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L’ospedale di Corleone |
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Il punto nascita |
Questa l’interpellanza:
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute, per sapere – premesso che:
- «L’ospedale dei Bianchi e il Punto Nascita di Corleone non si toccano!», è l’appello congiunto del Comitato civico «Voglio nascere e curarmi a Corleone» costituito dalle sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil e dai sindaci di 16 comuni per sollecitare il potenziamento di personale sanitario nei reparti e nei servizi, soprattutto personale pediatrico e cardiologico;
- accade, come riferito anche dalle sigle sindacali, che i neonati vengono trasportati all’ospedale Ingrassia perché a Corleone mancano i pediatri, così come mancano cardiologi, radiologi e ginecologi;
- è ormai da diverso tempo che incombe sui cittadini di un bacino enorme di 16 comuni la minaccia del ridimensionamento dell’ospedale di Corleone e della chiusura del punto nascita e la mobilitazione in difesa dell’ospedale si sta facendo sentire in maniera sempre più forte, coinvolgendo tutti i sindaci del comprensorio, i rappresentanti dell’Azienda sanitaria provinciale, dei sindacati e del su citato comitato civico;
- la carenza di medici e la conseguente chiusura di servizi è un problema che riguarda l’intero Paese ma in alcuni territori del nostro Paese questo significa, ancora più che altrove, mettere in grave pericolo la salute delle persone ed in questo caso delle partorienti del comprensorio di Corleone, che dovranno quindi rivolgersi ai punti nascita di Palermo distanti anche oltre 80 chilometri, ad oltre un’ora di tragitto, su strade le cui condizioni manutentive sono disastrose e con collegamenti pubblici problematici, con tutti i rischi connessi legati al parto urgente o a rischio;
Corleone e i comuni limitrofi si trovano in una zona montana e disagiata e questo è uno dei motivi per cui i bandi dell’Asp, finalizzati a coprire le carenze di personale, sono andati a vuoto; l’Accordo Stato-regioni del 16 dicembre 2010, recante «Linee di indirizzo per la promozione e il miglioramento della qualità, della sicurezza e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e per la riduzione del taglio cesareo», ha definito gli elementi tecnico organizzativi per il miglioramento della qualità, appropriatezza e sicurezza del percorso nascita; con successivo provvedimento, adottato con il decreto del Ministro della salute 2 aprile 2015, n. 70, sono stati definiti gli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi delle strutture dedicate all’assistenza ospedaliera, per garantire livelli di assistenza adeguati alle migliori tecniche, al fine di garantire il diritto costituzionale alla salute; il successivo decreto ministeriale dell’11 novembre 2015 ha introdotto la possibilità di derogare ai predetti standard «in condizioni orograficamente difficili»;
in sostanza, sui punti nascita e sui presidi sanitari, un ragionamento completamente diverso deve essere fatto per i piccoli ospedali in aree particolarmente disagiate come possono essere le aree di montagna e le isole; in queste situazioni, le condizioni climatiche e i tempi di percorrenza tra la residenza della donna in stato di gravidanza e un grosso punto nascita di riferimento possono compromettere la sicurezza molto di più dell’espletare il parto in un piccolo ospedale di montagna o insulare;
in virtù della citata normativa nazionale al punto nascita di Corleone era già stata riconosciuta una deroga ministeriale come punto nascita in zona disagiata e pertanto il suo funzionamento va concretamente garantito attraverso risorse finanziarie adeguate, necessarie a garantire tutte le professionalità necessarie –:
- se sia a conoscenza dei fatti descritti in premessa e se non ritenga opportuno adottare iniziative di competenza volte a garantire che nelle zone disagiate del nostro territorio nazionale, com’è il caso di Corleone e dei comuni del comprensorio, siano presenti tutti i presidi sanitari necessari a garantire il diritto alla salute tutelato dall’articolo 32 della Costituzione;
- se non ritenga di dover adottare iniziative di competenza volte a garantire, anche attraverso appositi incentivi al personale medico e sanitario, le risorse umane necessarie al corretto ed appropriato funzionamento dei punti nascita che hanno ottenuto una deroga ministeriale come punto nascita in zona disagiata.
Morfino, D’Orso, Aiello, Carmina, Quartini, Sportiello, Marianna Ricciardi, Di Lauro
XIX LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 23 GENNAIO 2025 - Camera dei Deputati
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