giovedì, gennaio 26, 2023

Scarpe, occhiali e uniformi a strisce. Viaggio nella memoria di Auschwitz


ELZBIETA CAJZER
direttrice del dipartimento delle Collezioni del museo statale di Auschwitz-Birkenau 

Il museo statale di Auschwitz-Birkenau rappresenta uno dei luoghi più conosciuti al mondo. Iscritto nella lista dell'Unesco, insieme all'intera area e alle infrastrutture storiche (baracche, rovine dei crematori, recinzione), è uno dei campi di concentramento e centro di sterminio nazista tedesco meglio conservati. 

Il memoriale di Auschwitz è luogo della memoria, simbolo della tragedia di milioni di vittime ma nello stesso tempo un'istituzione statale soggetta a tutela legale, con diverse centinaia di migliaia di oggetti storici originali, "chilometri" di archivi, 122 ettari di terreno. Come breve introduzione, dal punto di vista storico, nel 1940 nella città occupata di Oświęcim, le ex caserme militari presenti furono adattate a campo di concentramento prendendo il nome di Konzentrationslager (Kl) Auschwitz.

Dal giorno zero

Nel giugno dello stesso anno arrivò il primo trasporto di prigionieri politici polacchi e questa data è considerata l'inizio dell'attività del campo. Dal 1942, dopo una significativa espansione, il KL Auschwitz divenne il più grande campo di concentramento e centro di sterminio nazista tedesco, dove furono portati non solo polacchi, ma anche prigionieri di altre nazionalità, principalmente ebrei.

Il KL Auschwitz funzionò fino al 27 gennaio 1945. Secondo gli storici, un totale di circa 1,3 milioni di persone furono deportate, di questi circa 1.100.000 ebrei provenienti dai vari paesi europei, circa 140/150mila polacchi, circa 23mila Sinti e Rom, circa 15mila prigionieri di guerra sovietici e circa 25mila di altre e varie nazionalità. La maggior parte di loro fu assassinata. Chiaramente, a causa del fatto che una percentuale molto ampia delle persone deportate fu inviata direttamente alle camere a gas, senza alcuna registrazione, le cifre fornite sono stime sulla base degli studi storici e della documentazione conservata.

Un luogo di documentazione

Nel gennaio 1945, dopo la liberazione del campo, l'area di circa 122 ettari fu amministrata dall'esercito sovietico e da quel momento divenne luogo di documentazione e salvaguardia delle prove dei crimini nazisti. Cumuli di vestiti, scarpe, valigie, oggetti metallici di uso quotidiano: pentole, bicchieri, forchette, coltelli, forbici, tutto ciò che fu ritrovato nel Campo dopo la liberazione, grazie agli sforzi degli ex deportati, fu messo al sicuro e conservato per le generazioni future.

Oggi, dopo tanti anni, questi oggetti costituiscono il nucleo delle collezioni conservate e custodite presso il museo statale di Auschwitz Birkenau. Le collezioni del Museo di Auschwitz comprendono circa 95mila oggetti singoli inventariati (con numeri separati nei libri di inventario), circa 80 metri cubi e 2.550 kg di oggetti vari. Cosa significa? Quando venne creato il museo, alcuni degli oggetti, a causa della loro quantità, furono registrati in unità di volume ad esempio le calzature e altri in base al peso: oggetti metallici, occhiali.

Gli oggetti inventariati, furono divisi in gruppi riferiti alla loro funzione o provenienza. Questo ha facilitato notevolmente la fase iniziale di creazione delle collezioni e semplificato tutte le successive attività relative alla messa in sicurezza, dalla conservazione, allo stoccaggio degli oggetti. Le collezioni del museo statale di Auschwitz-Birkenau comprendono principalmente effetti personali lasciati dalle vittime trasportate al Campo durante il suo funzionamento.

Valigie, occhiali, utensili da cucina, articoli da toilette, tutto quello di cui le persone pensavano di aver bisogno per ricominciare una nuova vita in un nuovo luogo e che riuscivano a mettere nella loro valigia. Gli oggetti trafugati sulla rampa subito dopo l'arrivo dei treni, furono inviati al cosiddetto "Canada" dove, smistati e preparati, venivano rispediti nel Reich tedesco per il loro riutilizzo.

