mercoledì, novembre 05, 2025

La sanità e gli altri affari. I magistrati di Palermo: «Un comitato occulto che gestiva nomine e appalti»

Il procuratore generale Maurizio De Lucia

Palermo - «Dopo aver costituito il sodalizio, metteva a disposizione le proprie entrature e la sua rete di conoscenze al fine di commettere un numero indeterminato di reati», si legge nelle carte dell’inchiesta coordinata dal procuratore Maurizio de Lucia. 

Per la Procura, Totò Cuffaro sarebbe stato il vertice di un’associazione «capace di incidere sugli esiti di concorsi, gare di appalto e procedure amministrative in modo da favorire imprenditori e soggetti corruttori», con l’obiettivo di «rafforzare il proprio consenso politico» e di «consolidare un comitato di affari occulto in grado di infiltrarsi e incidere sulle attività di indirizzo politico-amministrativo della Regione».

Secondo l’accusa, l’ex presidente avrebbe «impartito disposizioni ai sodali o a pubblici ufficiali, mediato con rappresentanti di enti e imprese con cui erano in corso intese corruttive e stabilito l’entità delle utilità indebite richieste». Un sistema che operava nei settori della sanità, dell’edilizia e nella gestione di enti regionali, «interferendo sull’aggiudicazione di gare e appalti» e influendo «sulle nomine dirigenziali e sulle scelte amministrative».

Nel mirino una gara dell’Asp di Siracusa per i servizi di ausiliariato, supporto e reception: per i magistrati l’appalto sarebbe stato «indirizzato verso la Dussmann Service, rappresentata da Mauro Marchese e Marco Dammone, in cambio di una serie di vantaggi politici e personali». Gli inquirenti sostengono che, attraverso l’intermediazione di Cuffaro, Saverio Romano, Antonio Abbonato e Ferdinando Aiello, sarebbero state concordate assunzioni e promesse di subappalti a imprese e lavoratori indicati dagli stessi politici. Cuffaro avrebbe chiesto alla società di migliorare il trattamento contrattuale di due dipendenti da lui segnalati, mentre altri vantaggi avrebbero riguardato ditte riconducibili al circuito di imprenditori «amici», tra cui la Euroservice di Sergio Mazzola, originario di Belmonte Mezzagno. Per i pm, l’intervento di funzionari interni all’Asp, come Alessandro Maria Caltagirone, Paolo Bordonaro, Giuseppa Di Mauro, Vito Fazzino e Paolo Emilio Russo, avrebbe garantito il buon esito della gara, falsando il principio di imparzialità e trasparenza.

Il secondo fronte riguarda invece il Consorzio di Bonifica Occidentale, guidato da Giovanni Tomasino, che avrebbe accettato di «orientare l’esito delle procedure» a favore delle imprese S.M. srl e M.G.V. Costruzioni, entrambe riconducibili all’imprenditore Alessandro Vetro. In cambio sarebbero state consegnate somme di denaro a Cuffaro e al deputato regionale Carmelo Pace, indicati come «intermediari di riferimento in grado di esercitare influenza sul direttore generale». Il denaro sarebbe poi arrivato a Tomasino come compenso per la disponibilità a favorire l’impresa nelle successive aggiudicazioni.

Fa. G.

GdS, 5/11/2025

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