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Iano Monaco |
di Pietro Scaglione
La progettazione del nuovo Palazzo di Giustizia, l’ideazione di Piazza della Memoria (dedicata ai magistrati siciliani uccisi) e lo sbarco della Coppa Davis a Palermo furono alcuni tra i motivi d’orgoglio per il compianto Iano Monaco, Presidente provinciale dell’Ordine degli Architetti, scomparso all’età di 77 anni.
Figlio del professore Giusto Monaco (filologo classico, latinista e grecista di fama, negli anni Novanta presidente dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico), Iano Monaco si laureò nell’Università di Firenze nel 1970, divenne architetto nel 1971, insegnò nell’Ateneo di Palermo fino al 1986, restaurò beni culturali, progettò scuole, ospedali, residenze, spazi pubblici e tante altre opere.
A cavallo tra i 2 millenni, Iano Monaco si dedicò al Nuovo Palazzo di Giustizia, attivo dal 2002, costruito in un'area distrutta dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e dal terremoto del Belice, nonchè composto da una serie di edifici di dimensioni moderate, allo scopo di integrarsi nell'antica morfologia del quartiere, caratterizzato dalla presenza dell'antico Mercato del Capo.
Iano Monaco ebbe l’idea di collegare Vecchio e Nuovo Palazzo di Giustizia con la Piazza della Memoria, contenente le incisioni dei nomi dei martiri della giustizia siciliana e una serie di sculture degli scultori Antonio Musarra Tubi e Giovanna De Santis.
Oltre che architetto, Iano Monaco fu anche impegnato nel mondo dello Sport, dal Tennis al Ciclismo, dalla Vela al Nuoto.
Dal 1994 al 2002, fu Presidente del Circolo del Tennis Palermo di Viale del Fante, dove ospitò i Quarti di Finale di Coppa Davis Italia-Usa, dal 31 marzo al 2 Aprile 1995. L’Italia - capitanata da Adriano Panatta - schierò tra i tennisti Andrea Gaudenzi e Renzo Furlan, ma fu sconfitta dalla squadra degli Usa, che annoverava anche big come Andrè Agassi e Pete Sampras.
Tanti i messaggi di cordoglio per scomparsa di Iano Monaco, a partire dai suoi due mondi preferiti: architettura e sport.
Secondo il Consiglio dell’Ordine degli Architetti di Palermo e Provincia, “l’architettura non è mai stata solo un mestiere per lui ma una battaglia quotidiana, una responsabilità. Lo sapeva bene: costruire significa lasciare un’impronta nella storia di una città, incidere nello spazio la nostra idea di futuro. Palermo perde oggi una delle sue voci più autorevoli, un custode della bellezza e dell’identità urbana, un uomo che credeva davvero nel valore etico dell’architettura. Lo salutiamo con la certezza che la sua eredità non si perderà. Le sue idee continueranno a camminare nelle strade di Palermo, nei suoi progetti, nei suoi insegnamenti, nei giovani architetti che ha ispirato. E ogni volta che vedremo un edificio ben progettato, una piazza che invita all’incontro, una città che cresce con dignità, potremo riconoscere in quell’armonia un frammento del suo pensiero”.
La Federazione Italiana di Tennis e Padel scrive, tra l’altro: “La Federazione era casa sua. E grazie alle sue capacità professionali ha contribuito ad accelerare il processo di crescita del movimento nell'ambito dell'impiantistica, ricoprendo anche la carica di vice-presidente federale nel 2012.
"Il Presidente Angelo Binaghi e tutta la Federazione Italiana Tennis e Padel si stringono con affetto alla sua famiglia in questo momento di grande dolore”.
Appassionato anche il ricordo del Circolo Tennis Palermo, guidato oggi dall’avvocato Giorgio Lo Cascio:
“Il presidente Giorgio Lo Cascio, l'intera deputazione e tutti i soci del Circolo si stringono con profondo affetto alla famiglia Monaco in questo momento di grande dolore. Il Circolo ha avuto il privilegio di avere Iano come Presidente dal 1994 al 2002. Iano era un uomo, un professionista e uno sportivo straordinario…”
PIETRO SCAGLIONE
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