Uniforme a strisce

Oltre agli oggetti relativi ai trasporti, la collezione comprende anche oggetti direttamente legati al funzionamento nel campo: uniformi a strisce, tessuto con triangolo e numero di registrazione, zoccoli di legno, ciotole di metallo e altre cose realizzate dai prigionieri durante la loro permanenza nel KL Auschwitz, inclusi esempi di arte nel Campo. Per la natura del luogo e per la vastità dell'area, non può mancare una parte significativa della collezione, costituita da oggetti legati alla guarnigione delle SS e alle infrastrutture del campo. Questo gruppo di oggetti comprende, tra l'altro, attrezzature per ufficio, armadi, tavoli, strumenti chirurgici, preparati medici, elementi e parti dei crematori, carrelli per la disinfezione, tutto ciò che riguarda l'amministrazione del campo di sterminio. Vale la pena notare che la collezione non comprende edifici e strutture immobili: caserme, blocchi per i prigionieri, recinzione con filo spinato e isolatori. Lo spazio, insieme alle rovine e agli edifici, è protetto da norme legali diverse da quelle riferite agli oggetti museali. Le disposizioni delle leggi che regolano la cura degli oggetti presenti nei musei comprende, tra l'altro, il garantire le condizioni adeguate alla protezione, la conservazione nei laboratori, lo sviluppo, la condivisione e la registrazione secondo gli standard accettati (catalogazione).

Il catalogo delle collezioni non è chiuso. Sembra impossibile immaginare che dopo tanti anni nuovi elementi si aggiungano ancora alle collezioni, ma il museo persegue una politica di raccolta degli oggetti provenienti sia da donazioni (principalmente famiglie di ex deportati), che decidono di donare cimeli di famiglia alle cure del personale del museo per garantire che gli oggetti siano adeguatamente conservati e custoditi o anche perché riconoscono il loro valore a scopo didattico educativo.

La conservazione

Inoltre, ogni anno, vengono eseguiti lavori di conservazione degli edifici originari, sotto la supervisione archeologica, nei casi in cui è necessario intervenire sul terreno, gli oggetti scavati ritrovati durante questi lavori, trovano dopo molti anni finalmente il loro posto nelle collezioni del museo. La messa in sicurezza degli oggetti museali è solo uno dei compiti svolti dal dipartimento delle collezioni. Oltre ai magazzini specifici monitorati anche dal punto di vista del microclima, è altrettanto importante controllare lo stato di preservazione di tutto ciò che è presente presso la mostra museale permanente.

Durante i lavori relativi ai controlli in corso sullo stato di conservazione, i dipendenti del Museo hanno notato un frammento di carta all'interno della suola di una scarpa, molto probabilmente una banconota da cento lire italiana. Prima di prendere la decisione di rimuovere il pezzo di carta, sono stati accuratamente verificati i rischi e benefici derivanti da un possibile danneggiamento della scarpa. Si è così scoperto che non era possibile separare i due oggetti e, dopo aver consultato i conservatori, si è deciso di lasciare al suo posto la banconota nascosta sotto la suola. Ritrovamenti di questo tipo sono possibili perché negli ultimi dieci anni grazie alle nuove tecnologie e possibilità, i tanti oggetti presenti nelle collezioni del museo statale di Auschwitz vengono esaminati individualmente in modo dettagliato. Tutte le attività relative alla preservazione e alla protezione delle collezioni del museo di Auschwitz sono svolte ai massimi livelli nel rispetto delle regole europee ed internazionali. Inoltre, è molto importante capire e conoscere il luogo, la sua tragica storia e la funzione che Auschwitz ha nel mondo di oggi.

Non è solo un museo, è soprattutto un luogo della memoria e un monumento ai milioni di vittime, motivo per cui è così importante preservare questo luogo e tutti gli oggetti che sono testimonianza e prova dei crimini commessi.

Elzbieta Cajzer

direttrice del dipartimento delle Collezioni del museo statale di Auschwitz-Birkenau

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