Siglato un protocollo per evitare possibili infiltrazioni criminali nelle organizzazioni religiose
Prevenire possibili infiltrazioni o forme di condizionamento criminali nell'ambito delle confraternite o di altri organismi religiosi locali. E' l'obiettivo del protocollo d'intesa firmato dall'arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, e dal prefetto del capoluogo siciliano, Massimo Mariani. L'accordo, che aggiorna quello stipulato il 23 giugno 2022, affinandone l'efficacia, si pone in linea con le indicazioni del decreto dell'arcivescovo del 25 gennaio 2019, che stabilisce che "non possono essere accolti, quali membri della Confraternita, coloro che si sono resi colpevoli di reati disonorevoli o che con il loro comportamento provocano scandalo; coloro che appartengono ad associazioni di stampo mafioso o ad associazioni più o meno segrete contrarie ai valori evangelici; coloro che hanno avuto sentenza di condanna per delitti non colposi passata in giudicato".
Chi intende aderire alle confraternite laicali dovrà, pertanto, presentare un'apposita dichiarazione sull'assenza di condizioni ostative. La prefettura effettuerà i necessari accertamenti, informando l'Arcidiocesi di eventuali dichiarazioni non conformi.
"La prefettura è al fianco della Chiesa palermitana nell'impegnativa opera di affermazione della legalità contro qualunque ingerenza, condizionamento e strumentalizzazione da parte della mafia e della criminalità nella meritoria opera svolta dalle confraternite", dice il prefetto Mariani.
"Alla luce di quanto già disposto con il decreto 11 del 25 gennaio 2019, attraverso lo Statuto diocesano delle confraternite e dei documenti della Conferenza episcopale siciliana - conclude l'arcivescovo Lorefice -, quanti nella nostra Arcidiocesi sono chiamati a vivere la realtà confraternale e ad assumere in essa responsabilità siano sempre specchiati testimoni di rettitudine".
La Repubblica Palermo, 14/11/2025

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