Enti locali infiltrati, complicita' funzionari corrotti 

(ANSA) - ROMA, 24 FEB - Cosa Nostra vive momenti di "grande cautela operativa e sta tentando di serrare le fila anche riammettendo nei suoi ranghi le nuove generazioni degli 'scappati' dalla guerra di mafia degli anni '80 oltre a beneficiare di scarcerazioni di anziani affiliati che hanno scontato lunghe pene detentive". Lo rileva l'ultima Relazione semestrale della Dia. Per una organizzazione cosi' strutturata, a differenza di altre, nota la Dia, "il reinserimento di affiliati che hanno subito il carcere con 'onore', cioe' senza pentirsi, avviene di norma senza traumi o conflitti anche nella consapevolezza che il rientro sul territorio di tali soggetti aumenta il prestigio dell'organizzazione mafiosa". Le indagini evidenziano la propensione dei clan "a recuperare con maggiore efficacia i rapporti con le proprie storiche propaggini all'estero. Recenti sono, in particolare, le evidenze di una significativa rivitalizzazione dei contatti con le famiglie d'oltreoceano, che sono emerse con riferimento alle dinamiche sia palermitane sia agrigentine". I cardini intorno ai quali ruotano le attivita' criminali mafiose sono sempre gli stessi: estorsioni ed usura, narcotraffico e gestione dello spaccio di stupefacenti, controllo del gioco d'azzardo legale ed illegale, inquinamento dell'economia dei territori, soprattutto nei settori dell'edilizia, del movimento terra, dell'approvvigionamento dei materiali inerti, dello smaltimento dei rifiuti, della produzione dell'energia, dei trasporti e dell'agricoltura. Spesso cio' si realizza attraverso l'infiltrazione o il condizionamento degli enti locali, anche avvalendosi della complicita' di politici e funzionari corrotti.


Covid: Dia, mani mafie su “green” e sanità. “Seri rischi infiltrazione, crescono riciclaggio e corruzione”

(ANSA) - ROMA, 24 FEB - La pandemia di Covid-19 rappresenta una "grande opportunita'" per le mafie e lo snellimento delle procedure d'affidamento degli appalti e dei servizi pubblici comportera' "seri rischi di infiltrazione mafiosa dell'economia legale, specie nel settore sanitario". E' poi "oltremodo probabile" che i clan tentino di intercettare i finanziamenti per le grandi opere e la riconversione alla green economy. L'allarme e' contenuto nell'ultima Relazione semestrale della Direzione investigativa antimafia (Dia), che evidenzia seri rischi di infiltrazione e la crescita di riciclaggio e corruzione. 

Le indagini raccontano di una criminalita' organizzata che durante il lockdown ha continuato ad agire sottotraccia, con un calo delle "attivita' criminali di primo livello" (traffico di droga, estorsioni, ricettazione, rapine), ma un aumento al Nord ed al Centro dei casi di riciclaggio e, al Sud, i casi di scambio elettorale politico-mafioso e di corruzione. Stabile l'usura, fattore sintomatico di una pressione "indiretta" comunque esercitata sul territorio. Si tratta, segnala la Dia, "di segnali embrionali che, pero', impongono alle Istituzioni di tenere alta l'attenzione soprattutto sulle possibili infiltrazioni negli Enti locali e sulle ingenti risorse destinate al rilancio dell'economia del Paese". Sono cresciute anche le segnalazioni di operazioni sospette (Sos) pervenute alla Direzione rispetto allo stesso periodo del 2019. Un dato, viene sottolineato, "indicativo se si considera il blocco delle attivita' commerciali e produttive determinato dall'emergenza Covid della scorsa primavera". La disponibilita' di liquidita' delle cosche punta ad incrementare il consenso sociale anche attraverso forme di assistenzialismo a privati e imprese in difficolta', con il rischio che le attivita' imprenditoriali medio-piccole "possano essere fagocitate nel medio tempo dalla criminalita', diventando strumento per riciclare e reimpiegare capitali illeciti". Diventa pertanto fondamentale, si legge nella Relazione, "intercettare i segnali con i quali le organizzazioni mafiose punteranno, da un lato, a 'rilevare' le imprese in difficolta' finanziaria, esercitando il welfare criminale ed avvalendosi dei capitali illecitamente conseguiti mediante i classici traffici illegali; dall'altro, a drenare le risorse che verranno stanziate per il rilancio del Paese". Da Nord a Sud, infatti, il comune denominatore delle strategie mafiose, in questo periodo piu' di altri, pare collegato alla capacita' di operare in forma imprenditoriale per rapportarsi sia con la Pubblica Amministrazione, sia con i privati. Nel primo caso per acquisire appalti e commesse pubbliche, nel secondo per rafforzare la propria presenza in determinati settori economici scardinando o rilevando imprese concorrenti o in difficolta' finanziaria. La Dia parla di "propensione per gli affari che passa attraverso una mimetizzazione attuata mediante il "volto pulito" di imprenditori e liberi professionisti attraverso i quali la mafia si presenta alla pubblica amministrazione adottando una modalita' d'azione silente che non desta allarme sociale". (ANSA).




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