mercoledì, febbraio 26, 2025

La marcia antimafia Bagheria-Casteldaccia: “Oggi, come in quel 26 febbraio del 1983, abbiamo marciato per ridare dignità alla nostra Terra“

L’intervento di Sofia Schillaci


Pubblichiamo l’intervento di Sofia Schillaci, studentessa del liceo Scaduto di Bagheria alla marcia antimafia Bagheria-Casteldaccia di stamattina 

Sofia Schillaci*

Abbiamo percorso una strada che negli anni è stata calpestata, oltraggiata, offesa da quanti fuggivano la giustizia, da quanti ripudiavano ogni forma di correttezza morale. Noi Scuola, Voi rappresentanti delle Istituzioni, della Chiesa, delle Associazioni operanti nel territorio, Voi Magistrati, Forze dell’Ordine, insieme, oggi, come in quel 26 febbraio del 1983, abbiamo marciato per ridare dignità alla nostra Terra, ai nostri morti onesti trucidati barbaramente da uomini del disonore; l’auspicio è che questa sia una marcia compatta, quotidiana e non solo commemorativa. (GUARDA IL VIDEO)

Questi chilometri percorsi, queste voci che riecheggiano nell’aria, non sono sforzi vani. Qualsiasi passo contro la mafia, qualsiasi gesto, parola, azione che non sia “omertà” o “inerzia”, costituisce un valido ostacolo alle logiche di un potere criminale che fa della “non conoscenza” la sua forza.

Divulgazione e memoria: due importantissimi strumenti attraverso i quali voi, adulti testimoni di questa barbara storia, fatta di stragi, delitti, avete il dovere civico e morale di mantenerne vivo il ricordo e trasmetterlo a noi giovani, per renderci attori consapevoli del nostro presente. Non avremmo mai conosciuto quella storia se mai nessuno ne avesse parlato, se nessuna attività fosse stata mai organizzata, se nessuna scuola si fosse mai impegnata attraverso validi strumenti di conoscenza.

La mafia si nutre di silenzi e teme la cultura: non venga mai meno il desiderio di capire, di interessarci a quanto accade nei nostri territori; impariamo a vivere la storia del nostro paese e a farne parte, ribellandoci a tutto ciò che è contrario alle regole del vivere civile.

Ogni cambiamento è figlio della Storia e il conoscere la storia, individuale e collettiva che sia, ci consente di vivere il presente con consapevolezza. Noi ragazzi non siamo il futuro, siamo il nostro presente: pretendiamo da chi ci amministra, da chi ci difende, un’informazione costante, un’informazione che non abbia paura, un’informazione che continui ad essere feconda tra i banchi di scuola, un’informazione che abbia il coraggio di denunciare, seguendo l’esempio di Mario Francese, giornalista ucciso da Cosa Nostra la sera del 26 gennaio 1979, un giornalista che non aveva paura di porsi domande, trovare altrettante risposte e fare nomi e cognomi nei suoi articoli che erano delle vere e proprie inchieste, tutto fatto con dovizia di dettagli.

Insegnateci a NON DIMENTICARE perché, nel momento in cui dovesse scomparire definitivamente il ricordo della mafia dalla memoria di noi siciliani, i nostri uomini illustri diventerebbero labili immagini di un passato sepolto per sempre. Noi, oggi, ci aggrappiamo a quel ricordo: che il ricordo si trasformi, però, in azione di protesta contro ogni forma di criminalità organizzata.

Nel nostro immaginario pensiamo al mafioso come a gente che uccide sparando per le strade di quartiere o che innesca del tritolo…un immaginario distorto che ci porterebbe a pensare che la mafia sia scomparsa. “Si avverte sempre la presenza malefica e pervasiva di Cosa Nostra… queste le parole scandite dal Presidente della Corte di Appello di Palermo, dott. Frasca, lo scorso 25 gennaio in Tribunale. La mafia è bel lontana dallo scomparire, la mafia è operante nel nostro territorio, ha riorganizzato gli strumenti attraverso cui contrastare ogni forma di giustizia, ha sviluppato nuovi canali di finanziamento, soprattutto attraverso il traffico di droga, la gestione degli appalti pubblici, l’usura e la gestione illecita del mercato del lavoro. Recentemente, l’operazione che ha portato all’arresto di oltre 180 persone a Palermo ha confermato come la mafia sia una realtà viva e pericolosa, che si infiltra nei settori economici e politici.

Il richiamo è a noi giovani, a quanti di noi muoiono per l’assunzione di crack…non cadiamo nella trappola della falsa felicità promessa dalla criminalità organizzata, diciamo un NO deciso ad ogni seduzione verso cui ci proietta il crimine.

Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una sola volta” – Giovanni Falcone

 Sofia Schillaci

*Liceo Classico “Francesco Scaduto” - Bagheria

Marcia antimafia – 26 febbraio 2025

Nessun commento: