lunedì, maggio 29, 2023

Corleone ricorda i 130 anni dei Fasci dei lavoratori. E guarda al futuro…


DINO PATERNOSTRO
È stata “capitale contadina” Corleone. Capitale di quel mondo degli “ultimi”, degli “sfruttati”, dei “senza storia”, che hanno saputo scrivere la storia. È accaduto tanti anni fa, 130 anni fa, ma ancora oggi a Corleone c’è chi ricorda. 

E siccome i ricordi sono ancora più belli se vengono rievocati insieme, a Corleone la Cgil ha ricordato insieme al Comune, alle Scuole, all’Istituto Gramsci, a Legacoop, al Cidma, all’Anpi, all’Arci, a Libera. Tutti insieme abbiamo ricordato l’epopea dei Fasci dei lavoratori siciliani, il Fascio di Corleone fondato dal Bernardino Verro, quel Fascio capace i elaborare i primi contratti sindacali scritti dei mezzadri (i Patti di Corleone del 30 luglio 1893) e dei braccianti agricoli del 7 maggio 1893. GUARDA L’ALBUM FOTOGRAFICO

Il luogo del ricordo non è un dettaglio insignificante. Anzi! Abbiamo ricordato nei locali della Casa del popolo, chiamata così e costruita pietra su pietra dai contadini di Bernardino Verro nei primi del ‘900. Una Casa del popolo rimessa a nuovo, ristrutturata dal comune, per essere destinata ad archivio e memoriale del movimento contadino e bracciantile (a cominciare dalle “carte” della cooperativa “Unione agricola”) e a luogo di sperimentazione dello sviluppo possibile dell’agricoltura corleonese e siciliana. Questo è l’impegno che abbiamo assunto. L’hanno assunto il sindaco, la Cgil, la Legacoop, le scuole, le associazioni. Insieme, la “capitale contadina” di fine ‘800 potrà indicare un percorso rinnovato per guardare con fiducia a questo terzo millennio, per scrivere ancora importanti pagine di storia per i nostri giovani, per i lavoratori, per chi ha a cuore la battaglia per i diritti. 

Sarà l’ulteriore prova che la memoria di chi (come Bernardino Verro) ha immolato la sua vita per il riscatto delle classi sociali più deboli non si cancella. Sarà l’ulteriore prova che Corleone continua ad essere centro di resistenza al malaffare e alla mafia. 

Dino Paternostro


P. S. Grazie a Jamil El Sadi, dell’associazione "Our Voice", reduce degli “incidenti” con le forze dell’ordine al corteo del 23 maggio, che è stato con noi stamattina, costruendo un ponte ideale di memoria e impegno tra le lotte del passato e le lotte di oggi, tra la città e la campagna. 

Grazie al prof. Giovanni Lisotta, che ha accettato di recitare una sua struggente poesia dedicata a Bernardino Verro, contenuta nella raccolta “La porta della storia”. 

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