mercoledì, novembre 26, 2025

Ribaltata l’immagine di Corleone. Ricordando Biagio e Giuditta

di Fabio Gigante

Un momento della proiezione del docufilm "Corleone ribaltata"


Ribaltare un’immagine stereotipata come quella di Corleone. Rileggere i fatti di mafia degli anni ’90, quella stagione decisiva della storia siciliana, invita a riflettere su come quel passato continui a plasmare il presente. 

E’ stato questo il tema del docufilm “Corleone, l’immagine ribaltata”, proiettato ieri mattina nell’Aula Borsellino del Dipartimento di Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali (DEMS) di Palermo, scritto da Nuccio Vara con regia di Giuseppe Gigliorosso. Un tuffo nella Corleone degli anni 90 per porci domande nuove sull’attualità. A guidare la riflessione è stato don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, affiancato dal giornalista Roberto Puglisi, dal professor Costantino Visconti del DEMS e dagli autori Vara e Gigliorosso, alla presenza di Pippo Cipriani, il primo sindaco eletto direttamente dai cittadini nel dicembre 1993.

Le loro voci hanno offerto prospettive complementari sul rapporto tra memoria, impegno civile e narrazione pubblica. “Oggi si rileggono gli anni di mafia con altri occhi – ha dichiarato Don Luigi Ciotti -. Mi ricordo quel 1999 ma la premessa fu qualche anno prima. I grandi protagonisti di quella giornata che Libera aveva voluto fare con la presenza del Capo dello Stato, i veri grandi protagonisti sono stati i ragazzi perché quando raccoglievano le firme per una legge per la confisca e l’uso sociale dei beni non fu possibile tempo prima raccoglierle perché c’era un area pesante su Corleone e furono proprio quei ragazzi a insistere nonostante le difficoltà rendendosi protagonisti di questo cambiamento”. La proiezione si inserisce in un incontro più ampio: i relatori hanno aiutato a ricordare e a far riflettere gli studenti presenti di due classi del Liceo Classico Internazionale Statale “Giovanni Meli” intervenute in un giorno speciale, nel quarantennale dell’incidente del 25 novembre 1985, quando nella centralissima via Libertà, all’incrocio con piazza Croci, un’Alfetta dei Carabinieri di scorta ai giudici Paolo Borsellino e Leonardo Guarnotta, travolse una folla di studenti e studentesse del Liceo Classico Internazionale Statale “Giovanni Meli” che si trovava sotto la pensilina, in attesa dell’autobus che li avrebbe riportati a casa. L’incidente causò numerosi feriti e due mortiBiagio Siciliano, di anni 14, frequentante la IV D, che morirà sul colpo e Maria Giuditta Milella, di 17, frequentante la III B, che perderà la vita il 2 dicembre dell’85. 

Fabio Gigante

l’altroparlante.it, 26.11.2025

Nessun commento: