Il target ormai consolidato di Mario è quello della persona tranquilla, equilibrata, consapevole, saggia. E queste doti traspaiono tutte dal volumetto pubblicato l’anno scorso, in piena pandemia. Non gli mancano i “pensieri lunghi”, a cominciare da quell’invito ai lettori a leggere ed informarsi, a verificare le fonti per avere un’opinione più vicina possibile alla verità delle cose. “La disinformazione è un virus…”, scrive il nostro. E i social sono luoghi simbolo di questa non-informazione.
In nessuno dei pensieri della sua raccolta
Mario rinuncia alla profondità: li scrive in poche parole, ma colpiscono nel
profondo. Come, per esempio, quell’invito a non negare ai giovani il diritto di
realizzare sogni e progetti, consapevoli che il paternalismo (o peggio il
clientelismo) ammazza sia i primi che i secondi.
La preoccupazione di tutti è quella di
restare contagiati da questo maledetto coronavirus. Mario con eleganza prova a
rovesciare il tavolo: facciamoci contagiare dalla solidarietà, dalla bellezza,
dalla cultura, dalla responsabilità, dall’altruismo. “Troppo impegnativo?
Chissà…”.
Ricordando il 23 maggio, anniversario della
strage di Capaci, scrive: “…dicono che la mafia sua invisibile come il
peggiore dei virus. Invece no, è sotto
gli occhi di tutti, cammina a braccetto con chi gli possa consentire di
raggiungere il suo scopo primario e cioè soldi e potere.
E ricordando il 19 luglio, anniversario della
strage di via D’Amelio: “Paolo Borsellino vive quando si rispettano le regole,
quando l’onestà non è un semplice slogan, quando non si hanno tentennamenti per
scegliere da che parte stare…”. Altrimenti “il suo ideale resterà solamente
utopia e ricordarlo non servirà a niente…”.
Noi continuiamo a leggere i pensieri social
2020 di Mario Midulla e consigliamo di leggerli anche a voi. (dp)
Nessun commento:
Posta un commento