martedì, ottobre 24, 2023

Il Comune di Custonaci era nelle mani dei fedelissimi di Messina Denaro: 21 arresti. L’ex vice sindaco contro l’antimafia: “Hanno sempre ’sto minchia di Falcone Borsellino”

L'ex vice sindaco Carlo Guarano

di Salvo Palazzolo 

In provincia di Trapani operazione di Dia, Polizia e Carabinieri, coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Palermo. Indagati a piede libero il primo cittadino della giunta che è stata in carica fino al maggio scorso e un consigliere comunale di maggioranza in carica. Uno degli arrestati diceva di avere incontrato il superlatitante in una grotta


I mafiosi più fedeli al superlatitante Matteo Messina Denaro erano di casa al Comune di Custonaci, la città dei marmi, nel cuore della provincia di Trapani. Fino al maggio scorso, potevano contare sull’ex vice sindaco, Carlo Guarano, che questa mattina è stato arrestato nel blitz di Polizia, Carabinieri e Dia che ha portato in carcere 21 persone. L’ultima indagine coordinata dalla procura distrettuale antimafia di Palermo diretta da Maurizio de Lucia colpisce i boss del mandamento mafioso di Trapani, composto dalle famiglie di Trapani, Valderice e Custonaci. Ma anche gli insospettabili complici.

Guarano è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, gli viene contestato di essere stato l’elemento di collegamento fra i fedelissimi del superlatitante arrestato il 16 gennaio scorso e il Municipio.

Le intercettazioni disposte dal procuratore aggiunto Paolo Guido e dai sostituti Gianluca De Leo e Giacomo Brandini l’hanno sorpreso mentre mostrava tutta la sua insofferenza per le manifestazioni in ricordo delle stragi di Capaci e di via D’Amelio. Il 20 maggio 2022 fu registrato mentre diceva: «Hanno sempre ’sto minchia di Falcone Borsellino Falcone Borsellino, porca della miseria». Ancora insofferenza verso l’antimafia e i cortei in ricordo dei nostri martiri. Proprio come aveva detto Matteo Messina Denaro in un vocale a un’amica: «Io sono qua, bloccato, con le 4 gomme a terra. Cioè non nel senso di bucate, ma bloccate perché sono sull’asfalto e non mi posso muovere. Per le commemorazioni di ‘sta minchia».

L’ultima indagine racconta di incontri fra mafiosi e politici, di connivenze fra i boss e alcuni imprenditori. La Cosa nostra di Matteo Messina Denaro è pericolosamente infiltrata dentro la società e le istituzioni. I mafiosi addirittura si vantavano di aver fatto eleggere un consigliere comunale, di aver determinato la nomina di un assessore. E pretendevano lavori, appalti, posti di lavoro e ancora altri favori durante la pandemia. Nell’inchiesta è indagato, per concorso esterno in associazione mafiosa, anche l’ex sindaco del Comune, Giuseppe Morfino. Ma anche un consigliere comunale di maggioranza. Entrambi, hanno subito perquisizioni questa mattina.

Le intercettazioni hanno seguito in diretta le mosse dei fedelissimi di Matteo Messina Denaro. Uno degli arrestati diceva di averlo incontrato in una grotta. Sono ancora tanti i segreti dell’ex superlatitante morto il 25 settembre su cui magistrati e investigatori continuano ad indagare.

La Repubblica, 24/10/2023

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