giovedì, maggio 11, 2023

Nicolosi: «Una speranza per la città»

Palermo - «Cosa mi indigna di più di questa vicenda? Per alcuni versi sono seccato per il fatto che la notizia della presenza di Salvatore Riina sia arrivata sette o otto giorni dopo il suo arrivo qui a Corleone» dice il sindaco Nicolò Nicolosi.

E poi?

«Mi ha creato disagio e disturbo interiore. E qualche riflessione sulla presenza di questo personaggio...».

Dica...

«Non c’è dubbio, il problema è che Riina a Corleone significa mafia, sangue, stragi. Chiunque, in un contesto normale, dovrebbe sfuggire dalla presenza in questo luogo per quello che hanno combinato. Invece, ritengono di poter vivere dove sono nati».

Ma - è l’obiezione di alcuni- Riina junior ha espiato la sua condanna. Ci si passi il riferimento: come Totò Cuffaro che è diventato segretario della Dc...

«Secondo me non è la stessa cosa. Totò Cuffaro è pure venuto a Corleone con un assessore regionale, Nuccia Albano, e richiestomi, mi sono sentito in dovere di dare un saluto visto che c’era anche un rappresentate delle istituzioni. E poi, Cuffaro ha scontato la sua pena, ha detto che la mafia fa schifo, che non farebbe più le stesse cose, si batte per la legalità e speriamo che anche Riina con i comportamenti, le opere, e con le parole possa seguirne l’esempio. Se ciò avverrà, potrà restare e operare a Corleone. Ma al momento lui rivendica di essere sangue del sangue del padre...».

Che segnale vuole che passi con questo atto proposto al Consiglio comunale?

«Ai corleonesi vorrei infondere coraggio, voglio dire loro: non preoccupatevi se torna a vivere qui un signore che si chiama Riina. Non abbiate più paura. Questa amministrazione comunale ha aperto una campagna per l’affrancamento da questo tipo di presenze, da certe perversioni che non ci appartengono più. È un messaggio di speranza per il futuro della nostra Corleone».

U. Luc.

GdS, 10/5/23

NELLA FOTO: Il sindaco Nicoló Nicolosi

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