giovedì, novembre 27, 2025

25 NOVEMBRE, L'IDENTITÀ IN DIVISA TRA MITOLOGIA VIRILE E LA REALTÀ DELLA CURA: per una Polizia che sia davvero specchio di una società giusta e inclusiva, l'impegno sindacale per la parità sostanziale è quotidiano e non negoziabile


Nella Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, l'analisi interna alla Polizia di Stato rivela un profondo divario tra l'immagine idealizzata della professione e le sfide concrete della parità di genere. 

L'esperienza quotidiana dei poliziotti e delle poliziotte è ancora fortemente influenzata da quella che il sociologo Manning definiva la "mitologia della lotta al crimine": un'idea missionaria e quasi eroica del mestiere, che eleva l'attività a un'impresa di "caccia e cattura" dei malviventi, fornendo una risoluzione identitaria alla routine burocratica e amministrativa.

L'Illusione del Modello Muscolare e la Ghettizzazione del Ruolo di Cura

Questa idealizzazione del ruolo ha conseguenze dirette sulla percezione delle dinamiche di genere. L'attività di polizia viene implicitamente associata a un'idea di forza "muscolare", che poco ha a che vedere con il "ruolo di cura", tradizionalmente e

topicamente proiettato al femminile. Il risultato è un'idea maschilista della professione che spinge anche le donne in divisa ad adottare un approccio lavorativo che esclude la cura, o la relega ad ambiti prestabiliti e settoriali, come la gestione delle cosiddette "fasce vulnerabili".

È fondamentale e non negoziabile affermare che il ruolo della donna della polizia non può e non deve essere relegato alla gestione di situazioni che, per tradizione, rientrano nella "cura femminile". L'empatia e le competenze emotive non sono attributi di genere, ma strumenti professionali trasversali, essenziali in ogni ambito operativo, dalla volante agli uffici investigativi.

La Trappola del "Pink Washing" Amministrativo

L'Amministrazione, pur consapevole della necessità di un'immagine più moderna e inclusiva, spesso scivola nella propaganda. Assistiamo alla diffusione di immagini rassicuranti – giovani poliziotti che fanno la spesa o accompagnano anziani – nel

tentativo di mostrare un volto umano e di cura della Polizia. Tuttavia, queste iniziative rischiano di scadere nel puro "pinkwashing" se non sono accompagnate da azioni concrete di formazione. Il gap tra lo spot pubblicitario e la realtà operativa deve essere superato. La Polizia non ha bisogno di sola propaganda, ma di evoluzione contestuale alla realtà sociale.

Rivendicare la Competenza, Oltre la Ghettizzazione di Genere

Rivendichiamo l'introduzione di un concetto di formazione che educhi alle competenze emotive svincolandole da una ghettizzazione di genere. Lo chiediamo come lavoratrici e

lavoratori della Polizia di Stato, per superare una cultura che marginalizza non solo il tema della violenza sulle donne, ma anche chi debba farsene carico e in che modo.

Simboli di Potere e Discriminazione Interna

La cultura patriarcale si insinua anche nei simboli e nei regolamenti. Permanere in un'idea di riconoscimento del valore delle donne attraverso "feticci sessualizzanti", come l'uso della gonna nei servizi di rappresentanza, non solo ribadisce una

supremazia maschile, ma crea un ambiente tossico dove le colleghe subiscono body shaming se non conformi a un'iconografia prestabilita del femminile.

Oltre il silenzio: prendersi cura di chi cura

La cultura della forza, se non accompagnata da strumenti di consapevolezza emotiva, rischia di trasformarsi in isolamento e sofferenza silenziosa. Nelle nostre caserme chiedere ascolto o supporto psicologico viene ancora percepito come debolezza, come mancanza di attitudine al ruolo. Ma non esiste sicurezza senza la cura di chi la garantisce ogni giorno.

Per questo rivendichiamo una formazione che includa anche la gestione del trauma, dello stress operativo e del conflitto, liberandola dalla retorica dell’eroismo. Tutelare il benessere psicologico del personale non è un favore, è un dovere

istituzionale e un atto di responsabilità verso la società

Un Futuro di Parità Sostanziale

La lotta alla violenza sulle donne passa necessariamente dalla trasformazione interna della nostra Amministrazione. Significa garantire progressioni di carriera trasparenti, superare il "soffitto di cristallo" nei ruoli apicali e adottare una formazione che riconosca il valore della persona, superando stereotipi dannosi.

Per una Polizia che sia davvero specchio di una società giusta e inclusiva, l'impegno sindacale per la parità sostanziale è quotidiano e non negoziabile

Roma, 20 novembre 2025

Gruppo Donne Silp Cgil

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