mercoledì, maggio 03, 2023

Cosimo Cristina, in nome della verità: in ricordo del giovane giornalista termitano ucciso dalla mafia

Cosimo Cristina in un disegno di Antonio Bonanno

Organizzata dall’Istituto Comprensivo “Giovanni XXIII” di Trabia e dal giornale online Esperonews, con il patrocinio dal Comune di Trabia, si terrà venerdì 5 maggio 2023 l’iniziativa “Cosimo Cristina in nome della verità: in memoria del giovane giornalista termitano ucciso dalla mafia”. 

Si inizia alle ore 11,00 nella Biblioteca “Antonella Musciotto”, presso la sede Centrale IC “Giovanni XXIII” in via Piersanti Mattarella a Trabia, con l’incontro degli alunni della  redazione del giornalino online “IC Trabia News” diretto dalla prof.ssa Francesca Mancuso, con Alfonso Lo Cascio, Direttore del giornale Espero, Luciano Mirone, Autore del libro “Gli Insabbiati. Storie di giornalisti uccisi dalla mafia e sepolti dall’indifferenza” e Giusi Conti, Dirigente Scolastica.

Alle ore 12,00 nell’atrio della sede centrale è invece prevista l’inaugurazione della mostra “Il Giornalismo che non muore” dell’Ordine dei Giornalisti della Sicilia. Sono previsti gli interventi di Giusi Conti, Dirigente Scolastica, Salvatore Rocca, Commissario Straordinario del Comune di Trabia, Giuseppe Giambrone, Avvocato, Presidente della Commissione distrettuale Legalità e Cultura dell’Etica Rotary, Franco Nicastro, Giornalista, Consigliere dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia e curatore della mostra, e Alfonso Lo Cascio, Direttore del giornale Espero. L’inaugurazione e gli interventi saranno sottolineati da letture e performances  evocative a cura degli alunni dell’IC “Giovanni XXIII” coordinati dalla prof.ssa Francesca Mancuso.

Nota su Cosimo Cristina

Cosimo Cristina nasce a Termini Imere­se l’11 agosto 1935. Tra il 1955 e il 19­59 collabora come corrispondente per il giornale L’Ora di Palermo, per Il Giorno, per l’agenzia Ansa, per il Corriere della Sera, per Il Messaggero e per Il Gazzettino. Nel ’59, fonda il settimanale Prospettive Siciliane. La rivista  racconta la mafia di Termini e della Madonie in anni in cui molti non osavano nemmeno nominarla. Ini­ziano per Cosimo le minacce e le querele. Tante le inchieste da lui condotte: l’omicidio del sindaca­lista Salvatore Carnevale e del sa­cerdote Pasquale Culotta, avvenuta a Cefalù nel 1955, la morte di Ago­stino Tripi, il pro­cesso per l’omicidio di Car­melo Gial­lombardo. Il pome­riggio del 5 mag­gio 1960, ad appena 25 an­ni, Cosimo Cristina viene ritrovato privo di vita nel tun­nel ferroviario di contrada Fossola, tra Termini e Tra­bia. Non viene nemmeno disposta l’autopsia: per gli inquirenti si tratta di suici­dio. La Chiesa vieta di celebrare i funerali. Ma i dubbi già allora erano tan­ti, qual­cosa non quadrava. Ma quella mafiosa era negli sessanta la cultura vincente: una spessa coltre di o­blio venne ste­sa sul giovane che venne vergo­gnosamente dimenti­cato.

Nel corso degli ultimi anni vi è stato un lento recupero della memoria storica del coraggioso giornalista, attraverso inchieste su libri e giornali, come quello di Luciano Mirone, che ne “Gli insabbiati”, vengono ricostruiti gli atti processuali e raccontata la storia del giovane Co. Crì. (come amava firmare i suoi articoli). Inoltre il lavoro di diverse scuole termitane che hanno incluso nei loro progetti sulla legalità la figura di Cosimo Cristina, l’intitolazione di una strada al giovane su proposta della rivista Espero, l’inserimento del pannello su Cosimo, da parte dell'Ordine dei Gior­nalisti di Sicilia, nella mostra dedicata ai cronisti italiani uccisi. E per  il cinquante­simo anniversario della mor­te del co­raggioso giornalista, il 5 maggio del 2010, su iniziativa della rivista Espero, insieme al Comune di Termini Imerese e all’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, è stata col­locata una lapide nel luo­go in cui venne rinvenuto il corpo.


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